Prosegue il viaggio dell''Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, ormai siamo alle ultime regioni mancanti, fino a domani sera comunque ancora in Friuli Venezia Giulia ospiti della cara Fiordisale.
Una regione che presenta caratteristiche fisiche molteplici, affacciata sul mare ma circondata da un abbraccio montuoso imponente e maestoso, alle volte aspro e duro, testimone di efferati combattimenti durante la Grande Guerra, ma generoso e fiero della sua gente, sempre, anche nelle situazioni più critiche e devastanti, come il grave sisma che lo colpì nel maggio del 1976.
Ho cari amici recenti friuliani, da qualche anno trascorriamo insieme
giornate spensierate nel nostro amato Forno, brindando alle vacanze col
loro buon vinello.
Ho un vago ricordo di bambina, quando andavamo a trovare amici a San Daniele e tornavamo a casa con un prelibato prosciutto nel bagagliaio della macchina.
Ho conosciuto Ravascletto con gli sci ai piedi, seguendo Michele ai Campionati Italiani.
E qualche anno fa ho trascorso un pomeriggio autunnale a Udine, gironzolando da sola per il centro (gli uomini erano a sistemare gli sci dall'amico Daniele :-), ammirando chiese, vie, loggiati, facendo un sacco di foto ricordo ... e accorgendomi solo ora che le ho perse tutte (!), probabilmente nel passaggio dal pc al Mac.
Ma non ho perso il gusto ed il sapore (e qualche foto alla buona :-) del buon Frico che ci fece poi lo stesso Daniele una volta che scese dalle sua montagne fino alle sponde del nostro bel lago.
Il Frico è forse una delle preparazioni più tipiche di questa regione, una specie di frittata di patate e formaggio, e che sicuramente ha la propria versione in ogni casa e famiglia. Infatti lo si può arricchire con cipolla, mele, zucca, erbe aromatiche, porro o speck. C'è una sagra dedicata al Frico a Carpacco.
Per una padella di 28 cm. di diametro:
500 g di patate (pelate)
250/300 g di montasio
(fresco, stagionato e stravecchio)
- Pelare ed affettare le patate, circa mezzo centimetro di spessore.
- In una padella capiente mettere un filo di olio e le patate, rosolare un attimo, salare e poi lasciare cuocere lentamente e con coperchio finchè diventano belle morbide. Con una paletta di legno ogni tanto dare una rigirata, schiacciandole leggermente in modo che si spappolino un pochino.
- Nel frattempo tagliare il formaggio cubetti.
- Quando le patat saranno ben cotte ed abbastanza spappolate unire il formaggio, mescolare, rimettere il coperchio e lasciare fondere. Ogni tanto dare un'occhiata e rigirare il composto.
- Quando il formaggio è fuso completamente e la preparazione sembra una frittata alzare la fiamma e lasciare senza coperchio, in modo che si formi una bella crosticina sotto. Rigirare poi la frittata aiutandosi col coperchio e sempre a fiamma vivace lasciare qualche minuto in modo che si formi la crosticina dorata anche dall'altro lato.
- Trasferire su un piatto da portata e servire subito, meglio se con della polentina fumante (ma viste le temperature ancora calde non mi sono sentita di farla :-).
5 commenti:
Ciao, ho assaggiato anche io questo piatto a Cividale e ho provato a prepararlo, il risultato ci è piaciuto molto ma le patate le avevo bollite. Proverò la tua versione !
Non ci crederai ma proprio un paio di giorni fa stavo guardando un video di questa ricetta su youtube!! l'ho scoperta per caso in un programma tv (forse melaverde?) parecchio tempo fa e da allora è nella mia lista delle ricette da provare! Pensavo di prepararla per cena nei prossimi giorni!
Ale, ho letto anche io in rete che qualcuno usa le patate bollite (anche con critica dicendo che la ricetta originale non lo prevede :-) ma ti dirò che quasi quasi si fa prima così.
Roberta, provala, sono sicurà che sarà irresistibile anche per te! :-)
T come Tantissime riceTTe!!!! Grazie a TuTTi per la parTecipazione: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/09/t-come-trieste.html!
E ora tUtti a Urbino!!!
Grazie ancora, Aiù! :-)
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