IN TAVOLA - ON THE TABLE

29 novembre 2021

Gnocchi di Zucca con barbabietola e burro alla salvia


Ed eccoci arrivati all'ultimo appuntamento dell'anno per il Club del 27 , questo mese dedicato ad un insolito Calendario dell'Avvento dove sono raggruppati piatti dolci e salati che potranno accompagnare tutte le nostre prossime giornate di attesa per le grandi festività natalizie. Preparazioni semplici, che profumano di casa e riscaldano il cuore. Ce n'è per tutti i gusti, per tutte le occasioni, dal pranzo completo a piccoli momenti gioiosi e golosi in compagnia. Tutte le ricette sono tratte dal libro Festive - A Culinary Advent Calendar, di Julia Stix ed Eva Fisher.

Ho scelto di preparare gli Gnocchi alla Zucca perchè io sono una gnoccolara di default, gli gnocchi a Casa Cortella sono il nostro comfort food e spesso la risoluzione della cena domenicale o di quando scarseggiano idee da mettere in tavola. Quindi la curiosità di questo insolito abbinamento con la barbabietola mi ha solleticato non poco. Però direi che il gioco non vale la candela, nel senso che ho trovato questo binomio alquanto infelice. In primis, non si possono spadellare gli gnocchi insieme alla barbabietola a cubetti (come reciterebbe la ricetta originale) perchè altrimenti diventa tutto un mapazzone stile Profondo Rosso. Poi veramente trovo che i due sapori insieme restino indifferenti tra di loro; probabilmente i cubetti di barbabietola parrebbero dare un effetto visivo festivo, ma allora tanto valeva guarnire con una manciata di chicchi di melagrana :-)) Senza contare che 500 g di barbabietola sono tanta roba, secondo me una quantità esagerata.
Ho invece apprezzato molto la spruzzata di limone nell'impasto degli gnocchi, anche se ho preferito usare solo la scorza grattugiata invece del succo, che talvolta potrebbe rilasciare un retrogusto amarognolo. Simpatica l'idea di tagliuzzare la salvia a listarelle e farla diventare croccante soffriggendola in burro e olio (attenzione a non farla bruciare), si potrebbe osare con una quantità maggiore perchè fa piacere sentire ogni tanto qualcosa di schioccarello a vivacizzare la morbidezza degli gnocchi.
Ovviamente è da preferire una zucca a polpa soda, tipo la Delica o la mantovana. In ogni caso, se la polpa ottenuta dovesse sembrare ancora troppo umida, basterà asciugarla a fiamma medio alta in una padella antiaderente, rigirandola spesso con una spatola, in modo che evapori la poca acqua rimasta. Spesso faccio così, soprattutto quando non ho voglia di accendere il forno e cuocio la zucca a vapore (sempre a spicchi e sempre con la buccia, eliminando ovviamente semi e filamenti).

Il Calendario (Culinario) dell'Avvento 2021 del Club del 27 completo qui.



Senza titolo


Per 4 persone:
1 kg di zucca Delica o mantovana
500 g di patate vecchie o a buccia rossa
sale e pepe
noce moscata grattugiata fresca
scorza grattugiata di limone non trattato
1 tuorlo d'uovo
4/6 cucchiai di semola rimacinata
farina 0 per spolverare
500 g di barbabietola cotta a cubetti
 
Burro alla salvia:
2 spicchi d'aglio
20 foglie di salvia
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
50 g di burro
10 foglie di basilico
120 g di Parmigiano in scaglie
 
Foderare una teglia con carta da forno o alluminio. Tagliare la zucca in 6 spicchi, eliminare i semi e la parte filamentosa ed adagiarli sulla teglia. Distribuire un filo di acqua sul fondo, coprire con alluminio, praticare qualche foro con il coltello o la forchetta e infornare a 190/200° per circa 35 minuti o finchè  la zucca risulta ben tenera.
Nel frattempo, lessare le patate in acqua salata fino a quando risultano morbide . Scolarle e passarle ancora calde nello schiacciapatate (anche con la buccia, verrà via da sola).
Togliere la zucca dal forno, prelevarne la polpa, schiacciarla bene con la forchetta o l'apposito attrezzo ed aggiungerla alla patata. Allargare il composto sulla spianatoia in modo che si raffreddi velocemente. Condire poi con sale (poco), pepe, noce moscata e scorza di limone a piacere. Aggiungere il tuorlo d'uovo e la semola ed amalgamare. Usare un po' più di semola se l'impasto è troppo appiccicoso.
Sulla spianatoia ben spolverata di semola e farina, formare dei rotoli spessi 2 cm e tagliarli a pezzi di 2 cm ricavando gli gnocchi. Se piace, rigare gli gnocchi con una forchetta/grattugia/apposito rigagnocchi. Trasferirli su più piatti o uno strofinaccio leggermente spolverato di semola e farina.


facendo gnocchi zucca
 

Per il burro alla salvia: tagliare a metà gli spicchi d'aglio e schiacciarli con il dorso di un coltello. Tagliare a listarelle le foglie di salvia. Scaldare metà dell'olio e del burro in una padella a fuoco medio. Soffriggere l'aglio e la salvia per circa 5 minuti, facendo attenzione che non bruci, e mettere da parte.
 
Cuocere gli gnocchi in una casseruola di acqua bollente salata (poco) finché risalgono tutti in superficie. Nel frattempo scaldare l'olio e il burro rimanenti e friggere brevemente gli gnocchi scolati con una schiumarola. Unire la barbabietola e il condimento di aglio e salvia. Cospargere con basilico e Parmigiano e servire subito.



 Pumpkin Gnocchi with beetroot in sage butter

gnocchi zucca e barbabietola

Serves 4:
1 kg (2 lb 4 oz) pumpkin (winter squash)
500 g (1 lb 2 oz) waxy potatoes
Salt and Pepper
Fresh grated nutmeg
Lemon juice
1 egg yolk
4 tbsp semolina
Plain (all-purpose) flour, for dusting
500 g (1 lb 2 oz) cooked beetroot
 
Sage Butter:
2 garlic cloves
about 20 sage leaves
2 tbsp oil
2 tsp butter
10 basil leaves
120 g (41⁄4 oz) shaved Parmesan cheese

 
Preheat the oven to 200°C (400°F). Line a baking tray with baking paper. Cut the pumpkin into 6 wedges. Place them on the tray and bake for about 35 minutes.
Meanwhile, boil the potatoes in salted water until well done. Drain, set aside until cool enough to handle, then peel and mash or push through a potato ricer. Remove the pumpkin from the oven. Once it has cooled and dried out, mash the pumpkin and add it to the potato. Season with salt, pepper, nutmeg and lemon juice to taste. Add the egg yolk and semolina and gently mix with a wooden spoon to make a smooth dough. Add a little more semolina if the dough is too sticky.
Shape the dough into 2 cm (3⁄4 inch) thick rolls, then slice them into 2 cm (3⁄4 inch) pieces. Use floured hands to shape the pieces into balls, then gently flatten the balls with a fork. Transfer the gnocchi to a tray dusted with flour. Cook the gnocchi in batches in a saucepan of simmering salted water for 3 minutes or until they rise to the surface. Remove with a slotted spoon and set aside to cool. Dice the beetroot.
For the sage butter, halve the garlic cloves and crush them with the back of a knife. Cut the sage leaves into strips. Heat half the oil and butter in a frying pan over medium heat. Fry the garlic and sage for about 5 minutes, then transfer to a plate. Heat the remaining oil and butter and briefly fry the gnocchi. Toss the beetroot with the gnocchi, garlic and sage. Sprinkle with basil and Parmesan. Serve immediately.
 

16 ottobre 2021

Il Tiròt di Felonica per il WBD2021


Oggi è il 16 ottobre e si celebra la Giornata Mondiale del Pane.

Come ogni anno accolgo sempre super volentieri l’invito di Zorra a festeggiare insieme questa ricorrenza preparando qualcosa di fragrante e profumato da portare in tavola.

Quest’anno mi sono lasciata ispirare da una tradizione popolare di una realtà a noi vicina, complice la prima puntata di Dinner Club (che ho scoperto grazie al suo suggerimento) dedicata alla navigazione del tratto finale del Po fino al suo largo delta intrapresa da Fabio De Luigi e Carlo Cracco, alla scoperta delle peculiarità di questo territorio, a cavallo tra Lombardia, Veneto e Romagna (qui un riassunto delle specialità incontrate ed assaggiate su e giù per la nostra bella penisola durante le varie puntate).

Quindi ben venga questo Tiròt mantovano, più precisamente di Fenolica, dove si coltiva da sempre una particolare varietà di cipolla bionda, appunto la cipolla bionda di Sermide e Felonica, dal sapore dolce e dal colore giallo paglierino. Considerata da sempre un cibo contadino, avendo nutrito le masse popolane durante le guerre e le carestie, è oggi rivalutata come ingrediente della cucina tradizionale locale, riconosciuta col marchio P.A.T. e rientrante nell'Arca del Gusto di Slow Food.


Tiròt di Felonica

Per preservarne l'autenticità e la tradizione, il Tiròt è diventato un Presidio Slow Food che così ce lo racconta: 

Tiròt in dialetto mantovano è una focaccia tipica, da tempo prodotta a Felonica, l’ultimo comune del basso mantovano, a un centinaio di chilometri dal delta del Po, al confine tra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Il tiròt è un prodotto tanto radicato nel suo territorio che la sganzega, la festa del paese, è interamente dedicata a questa focaccia. Tradizionalmente, era consumato o durante il lavoro nei campi o alla fine della giornata, alla sera, quando le famiglie si riunivano nelle aie delle fattorie. Di primo mattino, le donne preparavano l’impasto a base di farina di grano tenero, cipolla, strutto, un poco di lievito, acqua e sale per poi recarsi ai forni collettivi del paese per la cottura.
Il nome tiròt indica il modo di stendere la morbida e soffice pastella che, con abilità, è tirata a mano sulle teglie da forno. Tagliata tradizionalmente in forme rettangolari, la focaccia ha colore paglierino carico e dorato e uno spessore di pochi millimetri. Ciò che la caratterizza però è l’aroma intenso della cipolla, che al palato si presenta dolce ma sapido.
A Felonica, la coltivazione della cipolla risale già al 1800 e, in particolare, la cipolla bionda ha costituito a lungo la fonte maggiore di reddito. C’erano magazzini per la lavorazione, una fabbrica per la produzione di cassette di legno, le cipolle erano spedite col treno all’estero, soprattutto in Francia, in Germania e in Svezia. Ma alla fine degli anni ’70 la produzione di cipolla è entrata in crisi (l’ultimo magazzino ha chiuso circa una ventina di anni fa) e, di conseguenza, il tiròt è diventato una produzione limitata, la tradizione familiare man mano si è persa e i forni comuni hanno cessato la loro attività. Il Presidio vuole difendere il tiròt di Felonica dalle imitazioni e aumentare la domanda del prodotto e la valorizzazione del territorio attraverso il recupero della varietà di cipolla bionda di Felonica. Il Presidio promuove una filiera locale che collega i fornai alle aziende agricole per recuperare i terreni dismessi e creare nuovi posti di lavoro. A tale scopo il comune di Felonica in collaborazione con la cooperativa il Ponte si impegna anche ad attivare un progetto di agricoltura sociale che coinvolga soggetti con difficoltà. Inoltre la Pro loco di Felonica tutte le domeniche estive, da giugno a settembre, propone il tiròt agli abitanti del paese e del circondario. 

Per la ricetta ho seguito le indicazione di Agrodolce.
Fondamentale, inoltre, che la quantità di farina e di cipolle utilizzate siano sempre uguali. Le cipolle vanno tagliate finissime e inserite crude nell'impasto, che andrà steso molto sottile in teglia, al massimo 1,5 cm di spessore.
Un articolo riassuntivo e ben dettagliato riguardo il Tiròt in questo articolo di Turismo.it.


Tiròt di Felonica



Ingredienti:
500 g di cipolle bionde
500 g di farina 0
300 g di acqua
100 g di strutto
olio extravergine di oliva
8 g di lievito di birra

Sbucciare le cipolle e tagliarle a fette molto sottili.

Nella ciotola dell’impastatrice versare l’acqua, scioglierci il lievito e poi a pioggia la farina setacciata. Iniziare ad impastare a velocità bassa.Appena l’impasto inizierà ad incordarsi,  unire anche il sale e lo strutto a piccole dosi, sempre impastando a velocità bassa. Infine aggiungere le cipolle e lavorare finchè ben amalgamato (l’impasto sarà leggermente appiccicoso). Ungere una ciotola capiente con un pochino di olio, trasferirci l’impasto e lasciare lievitare in un luogo tiepido e riparato per circa un’ora.

facendo Tiròt di Felonica


Ungere bene una teglia da forno in ferro con olio, rovesciarvi l’impasto e allargarlo delicatamente con le dita fino ai bordi, ottenendo uno spessore di circa 1,5 cm. L’impasto era troppo per una teglia di 30x40 così ne ho sistemato un poco anche in una seconda teglia 25x25. Lasciare riposare coperto per una mezz'ora.

Cuocere a 200°per 15/20/25 minuti, il tempo di cottura dipende dalla grandezza della teglia infornata, la focaccia deve risultare ben dorata. Servire il Tiròt ben caldo, meglio se accompagnato da un bicchiere di Lambrusco. 


Tiròt - Onion Focaccia

Tiròt di Felonica9

It's World Bread Day again and I happily join Zorra's invite to bake something fragrant and delicious for this special occasion. 
I am proud to share this year a peculiar recipe of a nearby territory, featuring  an old blonde onion variety, Sermide Onion, grown in towns along the Po River, with a mild flavour and a straw yellow colour. Considered peasant food, having kept the masses fed during times of war and famine, it is now promoted as an ingredient of traditional local cuisine. And Tiròt has become a Slow Food Presidium:

Tiròt is the Mantuan dialect word for a typical focaccia historically produced in Felonica. The municipality, a hundred miles from the Po Delta, lies in the southeast corner of the province of Mantua, where Emilia-Romagna, Lombardy and Veneto meet. The name Tiròt comes from the tiratura (“pulling”) of the soft dough (a mixture of all-purpose flour, onion, lard, extra-virgin olive oil, yeast, salt and water), which is stretched out into baking trays by hand. In the past, every family in Felonica would make Tiròt on special occasions. All the women had their own recipes, and they would prepare the dough at home before taking it to the town ovens for baking. Tiròt is closely associated with the cultivation of its most important ingredient: Felonica yellow onions, a crop that was a significant source of income for many families in the past. The strongly oniony Tiròt has a sweet but intensely sapid flavor. To best appreciate its flavor and the textural equilibrium between crunchy and soft, Tiròt should be eaten fresh from the oven. Traditionally cut into rectangles, it is just a few millimeters thick and deep golden-yellow in color. The Presidium wants to protect the authentic Felonica Tiròt from imitations, to increase demand for the flatbread and to promote the local area through the revival of the Felonica yellow onion variety. The Presidium promotes a local production chain that links the bakers to farms, and hopes to recover abandoned land and create new jobs. To this end, the Felonica municipal authority is working with the cooperative Il Ponte to start a social agriculture project which will involve people with difficulties. The Felonica tourist board will also be promoting Tiròt on Sundays from June to September. 

 

Tiròt di Felonica


Very important: flour and onions must be the same quantity. The dough has to be spread in a very thin layer, about 1.5 cm high.

Ingredients:

500 g blond onions

500 g all-purpose flour, sifted

300 g water

100 g lard

extra virgin olive oil

8 g fresh yeast

10 g fine salt


Peel the onions and slice them very finely.

Pour the water into the bowl of your stand mixer, dissolve the yeast and then add the flour. Start kneading at low speed. As soon as the dough begins to amalgamate, add the salt and lard in small doses, always kneading at low speed. Finally add the onions and work until well blended (the dough will be slightly sticky). Grease a large bowl with a little oil, transfer the dough and let it rise covered in a warm place for about an hour.

Grease an iron baking tray with oil, turn the dough over and spread it gently with your fingers to the edges, to a thickness of about 1.5 cm. The dough was too much for a 30x40 pan, so I also placed some in a 25x25 pan. Leave to rest covered for half an hour.

Bake at 200° for 15/20/25 minutes, the cooking time depends on the size of the baking tray, the focaccia must be golden brown.

Serve the Tiròt hot, preferably accompanied by a glass of Lambrusco.



Happy #wbd2021 #worldbreadday #worldbreadday2021


Banner World Bread Day, October 16, 2021

27 settembre 2021

Gosheh Fil, ovvero Orecchie di Elefante

Questo mese il Club del 27 ha scelto un libro molto particolare dove attingere per le ricette da riproporre. Alessandra ce lo presentato così:
Parwana è un libro sulla cucina afghana, uscito nel 2019, firmato da Durkhanai Ayubi, la figlia più giovane di una famiglia di profughi che nel 2009, dopo varie peripezie, ha aperto un ristorante ad Adelaide (Australia), specializzato nelle ricette casalinghe di Farida, la mamma dell'autrice, citata espressamente sul frontespizio del libro. Parwana è anche il nome del ristorante e in afghano significa farfalla: un nome che voleva essere di buon auspicio, dopo gli anni delle tribolazioni vissuti prima in Afghanistan, al tempo della Guerra fredda - quelli che determinarono la decisione di abbandonare il Paese, nel 1985- e poi negli anni successivi alla fuga, fino all'arrivo ad Adelaide e alla decisione di far conoscere una parte della loro tradizione al Paese che li aveva accolti. Il libro segna una tappa di un percorso altrettanto importante, visto che Parwana è uno dei ristoranti più amati dagli Australiani, critici gastronomici compresi: seppure lontanissimo dall'eleganza un po' stereotipata degli stellati, questo ristorante offre piatti di rara bontà, i più famosi dei quali sono raccolti proprio in questo volume. Ciò che più viene apprezzato, oltre alla cucina, è ovviamente lo sforzo di ricordare e raccontare le storie dell'Afghanistan, esattamente come ha fatto Durkhanay con il libro: le ricette sono tutte intervallate da episodi della storia di questo Paese e della storia della sua famiglia, in una sorta di procedere parallelo, dai fasti del regno degli Shah alla fuga, dopo il colpo di stato filo sovietico e le tensioni della guerra fredda (quando, in parole spicce, l'URSS deteneva il potere politico, controllando il governo, gli USA finanziavano le opposizioni religiose, musulmane).
Premi: Vincitore del Guild of Food Writers Award 2021 - Selezionato per l'Andre Simon Food and Drink Awards 2021 - Finalista al Fortnum & Mason Food & Drink Awards 2021

Per quel poco che ho potuto leggere mi ha molto appassionato e credo proprio che lo acquisterò; già ho in programma in settimana una ricetta salata che speravo di fare in tempo a fare, il Morgan Palaw, un riso allo zafferano con pollo speziato e cranberries. 
Per fare una scorpacciata di alcuni assaggi di questo libro, godiamoci la raccolta finale pubblicata oggi.

Il Gosheh Fil è un dolce di pasta fritta friabile, profumato con cardamomo e pistacchi tritati. Sono solitamente preparati durante la festa musulmana di Eid, qui una spiegazione leggermente più approfondita di questa, anzi queste perchè sono due distinte, celebrazioni musulmane.
 
Ma io mi sono domandata: ci sono veramente gli elefanti in Afghanistan? :-)))

 

Le dosi date in ricetta sono molto abbondanti. Volevo impastare solo un uovo (con gli altri ingredienti in proporzione) ma avevo paura ne venissero fuori pochi e allora ne ho impastati 2: beh, non finivo più di friggere :-))) Ho usato un coppapasta da 8 cm e ho tirato la sfoglia con la sfogliatrice del Ken arrivando fino al numero 7 compreso. Quindi, regolatevi se volete provarli.




gusheh fil

 

 

Ingredienti:

3 uova grandi

60 ml (1⁄4 cup) di olio di girasole spremuto a freddo

375 g (21⁄2 cups) di farina per dolci

1⁄2 cucchiaino di lievito per dolci

1/2 cucchiaino di sale fino

60 ml (1⁄4 cup) di latte intero tiepido

olio di girasole alto oleico per friggere

zucchero a velo

cardamomo in polvere

pistacchi tritati finemente



facendo gusheh fil


 
Rompere le uova in una ciotola e, continuando a sbattere, unire poco alla volta l'olio fino a quando non sarà ben amalgamato.
In una ciotola separata, versare la farina, il lievito e il sale. Fare un buco al centro e versare il composto di uova. Mescolare inizialmente con una forchetta, unire anche il latte e poi proseguire ad impastare con le mani sul piano di lavoro leggermente infarinato. Continuare per qualche minuto finchè l'impasto risulta ben liscio e sodo. Dividerlo in due palline uguali, coprire e lasciare riposare per 30 minuti.
Spolverare leggermente il piano di lavoro pulito e stendere ogni impasto molto sottile, quasi traslucido (ho utilizzato la sfogliatrice del Ken, prendendo un pezzetto di pasta alla volta). Usando un tagliabiscotti grande (8-10 cm di diametro), ritagliare dei cerchi e pizzicare ogni cerchio in un punto cercando di formare una forma a ventaglio.
Nel frattempo portare l'olio a temperatura, 160°.
Friggere i pasticcini pochi alla volta, girandoli di tanto in tanto, fino a quando non saranno leggermente dorati e si saranno formate delle bollicine su entrambi i lati. Scolarli bene e trasferirli su carta assorbente per assorbire l'olio in eccesso.
Disporli poi su un piatto da portata e spolverare generosamente con lo zucchero a velo, il cardamomo e la granella di pistacchi.


Gosheh Fil - Elephant's Ears


gusheh fil


Gosheh Fil is a crumbly pastry dessert, dusted with cardamom and ground pistachios. The name translates directly to elephant ears because of its shape. These pastries are a favourite during the Muslim festival of Eid. Recipe from Parwana.


The following recipe is as written in the book but it makes more than 12. I kneaded only 2 eggs and makes a lot, using a 8 cm diameter cookie cutter.


Makes 12 elephant ears:

3 large eggs
60 ml (1⁄4 cup) sunflower oil

375 g (21⁄2 cups) plain flour

1⁄2 teaspoon baking powder

60 ml (1⁄4 cup) warm full-cream (whole) milk

Sunflower oil for deep-frying

250 g (2 cups) icing (confectioners’) sugar

4 teaspoons ground cardamom

35 g (1⁄4 cup) ground pistachios


Crack the eggs into a bowl and, while whisking continuously, slowly add the oil until combined.
In a separate bowl, whisk the flour, baking powder and 1⁄2 teaspoon salt to combine. Make a well in the centre and pour in the egg mixture. Mix to combine with your hands, then add the milk and continue mixing to just bring together.
Lightly dust a work surface with flour, turn out the dough and knead for 6–8 minutes, or until smooth and firm. Divide the dough into two equal balls, cover and leave to rest for 30 minutes.
Lightly dust the cleaned work surface and roll out each dough ball to a paper-thin, almost translucent sheet of pastry. Using a large cookie cutter 8–10 cm (31⁄2–4 in) in diameter, cut out circles, then pinch each circle at one point to form a fanned ear shape.
In a saucepan, heat enough oil for deep-frying to 160°C (315°F) on an oil thermometer.
Fry the pastries in batches, turning occasionally, until light golden and bubbles have formed on both sides. Using a slotted spoon, transfer the pastries to a tray lined with paper towel to absorb the excess oil.
Arrange the gosheh fil on a serving platter, and sprinkle generously with the icing sugar, cardamom and ground pistachios to finish. 

18 settembre 2021

World Bread Day 2021

 


Ed eccoci ancora qui a festeggiare insieme per il 16° anno consecutivo il

World Bread Day!


Ancora una volta Zorra ci invita a festeggiare insieme la Giornata Mondiale del Pane.

Non c'è soddisfazione più grande che sfornare una pagnotta fragrante e profumata dal proprio forno, un orgoglio inestimabile poterlo offrire ai nostri commensali o godercelo in solitaria ancora caldo come un abbraccio confortante e amichevole.

Contribuire è molto semplice: si fa un pane (o focaccia o altro lievitato) e lo si  pubblica sul proprio blog il 16 ottobre. Dando un'occhiata in archivio alle edizioni passate si possono trovare suggerimenti, idee, ispirazioni e capire come funziona il World Bread Day. Se ci sono domande, Zorra e io siamo sempre a vostra disposizione.

Come partecipare?

Si prega di leggere e seguire attentamente le istruzioni che seguono. Compilare il modulo e linkare l'annuncio di Zorra nel proprio post sono obbligatori, se manca uno di essi la propria partecipazione non comparirà nella raccolta finale. Grazie per la vostra comprensione.

  • Preparare un pane, scattare una foto e pubblicare la ricetta sabato 16 ottobre 2021Non prima e non dopo questa data e solo una preparazione per blog, per favore.
  • La ricetta deve essere un nuovo post appositamente scritto per questo evento e non può essere inserito in altri eventi/contest.
  • E' obbligatorio il link nel post all'annuncio ufficiale di Zorra.
  • E' obbligatorio compilare il modulo di partecipazione (sarà online dal 14 ottobre nel post di Zorra e in questo) per avere la ricetta aggiunta nella raccolta finale.
  • I moduli di adesione saranno accettati solo fino al 17 ottobre.
  • Il post può essere scritto in qualsiasi lingua, purchè nel blog sia indicato un traduttore (ad esempio, Google translate).
  • La raccolta finale sarà pubblicata da Zorra a fine ottobre.
  • Utilizzare #wbd2021 #worldbreadday #worldbreadday2021 sui social media; taggare @zorrakochtopf su Instagram e @zorra.kochtopf su Facebook, in modo che Zorra sia agevolata nel rintracciare le partecipazioni. 

Potete voi stessi pubblicizzare l’evento sul vostro blog 
copiando e incollando questo annuncio e il logo dell’evento.


Per il logo aggiungete il codice seguente:



Per qualsiasi domanda o suggerimento non esitate a contattare Zorra 
 scrivendo una mail a kochtopf(at)gmail.com
Potete seguire il World Bread Day anche su Facebook e Pinterest.

27 maggio 2021

Brownies al burro di arachidi - Peanut Butter Brownies


Eccoci al consueto appuntamento del Club del 27, questo mese dedicato al più gioioso ritrovo in compagnia, in una giornata di bel tempo (speriamo davvero che si sia deciso a farlo, come la stagione richiederebbe), con un allegra tovaglia a quadretti distesa su un verdeggiante prato, all'ombra di un albero secolare (magari!), con in lontananza lo scorrere gorgoglioso di un ruscello (doppio magari!), un cestino colmo di leccornie preparate in anticipo (e siamo qui per questo, con una raccolta di idee davvero invitanti e super golose!), senza wifi, senza pressioni tecnologiche, solo grandi sonore risate (quando la bocca non è piena :-)), relax totale, un morbido cuscino a fiori per la tradizionale pennichella ristoratrice dopo la grande scorpacciata :-))

Ho scelto un dolce super godurioso, facile e veloce e ben trasportabile, già porzionato e conservabile in una scatola ermetica (si può preparare tranquillamente il giorno prima.

Ovviamente deve piacere il burro di arachidi ma, soprattutto, ci si deve sincerare che tra i nostri compagni di merenda non ci sia qualcuno allergico a questo legume (sapevate che anche se vengono considerate frutta secca appartengono in realtà alla famiglia delle leguminose, come i fagioli?)

Le ricette che troveremo nella raccolta sono tratte dal libro The Outdoor Table di April Mckinney.


L'autrice così scrive nell'introduzione al suo dolce: i brownies glassati di mia madre erano sempre i miei preferiti durante le grigliate in famiglia. Erano così umidi e ricchi ed erano la base perfetta per una coppa di gelato artigianale. Il burro di arachidi e il cioccolato sono due delle mie cose preferite; quindi, è stato gioco facile unire insieme i due ingredienti per creare questi brownies cremosi e irresistibili.


peanut butter brownies

Ingredienti:
115 g di burro 
125 g di burro di arachidi liscio 
110 g di zucchero di canna 
110 g di zucchero semolato
1 uovo grande
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
110 g di farina setacciata
1⁄4 di cucchiaino di sale
1⁄2 cucchiaino di lievito in polvere

Ganache al cioccolato:
3 cucchiai di panna
180 g di cioccolato fondente tritato
1⁄2 cucchiaino di sale marino
 
Brownies: preriscaldare il forno a 170°. 
Sciogliere il burro in una grande casseruola a fuoco medio-basso. Incorporare il burro di arachidi, lo zucchero di canna e lo zucchero bianco finché non sono ben amalgamati. Togliere la casseruola dal fuoco ed l'uovo e la vaniglia e mescolare bene. Aggiungere anche la farina, il sale e il lievito e mescolare fino a quando non sono ben combinati. Versare il composto in una teglia quadrata 20x20 foderata con carta forno e cuocere per 30-32 minuti (direi 25 per averli morbidi dentro, con 35 minuti erano troppo asciutti). 
Sfornare e lasciare raffreddare completamente su una gratella. 


facendo peanut butter brownies


Ganache: mettere la crema in una ciotolina e scaldare nel microonde per 1 minuto. Disporre il cioccolato tritato in una ciotola, versare sopra la panna calda e mescolare con vigore con una frusta fino a quando il cioccolato non si sarà sciolto. 

Distribuire la ganache sui brownies raffreddati e cospargere di sale marino. Tagliare in 16 riquadri e servire. 


Mama's Frosted peanut Butter Brownies


My mom’s frosted brownies were always a favorite of mine at family cookouts. They were so moist and rich, and the perfect base for a bowl of homemade ice cream. Peanut butter and chocolate are two of my most favorite things in this world. So naturally I combined the two ingredients to make these fudgy, irresistible brownies (April Mckinney, The Outdoor Table).

Brownies:
1⁄2 cup (1 stick) butter
1⁄2 cup smooth peanut butter
1⁄2 cup firmly packed brown sugar
1⁄2 cup white sugar
1 large egg
1 teaspoon vanilla extract
1 cup all-purpose flour
1⁄4 teaspoon salt
1⁄2 teaspoon baking powder

Chocolate Ganache:
3 tablespoons heavy cream
1 cup chopped dark chocolate bar
1⁄2 teaspoon sea salt


peanut butter brownies


 
For the brownies, preheat the oven to 350 degrees. Melt the butter in a large saucepan over medium-low heat. Stir in the peanut butter, brown sugar, and white
sugar until they are well combined. Remove the saucepan from the heat.
Stir in the egg and vanilla, and mix well. Add the flour, salt, and baking
powder, and stir until just combined. Pour the batter in an 8-inch square baking dish, and bake the brownies for 30 to 32 minutes. Remove from the oven, and let the brownies cool completely on a wire rack.

For the ganache, place the cream in a microwave-safe bowl, and microwave for 1 minute. Place the chopped chocolate in a bowl. Pour the hot cream over the chocolate, and whisk until the chocolate is melted.
Spread the ganache over the cooled brownies, and sprinkle with sea salt. Cut into squares, and serve.

Makes 16 servings.



27 aprile 2021

Frittata di Asparagi e Patate al forno

Questo mese l'appuntamento culinario del Club del 27 è interamente dedicato al libro The Roasting Tin di Rukmini Iyer, dedicato interamente a tutto quello che si può mettere in teglia e poi via in forno, per una cottura deliziosamente uniforme e senza stress :-)) Un libro ricco di idee e suggerimenti per chi ama il pesce, la carne, le verdure e le uova, con ricette specifiche per ogni argomento, facili, veloci e semplici nella loro preparazione. Ma, soprattutto, consigli di cottura e tabelle da conservare e consultare per tutte le categorie di alimenti per ottenere il miglior risultato.
La raccolta finale di tutte le nostre meraviglie al forno qui ;-)

La mia scelta è ricaduta su una frittata con patate e patate dolci (le batata, che in realtà non appartengono alla famiglia delle Solanaceae come le vere patate ma alle Convolvulaceae), che amo molto e fortunatamente iniziano a vedersi anche nei grandi supermercati, alla quale si aggiungono gli asparagi, ora prettamente di stagione e dei quali facciamo grandi scorpacciate finchè ce ne sono :-))

Non per niente questa ricetta viene presentata così nel libro dl suo autore: 
Le vere frittate spagnole richiedono una cottura lunga e lenta per le cipolle e le patate, il che significa che sono ideali per una versione al forno. La combinazione di patate dolci e normali per questo piatto è molto piacevole, da completare divinamente con asparagi, quando di stagione.


frittata di asparagi e patate al forno

Ingredienti:
400 g di patate, affettate sottilissime 
200 g di patate dolci, affettate sottilissime
1 cipolla, affettata sottile
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale marino 
pepe nero macinato fresco
15 g di dragoncello fresco, tritato finemente
5 uova
50 g di crème fraîche
230 g di asparagi verdi
30 g di Parmigiano grattugiato


frittata asparagi patate


Preriscaldare il forno a 170°C con modalità ventilata.
Mettere le patate, le patate dolci e la cipolla in una piccola teglia profonda e condirle bene con l'olio, un cucchiaino di sale, una buona macinata di pepe e il dragoncello. Coprire perfettamente con un foglio di alluminio, poi trasferire nel forno e cuocere per 30 minuti.
Nel frattempo sbattere le uova con la crème fraîche e condire con sale e pepe. Una volta cotte le verdure, versare sopra il composto di uova. Distribuire gli asparagi e farli immergere un po' nelle uova e nelle patate. Spolverare di Parmigiano e rimettere la teglia nel forno scoperta per altri 25-30 minuti, fino a quando le uova si saranno ben rapprese. 
Si può servire la frittata sia calda che fredda.

Mia considerazione: meglio prepararla in anticipo e servirla tiepida, avrà così modo di compattarsi e si riuscirà a tagliarla meglio. Il giorno dopo è buonissima anche riscaldata in porzioni al microonde.


Oven-baked Asparagus & Parmesan Frittata

oven baked asparagus&parmesan frittata



Proper Spanish frittatas require a long, slow cooking for the onions and potatoes – which means they’re ideally suited to an oven version. I like a combination of sweet and regular potatoes for this dish, which is finished with asparagus, when in season (from the book The Roasting Tin by Rukmini Iyer).

You need:
400 g potatoes, very thinly sliced
200 g sweet potatoes, very thinly sliced 
1 onion, very thinly sliced
2 tablespoons olive oil
Sea salt and freshly ground black pepper 
15 g fresh tarragon, finely chopped
5 eggs
50 g crème fraîche
230 g asparagus, trimmed
30 g Parmesan cheese

Preheat your oven to 170°C fan/190°C/gas 5. Tip the potatoes, sweet potatoes and onion into a small deep roasting tin, and mix well with the olive oil, a teaspoon of sea salt, a good grind of black pepper and the tarragon. Cover tightly with foil, then transfer to the oven and roast for 30 minutes.
Meanwhile, whisk the eggs with the crème fraîche. Season well with sea salt and freshly ground black pepper. Once the potatoes and onions have had 30 minutes, pour the egg mixture all over. Scatter over the asparagus and squash it down a bit into the egg and potato. 
Sprinkle with the Parmesan, then return the tray to the oven uncovered for a further 25–30 minutes, until the eggs are just set. Serve hot or cold.


frittata di asparagi e patate al forno09