Una preparazione golosa tipica dell'intera zona emiliana.
E di cui oggi si celebra la Giornata Nazionale nel Calendario del Cibo Italiano: ce ne parla ampiamente Micaela nel suo articolo su Aifb.
Chiamato dialettalmente in varie sfumature, secondo la provincia di appartenenza: gnocc frett o gnocc, al gnoc frètt, 'l gnoc gnòc frètt o gnòcch fritt.
La fa da padrone nelle scorribande golose tra amici, nelle sagre e feste di paese, solitamente accompagnato dai più tradizionali salumi emiliani.
Chiamato dialettalmente in varie sfumature, secondo la provincia di appartenenza: gnocc frett o gnocc, al gnoc frètt, 'l gnoc gnòc frètt o gnòcch fritt.
La fa da padrone nelle scorribande golose tra amici, nelle sagre e feste di paese, solitamente accompagnato dai più tradizionali salumi emiliani.
La regione Emilia-Romagna e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali hanno incluso il gnocco fritto, con la settima revisione, nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.). Nel 2011 è nata a Modena la Confraternita del Gnocco d'Oro, per tutelare, promuovere e divulgare la cultura gastronomica modenese, un'associazione di gourmet, senza scopo di lucro che ha editato un volume sul gnocco fritto modenese, con riferimenti storici, letterari, gastronomici, ricette, e una guida ai 100 bar dove avviene ogni giorno la colazione alla modenese, dove cioè poter gustare fritto al momento, un fumante pezzo di gnocc (da wikipedia).
In questo impasto (delle sorelle Simili) c'è la presenza dell'uovo, abbastanza insolita, ma molto utile perchè aiuta a renderlo leggermente impermeabile durante la frittura (l'uovo rassoda velocemente al calore), assorbendo quindi meno olio.
Inoltre, la forma circolare con il buco centrale permette una cottura più uniforme perchè l'olio penetra anche dal centro, arrivando a cuocere omogeneamente tutto l'impasto.
Inoltre, la forma circolare con il buco centrale permette una cottura più uniforme perchè l'olio penetra anche dal centro, arrivando a cuocere omogeneamente tutto l'impasto.
Ingredienti:
500 g di farina 0
230 g circa di latte
15 g di strutto
5 g di lievito di birra
1 uovo
10 g di sale
olio di arachide per friggere
500 g di farina 0
230 g circa di latte
15 g di strutto
5 g di lievito di birra
1 uovo
10 g di sale
olio di arachide per friggere
Fare la classica fontana, sciogliere al centro il lievito col latte, unire un po' di farina, l'uovo, lo strutto e il sale e formare una crema; unire poi anche la restante farina e lavorare fino ad ottenre un impasto omogeneo e morbido. Si può usare anche un'impastatrice, seguendo lo stesso inserimento di ingredienti.
Lasciarlo riposare mezz'ora coperto, poi dividerlo in 8 parti, formare delle palline e tirarle col matterello non troppo sottili.
Fare ad ogni disco un buco in mezzo usando uno stampino rotondo, infarinarli e impilarli o distribuirli leggermente sormontati in un piatto infarinato. Coprite con pellicola e conservare in frigo fino al momento di friggere (anche qualche ora).
Friggere poi in olio caldo profondo ma non eccessivamente caldo, anche i dischetti ottenuti con lo stampino: un paio di gnocchi per volta, non di più.
Questi gnocchi non si scolano su carta assorbente, perchè essendo così grandi potrebbero diventare gommosi per l'umidità che si andrebbe creare: meglio infilarli in un lungo bastone di legno (o in una canna di bambù che si usano per le piante) appoggiandolo, fino a frittura ultimata, sopra un'altra pentola alta e larga.
Sarà un trionfo portarli così orgogliosamente in tavola!
Fare ad ogni disco un buco in mezzo usando uno stampino rotondo, infarinarli e impilarli o distribuirli leggermente sormontati in un piatto infarinato. Coprite con pellicola e conservare in frigo fino al momento di friggere (anche qualche ora).
Friggere poi in olio caldo profondo ma non eccessivamente caldo, anche i dischetti ottenuti con lo stampino: un paio di gnocchi per volta, non di più.
Questi gnocchi non si scolano su carta assorbente, perchè essendo così grandi potrebbero diventare gommosi per l'umidità che si andrebbe creare: meglio infilarli in un lungo bastone di legno (o in una canna di bambù che si usano per le piante) appoggiandolo, fino a frittura ultimata, sopra un'altra pentola alta e larga.
Sarà un trionfo portarli così orgogliosamente in tavola!
4 commenti:
adoro il gnocco fritto... irresistibile e tanto invitante il tuo, complimenti!!!!
Interessante questa variante delle sorelle simili, il gnocco fritto con l'uovo non l'avevo mai sentito ma è sicuramente da provare! E quello spiedo che tieni in mano??? Ne vogliamo parlare??? Che meraviglia!
Il gnocco col buco!!!! Un trionfo!!!!!
Grazie, Simona, e stasera si va di gnocco su richiesta :-)))
Provala, Susanna, non te ne pentirai! questa foto ha fatto venire l'acquolina e stasera noi replichiamo! :-)))
Mila, davvero!!!
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