Eleonora & Michael del blog Burro e Miele hanno vinto la sfida dello scorso mese con la loro Penicilina ebraica (zuppa di pollo con knaidelach) e hanno proposto per la nuova sfida dell'MTChallenge non una ricetta, bensì un ingrediente: il miele, per i Greci antichi il cibo degli Dei.
Nel loro post di apertura alla sfida ci hanno deliziato con un intero menu a base di miele, mostrando come questo prezioso ingrediente possa essere utilizzato ... in tutte le salse, verrebbe da dire.
E così, miele sia per questo secondo mio appuntamento in questa pazza community golosa!
Pensare che da bambina e fin quasi all'età adulta non potevo neanche vedere il miele!
Troppo dolce e nauseabondo, mi dicevo. Poi a 19 anni, ho trascorso 6 lunghi bellissimi mesi a Londra, dove praticamente facevo colazione all'ora del breakfast, per il lunch e a volte anche per dinner :-))
E lì ho iniziato ad assaporare anche il miele, e a farmelo piacere, in contrasto col burro salato che si scioglieva sui toast caldi, una libidine pura.
Devo ammettere che ancora apprezzo di più il miele al naturale, piuttosto che in impasti o in altre preparazioni culinarie, mi dà quasi l'impressione che si snaturi o venga modificato il suo prezioso valore originario. Ma sicuramente questa è solo una mia (sbagliata) impressione.
Solitamente consumiamo miele di acacia, così delicato, o di arancio.
Ma è interessante leggere le differenze dei mieli più conosciuti e quando si raccolgono nell'articolo di Maria Pia, gli abbinamenti più classici nell'infografica di Dani, e ancora l'intervista a Francesca Gobbo, che ci parla della produzione del miele, di come avvicinarsi all'analisi sensoriale e di come utilizzarlo in pasticceria.
La settimana scorsa, mentre facevo la spesa, ho curiosato tra gli scaffali dove erano riposti attraenti vasetti di mieli, indecisa su quale nuovo nettare avrei potuto provare per la sfida. E mi sono lasciata tentare dal miele di carota selvatica, mai visto prima (aggiornamento: quando ho fatto questo croccante avevo usato il miele Thun, ma ora ho visto che non hanno più in assortimento quello di carota selvatica - febbraio 2021).
All'assaggio è molto particolare, aromatico e amarotico allo stesso tempo, lo definiscono con sentori di resina dolce, mandorla, cocco, e mou. Al palato è quasi salato, con note di cioccolato bianco e note finali di sedano e mandorla amara.
Viene raccolto nella provincia di Enna, dove la carota selvatica cresce spontanea.
Se il miele di timo costituisce una produzione di nicchia, gli altri mieli assaggiati rientrano nella categoria delle golosità isolite e rare: sono i mieli di carota selvatica, di nespolo del Giappone e di carrubo. Spesso, nei mieli siciliani raccolti in estate, si avverte un odore caratteristico che richiama la noce di cocco con la nota fresca dell’anice. Questa caratteristica è legata allapresenza di nettare di Ombrellifere. Tuttavia, le difficoltà di classificazione del polline di questa famiglia, rende problematica l’identificazione esatta della specie, ma in genere si tratta di Daucus carota (carota selvatica) o di Daucus aureus (carota giallastra). Il nettare di queste ombrellifere è un marcatore e, anche se è presente in piccole percentuali, può rovinare il raccolto di altri uniflorali (sulla o eucalipto). Quando, invece, si riesce ad isolare la produzione e raccogliere il miele uniflorale di “carota selvatica”, si ottiene un miele dal colore scuro, dal sapore dolciastro e dall’odore caratteristico; molto interessante commercialmente (da ambasciatorimieli.it).
Unito alla frutta secca preferita (interscambiabile a proprio gusto, come noci, anacardi, arachidi, pecan) e a dei semi oleosi così preziosi per il nostro benessere (anche loro interscambiabili, si possono aggiungere anche quelli di girasole, di papavero) si trasforma in uno snack ad alto valore nutrizionale ed energetico: ideale per chi fa sport, quando prende quel certo languorino, come merenda scolastica, quando si è alla guida e si ha molta strada da percorrere, aiuta a ritrovare la giusta concentrazione senza appesantire lo stomaco, che potrebbe favorire una pericolosa sonnolenza.
Mentre lo scaldavo saliva tutto il suo aroma persistente, sembrava di essere in un grande campo fiorito estivo, con l'erba appena falciata e distesa ad essicare al sole, con le api festose a cercare ancora qualche fiore da succhiare.
Spero di riuscire a conservarne qualche barretta, perchè già dopo pranzo ne è sparito quasi la metà.
Unito alla frutta secca preferita (interscambiabile a proprio gusto, come noci, anacardi, arachidi, pecan) e a dei semi oleosi così preziosi per il nostro benessere (anche loro interscambiabili, si possono aggiungere anche quelli di girasole, di papavero) si trasforma in uno snack ad alto valore nutrizionale ed energetico: ideale per chi fa sport, quando prende quel certo languorino, come merenda scolastica, quando si è alla guida e si ha molta strada da percorrere, aiuta a ritrovare la giusta concentrazione senza appesantire lo stomaco, che potrebbe favorire una pericolosa sonnolenza.
Mentre lo scaldavo saliva tutto il suo aroma persistente, sembrava di essere in un grande campo fiorito estivo, con l'erba appena falciata e distesa ad essicare al sole, con le api festose a cercare ancora qualche fiore da succhiare.
Spero di riuscire a conservarne qualche barretta, perchè già dopo pranzo ne è sparito quasi la metà.
Per un croccante di circa 28x13 cm.:
70 g di mandorle, tostate
70 g di nocciole Piemonte IGP, tostate
70 g di pistacchi di Bronte DOP, tostati
25 g di bacche di goji
2 o 3 bucce di arancia candite
25 g di semi di lino, scuri o chiari o misti
25 g di semi di sesamo bianco, tostati
40 g di semi di zucca, tostati
25 g di zucchero di canna
120/130 g di miele di carota selvatica
una manciata di semi di sesamo bianco tostati
Per tostare la frutta secca:
- in padella antiaderente dal fondo spesso: scaldare la padella sul fornello e quando ben calda versare la frutta secca, un tipo per volta. Controllare il calore e rigirare la frutta spesso, facendo attenzione che non bruci.
- in forno: foderare una teglia con carta forno e tostare le nocciole a 170° per 15/20 minuti e le mandorle a 150°, rigirandole almeno un paio di volte per avere una tostatura uniforme.
Per eliminar la pellicina dalle nocciole, metterle in una bacinella di acciaio o smalto, ricoprire con un'altra della stessa misura e sbattere energicamente: le pellicine si staccheranno da sole.
I semi di lino non si tostano.
Tostatura semi: scaldare una padella antiaderente dal fondo spesso, quando ben calda versare i semi, un tipo alla volta e tostare a fiamma abbastanza vivace per qualche minuto, rigirandoli spesso. Il sesamo diventerà ambrato, i semi di zucca scoppietteranno e si gonfieranno leggermente.
Tritare grossolanamente a coltello le mandorle, i pistacchi, le nocciole, le bacche di goji e le bucce di arancia, sistemarle in una ciotola, unire anche i semi e amalgamare bene.
In un pentolino a fiamma bassa sciogliere lo zucchero col miele (non deve bollire, solo riscaldarsi per liquefarsi al meglio), togliere dal fuoco ed unire il composto di frutta e semi. Mescolare bene e poi rovesciare su un foglio di carta forno.
Bagnarsi le mani con l'acqua fredda, dare una forma a rettangolo di circa 2 cm. di spessore, compattando bene il composto; per appiattirlo aiutarsi con un matterello posizionando un altro foglio di carta forno tra l'attrezzo e il croccante.
Lasciare raffreddare bene il croccante (io l'ho messo in frigo un'ora, avvolto nella carta forno).
Prima di tagliarlo, cospargere ancora con del sesamo tostato e farlo aderire bene col palmo della mano (questo eviterà che il croccante resti appiccicoso).
Tagliare a losanghe o a rettangoli della misura preferita. Delicatamente staccare anche la carta forno sottostante e ripetere l'operazione col sesamo per evitare che le barrette restino appiccicose.
Conservare in una scatola o in un vaso ermetici, separando le barrette con piccoli fogli di carta forno.
In un pentolino a fiamma bassa sciogliere lo zucchero col miele (non deve bollire, solo riscaldarsi per liquefarsi al meglio), togliere dal fuoco ed unire il composto di frutta e semi. Mescolare bene e poi rovesciare su un foglio di carta forno.
Bagnarsi le mani con l'acqua fredda, dare una forma a rettangolo di circa 2 cm. di spessore, compattando bene il composto; per appiattirlo aiutarsi con un matterello posizionando un altro foglio di carta forno tra l'attrezzo e il croccante.
Lasciare raffreddare bene il croccante (io l'ho messo in frigo un'ora, avvolto nella carta forno).
Prima di tagliarlo, cospargere ancora con del sesamo tostato e farlo aderire bene col palmo della mano (questo eviterà che il croccante resti appiccicoso).
Tagliare a losanghe o a rettangoli della misura preferita. Delicatamente staccare anche la carta forno sottostante e ripetere l'operazione col sesamo per evitare che le barrette restino appiccicose.
Conservare in una scatola o in un vaso ermetici, separando le barrette con piccoli fogli di carta forno.
5 commenti:
Ma che buono!!! Devo assolutamente rifarlo... spero solo di trovare questo miele :P
Mi piace :D
Allora, prima di tutto, no, non sbagli. Il miele è termosensibile, dice il doc, perde effettivamente alcune delle sue propietà quando viene al contatto con il calore, anche se questo calore è del latte caldo. Per quello sono da preferire i mieli scuri in cottura, perchè di componenti benefici ne hanno di più e se qualcosa perdono in cottura, qualcosa sempre rimarrà.
£e il quarto miele apparso nella sfida che il Doc non conosce e ti ringrazia di everglielo presentato, anche così chiaramente in questione di gusto e olfatto.
E ci piace questo croccante. È bellissimo, sanissimo e coloratissimo. Grande Cinzia, Grazie
Eleonora e Michael
Eli, grazie, ho visto su Internet che lo vendono da Eataly ;-) altrimenti prova a scriveri alla Mieli Thun, io l'ho trovato ad Ortisei.
Eleonora, grazie ad entrambi. Cercavo proprio un miele anche a me sconosciuto e fuori dai soliti schemi, non tanto per proporre chissà quale ricetta innovativa, ma proprio per avere un gusto particolare ed inedito :-)
Conservare in una scatola... Se ci arrivano! Superlativo questo croccante, ricco di energia e vitamine!
Hai detto proprio bene, se ci arrivano :-)))
Da me è finito in un lampo, è già ora di rifarlo ;-)
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