IN TAVOLA - ON THE TABLE

30 settembre 2012

Salsa Tonnata - Tuna Dip - WHB # 353


Ultimo giorno per partecipare alla raccolta di settembre dell'iniziativa Salutiamoci dedicata questo mese alle acciughe e sardine, con l'alternativa delle alghe per i total vegan.
Proprio l'altro giorno ne parlavano anche al TG di questo pesce azzurro, che da un'inchiesta realizzata da Greenpeace pare stia tristemente scomparendo dall'Adriatico e sia a rischio anche nel canale di Sicilia. Speriamo si trovi presto un accordo non solo nazionale ma anche a livello europeo per una pesca sostenibile nei nostri mari, in modo da poter godere ancora a lungo sulle nostre tavole questi preziosi pesci.
Le alici ossono essere conservate sotto sale, marinate, se ne fa la famosa colatura, oppure si conservano a lungo sott'olio, pronte così per essere utilizzate su pizze, crostini, o in svariate preparazioni salate.
Come in questa ricetta, dove arricchiscono in sapore una facile salsa tonnata, perfetta per il vitello tonnato, ma ideale anche per dei crostini dell'ultimo minuto per un aperitivo, una merenda salata, un antipasto veloce e poco impegnativo.
Si può ulteriormente arricchire aggiungendo dei cetriolini o delle cipolline sott'aceto sminuzzati.
Per i capperi io uso sempre quelli sotto sale, raccolti così pazientemente dalle donnine di Filicudi, che mi porto sempre a casa ogni volta che ritorno da questa bella isola.


salsa tonnata


Ingredienti:


2 uova sode
150 g di tonno sott'olio o al naturale sgocciolato
olio extravergine di oliva
una manciata di capperi sotto sale, sciacquati bene e asciugati
2 o 3 filetti di acciuga sott'olio sgocciolati
aceto di mele
sale/pepe


Frullare le uova con le acciughe, i capperi e il tonno, emulsionando con un filo di olio.  Aromatizzare con un paio di cucchiai d'aceto, aggiustare di sale e pepe se occorre, a piacere qualche goccia di limone.  
Se si preferisce una salsa più morbida allungare con qualche cucchiaio di brodo vegetale.




Tuna Dip

There is a tiny little island just off North Sicily, almost elusive, wild and apparently inhospitable: Filicudi, one of the seven beautiful sisters of volcanic origin (with still two active volcanoes,  Stromboli and Vulcano). You can read some historical info here.
Its economy is mainly based on the cultivation of capers and tourism.

la piana del porto e capo graziano


I often go there, especially during Summer, a dear cousin of mine has a marvellous house there, th blue house, and whenever I come back home I am used to bring some capers that old ladies patiently collect and store in jars with coarse salt: they last for long and are ideal in cooking, reminding sweet fragrances of this beloved island.


capperi sotto sale


Yesterday I used them for this dip you can enjoy with crostini or grissini, or else spread as a sauce on finely sliced boiled meat. You can also add finely chopped gherkins or pickled onions.


 salsa tonnata


You need:

2 hard boiled eggs
150 g tuna in oil or natural, drained
extra virgin olive oil
a handful of salted capers, rinsed and dried
2 or 3 anchovy fillets in oil, drained
apple cider vinegar
salt/pepper


Blend eggs with anchovies, capers and tuna, emulsifying with a little oil. Season with a couple of tablespoons of vinegar, salt and pepper if necessary, and if you like taste a few drops of lemon juice.
In case you prefer a smoother sauce (to spread on meat, for instance) dilute with a few tablespoons of vegetable broth.




This recipe is my personal entry to WHB # 353
hosted this week by Chris from Mele Cotte for English edition,
Kri from Tutto a occhio for Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Who's hosting
WHB Rules

29 settembre 2012

Involtini di melanzane - Eggplant Rolls - MLLA # 51


Di  Marco Bianchi avevo già parlato in uno dei primi post dedicati alla rubrica Salutiamoci, e l'altro giorno, mentre me ne stavo accovacciata sul divano per un riposino veloce col telecomando in mano zappando di qua e di là, me lo sono rivisto spuntare sotto gli occhi e nientepopodimeno che a casa di ... Benedetta Parodi! :-)
Ha proposto questi involtini di melanzane, un piatto leggero e gustoso, pensando ad una periodo di depurazione dopo i bagordi estivi. Se lo volete rivedere dal vivo, qui il video,  dal minuto 7.20 al minuto 23.25.
E' un piatto leggero e gustoso, un antipasto insolito, e se abbinato ad una macedonia di frutta fresca diventa l'ideale per un pranzo nutriente e soddisfacente.


involtini melanzane-aubergine rolls


Ingredienti:

una melanzana
150 g di cannellini lessati *
150 g di caprino
mezzo spicchio di aglio
origano 
1 cetriolo
3 cucchiai di yogurt greco 0% grassi
un pezzetto di cipolla rossa
sale/pepe
olio extravergine di oliva

questi della Valfrutta sono cotti a vapore e non contengono zucchero

Tagliare la melanzana a fette e grigliarle sulla piastra. Far raffreddare le fette su un vassoio pennellandole leggermente di olio solo su un lato  per mantenerle morbide.
Frullare i cannellini scolati e sciacquati con l'aglio e un cucchiaio di olio. Profumare con l'origano e il pepe e poi unire il formaggio. Spalmare un cucchiaio di crema su ogni fetta di melanzana ed arrotolare come un involtino, se necessario fermare con uno stuzzicadente.
Grattugiare il cetriolo (con la buccia se di quelli dolci), salare e metterlo a scolare. Strizzarlo bene ed unirlo allo yogurt. Aggiungere anche un pochino di cipolla tritata finemente (se piace), salare e pepare, unire un goccio di olio se necessario. Secondo me ci starebbero bene nella salsa allo yogurt anche un paio di spicchi di mela Granny Smith grattugiata.
Servire gli involtini accompagnati dalla salsa allo yogurt.


involtini melanzane-aubergine rolls



Eggplant Rolls


We all need a purification time after the long summer food raids.
Vegetables and legumes will greatly suit and can be combined in balanced meals like this fresh dish, with a fruit salad aside could be a light lunch.
The recipe goes to Jaya from Desi Soccer Mom for MLLA # 51 she's hosting this month, thanks to Susan, the founder of this lovely monthly event.


involtini melanzane-aubergine rolls


You need:

an eggplant
150 g boiled cannellini beans
150 g fresh soft goat cheese

(but you can use any light fresh  soft vheese)
half a clove of garlic
oregano
1 cucumber
3 tablespoons of greek yogurt 0% fat
a piece of red onion
salt/pepper
extra virgin olive oil


Slice eggplant and grill. Allow to cool on a tray, brushing the slices lightly with oil only on one side to keep them soft.
Drain and rinse beans and blend with garlic and a tablespoon of oil. Season with oregano and pepper and then add the cheese and mix until well amalgamated. Spread a tablespoon of cannellini cream on each slice of eggplant and roll up,  sealing with a toothpick if necessary.

Grate the cucumber (unpeeled if sweet), add salt and put in a colander to drain. Squeeze it well and add to yogurt. Also add some finely chopped onion (if desired), season with salt and pepper and a little oil if necessary. I suppose that some grated Granny Smith apple would suit to the sauce as well.
Serve the rolls accompanied by yogurt sauce.



27 settembre 2012

A spasso nel Mediterraneo con Silvia Maccari


Ufficialmente e da calendario l'autunno è già iniziato da qualche giorno.
Meteorologicamente va a giornate, un colpo è grigio e piovoso (se non terribilmente acquazzoso) ed un altro giorno è sole splendente ed ancora caldo da girare in infradito e senza maniche, con la voglia di rimettersi ancora in costume (il week-end scorso mi sono tolta anche la voglia degli ultimi bagni a Positano :-) ... se non fosse che l'andare a ritirare i libri scolastici mancanti degli ultimi due che ancora frequentano le scuole  mi riporta alla dura realtà: ahimé, le vacanze sono proprio finite! ... ed è ora di rimettersi in riga e rientrare in mentalità più lavorativa.
E così, dopo la lunghissima pausa estiva, l'altra sera sono ritornata a scuola alle Tamerici, invogliata anche da un corso speciale di Silvia Maccari che prometteva di portarci a spasso nel Mediterraneo (e non suona quasi come un invito vacanziero? :-)
Di lei avevo già parlato l'anno scorso, in occasione dei festeggiamenti per il Ventennale delle Tamerici, la sua colorita solarità e semplicità è rimasta immutata, come i bei fiori che rallegravano la tavola l'altra sera.

 Senza titolo

Simpatia e dolcezza, una forte determinazione, una simpatica autoironia mai sdolcinata e il sapersi riproporre ad ogni nuova situazione: questa è Silvia, definitivamente (almeno per il momento) ritornata nella sua amata Firenze dove coccola i suoi ospiti con le sue divertenti lezioni di cucina italiana.
E ha coccolato e divertito anche noi, raccontandoci qualcosa dei suoi viaggi che l'hanno portata a conoscere ed approfondire con ostinazione tante cucine diverse, con un occhio di riguardo per quella ebraica, per la quale ha quasi promesso di farci un pensierino per un corso futuro.
Un tour gustoso attraverso i paesi mediorientali che si affacciano sul Mediterraneo, dove prevalgono cibi raffinati, soprattutto in Persia (l'attuale Iran, ma il nome antico è più fascinoso e meno turbolento), paese dalla cultura millenaria e da un viscerale amore per la casa. Preparazioni gustose, sempre con base il riso basmati (che sostituisce il pane nei paesi dove non esiste la coltivazione del grano), dove prevale un'innata ed elegante indole per gli abbinamenti agrodolci, sempre ben bilanciati, e per le spezie, sempre ben calibrate.
In ordine di charme gourmand il primo posto tocca proprio alla Persia, seguita dal Libano, la cui cucina ha molto risentito dell'influenza francese durante gli anni del protettorato, dalla Turchia ed infine dalla Grecia, che risulta la cucina più povera e basica di tutto il Mediterraneo, profumando tutte le pietanze solo con l'onnipresente (ma ormai monotono) origano, riservando il basilico come ornamento (e poi, per dirla proprio tutta, non sanno cucinare il pesce :-).
Da sottolineare la consuetudine di cucinare la portata principale (che a volte è il piatto unico del pranzo) in una grande pentola, posta poi in mezzo alla tavola dove ognuno si serve a piacere.
Per quanto riguarda i dolci sono per la maggior parte al cucchiaio e sempre aromatizzati con acqua di fiori, di arancio o di rose. Viene usata molta pasta frolla, spesso arricchita o guarnita con sesamo, la frutta secca in tutte le sue varietà e molto spesso sono ricoperti con miele o sciroppo di zucchero (un pochino troppo pomposi per il mio gusto personale :-).

Il menu della serata

I due antipasti proposti potrebbero diventare per noi una cena leggera,
perfetta se abbinati ad una bella insalata mista di frutta e verdura:

beid bi tom-egitto
Beid Bi Tom - Egitto
uova fritte con aglio e limone,
il classico uovo al tegamino sgrassato con succo di limone e profumato con menta

caciocavallo all'argentera-sicilia
Caciocavallo all'argentera - Sicilia
fettine di caciocavallo leggermente infarinate fatte mantecare in olio aromatizzato all'aglio,
sgrassate con un buon aceto aromatico e profumate con origno e pepe nero


borek di formaggio-turchia
Borek di formaggio - Turchia
sigarette di pasta fillo con formaggio,
semplicemente un mix di feta, uovo e prezzemolo avvolto nella fillo,
la frittura ne esalterà il sapore
(ma si possono fare anche al forno :-)


la simpatica Silvia alle prese con l'arotolamento della sigaretta :-)


 Kotopoulo lemonato me ginger - Grecia
pollo al limone e ginger,
una teglia brasata gustosa e saporita,
la testa d'aglio si trasforma in una cremona deliziosa facilmente digeribile :-)


kado polou-iran
 Kado Polou - IRAN
riso con polpette di carne e zucca,
una delicata cottura al vapore per un pasticcio orientale molto raffinato


muhallabia-giordania 
Muhallabia - Giordania
budino bianco di riso e mandorle,
onnipresente in tutti i bar e caffè del paese, più una merenda che un fine pasto,
 profumato con l'acqua di fiori preferita e riccamente guarnito con pistacchi e melograno


noci farcite-siria
 Noci farcite - Siria
un ripieno di simil marzapane per unire due mezze noci con un abbraccio di caramello


نوش جان

صادق

 afiyet olsun


καλή όρεξη


bonu pitittu
(persiano-arabo-turco-greco-siciliano)



un grazie a Denise per alcune sue foto prestate :-)   

26 settembre 2012

Black & White Wednesday # 51 - The Gallery


Welcome to BWW # 51 Gallery!
Thanks to all of you for your participation
and your amazing pictures,
and special thanks to Susan 
who gave me again the opportunity to host this lovely event.

Get comfortable and enjoy every single shot,
so different emotions and sensation for each imagine,
that only black&white setting can give.



Sihi from Wandering Ladle
 
 
 
  

Simona from Briciole


Rosa from Rosa's Yummy Yums 
 



Lubna from A click a day


Nandita from My Virtual Kitchen


Anshu Paul from My Mom's recipe 


Lynne from Café Lynnylu
 
 


Lail Hossain  from With A Spin 
 
sorrento lemons-bww 52

limoncello-bww 52



Should I have ever missed someone in this recap,
please let me know and I will promptly fix it.



Next week BWW # 52 will be hosted by  Susan herself,
rules and host line-up here.

24 settembre 2012

7° WORLD BREAD DAY - 16 ottobre 2012



Promemoria sul calendario - il 16 ottobre è la Giornata Mondiale del Pane!

Zorra è molto lieta di annunciare la settima edizione del World Bread Day!


Dal 2006 ogni anno centinaia di blogger da tutto il mondo preparano un pane per questo giorno speciale. Quindi facciamolo ancora:

Inforniamo un nuovo pane per la Giornata Mondiale del Pane e postiamolo sul blog!

Zorra raccoglierà poi tutte le partecipazioni in un'unica raccolta.
Per avere un'idea o una fragrante ispirazione potete dare un'occhiata alle raccolte delle Giornate Mondiali del Pane degli anni scorsi.

Zorra spera di poter ricevere anche quest'anno un cesto enorme di pane proveniente da tutte le parti del mondo!


Come partecipare:
siete pregati di leggere e seguire attentamente le istruzioni che seguono. L'invio dell'email e il link che fa riferimento al post originale sono requisiti fondamentali per poter partecipare; se uno dei due viene omesso il vostro post non apparirà nella raccolta finale. Grazie per la comprensione.

- Preparate il pane, fate delle foto e pubblicate un post martedì 16 Ottobre 2012 (il post può essere scritto anche in qualsiasi lingua). Non prima nè dopo questa data e solo una partecipazione per blog.
- Il post dovrà essere nuovo e dedicato unicamente a questo evento, quindi non potrà partecipare ad altri eventi promossi nel mondo dei food-blogs.
- Compilare il formulario per la partecipazione che trovate nell'annuncio originale di Zorra e la propria ricetta verrà inserita nella raccolta finale.
- Nel post aggiungete sempre un link a questo post originale.
- Le ricette saranno accettate fino al 17 Ottobre.


Se avete suggerimenti o domande non esitate a contattare personalmente Zorra a kochtopf(at)gmail(dot)com.




Potete voi stessi pubblicizzare l'evento sul vostro blog incollando il logo dell'annuncio.
Per il logo aggiungete il codice seguente:




World Bread Day ha anche una pagina su Facebook, è su Twitter e da quest'anno anche su Pinterest.

Black & White Wednesday # 51 chez moi!


Hello everybody!
This week I am hosting BWW # 51,
the weekly b/w culinary photo event by Susan.

Rules here.
Please send your entries to:  casacortella AT tin DOT it
by Wednesday 26th Sept, 5 pm Rome time.
The gallery will be up in the evening.

Thanks for participating!


sorrento lemons-bww 52

 aromas and fragrances from Positano

limoncello-bww 52 

 profumi e sapori di Positano



 Buongiorno a tutti!
Questa settimana ospito il BWW # 51,
l'evento settimanale della fotografia culinaria in bianco e nero creato da Susan.

Se vi piace la fotografia in bianco e nero
e avete una foto attinenente al mondo del food,
mandate ilvostro scatto a: casacortella(@)tin(.)it
entro mercoledì 26 settembre, ore 17.
La raccolta sarà poi pubblicata mercoledì sera.

 Grazie per la partecipazione!


 

23 settembre 2012

Se dico Norma ...

   
... gli appassionati di lirica intonano le note della più popolare opera del compositore catanese Vincenzo Bellini, ma se ci troviamo in compagnia di appassionati gourmet allora il pensiero, anzi l'assaggio, si sposta su un piatto tipico della cucina siciliana, la famosa pasta alla Norma. 
Un piatto tradizionalmente di maccheroni, conditi con salsa di pomodoro profumato al basilico ed arricchita di melanzane fritte e ricotta salata.
Ma esiste davvero un connubio tra le due cose, dato che la leggenda vuole che questa ricca pasta sia stata chiamata così da Nino Martoglio, noto commediografo catanese, che all'assaggio rimase strabiliato dal suo profumo e dalla sua bontà, esclamando appunto "Ma questa pasta è una Norma!", come se il paragone con la bella composizione di Bellini ne esaltasse il gusto.
Ne ho mangiata una superdeliziosa l'anno scorso a Filicudi,  fatta proprio da mani cuciniere catanesi, ed ancora ne serbo un ricordo golosissimo.
Quest'estate all'Elba la mia amica Daniela ci ha presentato una variazione sul tema molto simpatica, mantenendo i sapori e i profumi di questa pasta, ma cambiando le consistenze e la presentazione degli ingredienti. 
Come potevo non telefonarle e farmi rimembrare l'esatta esecuzione di quei deliziosi bicchieri gustati alla sua bella e colorata tavola corallosa?
Ecco allora la Norma nel bicchiere :-) ... ovvero Cocktail di melanzane, pomodoro e bufala.


 la norma nel bicchiere


Per 6/8 bicchieri:

2 melanzane grandi
un kilo di pomodori *
aglio/cipolla
basilico
olio extravergine di oliva
sale/pepe
gamberi/scampi/mazzancolle **
mozzarella di bufala a dadini
grana a scaglie

* si possono usare sia pomodori freschi maturi o pelati (meglio se fatti in casa :-)
** calcolare 3 o 4 pezzi a testa


 la norma nel bicchiere


- Sbucciare le melanzane e tagliarle a cubetti. In una padella soffriggere leggermente un pezzetto di cipolla affettata e uno spicchio di aglio in un goccio di olio, aggiungere le melanzane, insaporire, aggiungere un paio di foglie di basilico, salare e pepare e lasciare ammorbidire per circa 15 minuti a fuoco basso e con coperchio, se necessario aggiungere un goccio di acqua. Quando pronto frullare il composto fino ad ottenere una bella crema.
- Fare la salsa di pomodoro come meglio si preferisce, soffritto di cipolla o aglio o entrambi a proprio gusto, insaporire con foglie di basilico, salare, quando pronta frullare finemente o più grossolanamente a piacere.
- Sgusciare i crostacei (eliminando il filo nero se necessario) e saltarli in padella pochi minuti con un filo di olio.
- In un bicchiere versare 2 o 3 cucchiai di crema di melanzane, aggiungere una manciata di dadini di mozzarella, ricoprire con la salsa di pomodoro. Disporre 3 o 4 crostacei per bicchiere e guarnire con foglie di basilico e scaglie di grana (che mi sono dimenticata :-).
- Meglio comporre i bicchierini con la crema di melanzane e la salsa di pomodoro calde, così la mozzarella si scioglie leggermente, poi sono buoni anche tiepidi o a temperatura ambiente.



Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, per la regione Sicilia ospitata dalle amiche A.B.C. di Fragoliva.


la norma nel bicchiere



Norma in a glass
(Eggplant, Tomato & Mozzarella Cocktail)


Pasta alla Norma (Norma's Pasta) is a typical pasta dish from Sicily, made with tomatoes, fried eggplant, grated ricotta salata cheese, and basil. The legend tells that Nino Martoglio, a Sicilian writer, publisher, journalist and producer of theatrical works was so surprised when tasting this pasta the first time that he wowed "But this pasta is a Norma!", referring to the greandeur of opera Norma
by Vincenzo Bellini, the famous Italian opera composer from Catania.
Last July in Elba I was invited by my dear friend Daniela for dinner and she offered us the same aromas and flavors of the Norma in a glass and I liked her idea very much.


 la norma nel bicchiere

Serving 6/8 glasses:

2 large eggplants
  onekilo of tomatoes *
garlic/onion
fresh basil leaves
extravirgin olive oil
salt /pepper
prawns or shrimps **
buffalo mozzarella, diced
parmesan

* you can use either fresh ripe tomatoes or canned (better if homemade :-)
** 3 or 4 pieces each glass



 la norma nel bicchiere


- Peel eggplants and cut into cubes. In a large pan fry a little bit of sliced onion and a clove of garlic in a little oil, add the eggplant, salt and pepper, a few basil leaves and cook for about 15 minutes until tender, covered with lid down and at medium/low heat, if necessary add a little water. When ready blend the mixture to cream.
- Make the tomato sauce as you usually do, with a little onion or garlic or both, and season with basil and salt, when ready mix finely or more coarsely at your pleasure.
- Shell prawns (eliminating the black wire if necessary) and sauté in a pan a few minutes with a little oil.
- In a glass pour 2 or 3 tablespoons of eggplant cream, add a tablespoon of diced mozzarella, top with tomato sauce. Arrange 3 or 4 prawns on each glass and garnish with basil leaves and grated parmesan (I forgot the last one :-).
- Better to use hot eggplant cream and tomato sauce, so the cheese can slightly melt. You can then serve the dish still warm or at room temperature.

anche il gatto ha gradito :-)

anche il gatto ha gradito :-)
my cat was satisfied with it as well :-)






every week
This recipe is my personal entry to WHB # 352
hosted this week by 
Siri from Cooking with Siri for English edition,
Bri from Briggishome for Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
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22 settembre 2012

Insalata Filicudara


Un'isola piccola, quasi sfuggente, selvaggia e a prima vista inospitale: questa è Filicudi, all'estremo ovest dell'Arcipelago Eoliano, un gruppo di sette bellissime sorelle di origine vulcanica (con due vulcani ancora attivi, Stromboli e Vulcano) che si specchiano nelle acque del mar Tirreno antistante Messina.
Ma la sua storia risale a tempi antichi e nonostante circondata dal mare, paradossalmente non ne era dipendente. Il nome Filicudi deriva dal greco Phoinicussa che significa ricco di felci, intendendo per felce una palma nana che cresceva abbondante e rigogliosa nell'isola.


 la piana del porto e capo graziano

Filicudi è un’isola molto antica. I segni delle epoche, delle diverse popolazioni che hanno vissuto qui, sono incisi ovunque sull’isola.
La prima zona di Filicudi ad essere abitata fu, nel Neolitico (III millennio a.C.), la Piana del Porto: quella striscia a livello del mare che collega la montagna di Capo Graziano al resto dell’isola.
L’insediamento neolitico è cresciuto intorno ad un commercio fiorente e redditizio: la lavorazione dell’ossidiana, una pietra di origine vulcanica, nera e lucida, che veniva usata nella fabbricazione di gioielli.
Cinque millenni fa la gente di Filicudi apparteneva dunque all’antica cultura di Diana. Di questo periodo rimangono frammenti in ceramica, conservati nel Museo Archeologico di Lipari (a Filicudi c’è un piccolo distaccamento del Museo, sul lungomare del porto).
Per le genti di Filicudi, la situazione di prosperità dovette tuttavia cambiare in fretta, perche’ dalla piana del porto, difficilmente difendibile da attacchi via mare, gli eoliani si spostarono sulla montagna di Capo Graziano e a Montagnola, ambedue in posizioni difensive.
L’insediamento di Capo Graziano risale al periodo protoelladico. Oggi si possono ammirare i ruderi di una trentina di case in pietra a struttura circolare, disposte a lisca di pesce. Sul punto piu’ alto di Capo Graziano campeggia infine l’antico altare sacrificale di queste genti, talmente evolute da importare ceramiche micenee.
Ma dobbiamo attendere il 2000 a.C. perchè Filicudi diventi una sponda fondamentale del commercio miceneo. In questo periodo si sviluppa la fiorente cultura di Capo Graziano (di cui, oltre al villaggio, resta una necropoli a Montagnola), che si estende a tutte le Eolie.
Gli avamposti di Micene si trattennero a Filicudi fino al 1430 a.C. circa. Poi le genti di Capo Graziano furono soppiantate da nuovi abitanti: la cultura milazzese. Di questa cultura abbiamo notizia grazie ai ritrovamenti, avvenuti a Panarea, di anfore con morti rannicchiati dentro. Per la cultura di Capo Graziano fu l’inizio del declino.
Ma l’episodio che segno’ l’isola fu l’arrivo degli Ausoni, popolazioni della terra ferma di origine appenninica. I villaggi filicudari vennero distrutti e, dal XIV sec a.C., l’isola restò disabitata. Uno scoglio di appena 10 chilometri quadrati nel mare.
I nuovi popoli che abitarono Filicudi arrivarono nel VI/V secolo a.C., e furono greci. Insieme alle navi arrivò la civiltà. I coloni cnidii ci hanno lasciato un’iscrizione funeraria ritrovata a Zucco Grande, e tracce di una straordinaria necropoli bizantina sulla dorsale del porto.
Di epoca romana abbiamo invece diversi relitti marini con interi carichi a bordo (anch’essi visitabili) e i resti di abitazioni romane alle Punte.
Filicudi venne dunque ripopolata. Una citazione attribuita a Plinio dice che l’isola era usata per pascolare le mandrie e il bestiame delle altre isole (… essere stata con Filicuri adatta a mandrie del bestiame di altre isolette).
La storia successiva si perde nell’oblio. Filicudi fu forse abitata in periodo normanno; ma quel che è certo è lo sforzo dell’uomo lungo i secoli per addomesticare il potere selvaggio della natura.
Decine e decine di terrazzamenti, dal livello del mare alla sommità della montagna, portano testimonianza dello sviluppo dell’agricolutura. Oggi le lenze (i terrazzamenti) sono appena visibili, quasi delle striature della terra delimitate da muri a secco. I fichi d’india, un tempo usati per delimitare i confini, si sono moltiplicati, mentre il vento caldo ha portato dall’Africa l’assenzio, che ricopre con il suo profumo esotico i fianchi dell’isola (da FilicudiResort).

Ora l'isola conta una popolazione media di 200 abitanti (dopo un brutale spopolamento negli anni '60, quando le isole minori delle Eolie furono quasi abbandonate per cercare fortuna in terra americane e australiana) che arrivano fino a 3000 nei mesi estivi. La sua economia si basa principalmente sulla coltivazione di capperi e sul turismo.
Dal 2000 le Eolie sono state nominate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, sia come riserva della biosfera, sia come patrimonio culturale.

Ho incontrato Filicudi per la prima volta nel 1981, quando l'isola non era ancora stata collegata alla rete elettrica, e le giornate e le attività  ruotavano intorno al sole, alle candele, alle lampade a gas. L'acqua calda veniva fornita per la maggior parte dell'anno usufruendo di contenitori sopra ai tetti che si scaldavano col tepore dei raggi solari, l'acqua veniva mandata sui tetti dapprima con l'aiuto di una pompa a mano (a turno ci si allenava i bicipiti :-), in seguito con una pompa scoppiettante a benzina (o gasolio, non ricordo bene). Era una vacanza più spartana, in un certo senso, anche se alla fine non mancava nulla e di certo il divertimento e la spensieratezza non ne venivano intaccati, il fascino di quel luogo valeva ben la fatica di una mulattiera a piedi per risalire dalla spiaggia o l'assenza di comodità elettriche.
L'elettricità è arrivata nel 1986 e purtroppo ha rovinato esteticamente l'isola, percorsa ora da cavi e pali elettrici messi un po' a casaccio e senza riguardo alcuno, un vero peccato dal momento che c'era l'esempio superpositivo della vicina Panarea dove hanno avuto  il buon gusto di interrare tutta la rete elettrica.
Da qualche estate ho ripreso a frequentare quest'isola, grazie sempre all'ospitalità di una cara cugina fiorentina, e nella sua bella casa celeste si affollano ricordi di tante belle giornate trascorse serene con amici cari, guardando l'orizzonte che si confonde con il mare, assaporando ancora la quiete e l'aria africana che avvolge e riscalda ogni centimetro di pelle.



insalata filicudara




Insalata semplice, servita in tutte le trattorie dell'isola, dove prevalgono i profumi caratteristici dei capperi (conservati sotto sale, caratteristica usanza che ancora si tramanda di mano in mano) e dell'origano, raccolto e seccato a mazzi.


 capperi sotto sale


 origano secco


Il cetriolo è facoltativo, ma a me piace tanto, dà ancora più freschezza e croccantezza al piatto. Nulla vieta, poi, di aggiungere tonno o uova sode per farne un piatto unico.


insalata filicudara


Ingredienti:

pomodori maturi e sodi a fette
patate bollite a bocconi
cipolla di tropea affettata finemente
capperi dell'isola sotto sale, sciacquati ed asciugati
olive
origano
olio extravergine di oliva
cetriolo a fette, facoltativo
sale/pepe

insalata filicudara



Riunire le verdure in una ciotola, salare (poco, i capperi portano sapidità) e condire con l'olio, sfruguliando sopra una manciata generosa di origano.



Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, per la regione Sicilia ospitata dalle amiche A.B.C. di Fragoliva.