IN TAVOLA - ON THE TABLE

22 dicembre 2008

Ieri pomeriggio a teatro...



PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA

di John Ford
con Gaia Aprea, Max Malatesta, Alvia Reale,
Stefano Scandaletti, Enzo Turrin e Anita Bartolucci
regia di Luca De Fusco


Una grande storia d'amore con finale tragico. Tutto abbastanza convenzionale, quindi. Salvo che i due che si innamorano sono fratello e sorella: ciò che ha reso celebre questo dramma di Ford, insieme con il titolo, certamente non convenzionale. Dramma passionale d'amore, di vendetta e di morte: quindi, come di consueto, ambientazione in Italia (a Parma) perché l'Italia era, per gli elisabettiani, insieme con la Spagna, lo scenario ideale per le storie di vendetta. E anche in questa rappresentazione non si sfugge al ricorrente leitmotiv per cui "nessun uomo può sottrarsi all'inesorabilità del Fato".
Questo ramma fu rappresentato per la prima volta in teatro nel 1632. Contestato dalla critica inglese dell'800, come del resto gran parte del teatro elisabettiano, fu invece osannato dai critici francesi, tant'è che proprio a Parigi Luchino Visconti permise a Romy Schneider (nel 1961 a fianco di Alain Delon) di esprimere appieno il suo temperamento drammatico. in Italia, l'edizione teatrale più nota è forse quella di Guicciardini nel 1974.
Con quest'allestimento Luca de Fsco torna a un tema che gli è particolarmente caro, quello delle "storie di formazione, in cui al centro della vicenda c'è sempre quella fase essenziale della vita dei giovani che coincide con il passaggio dall'adolescenza alla maturità. E fra tutte, qiusta è la più nera, inquitante ed erotica. Si tratta, infatti, di una vicenda in cui i protagonisti diventano adulti nel corso della storia, ma la loro crescita finisce pr coincidere con la loro morte".
E conclude De Fosco: "Punto a realizzare uno spettacolo di grande intensità emotiva che contrapponga l'ipocrita moralismo delgli adulti alla terribile, travolgente, ma autentica passione dei due protagonisti".


Artefice dello spettacolo è l’abituale organico dello Stabile del Veneto con i suoi giovani (Gaia Aprea, Max Malatesta, Stefano Scandaletti) che hanno riscosso in questi anni grande consenso di pubblico e critica oltre che premi e riconoscimenti.

Scenografia inquitante ma d'effetto, costumi bellissimi, attori bravi e scelti perfetti per il loro ruolo, due ore circa di spettacolo senza intervallo che non annoiano mai, alcuni interpreti anche ironicamente comici...e la morale finale affidata alle parole di un alto prelato...che dire...peccato che sia una sgualdrina!

3 commenti:

Antonella ha detto...

Cindyyy...hai scritto la letterina a babbino???
E' ora di farlo,passa da me...c'è un simpatico giochino ;o)
Un bacione

Erling`s mat ha detto...

La ringrazio per le tante belle posti e ricette. Buon Natale a voi e ai vostri.

Cindystar ha detto...

Ciao Antooooooo, grazie del pensiero, sono stata invitata anche da Bagussina e Morena...ma devo proprio farla la letterina?....è una vita che non gli scrivo più...!!!...ok, quest'anno mi impegnerò, promesso...bacio!

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