Il Calendario del Cibo Italiano oggi celebra la Giornata Nazionale dedicata a Pellegrino Artusi, e ce ne parla ampiamente Maria Grazia Naccarato nel suo articolo di presentazione sul sito Aifb.
Fino al XIX secolo si usava il termine pizza per le torte, quasi sempre dolci, le schiacciate e le focacce.
Lo stesso Artusi non ne viene a meno e nel suo famoso ricettario La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene del 1891, riporta tre ricette col nome di pizza, di cui una addirittura chiamata pizza alla napoletana, ma si tratta di tre ricette dolci: la pizza a libretti, una sfoglia di pasta all’uovo, ripiegata più volte e fritta, la pizza alla napoletana e la pizza gravida, due crostate farcite alla crema.
Ho provato a fare la sua Pizza alla Napoletana, e siamo stati tutti concordi con l’affermazione a fine ricetta dell’autore: A me sembra che questo riesca un dolce di gusto squisito.
Lo stesso Artusi non ne viene a meno e nel suo famoso ricettario La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene del 1891, riporta tre ricette col nome di pizza, di cui una addirittura chiamata pizza alla napoletana, ma si tratta di tre ricette dolci: la pizza a libretti, una sfoglia di pasta all’uovo, ripiegata più volte e fritta, la pizza alla napoletana e la pizza gravida, due crostate farcite alla crema.
Ho provato a fare la sua Pizza alla Napoletana, e siamo stati tutti concordi con l’affermazione a fine ricetta dell’autore: A me sembra che questo riesca un dolce di gusto squisito.
609. - PIZZA ALLA NAPOLETANA dell’Artusi
Pasta frolla metà della ricetta A del n. 589, oppure l'intera ricetta B dello stesso numero *.
Ricotta, grammi 150. Mandorle dolci con tre amare, grammi 70. Zucchero, grammi 50. Farina, grammi 20. Uova, n. 1 e un rosso. Odore di scorza di limone o di vainiglia. Latte, mezzo bicchiere.
Fate una crema col latte, collo zucchero, colla farina, con l'uovo intero sopraindicato e quando è cotta ed ancor bollente aggiungete il rosso e datele l'odore. Unite quindi alla crema la ricotta e le mandorle sbucciate e pestate fini. Mescolate il tutto e riempite con questo composto la pasta frolla disposta a guisa di torta, e cioè fra due sfoglie della medesima ornata di sopra e dorata col rosso d'uovo. S'intende già che dev'essere cotta in forno, servita fredda e spolverizzata di zucchero a velo.
A me sembra che questo riesca un dolce di gusto squisito.
7 commenti:
Che sorpresa dopo aver letto il titolo, non mi aspettavo di trovare una crostata!!!Complimenti per le belle foto!
Cinzia, semplicemente wow....Alla prossima ciao Erica
Leggere le ricette dell'Artusi trovo che sia un grandissimo spasso, complimenti per la bellezza di questo piatto
Sto vedendo un sacco di dolci che faceva mia nonna. Questa torta è una di quelle. Ne ho in mente un'altra, sempre dell'Artusi, che farò presto
Cristina, ho fatto un libro sulla storia della pizza, e quando sono arrivata all'Artusi la sorpresa è stata grande anche per me! :-)
Erica, grazie, è ricchissima ma buonissima! ;-)
Flavia, già, piace anche a me come scrive, e per l'epoca in cui l'ha fatto è stato davvero un precursore!
Giulietta, chissà quanto hanno attinto le nostre nonne dal suo manuale! Dai, falla, e poi mi mandi il numero per sms :-)) comunque, trovo una bella idea averle numerate, quasi più facile (ricordarle) annotarle che per nome intero!
Probabilmente l'Artusi, che probabilmente non conosceva la vera pizza, si è confuso, e ha chiamato pizza napoletana la torta partenopea per eccellenza, la pastiera napoletana! Difatti alla sua epoca era una semplice frolla a base di ricotta. Non si spiega altrimenti.
Agostino, molto probabile che tu abbia ragione; d'altronde la vera pizza napoletana è arrivata in terra centro nordica molto recentemente e quindi tutto ha una sua logica :-)
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