IN TAVOLA - ON THE TABLE

30 marzo 2013

Pasca Rasucita - Pane dolce pasquale rumeno


English recipe here

Ed anche se quest'anno il tempo è così bizzarro da far pensare di essere ancora in inverno, siamo arrivati a Pasqua!
Anche se trascorrerò le vacanze pasquali fuori sede, non potevano mancare nei giorni precedenti delle prove pasquali in cucina, iniziate con una cena tra amici con un addobbo decorato e fiorito in tema, una sfornata di ben 42 colombe e coniglietti frollosi e questa deliziosa torta rumena, o meglio, un pane dolce intrecciato con un tenero ripieno alla ricotta, tipico del periodo pasquale.
E così ho preso due piccioni con una fava, come si suol dire, portando questa delizia sulla tavola di Cristina, che fino a domenica sera ospita proprio la sua nazione d'oirigine, la Romania appunto, per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, creato dalla mente fervida e inarrestabile della Trattoria MuVarA.
E' sparita in un lampo, una piccola fettina a cena e poi una ricca colazione l'indomani, conservata in una tortiera a campana maniene intatta la sua morbidezza.
La ricetta originale di Lilly prevede l'uvetta, da me sostituita con cioccolato fondente a scaglie. Ho anche sostituito il burro con l'olio e il latte vaccino col latte di avena.
Unica mia perplessità l'aggiunta di due uova al ripieno di ricotta, che l'hanno reso molto liquido, per cui ho fatto fatica ad intrecciare le fette della torta come si deve: credo che un tuorlo sia sufficiente per riuscire a mantenere un impasto maneggevole e quindi fare i giusti intrecci.


pasca rasucita


Per una tortiera da 24/26 cm. di diametro

Impasto:
250 g di farina 0
mezzo uovo sbattuto
30 g di olio di girasole bio
(spremuto a freddo)
40 g di zucchero di canna
100 g di latte d'avena tiepido
12 g di lievito di birra
un pizzico di sale

Ripieno:

300 g di ricotta
2 uova un tuorlo
100 g di zucchero di canna
scaglie di cioccolato
(oppure uvetta ammollata e scolata)
un cucchiaino di vaniglia liquida


pasca rasucita


Sciogliere il lievito nel latte.
Nella ciotola dell'impastatrice mettere la farina e lo zucchero, impostare a velocità bassa ed aggiungere  il latte col lievito a filo, l'uovo sbattuto e l'olio, per ultimo il sale.
Impastare finchè l'impasto si presenterà liscio ed omogeneo, metterlo in una ciotola leggermente unta, coprire e lasciare levitare fino al raddoppio.

In una ciotola amalgamare la ricotta con lo zucchero, il tuorlo e la vaniglia, per ultimo aggiungere il cioccolato.
A seconda del tipo di ricotta usata le uova da aggiungere potrebbero variare: se si usa ricotta vaccina, quindi più morbida, un tuorlo o al massimo un uovo intero sono più che sufficienti, mentre se si usa una ricotta di pecora o a pasta dura potrebbero volercene anche due.

Dividere l'impasto a metà stenderlo col matterello in due dischi uguali.
Foderare la teglia con carta forno e adagiare sopra il primo disco.
Ricoprire con la crema di ricotta rimanendo ad 1,5 cm. dal bordo.
Ricoprire col secondo disco di pasta e qui viene il bello: praticare 10 tagli col coltello o con la forbice come si volesse tagliare le fette della torta, ma senza arrivare fino al centro della torta. Prendere ogni fetta e con delicatezza girarla un paio di volte su se stessa. Nel post di Lilly c'è una foto molto esplicativa-

Come scrivevo sopra, ho avuto seri problemi a tagliare entrambi i dischi di pasta essendo il mio ripieno troppo liquido: ho perciò tagliato solo il disco di pasta superiore (con la forbice) e dato solo un giro di intreccio (temendo anche per la lievitazione col ripieno così, ma per fortuna non ha influito).


pasca rasucita


Lasciare lievitare la torta coperta fino al raddoppio, quindi spennellare con uovo sbattuto diluito con un goccio di latte ed infornare a 180° per 40/45 minuti.
Per lucidarla spennellare leggermente con miele ancora calda appena uscita dal forno.
La mia torta è un pochino troppo scura, dovrebbe rimanere pià dorata, ma ho intenzione di rifarla nei prossimi giorni e spero di migliorare l'impresa! :-)


pasca rasucita


  E con una dolce fetta di Pasca Rasucita auguro una felice e serena Pasqua a tutti!

 
Senza titolo







This recipe is my personal entry to WHB # 377
hosted by Haalo of Cook Almost Anything for English edition,
and Bri of Briggishome for Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

Pasca Rasucita - Romanian Easter Twisted Bread - BBD#57


la ricetta in italiano qui

It's Easter time! ... although the weather is showing a most wintry character in these days.
But we are happy anyway, enjoying and celebrating the incoming arrival of the new season; when the sun will come out again (hope very soon :-) it's going to be a festive awakening for the nature and our souls.
And it's time to celebrate Zorra's new home, she moved her blog last month and now that everything has been settled in, she layed a colored cheerful table and invited us to bring along our best yeasted breads to give a hearty welcome to her new place.
So let's go Blogwarming Party together for BBD # 57, the monthly baking bread event Zorra herself created long time ago but still on the run!
I baked a nice and delicious Easter Romanian Cake for the Culinary ABC of the European Community, garnished with little Spring violets from my garden to be more charming for Zorra.
This Romanian cake is a typical sweet twisted bread baked at Easter time, will be nice for breakfast or afternoon tea. It's soft and delicate, either with chocolate or raisins. Easy to bake too.

pasca rasucita




Dough:

250 g all-purpose flour
half beaten egg
30 g sunflower oil or butter
40 g brown sugar
100 g warm oat milk or milk
12 g fresh yeast 
a pinch of salt
24/26 cm diameter bakin pan

Filling:

300 g ricotta cheese
1 yolk
100 g  brown sugar
chocolate chips
(or raisins, soaked and drained)
a teaspoon liquid vanilla


pasca rasucita


Dissolve yeast in a little milk. 
Pout flour and sugar in the bowl of your stand mixer, set to low speed and add milk, beaten egg and oil, add salt at last. 
Knead until the dough is smooth and homogeneous, place in a lightly greased bowl, cover and leave to rise until doubled.
 
Mix  ricotta with sugar, egg yolk and vanilla in a bowl, finally add chocolate chips.
The amount of eggs to use depends on the type of ricotta cheese you choose: if soft a yolk or an egg are enough, if hard ricotta cheese you might need up to two eggs.

Halve the dough and roll out into two equal disks. 
Line the pan with parchment paper and place onto the first disc.  
Spread over the cheese cream up to 1,5 cm. from the edge. 
Cover with the second disk of dough and here comes the fun: make 10 cuts with a knife or with scissors as you would slice the pie, but without reaching the center of the cake. Grab each piece and gently twist a couple of times on itself. In Lilly's post you can find a much-explanatory picture.

I had serious problems to cut both circles of dough becaus my filling was too liquid (as Lilly's recipe calls for 2 eggs, but they are definetely too much, one yolk is enough) so I just cut the top disk (with scissors) and only gave a twist (being very worried about rising with such a liquid filling, but fortunately that didn't cause any problem).

Let rise until doubled (cover the cake or keep it in the oven off), then brush with beaten egg diluted with a little milk and bake at 180° for 40/45 minutes. 
If you like a shiny look just lightly brush  with honey when still warm.

 
pasca rasucita


My cake is a little too dark, should be golden, but I'm going to do it again next week and hope to improve our work! :-)


pasca rasucita


This recipe also goes to Susan's weekly YeastSpotting


Senza titolo

Happy Easter to everybody!

29 marzo 2013

Gnocchetti di ceci alla crema di carciofi


English recipe here

Un giovane scienziato, che di nome fa Marco Bianchi, diventato star televisiva pure lui, dice che la salute comincia a tavola. Ho letto i suoi due magnifici libri e niente da eccepire: quello che scrive, come lo scrive, come lo spiega, è di facile approccio ed utilizzo per tutti.
Non contento, ora unisce alle sue ricette anche quelle suggerite da amici, aficionados, seguaci televisivi o internettiani.
Nasce così una bella collana di ricette gustose e salutari, che sono già in edicola dal 19 marzo, scorso a cadenza settimanale, col Corriere della Sera (ma non occorre comprare il quotidiano :-).
La prima uscita è stata dedicata ai primi piatti, e subito l'occhio mi è caduto sugli gnocchetti di ceci,  che non avevo mai fatto prima e quindi valeva la pena di provare.
Giusto appunto vanno bene per la raccolta di questo mese di Salutiamoci, dedicata unicamente a questo legume, a casa di Katia di Pappa e cicci
Ne ho fatta solo mezza dose di prova, condendoli con quello che avevo in casa: avevo dei carciofi in teglia e ho frullato così i gambi per ottenerne una crema, aggiunta poi a dei cipollotti stufati. 
Forse non è stato il condimento più azzeccato, almeno cromaticamente, ma la salsina di peperone che suggerisce Marco (che sicuramente avrebbe maggiormente vivacizzato gli gnocchetti) non è ancora di stagione, però mi stuzzica alquanto e prevedo un'abbondante produzione quest'estate per metterla sottovuoto, per altre occasioni improvvise o vogliose.


gnocchetti di ceci


Gnocchetti per 4 persone:

500 g di ceci lessi *
100 g circa di farina integrale di grano saraceno bio
(la mia era mista saraceno/farro)
sale
poco latte di soia, circa mezzo bicchiere

* peso da cotti e scolati, si possono usare quelli sottovetro bio




Frullare i ceci fino a ridurli a polvere finissima, aggiungere il sale ed impastarli con la farina e il latte (aggiungendolo poco alla volta) fino ad ottenere un composto compatto e che non si sbriciola. Regolarsi con il latte, ne può servire un goccio di più o un goccio di meno.
Come per gli gnocchi di patate, tagliare un pezzo di composto e arrotolarlo sotto i palmi delle mani sul piano infarinato formando un bigolo. Col coltello tagliare gli gnocchi della grandezza desiderata e disporli su un canovaccio leggermente infarinato. Proseguire fino ad esaurimento del composto.


Per la crema di carciofi:

gambi di carciofi trifolati in padella
3 o 4 cipollotti
olio extravergine di oliva
semi di sesamo tostati
peperoncino
lievito in fiocchi
qualche mandorla tritata


gnocchetti di ceci


Affettare i cipollotti, soffriggerli leggermente in poco olio e poi stufarli 5 minuti aggiungendo un goccio di acqua. Tenerne una metà da parte per la guarnizione.
Nella metà restante aggiungere i gambi di carciofo, far insaporire e poi frullare tutto con il minipimer.
Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata, sono pronti quando vengono a galla.
Scolarli morbidi e spadellarli con la crema di carciofi, unendo un goccio di acqua di cottura (se necessario) per mantenere la crema ben morbida.
Impiattare e servire con una spolverata di mandorle, sesamo e lievito ed un pizzico di peperoncino. Completare con i cipollotti stufati tenuti da parte, se ben accetti.



gnocchetti di ceci


Se non piace avere i cipollotti stufati nel piatto, basterà frullarli tutti insieme ai carciofi.



Per la crema arancione (in estate):

1 peperone rosso
1 peperone giallo
500 g di carote
olio extravergine di oliva
sale
peperoncino secco frantumato o fresco a fettine
lievito in fiocchi
 

Lessare le carote e tagliarle a tocchetti.
Scottare in acqua bollente i peperoni per 15 minuti, spelllarli, eliminare i semi.
Frullare insieme carote e peperoni, salare ed usare questa salsa per spadellare gli gnocchetti, aggiungendo dell'acqua di cottura se risultasse troppo asciutta.
Spolverare con peperoncino e un pizzico di lievito in fiocchi.

27 marzo 2013

Ciorba de Perisoare - Minestra con polpette rumena


Ancora qualche giorno a disposizione per cucinare rumeno ed ingolosire ancora di più la raccolta di Cristina che ci ospita proprio nel suo paese natio, quarta tappa dell'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, creato dalla mente fervida e inarrestabile della Trattoria MuVarA.
La Ciorba de Perisoare è un piatto tradizionale e molto conosciuto, uno di quelli di cui ogni famiglia custodisce la propria ricetta, personalizzabile a proprio gusto o seguendo la stagionalità degli ingredienti (o della propria dispensa :-).
E' una minestra con polpette, molto saporita e nutriente, che potrebbe fare anche da piatto unico.
La ricetta è di Ariadna, una giovane rumena, che da Milano ha deciso poi di trasferirsi in Calabria, regione natia del marito, quasi come dire dalle Alpi alle Piramidi!

ciorba de perisoare-minestra con polpette 



Per 4 persone:

350 g di macinato di vitello
un paio di cucchiai di riso lesso freddo *
un uovo
sale/pepe
altre spezie a piacere, facoltative

2 carote
mezzo daikon (o sedano rapa)
una cipolla
un peperone
una patata grande
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
brodo vegetale, circa un litro e mezzo
olio extravergine di oliva
sale o dado homemade
prezzemolo tritato
fiocchi di burrata

* anche un avanzo di quello mangiato il giorno prima 


 ciorba de perisoare-minestra con polpette

Tagliare tutte le verdure a cubetti e farle rosolare insieme (tranne la patata, da tenere da parte) in una casseruola con un pochino di olio. 
Aggiungere quindi un litro di brodo, portare a bollore e lasciare sobbollire a fiamma bassa e coperto.
Nel frattempo preparare le polpette: riunire in una ciotola la carne, l'uovo, il riso, salare e pepare (ho aggiunto anche un pizzico di coriandolo e paprika dolce) ed amalgamare bene.
Bagnandosi le mani con l'acqua o dell'aceto formare delle polpettine, più piccole sono più carine saranno.
Aggiungere le polpette alla minestra e continuare la cottura, quando vengono a galla unire anche il concentrato di pomodoro e la patata. Cuocere ancora per mezzora, aggiungendo del brodo se necessario.
Aggiustare di sale e pepe (o con dado homemade).
Servire ben calda con una spolverata di prezzemolo e qualche fiocco di burrata.



Romanian Meatball Soup

The Culinary ABC of the European Community is visiting Romania till March, 31st and Cristina is hosting this trip. By the way, she's Romanian and gave us a wonderful view of her country in her announcing post.
I have already sent her a delicious typical cake I baked for another funny and interesting  Culinary Tour some years ago.
My second choice is a comforting rich soup, we enjoyed and liked very much, and it could not be any different as the weather is so naughty and terrible in these days (rainy, misty, snowy, windy, what else?): should be Spring for the calendar but still looks like deep winter!
So again a soup for dinner is what you need to end up a busy awful day and get serene and calm for the night!



Serving 4:

350 g minced veal mwat
a couple of tablespoons of cold boiled rice *
an egg
salt/pepper
spices at your pleasure, optional

2 carrots
half daikon (or celeriac)
an onion
a bell pepper
a large potato
a tablespoon of tomato paste
vegetable broth, about one litre and a half
extra virgin olive oil
salt or
home made stock cubes
chopped parsley
sourcream

* leftover can suit too


ciorba de perisoare-minestra con polpette


Cut all the vegetables into small cubes and fry a little (except the potato, to set aside) in a pan with a little oil.
Then add a litre of broth, bring to boil and simmer over low heat, covered.
Meanwhile, prepare the meatballs: combine in a bowl meat, egg, rice, salt and pepper (I also added a pinch of coriander and paprika) and mix well.
Wetting your hands with water or vinegar form meatballs, the smaller will be the prettiest.
Add the meatballs to the soup and keep cooking, when they float add the tomato paste and potato. Cook for half an hour, adding more broth if necessary.
Season with salt and pepper (or
home made stock cubes ).
Serve hot with a sprinkling of parsley and sourcream (I had burrata in my fridge).





 
This recipe is my personal entry to WHB # 377
hosted by Haalo of Cook Almost Anything for English edition,
and Bri of Briggishome for Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!





Black & White Wednesday # 76


Susan of The Well-Seasoned Cook is hosting this week BWW,
please do send your entries to thewellseasonedcook AT yahoo DOT com

Easter is just around the corner,
(although it looks like November here,
rainy, misty and cold and a little snow the other day!).

My best wishes to all BWW fans and participants,
this event is growing and improving every week
because of your amazing talents and friendly sharing.

Have fun picking up hidden eggs! :-)


We have already enjoyed a typical Romanian Easter cake,
a sweet bread stuffed with ricotta and raisins (or chocolate).


 pasca rasucita-romanian easter cake

Pasca Rasucita



pasca rasucita-romanian easter cake


Will probably give a second try, it was very very good!
Soon the recipe, stay tuned :-)





We have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
  hashtag #BWFood on Twitter.
Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
rules and host-line up here

26 marzo 2013

Panelle for MLLA # 57


 la ricetta in italiano qui

Panelle are a Sicilian gastronomic specialities, mostly from Palermo.
They are gorgeous fritters made from chickpea flour. You can any aromatic herb you like, chopped parsley is the most classic, and they nicely suit for a snack or an aperitif.

They are considered street food because they can be purchased in typical kiosks along the city roads, where are served as a sandwich: a round and soft sesame bun, called mafalda, stuffed with a hot panella. But you can enjoy often other fried delicacies in these kiosks, Palermo is worthing a visit just only for that!

Ideal with ham, salami and cheese, we enjoed them last Saturday with friends as an apeirtif with sparkling fresh Prosecco :-).


 panelle

 You need:

500 g chickpea flour
1 litre and a half cold water
salt/pepper
a tbsp extra-virgin olive
peanut oil for frying


 panelle


Sift flour into a tall casserole, preferably nonstick.
Combine the cold water little by little, stirring continuously with a whisk to avoid lumps.
Add a tablespoon of extravirgin olive oil and set the casserole on fire, cooking (and stirring quite often to avoid lumps) till the dough keeps separating from the edges of the pan.
Pour the batter on an oiled marble surface, or onto a large greased tray, and spread it in a layer an inch thick. Allow to cool thoroughly (I did in the morning for the evening and when cold I covered with a damp kitchen towel), then cut into diamonds or triangles and deep fry them until golden brown in hot oil.
Drain on paper towels and serve immediately.


 panelle






This recipe goes to Padmajha of Seduce you Tastebuds who's hosting MLLA # 57, a montly event created long time ago by Susan about legumes' world and now carried on by Lisa.

Street-food cecioso per Salutiamoci


Ancora due ricette ceciose di cui sono/siamo ghiotti e che mi piace fare quando raduniamo amici intorno alla tavola (come l'altra sera).
Credo di non aver mai mangiato ceci quando ero bambina, o se c'erano in qualche zuppa erano magistralmente nascosti. Li ho scoperti, quindi, in età adulta, ma devo dire che ho iniziato ad apprezzarli definitivamente qualche anno fa.
Ed ora, con la raccolta di Salutiamoci che questo mese è proprio dedicata ai ceci (ospitati da Katia di Pappa e cicci,) avrò modo di sbizzarrirmi spulciando fra le tante ricette inviate quelle che più mi solleticheranno.
Cecina e Panelle, due preparazioni povere e semplici, cibo da strada di due regioni a me molto care: la Toscana e la Sicilia.


Cecina


La cecina è una specie di focaccia, o meglio torta salata, molto bassa e sottile a base di farina di ceci, tipica della Liguria (dove viene chiamata farinata) e della Toscana. Ma è una preparazione presente anche in altre regioni, a volte portata proprio dagli stessi genovesi, girovaghi e colonizzatori a Gibilterra, immigrati in Uruguay e Argentina.
E' un cibo povero che utilizza pochissimi semplici ingredienti e spesso usato in alternativa al pane. Si abbina con qualsiasi pietanza ma non mancano gli estimatori della cecina pura che la gustano così, con una semplice spolverata di pepe sopra.
C'è una leggenda che racconta la nascita della cecina come un fatto casuale quando la Repubblica Marinara di genova sconfisse quella di Pisa nel 1284. Le navi genovesi (galee), cariche di prigionieri messi a vogare, furono sorprese da una terribile tempesta. Si ribaltarono alcuni barili di olio e dei sacchi di ceci, mescolandosi con l'acqua salata. Dal momento che quelle erano le maggiori provviste sulle navi, si cercò di recuperare il più possibile e furono così servite ai marinai scodelle piene di una specie di purea di ceci e olio. Sperando di migliorarne il sapore e la consistenza, si provò a lasciare le scodelle al sole, che asciugò la mistura in una sorte di frittella. Una volta a terra, i genovesi cercarono di migliorare la ricetta e provarono a cuocere il composto in forno. la cosa fu gradita, nacqua così la prima farinata che, per deridere gli sconfitti, fu chiamata l'oro di Pisa.


 Ingredienti:

250 g di farina di ceci
750 g di acqua
sale
pepe macinato fresco
olio extravergine di oliva
teglia da forno 30x40 cm.

cecina - mlla 24


- Mescolare la farina con l'acqua evitando che si formino grumi e salare.
- Lasciare riposare il composto coperto per almeno un paio di ore, girandolo ogni tanto in modo che la farina non si depositi sul fondo.
- Sarebbe meglio usare una teglia di rame stagnato da forno, ma in mancanza va bene anche una antiaderente o una in alluminio rinforzato monouso. Ungere abbondantemente la teglia, versarci il composto (deve essere uno strato molto sottile, mezzo centimetro), dare una mescolata in modo che l'olio si mescoli con la pastella e infornare in forno ben caldo, anche 220/230° e cuocere finchè presenta una bella crosticina dorata, 20/30 minuti. Per una cottura uniforme girare la teglia a metà cottura.
- Appena sfornata cospargere con una bella macinata di pepe, tagliare a fette e servire.
Ottima come aperitivo, anche per accompagnare antipasti misti.
Speciale addentata in riva al mare, in buona compagnia, come quella gustata un paio di anni fa sulla terrazzetta dell'Agave, ciacolando spensieratamente tra un boccone cecioso e un sorso generoso di allegre bollicine!


 Panelle

Le panelle sono delle frittelle a base di farina di ceci e sono una specialità gastronomica siciliana, in particolare della provincia di Palermo. Si possono aromatizzare a piacere, classico l'abbinamento con prezzemolo tritato, sono uno stuzzichino simpatico e possono essere proposte anche come aperitivo. 
Qualche anno fa per un compleanno in famiglia le ho abbinate al classicissimo Cocktail di Gamberi, l'altra sera le ho servite con l'aperitivo.
Fanno parte dei cibi "da strada" perchè possono essere acquistate in tantissime friggitorie, anche ambulanti, dove vengono servite in mezzo a panini con sesamo rotondi e morbidi, accompagnandole spesso ad altre specialità fritte.


Certo non sono preparate nel modo più naturale possibile, ma una volta ogni tanto un buon fritto fatto con un buon olio mette anche di buon umore ... seguite da una zuppetta sgrassante faranno sparire ogni minimo senso di colpa! :-)
Un'unica accortezza: aspettare qualche minuto prima di addentarle perchè potrebbero ustionare il palato!



Ingredienti:
500 g di farina di ceci
1 litro e mezzo di acqua
sale/pepe
olio extravergine di oliva
(anche per friggere)



panelle

Setacciare la farina di ceci e versarla in una casseruola dai bordi alti, meglio se antiaderente.
Unire l'acqua a freddo poco alla volta, mescolando bene con una frusta per non fare grumi.
Aggiungere anche un cucchiaio di olio e mettere sul fuoco cuocendo finchè l'impasto si stacca bene dai bordi della pentola (mescolando ogni tanto sempre per evitare grumi).
Versarlo su un tavolo di marmo precedentemente unto, o in un grande vassoio unto, e stenderlo in uno strato di un centimetro di spessore. Lasciare raffreddare bene (io l'ho fatto la mattina per la sera e una volta freddo l'ho coperto con un canovaccio umido), ritagliare dei rombi o dei triangoli e friggerli brevemente in abbondante olio bollente.
Scolare su carta assorbente e servire subito.


 panelle


24 marzo 2013

Pane al latte Hokkaido con Tangzhong - WHB # 376


English recipe here

Qualche giorno fa ho provato un pane facile e divertente da fare, con un nome strano ed un piccolo procedimento inziale di cui non avevo mai sentito parlare prima.
Grazie al gruppo panificatore di Aparna a cui mi sono iscritta ho scoperto il pane al latte Hokkaido, conosciuto anche come Pane Dolce Asiatico e Hong Kong Pai Bo, molto popolare anche in tutte le panetterie asiatiche sparse per il mondo.
Il pane Hokkaido deve la sua consistenza a questo ingrediente strano chiamato Tangzhong (creato da una donna cinese, Yvonne Chen) dove una parte di farina e 5 di acqua sono cotte insieme a 65° per formare un roux, una specie di besciamella densa. A questa temperatura, il glutine  assorbe l'umidità del mix e tende poi a stimolare la lievitazione, dando quindi un pane più leggero e soffice.
Ho fatto alcune piccole modifiche alla ricetta originale di Aparna: ho utilizzato latte d'avena, una parte di farina di avena e olio extravergine di oliva invece del burro, non ho usato il latte in polvere e la panna (aggiungendo un goccio di latte d'avena in più se necessario).
Ho avuto un piccolo problema con la lievitazione: mi ci è voluta una notte per la prima e un giorno per la seconda! Usando la farina d'avena è normale che i tempi di lievitazione si allunghino un pochino, ma certo non così tanto! Penso invece che gran colpa sia del lievito non molto attivo, non è ancora scaduto, ma probabilmente ha stazionato troppo a lungo nello scaffale di cucina ... comunque alla fine ha fatto il suo dovere!


hokkaido bread


È un impasto molto versatile. Anche se non ho avuto tempo di provare una seconda sfornata, Aparna suggerisce come fare  dei piccoli panini (con ripieni dolci o salati). E anche come modellare la pasta in piccoli animali carini come ricci, coccodrilli, lumache o tartarughe. Basta dare un'occhiata al suo post per ulteriori spiegazioni.
Qui anche un video su come fare il Tangzhong e il pane.

 Tangzhong - Roux

50 g di farina 
110 g di acqua 
110 g di latte d'avena 

 tangzhong-roux


Con una frusta sbattere insieme la farina, l'acqua e il latte in una casseruola finché ben liscio e senza grumi. Mettere la pentola sul fornello a fuoco medio e lasciare cuocere il roux fino a quando inizia a ispessire. Continuare a mescolare con la frusta per evitare grumi.
Con l'aiuto di un termometro, cuocere il tangzhong fino a 65° e poi levare la pentola dal fuoco. 
Se non avete un termometro, quando si inizia a vedere delle linee nel tangzhong mentre si mescola allora è pronto.
Lasciare raffreddare completamente il roux e riposare per circa 2-3 ore. Avrà la consistenza di una crema morbida come la crema pasticcera. Se non si utilizza immediatamente, trasferire il roux in una ciotola e coprire con pellicola trasparente. Può essere conservato in frigorifero per circa un giorno.


Impasto

240 g di farina 0
130 g di farina d'avena 
2 cucchiai di sciroppo di riso o malto di orzo
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di lievito secco
120 g di latte di avena latte (e un po' di più se necessario) 
90 g di tangzhong
 20 g olio extravergine di oliva


 hokkaido bread


Ho usato l'impastatrice.
Ma questo impasto può essere fatto a mano, è un po' appiccicoso e può richiedere più tempo e lavoro nel farlo a mano. Ma non aggiungere più farina per renderlo meno appiccicoso.

Mettere le farine, sale e il lievito nella ciotola dell'impastatrice e mescolare. In un'altra ciotola mescolare il latte, il malto d'orzo e il Tangzhong finchè ben i liquidi sono ben diluiti. Aggiungere alle farine impastando a velocità bassa fino a quando i liqwuidi sono assorbiti. Quindi aggiungere l'olio e continuare ad impastare a velocità medio/bassa fino ad avere un impasto liscio ed elastico.
L'impasto all'inizio sarà appiccicoso ma impastando a lungo diventerà liscio. Se l'impasto non fosse abbastanza morbido al tatto, aggiungere un paio di cucchiai di latte fino a che diventa morbido ed elastica.
Formare una palla e metterla in una ciotola ben oliata. Coprire e lasciare lievitare per circa 45 minuti o fino al raddoppio.

Mettere l'impasto sulla superficie di lavoro. Non c'è bisogno di farina per lavorare questo impasto. Con questa ricettasi può fare una pagnotta unica (per uno stampo di circa 23.13 cm.), 2 piccole pagnotte oppure una pagnotta piccola e 6 piccoli panini. A seconda di quello che si decide di fare, dividere l'impasto. Se si fa una pagnotta, dividere l'impasto in 3 parti uguali. Se si fanno due piccole pagnotte, dividere l'impasto in 6 pezzi uguali.


making hokkaido bread


Ho fatto solo una pagnotta. Così ho diviso la mia pasta in 3 parti uguali.
La modellatura delle porzioni per la pagnotta o i panini è la stessa.
Stendere ogni porzione di pasta con un mattarello in forma ovale, di circa mezzo cm di spessore. Richiudere la pasta in tre come una lettera commerciale (foto 1 e 2). 
Stendere di nuovo con il mattarello (partendo con la lettera in verticale) e formare un rettangolo (foto 3). Arrotolare il rettangolo dal lato corto,  pizzicando i bordi per sigillare bene.
Ripetere quest'operazione  con ciascuno dei tre pezzi e disporli nello stampo ben oliato o foderato con carta forno, mettendo la parte finale del rotolo appoggiata sul fondo.
Coprire e lasciare lievitare per circa 45 minuti.

Se si vuole fare i panini ripieni,  prima dell'arrotolamento mettere alcune gocce di cioccolato o altro ripieno sulla pasta. Poi arrotolare con cura i rettangoli di pasta e sigillare il bordo. Disporre ogni panino in uno stampo monodose per budino ben oliato e coprire. Lasciar per lievitare per circa 45 minuti.


 hokkaido bread

Spennellare la pagnotta con il latte e cuocere in forno a 170° per circa 20/30 minuti finché ben dorata (è pronta quando battuta sul fondo suonerà avuoto). Lasciare raffreddare nella teglia per circa 5 minuti e poi toglierla dallo stampo emetterla su una griglia a raffreddare completamente.
Servire subito o conservare nella scatola del pane. Questo pane rimane morbido e delizioso anche il giorno successivo (ma siamo sicuri che durerà? :-).






  
This recipe is my personal entry to WHB # 376
hosted by  Simona from Simona's Kitchen
both for Italian and English edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!


Hokkaido Milk Bread with Tangzhong - We Knead To Bake # 3


la ricetta in italiano qui

Third appointment with We Knead To Bake, the baking group Aparna of My Diverse Kitchen created last January with the very nice idea to bake a different bread every month, 12 breads in all this year.
The choice for this month has gone to a very funny bread with an unusual method of making the dough: Hokkaido Milk Bread, also known as Asian Sweet Bread and Hong Kong Pai Bo, very popular in South Asian bakeries all over the world. 
The Hokkaido Mild Bread owes its texture and height to the use of an interesting ingredient called Tangzhong (created by a Chinese woman, Yvonne Chen) where a part of flour and 5 of water are cooked at 65° to form a roux. At this temperature, the gluten in the mix would absorb the moisture and create a leavening action, giving then a lighter and fluffier bread.

 

 hokkaido bread


I have made a few changes from the recipe Aparna gave us: used oat milk, some oatmeal and extravirgin olive oil, no powdered milk and cream at all (just a little oat milk more if necessary).
I had a little problem with the leavining: it was one night for the first rise and one day for the second! Well, using oatmeal is due a longer time but not so long like that! I suppose my yeast was not very active, not yet expired but probably a long life on my kitchen shelf ... but then it worked!

It's a very versatile dough. Though I did not time to make a second try, Aparna suggests how to make dinner rolls (filled with sweet or savoury fillings). And also how to shape the dough into knots, or cute little animals such as hedgedogs, alligators, snails or tortoises. Just have a look at her post for more explanations.

You can find a video on making Tangzhong and the bread here.
Original Recipe from 65 Degrees Tangzhong “65C Bread Doctor” by Yvonne Chen, and adapted from Kirbie’sCravings.


 hokkaido bread


    
Tangzhong - Roux

1/3 cup all-purpose flour
1/2 cup water
1/2 cup oat milk 


 tangzhong-roux


Whisk together lightly the flour, water and milk in a saucepan until smooth and there are no lumps. Place the saucepan on the stove, and over medium heat, let the roux cook till it starts thickening. Keep stirring/ whisking constantly so no lumps form and the roux is smooth.
If you have a thermometer, cook the tangzhong till it reaches 65C (150F) and take it off the heat. If  you don’t have a thermometer, then watch the tangzhong until you start seeing “lines” forming in the tangzhong as you whisk/stir it. Take the pan off the heat at this point.
Let the roux/ tangzhong cool completely and rest for about 2 to 3 hours at least. It will have the consistency of a soft and creamy crème patisserie. If not using immediately, transfer the roux to a bowl and cover using plastic wrap. It can be stored in the fridge for about a day. Discard the tangzhong after that.




Bread Dough: 

1 1/2 cups all-purpose flour
1 cup oatmeal
2 tbsp rice or barley malt
1tsp salt
2 tsp instant dried yeast
1/2 cup oat milk (and a little more if needed)
1/3 cup tangzhong (use HALF of the tangzhong from above)
25gm extravirgin olive oil


hokkaido bread


I made this dough in the food processor as Aparna did.
But this dough can be made by hand, it is a bit sticky and can take some time and effort to knead by hand. And do not add more flour to make it less sticky either!
 
Put the flour, salt,  and instant yeast in the processor bowl and pulse a couple of times to mix. In another small bowl mix the milk, barley malt and Tangzhong till smooth and add to the processor bowl. Run on slow speed until the dough comes together. Now add the oil and process till you have a smooth and elastic dough which is just short of sticky.
The dough will start out sticky but kneading will make it smooth. If the dough feels firm and not soft to touch, add a couple of tsps of milk till it becomes soft and elastic. When the dough is done, you should be able to stretch the dough without it breaking right away.  When it does break, the break should be form a circle.
Form the dough into a ball and place it in a well-oiled bowl turning it so it is well coated. Cover with a towel, and let the dough rise for about 45 minutes or till almost double in volume. 
 
Place the dough on your working surface. You don’t need flour to work or shape this dough. This recipe makes enough dough to make one loaf (9” by 5” tin), 2 small loaves (6” by 4” tins) or 1 small loaf (6” by 4”) and 6 small rolls (muffin tins). Depending on what you are making, divide your dough. If you are making 1 loaf, divide your dough in 3 equal pieces. If you are making two smaller loaves, divide your dough into 6 equal pieces.


 making hokkaido bread

 
I made only a loaf. So I divided my dough into 3 equal pieces.
The shaping of the portions, whether for the loaf or the rolls, is the same.
Roll out each portion of the dough with a rolling pin into an oval shape, about 1/8” thick. Take one end of the dough from the shorter side of the oval and fold it to the middle of the oval. Take the other end and fold so it slightly overlaps the other fold (pic 1 and 2).  
Roll this folded dough with the rolling pin so the unfolded edges are stretched out to form a rectangle (pic 3). Roll the rectangle from one short edge to the other, pinching the edges to seal well. 
Do this with each of the three pieces and place them, sealed edges down, in a well-oiled loaf tin (or lined with parchement paper). 
Cover with a towel and leave the dough to rise for about 45 minutes.
 
To make the rolls fold them in the same manner described above, but before rolling them up, place some chocolate chips or whatever is your filling on the dough. Roll the dough rectangles carefully and pinch to seal the edge. Place each roll of dough in a well-oiled muffin cup and cover with a towel. Allow to rise for about 45 minutes. 

Carefully brush the loaf with milk and bake at 170C (325F) for about 20 to 30 minutes till it's done (if you tap it it will sound hollow) and beautifully browned on top. Let cool in the tin for about 5 minutes and then unmould and transfer to a rack till slightly warm or cool.
Serve or else store in a bread bin. This bread stays soft and delicious even the next day (but will it last? :-). 




hokkaido bread


 This recipe makes enough dough to make one loaf (9” by 5” tin), 2 small loaves (6” by 4” tins) or 1 small loaf (6” by 4”) and 6 small rolls (muffin tins).

  





This recipe also goes to Susan's weekly YeastSpotting

20 marzo 2013

Vellutata di ceci e porri con zenzero (e vaniglia) per Salutiamoci


L'ho rifatta domenica a pranzo, la giornata uggiosa richiamava un primo caldo ma leggero, perchè dopo avevamo un tacchino quasi natalizio (anche se Pasqua è alle porte :-) a cui era stato riservato il posto d'onore a tavola.
Ed ho usato dei bellissimi e buonissimi ceci biologici sardi, regalo speciale di Cristina, che hanno trovato la loro giusta collocazione in questa crema.
E lo zenzero dà quel pizzico di brio in più per non farla cadere nell'anonimato leguminoso.
Non ho fatto l'olio alla vaniglia neanche stavolta, avendo avanzato e quindi riciclato un olio aromatizzato al prezzemolo semplice.
E non avendo mandorle abbastanza ho frantumato qualche noce pecan.
Sì, certo, qualche sussurro lamentoso si è sentito levarsi dai cucchiai maschili, già il cucchiaio è un attrezzo poco simpatico per loro, si preferisce come al solito e di gran lunga una bella forchetta con la quale infilzare i classici (ma a volte noiosi e superscontati, o no? :-) spaghetti italiani! :-)
Per noi semplice senza tanti fronzoli, ma starebbe molto bene accompagnata da questi deliziosi biscotti salati di scarto di mandorle che Stella ha pubblicato da poco.
E così la ripropongo anche a Salutiamoci, questo mese dedicato ai ceci ospiti di Katia di Pappa e cicci.


vellutata di ceci e porri-mlla 31


Per 4 persone:
250 g di ceci lessi *
2 porri
2 patate
4 foglie di alloro
1 litro di brodo vegetale
(o fatto con dado vegetale homemade)
un pezzettino di zenzero fresco
mandorle a scaglie, tostate leggermente
olio aromatico:
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
3 cm. di bacca di vaniglia
1 spicchio di aglio
olio extravergine di oliva

* lasciare in ammollo i ceci secchi per almeno 12 ore nel doppio del loro volume di acqua a temperatura ambiente con un pizzico di sale, cambiando l'acqua un paio di volte; risciacquare più volte e gettare quelli saliti in superficie (perchè bucati); cuocere in pentola, a fiamma bassissima (devono solo sobbollire piano piano)  o in pentola a pressione, nel doppio del loro volume di acqua fredda, aggiungendo un mazzetto di aromi preferiti, si sala a fine cottura.




vellutata di ceci e porri-mlla 31


- In un pentolino mettere l'aglio schiacciato, la bacca di vaniglia incisa e aperta, il prezzemolo, 2/3 cucchiai di olio e un pizzico di sale. Scaldare a bagnomaria per 5/10 minuti, coprire e lasciare in infusione. Poi filtrare.
- Affettare i porri, metterli in una pentola con l'allora e qualche cucchiaio di olio. Salare e lasciare brasare per una ventina di minuti (io ho aggiunto un dito di acqua).
- Nel frattempo tagliare le patate a pezzetti, scolare e sciacquare i ceci (se in scatola, bio), sbucciare e tagliare lo zenzero. Aggiungere il tutto ai porri stufati, lasciare insaporire qualche minuto, allungare con un litro di brodo vegetale e cuocere per circa mezzora a fiamma bassa e con coperchio.
- Eliminare l'alloro e frullare la minestra, se troppo densa allungare con ancora un pochino di brodo ed aggiustare di sale e pepe, se piace.
- Dividere la crema nelle ciotole, decorare con le scaglie di mandorle e a piacere decorare con qualche goccia di olio aromatico alla vaniglia.

19 marzo 2013

Black & White Wednesday - Week # 75




Lynne of Cafe Lynnylu is hosting this week BWW,
please do send your entries to lynnylu AT gmail DOT com



Yesterday @ Dogana Veneta in Lazise

invite card

 tasting wine exhibition of
Red Bardolino & Chiaretto (rosé),
more than sixty manufacturers,
about two hundred wines,
a preview of 2012 production
in the historical building overlooking the harbor of Lazise,
sponsored by Consorzio Tutela Vino Batdolino Doc.

 chiaretto-rosé
lovely fruity Chiaretto

red bardolino
 deep red Bardolino








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