Un dolce natalizio ceco, da portare di corsa ad Alessandra per la raccolta dell'Abbecedario della Comunità Europea, che termina il suo tour nella Repubblica Ceca proprio stasera.
Ma questa treccia briochosa e ricca potrà allietare le merende e le colazioni di tutte le stagioni, non solo nel periodo festivo.
Di facile esecuzione, le più esperte si potranno sbizzarrire con gi intrecci più complicati e sfarzosi: come riporta anche wikipedia, una vánočka può essere costruita con tre intrecci successivi, impilati l'uno
sull'altro; questo viene talvolta interpretato come un'immagine che
richiami la figura di Gesù Bambino avvolto in fasce e posto in una mangiatoia.
Si dice sia difficile da reqlizzare, se si vogliono seguire gli intrecci complicati, cosi sono nate piccole superstizioni e modalità da seguire con accuratezza per la sua buon riuscita: mentre la si fa, occorre pensare a qualche persona particolarmente cara in quel momento, si dovrebbe evitare di toccare qualsiasi cosa di metallo o argento e, cosa più strana e secondo me non fattibile, la persona che esegue questo dolce dovrebbe saltare su e giù mentre la pasta lievita. Beh, potrebbe essere un buon modo per mantenersi in forma, sapendo poi che difficilmente si resisterà a gustarne una sola fetta!
Il suo nome deriva da Vánoc, che in lingua ceca significa Natale.
Con lo stesso impasto a Pasqua si fa una brioche chiamata Mazanec.
Qui un video per un triplo intreccio.
Ho provato con la mezza dose di impasto, tra parentesi le mie sostituzioni.
Ingredienti:
500 g di farina 0
(250 g di farina 0 e 250 g di farina di farro)
200 ml di latte tiepido
100 g di zucchero
200 g di burro morbido
3 uova
12 g di lievito di birra
un pizzico di sale
120g di mandorle spellate tritate
120 g di mandorle intere spellate *
100 g di uvetta sultanita ammollata nel rum **
(o gocce di cioccolato)
un uovo sbattuto per pennellare
* leggermente tostate in forno a 120 qualche minuto o in una padellina antiaderente e poi tagliate grossolanamente a coltello
** conservo sempre l'uvetta in un barattolo ermetico coperta di rum o grappa in modo che sia sempre pronta all'uso
Sciogliere il lievito nel latte leggermente tiepido.
Mettere la farina, lo zucchero e le mandorle tritate nella ciotola, iniziare ad impastare a velocità bassa aggiungendo prima il latte con il lievito a filo, poi le uova (leggermente sbattute) e per ultimo il burro e il sale.
Lavorare bene finchè l'impasto risulterà omogeneo ed elastico, anche 15 minuti se necessario: io ho dovuto aggiungere un paio di cucchiai di farina in più.
Trasferire sul piano di lavoro, dividere in tre parti e schiacciarle col palmo delle mani: sistemare su ogni disco di pasta l'uvetta ben sgocciolata e leggermente passata nella farina e metà delle mandorle tritate grossolanamente (il resto servirà per la decorazione esterna), sovraporre i dischi uno sull'altro e riimpastare finchè ben amalgamato.
Formare una palla e sistemarla in una ciotola, coprire e lasciare lievitare in un luogo caldo e riparato
per almeno un'ora abbondante, o fino al raddoppio.
Dividere poi l'impasto in tre parti uguali e formare tre rotoli di circa 40/50 cm. di lunghezza ed intrecciarli formando una treccia.
Trasferire sulla teglia da forno ricoperta di carta forno e lasciare lievitare coperta ancora un'oretta.
Spennelare con uovo sbattuto, cospargere con le mandorle avanzate ed infornare a 200° per i primi 10 minuti, poi abbassare a 170/180° per altri 40/45 minuti. Se colora troppo coprire con un foglio di alluminio.
5 commenti:
Natalizia o meno, mi sembra davvero golosissima!! Grazie!! :)
Bellissima e buonissima anche dopo natale :)
Ale, grazie a te per l'ospitalità!
Terry, sono perfettamente d'accordo :-)
Ottima scelta. E' buonissima. E mi piace la tua idea di conservare l'uvetta nel rum.
Simo, grazie, il consiglio dell'uvetta nel rum è un passaparola vincente! :-)
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