Oggi si festeggia la festa dell'Epifania, con la celebrazione per i credenti cristiani dell'arrivo dei Re Magi
davanti al Bambin Gesù a cui offrirono oro, incenso e mirra, e con
l'arrivo, per i più piccoli, della Befana, a cavallo della sua scopa
volante, con il sacco pieno di giochi e doni per i bimbi buoni e di
carbone per quelli più monelli.
Anche il Calendario del Cibo Italiano, il nuovo grande progetto dell’Associazione Italiana Food Blogger partito il primo gennaio, dedica una Giornata Nazionale a questa festività, attraverso il racconto di Erica, l'Ambasciatrice prescelta.
In alcuni paesi è tradizione festeggiare l'Epifania con dei dolci a forma di corona, ad esempio in Francia si festeggiano i Tre Re Magi con un dolce tradizionale: il gâteau des Rois (dolce dei Re).
Già nell'antica Roma durante le feste dei Saturnali (dove per 7 giorni tutto era permesso) era diventata usanza mandare dolci ai propri amici. Nell'Antico Regime fu chiamato dolce dei Re
perchè il dolce veniva offerto al proprio signore nel periodo delle
offerte feudali. La tradizione si è mantenuta viva da allora.
Anche se la sua ricetta cambia da regione a regione, il contenuto resta uguale per tutti: al suo interno è dissimulato un seme, solitamente una fava, e colui che, mangiando il dolce, lo trova è dichiarato Re della festa, e indossa una graziosa coroncina di cartone. Questa dolce usanza francese è una tradizione antica già nota nel XIV° secolo quando il dolce dei Re veniva tagliato in tante porzioni quante erano i commensali più una, che veniva poi offerta al primo povero che si presentava. Col tempo, il seme nascosto è diventato un oggetto sempre più importante e da collezione: si poteva usare un fagiolo secco come un diamante o un oggetto in oro! Nel museo di Blain sono conservati più di 10.000 semi e ogni anno viene organizzata una fiera per collezionisti.
Anche se la sua ricetta cambia da regione a regione, il contenuto resta uguale per tutti: al suo interno è dissimulato un seme, solitamente una fava, e colui che, mangiando il dolce, lo trova è dichiarato Re della festa, e indossa una graziosa coroncina di cartone. Questa dolce usanza francese è una tradizione antica già nota nel XIV° secolo quando il dolce dei Re veniva tagliato in tante porzioni quante erano i commensali più una, che veniva poi offerta al primo povero che si presentava. Col tempo, il seme nascosto è diventato un oggetto sempre più importante e da collezione: si poteva usare un fagiolo secco come un diamante o un oggetto in oro! Nel museo di Blain sono conservati più di 10.000 semi e ogni anno viene organizzata una fiera per collezionisti.
Una buona lettura: I Re Magi di Michel Tournier.
Ho rispolverato una ricetta che i miei piccoli avevano
imparato da Gianfranco alle Tamerici qualche anno fa: un gustosissimo e facile pane farcito a forma di corona che aveva
fatto bella mostra di sè come centrotavola, adornato con qualche
rametto di abete e dei grani vermigli di melograno.
Ingredienti:
500 g di farina
200/230 g di acqua
25 g di lievito *
10 g di zucchero
10 g di sale
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
un uovo sbattuto
per la farcitura: formaggi e salumi tritati a piacere
* per una lievitazione standard veloce di un'ora/un'ora e mezza; ma avendo più tempo a disposizione, si può ridurre drasticamente la quantità di lievito, allungando notevolmente i tempi di lievitazione
Sciogliere il lievito nell'acqua con lo zucchero, aggiungere la farina e impastare, unendo il sale per ultimo.
Lavorare
bene fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, metterlo in una
ciotola unta e lasciarlo riposare coperto fino al raddoppio.
Stendere
quindi la pasta in un rettangolo (lasciando un piccolo panetto a parte)
e farcirlo con il ripieno preferito tritato.
Avvolgere
e formare un rotolo che andrà poi chiuso a cerchio, sigillandolo bene (meglio
mettere una pallina di stagnola nel buco centrale della corona che
andrà tolta a metà cottura, altrimenti potrebbe restringersi).
Con la pasta avanzata stesa bene formare dei triangoli e attaccarli
alla corona, e decorare la corona con applicazioni a piacere. Pennellare
con uovo sbattuto. Lasciare riposare ancora 20/30 minuti quindi cuocere
in forno caldo a 200° per 20/25 minuti.
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