IN TAVOLA - ON THE TABLE

9 maggio 2008

La Carambola

Nome botanico: Averrhoa carambola
Famiglia: Oxalidaceae
Origine: Asia tropicale
La carambola è originaria dello Sri Lanka e delle Molucche, ma è stata coltivata per molti centenari ,nel sud-est asiatico e in Malesia. Viene ora coltivata anche in Brasile, Ghana, Guyana e nella Polinesia francese. Il frutto (carambola) ha un bel colore giallo-arancio, e si riconosce facilmente per la sezione a stella a cinque punte. E' una pianta molto delicata, tipica dei climi tropicali, ma in Sicilia riesce a produrre anche in pieno campo se riparata bene. Questo frutto viene chiamato "frutto a stella" per la sua strana forma. L'albero ha una crescita lenta ed è sempreverde è di dimensioni medie con foglie pennate e grappoli di piccoli fiori porpora. Il frutto di colore giallo quando completamente maturo presenta una sottile buccia e può essere in base alle varietà acidulo o dolce e sempre con una polpa molto succosa.
Il gusto della carambola è un misto di diversi frutti, come limone, ananas, prugna.
La pianta non ha particolari preferenze in fatto di terreno anche se le produzioni migliorano in terreni subacidi e limosi. Nelle coltivazioni vengono effettuate frequenti irrigazioni. La propagazione avviene per seme (rimossi dal frutto perdono il loro potere germinativo entro pochi giorni) o attraverso talee. Nelle zone tropicali fruttifica tutto l'anno mentre in quelle subtropicali solo nella stagione più fresca. Le più rinnomate varietà dolci sono la Arkin, la Maher Dwarf e la Thayer. Il frutto ha proprietà digestive, è molto astringente se immaturo. Si consuma interamente senza sbucciare; può essere consumata sia verde che gialla. Grazie alla sua forma originale, è molto utilizzata come decorazione negli aperitivi e nelle preparazione di bevande esotiche e come guarnimento in pasticceria. Nei luoghi di origine viene consumato anche verde, spremuto nelle pietanze come un limone o a fette nelle insalate. Prelibati sono i liquori che si distillano dal succo di carambola, mentre la polpa può anche essere trasformata in canditi.
Contiene fenoli e flavonoidi quali acido gallico, catechina, epicatechina e proantociandine e ha trovato impiego nella medicina tradizionale per il trattamento di alcuni stati patologici, come cefalea, nausea, tosse, insonnia, ipertensione e diabete.

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