Mancano solo un paio di giorni prima che
si chiuda la raccolta sulle Pesche e come gustarle e cucinare in modo più
salutare, seguendo le linee di condotta e la tabella degli alimenti permessi
dell'iniziativa Salutiamoci. A tal proposito, dopo la pagina FB è sato creato da
pochi giorni anche il Blog dedicato specificatamente al progetto, con tutte le
informazioni sulle regole del gioco, le motivazioni che hanno l'fatto nascere e
crescere, le raccolte di ricette già apprezzate e il calendario degli ingredienti in
programma nei prossimi mesi, le letture consigliate per capire qualcosa di più
sull'alimentazione naturale.
La ricetta di questo post non è una ricetta perfetta, è stata un primo esperimento di adattamento di una ricetta normale, dove l'ingrediente malefico in primis era lo zucchero (e a seguire la panna). Zucchero che a leggere la ricetta originale sembra essere usato in larga quantità (bisogna però considerare che la prugna è un frutto acidulo), ma dato che con la dose riportata vengono fuori 10/11 tortini, sono neanche 20 g a tortino, un cucchiaio o pochissimo di più a testa, quindi più che accettabile dal punto di vista calorico se ci si limitasse ad introdurre solo una quantità dolce simile, e se ci si limitasse solo a considerare l'alimento dal punto di vista calorico. Il problema nasce dal momento che lo zucchero semolato (ma anche moltissimi di canna, dove viene aggiunta melassa e fatti caramellare per sembrare così:-) è un alimento vuoto, cioè solo calorie e nessun nutrimento, è stato talmente raffinato (e chissà usando cosa!) che ha zero apporto vitaminico, minerale, proteico.
La ricetta di questo post non è una ricetta perfetta, è stata un primo esperimento di adattamento di una ricetta normale, dove l'ingrediente malefico in primis era lo zucchero (e a seguire la panna). Zucchero che a leggere la ricetta originale sembra essere usato in larga quantità (bisogna però considerare che la prugna è un frutto acidulo), ma dato che con la dose riportata vengono fuori 10/11 tortini, sono neanche 20 g a tortino, un cucchiaio o pochissimo di più a testa, quindi più che accettabile dal punto di vista calorico se ci si limitasse ad introdurre solo una quantità dolce simile, e se ci si limitasse solo a considerare l'alimento dal punto di vista calorico. Il problema nasce dal momento che lo zucchero semolato (ma anche moltissimi di canna, dove viene aggiunta melassa e fatti caramellare per sembrare così:-) è un alimento vuoto, cioè solo calorie e nessun nutrimento, è stato talmente raffinato (e chissà usando cosa!) che ha zero apporto vitaminico, minerale, proteico.
Bisognerebbe quindi imparare ad eliminarlo
completamente dalla nostra dieta quotidiana, sostituendolo con alimenti
alternativi che magari, anche a parità di calorie, riescono a nutrire in modo
sano e naturale il nostro corpo: succo di mela (concentrato o meno), frutta
secca, malto, semi oleosi ( Marco Bianchi scrive in un suo libro di provare a
sgranocchiare dei semi e sentire la dolcezza che emanano sotto i denti!). Cambia
il grado ed il gusto di dolcezza a cui non siamo abituati (e nel mio caso non
sono affatto abituati i miei figli) e che ormai è diventato quasi una dipendenza
totale, come una droga, che ti spinge a ricercarlo soprattutto nei momenti di
crisi: il dolce è sempre stato considerato il premio ambito dopo una fatica, una
delusione, alle volte anche un ricatto emotivo.
Una lettura piacevole (anche se inquietante sotto
certi aspetti) che mi ha aperto gli occhi riguardo al problema zucchero è stata Sugar Blues.
Stella ha dedicato un post intero molto più esplicito ed informativo riguardo alla maledetta polverina bianca (seubdolamente nascosta nel 99% degli alimenti in vendita, bisogna imparare a leggere bene le etichette, i miei figli mi prendono sempre in giro quando faccio la spesa che mi fermo tra i banchi e leggo, leggo, leggo :-).
Stella ha dedicato un post intero molto più esplicito ed informativo riguardo alla maledetta polverina bianca (seubdolamente nascosta nel 99% degli alimenti in vendita, bisogna imparare a leggere bene le etichette, i miei figli mi prendono sempre in giro quando faccio la spesa che mi fermo tra i banchi e leggo, leggo, leggo :-).
Un piccolo appunto: si dice che in cucina non esista nulla di naturale che sia bianco puro, qualsiasi alimento bianco deve il suo colore alla raffinazione da parte dell'uomo, latte compreso ... ma quella è un'altra storia, ci sarà modo per parlarne ancora ... comunque sia, il detto fa pensare!
Uova e yogurt non sono permessi
liberamente ma tollerati, quindi li ho lasciati, ma chiedo aiuto a Stella e
Roberta e chiunque abbia idee per una rivisitazione del tortino, un suggerimento
per renderlo più appetibile. Qualsiasi consiglio sarà benvenuto ed utile per il
prossimo esperimento dolciario! :-)
I giudizi sono stati: un po' salato - ma che roba è - non sai fare dolci - passabile, ma poco dolce.
Le mie considerazioni:
- avrei dovuto studiare più attentamente
la ricetta, non mi è venuto in mente di frullare una pesca matura ed aggiungerla
al composto, avrebbe sicuramente dato più dolcezza (o anche dell'uvetta, magari
jumbo che a me piace molto e la uso spesso),
- ho optato per la panna di soia per
sostituire quella fresca ma avrei fatto meglio ad ometterla completamente (forse non siamo ancora avvezzi a gusti soiosi :-),
bastava lo yogurt, la consistenza è quella di un clafoutis,
- non mi sono allargata con le dosi del
succo di mela e sciroppo di riso perchè non conosco ancora bene le loro reazioni
culinarie.
Solo lui aveva l'acquolina in bocca e se
lo sarebbe pappato in un sol boccone! :-)
Per 5/6 tortini:
250 g di yogurt naturale bio
una pesca
una pesca
una o due prugne rosse
60 g di farina di mandorle
50 g di succo di mela
concentrato
un cucchiaio di sciroppo di
riso
un paio di cucchiai di panna di
soia
2 uova
buccia di limone grattugiata
2 uova
buccia di limone grattugiata
- Lavare le prugne e la pesca, eliminare il nocciolo e tagliarle a fettine.
- In una ciotola amalgamare con una frusta
lo yogurt con la panna, unire la farina di mandorle, il succo di mela e lo
sciroppo di riso. Unire poi mezzo cucchiaio di olio e
le uova, una alla volta, aggiungendo il successivo quando il precedente è stato
ben amalgamato. Aromatizzare con la buccia di limone e mescolare finchè il
composto è ben liscio ed omogeneo-
- Distribuire in stampini per crostatine
leggermente oliati e decorare con le fettine di pesca e prugna.
5 commenti:
grazie per tutti i link, è normale che all'inizio sembri sempre poco dolce un dolce naturale, forse bastava mettere più succo di mela, anche il doppio, anche senza sciroppo di riso (che non è esattamente malto, è leggermente diverso il procedimento, gli enzimi usati sono meno naturali) la panna di soia secondo me si può anche evitare, non l'ho mai usata e non mi attira per niente, lo yogurt di soia invece penso che possa benissimo sostituire quello vaccino, non si dovrebbe sentire nepppure molto la differenza alla fine... l'idea dell'uvetta è ottima (anche frullata) o anche datteri o albicocche secche
L'aspetto è bellissimo però!
Guarda, io sto cercando di fare dolci "senza"...senza un sacco di cose buone....causa colesterolo! Però confermo: è durissima!!
Devo dire invece che un cake con le pesche che ho da poco pubblicato, è buono e lo rifaccio anche stasera: in effetti le pesche sono frullate dentro.
Però questi tuoi tortini meritano un'altra chance....Ciao!
Domanda: ma non sono permessi nemmeno miele o malto?
L'aspetto e la consistenza sono invitanti. Grazie per la ricetta e l'onestà della tua autocritica :)
Grazie, Stella, mi devo ricordare di comprare i datteri, ne avevo trovati di squisiti l'inverno scorso, mi piacciono molto :-)
Non sempre trovo lo yogurt di soia naturale senza zucchero, alcune marchè ce lo mettono :-(
Devo solo provare, provare, provare :-), era troppo bello se la prima volta fossero venuti fa-vo-lo-si! :-))
Franci & Vale, sicuro che ci riproverò, il malto è permesso (ma non ne avevo), il miele invece no.
Supercali, grazie a te, ma d'altra parte non potevo scrivere diversamente ... i miei assaggiatori alle volte leggono anche! :-)
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