...per cancellare l'orrore dagli occhi e dal cuore di tutte le bambine a cui è stato negato il diritto di vivere la loro fanciullezza in semplicità e naturalezza, certe di poter contare sempre sugli affetti a loro più vicini e cari, sicure di non essere mai tradite nell'intimo ma protette da ogni sorpruso o maldicenza. Anche queste bambine un domani saranno chiamate a essere donne... basterà loro una mimosa per ritrovare forza, coraggio, serenità, fiducia, amore per vivere con determinazione il loro ruolo?
dall'Arena di Verona del 7 marzo 2009
L’arcivescovo di Recife ha scomunicato i medici che questa settimana hanno fatto abortire una bambina di 9 anni che era incinta di due gemelli dopo essere stata per anni violentata dal patrigno. L’uomo, responsabile dello stupro, non è stato scomunicato. La madre della bambina, invece, sì. La posizione dell’arcivescovo Josè Cardoso Sobrinho ha innescato una lunga serie di polemiche, non solo in Brasile, Paese con il maggior numero di cattolici al mondo. La vicenda, per Gianfranco Grieco, capo del Pontificio consiglio per la Famiglia, «doveva restare più riservata». Sobrinho ha accusato i medici di aver violato «la legge di Dio» e li ha scomunicati. Quanto al violentatore, un ventitreenne in carcere, «ha commesso un crimine enorme, che non è incluso nella scomunica. È più grave l’aborto».
Il presidente Lula dice: «Come cristiano e cattolico, mi rammarico profondamente che un vescovo della Chiesa abbia avuto un simile comportamento conservatore. La medicina è più corretta della Chiesa, e ha fatto ciò che doveva fare: salvare la bambina». Fatima Maia, direttrice dell’ospedale brasiliano dove è stato fatto l’aborto, dice - da cattolica - che «ringrazia Dio» per essere stata scomunicata. C’era il rischio che le emorragie e la rottura dell’utero mettessero a repentaglio la vita della piccola, che pesa 36 chili ed è alta 1,36 metri, ha d’altro lato detto Maia, rilevando che la legislazione brasiliana permette l’aborto in caso di stupro o di rischi per la vita.
Ne parla anche Fiordisale qui.
dall'Arena di Verona del 7 marzo 2009
L’arcivescovo di Recife ha scomunicato i medici che questa settimana hanno fatto abortire una bambina di 9 anni che era incinta di due gemelli dopo essere stata per anni violentata dal patrigno. L’uomo, responsabile dello stupro, non è stato scomunicato. La madre della bambina, invece, sì. La posizione dell’arcivescovo Josè Cardoso Sobrinho ha innescato una lunga serie di polemiche, non solo in Brasile, Paese con il maggior numero di cattolici al mondo. La vicenda, per Gianfranco Grieco, capo del Pontificio consiglio per la Famiglia, «doveva restare più riservata». Sobrinho ha accusato i medici di aver violato «la legge di Dio» e li ha scomunicati. Quanto al violentatore, un ventitreenne in carcere, «ha commesso un crimine enorme, che non è incluso nella scomunica. È più grave l’aborto».
Il presidente Lula dice: «Come cristiano e cattolico, mi rammarico profondamente che un vescovo della Chiesa abbia avuto un simile comportamento conservatore. La medicina è più corretta della Chiesa, e ha fatto ciò che doveva fare: salvare la bambina». Fatima Maia, direttrice dell’ospedale brasiliano dove è stato fatto l’aborto, dice - da cattolica - che «ringrazia Dio» per essere stata scomunicata. C’era il rischio che le emorragie e la rottura dell’utero mettessero a repentaglio la vita della piccola, che pesa 36 chili ed è alta 1,36 metri, ha d’altro lato detto Maia, rilevando che la legislazione brasiliana permette l’aborto in caso di stupro o di rischi per la vita.
Ne parla anche Fiordisale qui.
7 commenti:
... c'è solo da restare inorriditi!
un abbraccio forte forte forte
dida
si penso anche io ci sia da restare inorriditi.
Poi sull'intervento della Chiesa sempre presente in maniera inopportuna, secondo me, in queste vicende, no comment.
senza parole... ma con tanto schifo dentro.
Non è facile commentare notizie così, comunque la si pensi
Infatti... ogni commento è quasi superfluo... mi sento "quasi" in colpa per tutti i miei figli maschi...
Un abbraccione a voi, ragazze!
Non ci sono commenti! Quoto al cento per cento!
baci
Un abbraccio anche per te, cara Simo, e alla piccola A.!
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