L'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, prosegue inarrestabile il suo viaggio ed arriva in Piemonte, dove siamo tutti ospiti di CookingStefy.
I miei pimi ricordi piemontesi risalgono ai tempi della scuola media, quando in un bel settembre ancora assolato e caldo sono stata ospite da una mia amica italoamericana sul Lago Maggiore, e precisamente sulle colline intorno ad Arona. Viaggio in treno da Milano, quasi una littorina dei tempi che furono con i sedili ancora in legno, una bella casa ai magini di un bosco incantato, lunghe scorazzate sui pratoni infiniti, imperdibili giocate a carte nel tardo pomeriggio, allietate dalla musica dei 45 giri più hit del momento (In the Summertime era la nostra preferita) nel mangiadischi a pile :-).
E non è mancata una visita a Stresa, da cui si possono ammirare le fantastiche Isole Borromee, che mi sono ripomessa di andare a visitare prima o poi soprattutto per i loro splendidi giardini, ma i ricordi sono sbiaditi e confusi.
Specialità di questi luoghi sono le famose Margheritine di Stresa, che mi aveva fatto apprezzare un pomeriggio anni fa una cara amica torinese che frequento da anni durante le mie lunghe estati all'Elba.
Avevo già postato la sua ricetta tanti anni fa su Cookaround, e visto che siamo in primavera e le margheritine (o meglio Bellis perennis, pratoline :-) abbondano sul prato di casa, ho pensato bene di rifarle e fotografarle insieme :-).
L'utilizzo dei tuorli sodi in questa frolla, che vengono passati al setaccio per renderli ancor più soffici, la rende ancora più morbida e setosa, da sciogliersi in bocca già al primo assaggio tentatore ... al quale sarà impossibile resistere con un secondo, terzo, quarto, ... meglio nasconderli al sicuro se vogliamo che arrivino fino all'ora del tè pomeridiano!
Non esiste alcuna documentazione scritta riguardante la storia delle “Margheritine”, salvo appunti tramandati, da padre in figlio, tra i pasticceri di Stresa e da loro custoditi gelosamente e non divulgati.
Alcune informazioni storiche sono riportate nella ricerca “Una margherita per la Regina” svolta dalla scuola alberghiera di Stresa.
La storia delle “Margheritine” ha inizio verso la metà del 1800. A quei tempi, il Lago Maggiore era una delle mete predilette dei Reali di casa Savoia che trascorrevano sulle tranquille rive del lago lunghi periodi di villeggiatura. Trai i luoghi più ricercati, c’era l’incantevole Stresa dove, nella villa, che ancora oggi è detta Ducale, soleva soggiornare per l’intera estate Elisabetta di Sassonia, Duchessa di Genova e vedova di Ferdinando di Savoia, secondogenito del Re Carlo Alberto. La figlia maggiore di Elisabetta, Margherita, andò in sposa, nel 1868, a Umberto di Savoia, divenendo in seguito la prima Regina d’Italia.
Pietro Antonio Bolongaro, pasticcere di Stresa, lavorava, da tempo, ad una ricetta che a suo dire, gli avrebbe consentito di creare dei dolcetti d’una delicatezza e di una friabilità uniche.
Gli squisiti dolcetti furono inviati dal pasticcere a villa Ducale per rendere ancora più dolce il risveglio della futura Regina. A Margherita i pasticcini piacquero molto, tanto che non mancarono più dalla Real Casa. I dolcetti incominciarono, così, la loro fortuna e, in onore della nobildonna, furono chiamati con il nome di “Margheritine”.
Il figlio di quel Piero Antonio Bolongaro, Antonio, oltre al nome e all’arte pasticcera ereditò dal padre anche il laboratorio e diede, così, inizio alla produzione “per tutti” delle richiestissime “Margheritine”.
Oggi, i dolcetti sono entrati a far parte della tradizione di questi luoghi e rappresentano un vero e proprio vanto per tutte le pasticcerie di Stresa.
Ingredienti:
250 g di burro morbido
120 g di zucchero a velo
la buccia di 1/2 limone grattugiata fine
un pizzico di sale
4 tuorli sodi
200 g di fecola di patate
200 g di farina
- In un'ampia ciotola mescolare il burro con lo zucchero, oppure nel Ken con la frusta a K a velocità 2. Unire i tuorli sodi passati attraverso un setaccino e impastare delicatamente a velocità minima. Unire poi la fecola e la farina setacciate insieme, la buccia di limone e il pizzico di sale sempre a velocità 2 fino ad ottenere una pasta morbidissima e omogenea. Avvolgere nella pellicola e lasciare rassodare in frigo almeno un'ora, anche di più se possibile.
- Oppure formare dei rotolini di circa 25 cm, avvolgerli nella carta forno, appoggiarli su un vassoio e riporli in frigo a rassodare (se si ha tempo) oppure 15 minuti nel freezer. Questo è un validissimo rimedio istantaneo soprattutto se si fanno in estate col gran caldo. Col coltello tagliare i biscotti dello spessore di mezzo/un centimetro.
- Oppure formare dei rotolini di circa 25 cm, avvolgerli nella carta forno, appoggiarli su un vassoio e riporli in frigo a rassodare (se si ha tempo) oppure 15 minuti nel freezer. Questo è un validissimo rimedio istantaneo soprattutto se si fanno in estate col gran caldo. Col coltello tagliare i biscotti dello spessore di mezzo/un centimetro.
- Stendere la frolla su un piano leggermente infarinato (meglio se di marmo, oppure tra due fogli di carta forno) dello spessore di mezzo/un centimetro e ritagliare i biscotti con uno stampino smerlato a fiore.
- Disporre i biscotti su una placca da forno precedentemente coperta con carta forno e con il dito formare un avvallamento nel centro di ogni margherita., oppure aiutarsi col retro di un mestolo di legno.
- Lasciare rassodare ancora in frigo per 20 minuti e poi cuocere per circa 10 minuti a 170/180°.
- Disporre i biscotti su una placca da forno precedentemente coperta con carta forno e con il dito formare un avvallamento nel centro di ogni margherita., oppure aiutarsi col retro di un mestolo di legno.
- Lasciare rassodare ancora in frigo per 20 minuti e poi cuocere per circa 10 minuti a 170/180°.
7 commenti:
ce li avessi adesso davanti quei biscottini...magari seduto in un bel terrazzo a Baveno...(perchè l'adoro) ammirando le isole e magari facendo una bella chiaccherata in assoluta tranquillità...ciao.
Carissima le tue margheritine sono deliziose, sicuramente belle da vedere...per il sapore posso giudicare solo dopo assaggio e quindi ti faccio avere il mio indirizzo per una spedizione :))
Un abbraccio!
Ah Max, mi manca davvero una bella chiacchierata in buona compagnia :-) ... porti tu le bollicine? :-) ... si sposano bene anche per una piacevole happy hpur queste margheritine :-)))
Stefy, facciamo così, te le porto io e tu mi prepari un piatto di gnocchi all'osolana :-)
Buonissimo w.e.!
:) lo sai che quelle della tradizione non hanno la forma di margherita? ma sono tonde con un incavo al centro? :) un bacione e se passi da queste parti avvisami che ci prendiamo un caffè insieme
Ale, ma sai che allora la mia amica Simona mi aveva insegnato bene nel fare i cilindri per farle tonde :-) ma, anche se con più lavoro, mi sembravano più carucce con lo smerlo a fiorellino :-)
Stai pur certa che non mancherò di avvisati se vengo in là, un abbraccione!
Ce l'ho fatta! Ecco la D di Domodossola in tutto il suo splendore: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/03/d-come-domodossola.html.
Grazie per aver partecipato e ricorda che l'abbecedario è ancora lungo!!!
Ciao,
Aiu'!
Graazie, Aiù, sei stata splendida tu nella composizione della raccolta, ed ora avanti tutta, la strada è lunga ma divertente ed istruttiva!
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