IN TAVOLA - ON THE TABLE

28 giugno 2013

Donuts al forno


 English recipe here

We Knead To Bake, il gruppo panificatore di  Aparna di My Diverse Kitchen, creato lo scorso gennaio con la bella idea di cuocere un pane diverso ogni mese, ha già fatto metà del suo viaggio nel mondo dei lievitati.
Per questo mese, la ricetta scelta da Aparna ha qualcosa a che fare con un tipico dolce da forno americano a cui è dedicata una celebrazione speciale, come lei stessa ci spiega nel suo post:

Nel 1917, l'Esercito della Salvezza femminile, tutte volontarie, ha sfornato migliaia di doughnuts (ciambelle) per coccolare i giovani soldati americani che combattevano in Francia durante la prima guerra mondiale. Pare i soldati li amassero così tanto, da guadagnarsi il soprannome di doughboys. In seguito, nel 1938, la prima festa nazionale della ciambella è stata organizzata per raccogliere fondi per l'Esercito della Salvezza. Non ci è sorprende che ancora oggi che gli Stati Uniti si continui a dedicare un giorno all'anno per celebrare i doughnuts, considerando anche il fatto che l'industria americana delle ciambelle valga qualcosa come 3,6 milioni di dollari all'anno!
Si dovrebbe scrivere Doughnut, ma anche la forma abbreviata Donut è ormai ampiamente accettata e può essere trovata nei dizionari insieme alla parola più lunga.
Ci sono storie piuttosto interessanti, alle volte quasi inverosimili che raccontano come è nata la ciambella americana. Una prima teoria ha a che fare con un capitano di mare del 19° secolo, Hansen Gregorio. Sembra che la sua mamma usasse fare un impasto fritto con le spezie che il figlio le portava dai suoi carichi (noce moscata e cannella) e scorza di limone.
Li dava poi al figlio e al suo equipaggio per i loro lunghi viaggi. La signora Gregorio metteva nocciole o noci al centro della ciambella, dove la pasta faticava a cucinare bene, ed è per questo che si suppone derivi il nome doughnut (dough=impasto nut=noce).
Tuttavia, il buco della ciambella pare sia dovuto ad Hansen. Alcune versioni dicono che stava mangiando una ciambella (senza buco) mentre navigava in una tempesta. All'improvviso, la nave ha una brusca e violenta scossa e la sua ciambella si impala un piolo del timone, creando il ben noto buco.
Altre versioni dicono che Hansen era un po' tirchio e cercava di risparmiare sui costi del cibo, anche facendo un buco nelle ciambelle. Un'altra versione altamente improbabile dice di essere stato visitato da un angelo che gli disse che si doveva eliminare l'impasto dal centro delle ciambelle e fare i buchi
Resta il fatto che sia stato Gregorio Hansen a segnare il buco nel nei Doughnuts odierni, anche se poi fece una brutta fine: fu bruciato sul rogo per essere stato tacciato di stregoneria a metà del 19° secolo.
Oggi sono tutti d-accordo nell'affeermare che sono stati gli olandesi a portare i Doughnuts negli Stati Uniti nel 1800 come Olykoeks, o torte all-olio dato che erano palline fritte di pasta. Si dice anche che siaa stato un caso fortuito l'aver scoperto la Olykoek quando una mucca prese a calci una pentola piena di olio bollente che cadde sopra un impasto dolce, trasformandolo in qualcosa di un bel colore dorato!

E 'stato molto interessante per me leggere tutta la storia dei Doughnuts che non conoscevo affatto, li avevo solo mangiati!
Di solito sono fritti (e spesso faccio qualcosa di simile), ma per questa sfida Aparna ha preferito scegliere una ricetta con cottura forno, che si e' rivelata davvero molto buona.
Sono buone, ma in un modo diverso, dice Aparna, ed è vero, non aspettatevi di avere la stessa consistenza di quelle fritte, ma vale la penaprovarli, e possono essere un valido sostituto se non si può/vuole friggere o non si vogliono mangiare cibi fritti.

Non mi soo sbizzarrita con le glasse, ho preferito rimanere sul tradizionale facendone alcuni con il classico abbinamento cannella/zucchero e ricoprendone altri con cioccolato fondente sciolto (sono in vacanza all'Elba in una piccola casa con una piccola cucina,sono andata in prestito da amici per i coppapasta rotondi e  per il forno elettrico, e mi sono spremuta le meningi per riuscire a pensare a qualcosa di adatto per fare il piccolo taglio rotondo per i buchi ... piu' avanti nella ricetta si scopre l'arcano :-), e ai miei ragazzi e' piaciuta molto la glassa di cannella.

Ma si puo' usare qualsiasi glassa preferita a scelta, e qualunque ripieno per quelli rotondi se se ne fanno  senza buco.

Queste ciambelle glassate sono perfette anche per il BBD  di Zorra, che celebra il 6° anniversario, c'e' tempo ancora fino al 1 luglio per partecipare!

Un paio di consigli da Aparna per avere dei doughnuts perfetti:
- assicurarsi che la pasta sia 1,5 cm. di spessore prima di tagliare le ciambelle.
- assicurarsi inoltre che le ciambelle non perdano la loro forma quando vengono trasferite dal piano di lavoro alla teglia
- assicurarsi inoltre che qualunque cosa si usi per tagliare le ciambelle sia abbastanza affilata in modo da evitare ogni minimo movimento di torsione durante il taglio che potrebbe rovinare la forma delle ciambelle.

Per il momento tutti i pesi sono in tazze, ma una volta a casa riusciro' a pesare gli ingredienti e sostituire i valori.


doughnuts

Ingredienti:

1/4 di tazza di zucchero 
1 tazza di latte caldo (45C)
10 g di lievito di birra
1/2 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
1 tazza di farina per dolci
(o 1 cucchiaio di maizena + abbastanza farina per fare fino a 1 tazza)
1 1/2 a 2 1/2 tazze di farina per tutti gli usi
100g di burro freddo, tagliato a cubetti 


Per la copertura:

circa 1/2 tazza di burro fuso per spennellare
1 tazza di zucchero + 2 cucchiai di cannella
(più o meno, a seconda dei gusti), mescolati tra loro
o glassa a scelta
e/o marmellata per riempire le ciambelle senza buco


doughnuts


Con un'impastatrice il lavoro e' piu' semplice ma è possibile farlo a mano.
Mettere lo zucchero, il latte (con il lievito sciolto), il sale e la vaniglia nella ciotola del robot e dare qualche impulso per amalgamare bene. Aggiungere la farina per torte e 1 tazza di farina e iniziare ad impastare a velocita' bassa, aggiungendo un poco più della farina se necessario fino ad ottenere un impasto denso che si stacca dalle pareti del recipiente.
A questo punto aggiungere i pezzi di burro uno alla volta ed immpastare finché siano ben assorbiti, aggiungendo un po 'di farina alla volta fino ad ottenere una pasta elastica non eccessivamente appiccicoso.

Ho fatto l'impasto a mano e ho usato il burro morbido, aggiungendolo poco alla volta.
Non ho usato tutta la farina prevista, ne ho avanzata mezza tazza abbondante.

Trasferire la pasta su una superficie infarinata e lavorare delicatamente fino a quando l'impasto non appiccica più alle mani. Formare una palla e mettere in una cotola leggermente unta, coprire con un panno umido e lasciare lievitare fino al raddoppio, circa un'ora.
Sgonnfiare poi la pasta e stenderla ad uno spessore di 1,5 cm. Tagliare le ciambelle con un coppapasta di circa 10 cm. di diametro ed uno piccolo per il buco centrale di circa 3 cm.


making donuts


Ho preso in prestito un paio di coppapasta rotonde da un'amica, ma non il piccolo per i buchi. Doveva essere qualcosa di alto e forte abbastanza per fare un lavoro corretto ... dopo vari pensamenti finalmente ho trovato la cosa giusta: il tappo di latta di una bottiglia di olio extravergine di oliva! :-)

Se si  fanno delle ciambelle da riempire con la marmellata non tagliare i buchi. Mettere le ciambelle sulla teglia da forno rivestita di carta forno, lasciando spazio tra di loro.
Riimpastare gli scarti e fare ancora ciambelle.

Lasciare lievitare per circa 20 minuti o fino a quasi il raddoppio e poi cuocere in forno a 200* per circa 5 a 10 minuti finche' ben dorati. Non cuocere di piu' altrienti seccano.

Appena fuori dal forno spennellarli subito con il burro fuso e poi immergerli nella miscela di zucchero e cannella. Se si riempiono con marmellata, lasciarli raffreddare. Mettere la marmellata in un saccca da paasticceria con un beccuccio fine e premere delicatamente la marmellata nella ciambella di lato. Se si preferisce glassare le ciambelle, meglio lasciarle raffreddare completamente e poi immergere un lato della ciambella nella glassa, poi lasciare solidificare.


doughnuts



Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario Mondiale per la tappa in Usa ospitata da Simona.
 

25 giugno 2013

Summer Red Passion - Strawberry and Tomato Salad for Creative Cooking Crew



For the first time I am joining a new cooking group on FB my dear friend Joan gently invited to.
This month's challenge for the Creative Cooking Crew was to create a complete dish with only one color.
Well, we are in Summer, the Queen season for choice of colored food with such a large variety to get your favorite!
And I straight went for red, red like passion, passion to food, to love, to life.

This is an unusual salad, but fresh and inviting, very special and quite an almost pungent flavor for the presence of garlic and chili. However, better not to abuse of, as the freshness of tomato and strawberry are the genuine flavors to be enhanced.
Ideal for a cold bruschetta or with your Sunday BBQ.



insalata fragole pomodori



Ingredients:

 ripe strawberries
ripe cherry/datterini tomatoes
(or red round tomatoes)
lime
fresh chilli 
garlic
coriander or parsley
(or basil)
extra virgin olive oil
salt


insalata fragole pomodori



If you use round tomatoes, blanch in boiling water, then put immediately in cold water, peel, cut into wedges and remove seeds.
For cherry/datterini tomatoes  simply cut them in half after they have been washed and dried.
Gently wash strawberries and cut into halves, or slice if they are big.
Finely chop the chilli (unseeded) with garlic and coriander/parsley leaves.
Combine everything in a bowl, season with lime juice, olive oil and salt.
Let the salad rest in the refrigerator, covered with foil, for a couple of hours to get amalgamated. 
Then serve with toasted bread.

My coriander plant was blooming and I had some tiny white flowers to garnish the salad.



insalata fragole pomodori

Black & White Wednesday # 89


Lynne of Cafe Lynnylu is hosting this week BWW,
please do send  your entries to lynnylu AT gmail DOT com


Last week I made doughnuts,
for the first time unfried but baked,
following a very nice & yummy recipe:
some with cinnamon/sugar glaze,
some with dark chocolate glaze.

Thanks again, Aparna!


doughnuts







We have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
  hashtag #BWFood on Twitter.
Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
rules and host-line up here

24 giugno 2013

Baked Doughnuts - We Knead to Bake # 6 & BBD # 60


 la ricetta in italiano qui


We Knead To Bake, the baking group Aparna of My Diverse Kitchen created last January with the very nice idea to bake a different bread every month, has already done half of its journey in the magical baking world.
For this month the recipe has something to do with a typical US baking celebration, as Aparna tells us in her post:
In 1917, Salvation Army female volunteers made thousands of fresh donuts for homesick American soldiers serving in France during World War I. Apparently the soldiers loved them so much, that it earned them a nickname of “doughboys”. Then in 1938, first National Doughnut Day was held to raise funds for the Salvation Army. Today though, it’s not surprising that the US continues to dedicate one day a year to celebrate doughnuts considering that the US Doughnut industry is supposedly worth something like $3.6 million annually!
Have you wondered what would be the proper way to spell this confection with a “hole” in the middle? It seems that “Doughnut” is the proper way to do it, though the shortened form of “Donut” is now accepted and can be found in dictionaries along with the longer spelling. 
There are some rather interesting, almost improbable stories which are told about how the Doughnut got its start. One theory has to do with a 19th Century sea captain, named Hanson Gregory. It seems his mother used to make a deep-fried dough with her son's spice cargo of nutmeg, cinnamon, and lemon rind. 
She would pack them for her son and his crew to take on their long voyages. Mrs Gregory used to put hazel nuts or walnuts in the centre of the doughnut where the dough would otherwise not cook well and this is supposed to have given Doughnuts their name.

However, the hole in the Doughnut is credited to Hansen. Some versions say he was eating a Doughnut (without the hole) while sailing in a storm. Suddenly, the ship rocked violently and a spoke on the ship's wheel impaled his cake, creating the now well-known “hole” in the Doughnut. 
Other versions say that Hansen was a bit of a cheapskate and was just trying to save on food costs by making the hole in the middle. Another highly improbable version says he was visited by an angel who told him the doughy centres of the Doughnut had to go!!!
All we do know is that Gregory Hansen put the “hole” in the modern Doughnut and that he came to an unfortunate end when he was eventually burnt at the stake for being a witch in the mid-19th century.
Today, it is mostly agreed that it was the Dutch who brought Doughnuts to the U.S. in the 1800s as “Olykoeks”, or oily cakes which were deep-fried balls of dough. They’re supposed to have accidentally discovered the “Olykoek” when a cow kicked a pot full of boiling oil over onto some pastry mix, turning it golden brown! 

It was very interesting for me to read all the story about doughnuts as I didn't know that much, just only eaten them!
Usually they are deep fried (and I often do something similar, very popular in most Italian regions too), but for this challenge Aparna choose a baked recipe, and it was/is very good indeed.
They are nice, but in a different way, she says, and it's true, don't expect to have the same texture, but they worth to give a try, and they can be a valid substitute in case you can't fry or do not want to eat fried food.

I just went for simple glaze, some with traditional cinnamon/sugar and some with dark chocolate (I'm on holidays in Elba island in a little house with a very tiny kitchen, had also to ask a friend for round cutters and electric oven, and had to get a genial idea for the small round cutter for the holes ... you will discover how I did reading the recipe), and my boys really loved the cinnamon combo!

But you are free to use any glaze at your choice, and any filling for the round ones if you make some without hole.

And as I'm not having any more chance to bake again till the end of the month when coming back home, these glazed doughnuts are ideal for Zorra's celebration of Bread Baking Day 6th Anniversary, the monthly baking event she's still carrying on so successfully!

A few tips from Aparna to have perfect doughnuts:
You need to be a bit careful about a couple of things when making these doughnuts. The first thing is make sure your dough is 1/2” thick before cutting out your doughnuts. Also make sure that the doughnuts do not lose their shape when you transfer them from your work surface to the baking sheets or you will end up with “wonky” looking doughnuts when they bake! Also make sure that whatever you use to cut the doughnuts is sharp so that it makes it easy to lift them off. Also that you do not too much of a twisting motion while cutting them out, as these can cause your doughnuts to not rise properly.



Baked Yeasted Doughnuts



doughnuts




Ingredients:


1/4 cup superfine sugar
1 cup warm milk (45C/115F)
3/4 tbsp instant yeast (or 1 tbsp active dry yeast) *
1/2 tsp salt
2 tsp vanilla extract
1 cup cake flour 
(or 1tbsp cornstarch + enough all-purpose flour to make up to 1 cup)
1 1/2 to 2 1/2 cups all-purpose flour
100gm cold butter, cut into 1 inch cubes


* for me 10 g fresh yeast


For the topping:

about 1/2 cup melted butter for brushing
1 cup superfine sugar + 2 tbsp cinnamon 
(more or less, depending on your taste), mixed together
or glaze of your choice 
and/or jam for filling the doughnuts




doughnuts



Using a processor to knead helps but you can do this by hand.
Put the sugar, milk, yeast, salt and vanilla in the processor bowl and pulse to mix well. Add the cake flour and 1 cup of all-purpose flour and process, adding a little more of the flour as necessary till the dough is thick and pulls away from the sides of the bowl.
Now add the butter pieces one at a time and process till there no large chunks of butter are left in the bottom of the bowl. Now add a little more flour until your have a soft, pliable and elastic dough that is most but not overly sticky.


I did the dough by hand and used soft butter, little by little.


Turn the dough out onto a floured surface and knead gently until the dough no longer sticks to your hands. Shape the dough into a ball and place in a lightly greased large mixing bowl., turning it to coat well. Cover with a damp towel and let it rise till double in volume. This should take about an hour.
Punch down the dough and roll out to a thickness of 1/2" thickness. Cut out doughnuts using a doughnut cutter or whatever you have on hand to cut out 3” diameter with 1” diameter holes. 


making donuts


I borrowed a couple of big round cutters from a friend of mine but did not have the small one for the holes. And it should have been something tall and sharp enough to do a proper work ... at last I got the perfect tool: the tin cap of the extravirgin olive oil! :-)


If you’re making doughnuts to fill with jam, then do not cut out the holes. Place the doughnuts and the holes on parchment lined or lightly greased baking sheets, leaving at least 1” space between them.
Re-roll the scraps and cut out more doughnuts. I used the last left over scraps of dough by pinching of bits, rolling them into balls and baking them too.

Let them rise for about 20 minutes or till almost double in size and then bake them at 200C (400F) for about 5 to 10 minutes till they’re done and golden brown. Do not over bake them.
This recipe makes about 12 to 14 doughnuts and holes. 
Take them out of the oven and immediately brush them with the melted butter and then dip them into the cinnamon sugar mixture. If filling the doughnuts with jam, let them cool. Put the jam into a piping bag with a writing nozzle tip and press into the doughnut from the side and gently press out the jam into the doughnut till it starts oozing out. Jam doughnuts do not need too much jam to fill them. If glazing your doughnuts, let them cool completely and then dip one side of the doughnut in the glaze of your choice and let it set.



doughnuts






This recipe also goes to Susan's weekly YeastSpotting

23 giugno 2013

Tarte aux quetsches - Plum Tart


la ricetta in italiano qui

Last day in  Luxembourg  with the Culinary ABC of the European Community and our host is Heather from Girlichef.
And a great day to end up our trip in this region: today is a great festive time there, to celebrate the official Grand Duke's birthday!

Before leaving for sea holidays I tried this typical Alsatian tart, made with purple plums, named quetsches or Damson plums. The name comes from the Latin prunum damascenum, plum of Damascus.
It 'a great plum purple, which begins to ripe after the middle of August and then on the market until October. It is a typical fruit of Luxembourg, used often for delicious jams, tarts and sorbets.
In Alsace and in the Moselle region, but also around Basel, the Quetsch or Quiterie is the brandy distilled from fermented plums. It is served both fresh that at room temperature. It was an essential ingredient for the medicinal remedies that were shipped by the French East India Company for the wellness of crews during their merchant voyages in the eighteenth century.



As it is not yet the right season, I tried to do it with the red plums, the only ones currently available, but will surely try again around September with the most sweet, juicy blue plums, as they are named in Canada.



tarte aux quetsches/prunes


The recipe from here:

250 g all-purpose flour

12 g yeast
40 g sugar
125 ml milk
a pinch of salt
50 g butter
1 egg


Pour the flour in a bowl and make a well in the middle.
Mix yeast, sugar, milk, salt, butter, egg: pour the mixture in the bowl, mix and knead until everything is well amalgamated and the dough is homogeneous.
Leave to rest in the bowl, covered and in a cool place for 30/40 minutes.
Halve the plums and remove the core.
Roll out the pastry and transfer into a baking pan lined with parchment paper, leaving the side edges 2 or 3 cm high.
Arrange plums on the pastry base.
Bake at 180° for about half an hour.
Dust with icing sugar before serving if you like.



But zapping in the net I read other recipes using the pastry crust or brisée,
and decided to go for my usual crust base.



tarte aux quetsches/prunes




Pastry brise:

200 g all-purpose flour
100 g cold butter, diced
a pinch of salt
30/40 g cold water
30 g cold white wine

Quickly mix all ingredients together, even in a blender, until well blended.
Shape into a ball, wrap in plastic film and let rest in the refrigerator for at least half an hour.

For the cream:

1 egg
a couple of spoonfuls of crème fraiche

Stir egg with the crème fraiche.


Halve the plums  and remove the core.
Roll out the pastry and transfer into a baking pan lined with parchment paper, leaving the side edges 2 or 3 cm high.
Prick the bottom of the base with a fork, cover with parchment paper and place dried beans or kitchen pebbles  (especially to the sides) and bake in the oven at 180° for about 10 minutes.
Remove from the oven, wait a few minutes and remove the beans and parchment paper.
Cover the dough with the cream and then arrange the plums, dusting with a tablespoon of brown sugar on top.
Bake at 180° for about 20/30 minutes. Allow to cool and serve.




tarte aux quetsches/prunes

Tarte aux quetsches - Torta alle prugne


English recipe here

Ultimo giorno di permanenza in Lussemburgo, ospiti di Heather di Girlichef per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea.
Prima di venire al mare avevo provato questa torta tipica della zona alsaziana, che prevede l'uso delle prugne viola settembrine, da loro chiamate  quetsches o prugne di Damasco.
E' una grande prugna viola, che inizia a maturare dopo la metà di agosto e si trova poi in commercio fino ad ottobre. E' un frutto tipico della regione lussemburghese, con la quale si confezionano deliziose confetture, crostate e sorbetti. 
In Alsazia e nella regione della Mosella, ma anche intorno a Basilea, il Quetsch o Quiterie è l'acquavite distillata dalle prugne fermentate. Si consuma sia fresco, che a temperatura ambiente. Era un ingrediente essenziale per i rimedi medicamentosi che venivano imbarcati dalla Compagnia Francese delle Indie Orientali per la cura degli equipaggi durante le loro traversate mercantili nel XVIII secolo.

Per necessità stagionale ho provato a farla con le susine rosse, le uniche al momento disponibili, ma sicuramente sarà da riprovare (e rifotografare) verso settembre con le più dolci, succose e tenere prugne blu, come le chiamano in Canada.

E non poteva finire che in bellezza e con grandi festeggiamenti questa tappa in Lussemburgo perchè oggi, 23 giugno, è festa nazionale: si celebra e ricorda il compleanno del Granduca!


tarte aux quetsches/prunes


Questa la ricetta trovata qui:

250 g di farina 0
12 g di lievito
40 g di zucchero
125 ml di latte
un pizzico di sale
50 g di burro
1 uovo


Mettere la farina in una ciotola e fare un buco nel mezzo.
Mescolare il lievito, lo zucchero, il latte, il sale, il burro, l'uovo: mettere il composto nella ciotola, lavorando e impastando finchè tutto è ben amalgamato e l'impasto risulta omogeneo.
Lasciare riposare nella ciotola, coperta e in un luogo fresco per 30/40 minuti.
Tagliare le prugne (quelle viola settembrine sono le migliori) a metà e togliere il nocciolo.
Stendere l'impasto in una tortiera ricoperta di carta forno, lasciando i bordi laterali alti 2 o 3 cm.
Coprire l'impasto con le prugne.
Cuocere a  180° per circa mezzora.
Spolverare con zucchero vanigliato prima di servire se piace.



Ma girando in rete ho visto che altri la fanno con la frolla tipo crostata o brisée.
Ho preferito seguire questa ultima versione, utilizzando la mia solita base della brisée.



tarte aux quetsches/prunes


Questo il mio impasto:

200 g di farina 0
100 g di burro freddo a tocchetti
un pizzico di sale
30/40 g di acqua fredda
30 g di vino bianco freddo

Mescolare tutti gli ingredienti insieme, anche nel robot, velocemente finchè ben amalgamati.
Formare una palla, avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo per almeno mezzora.

Per la crema:

un uovo intero
un paio di cucchiai colmi di crème fraiche

Mescolare bene l'uovo con la crème fraiche.


Tagliare le prugne (quelle viola settembrine sono le migliori) a metà e togliere il nocciolo.
Stendere l'impasto in una tortiera ricoperta di carta forno, lasciando i bordi laterali alti 2 o 3 cm.
Bucherellare il fondo della pasta con i rebbi di una forchetta, ricoprire con carta forno e sistemare dei fagioli secchi o gli appositi sassolini da cucina (bene anche verso i lati) e precuocere in forno a 180° per circa 10 minuti.
Togliere dal forno, aspettare un paio di minuti ed eliminare i fagioli e la carta forno.
Coprire l'impasto con la crema e poi disporre le prugne, spolverandole con un cucchiaio di zucchero di canna.
Cuocere a  180° per circa 20/30 minuti. Lasciare raffreddare e servire.


tarte aux quetsches/prunes







This recipe is my personal entry to WHB # 389
hosted by Marta di Mangiare è come viaggiare
 both English and Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

19 giugno 2013

Bread Baking Day # 60 - 6° Anniversario



E' di nuovo tempo di festa a casa di Zorra.
Questo mese si celebra il 6° anniversario del Bread Baking Day!


Sono un pelo in ritardo con l'annuncio, chiedo venia, ma tra fine scuola e insediamento al mare mi sono persa per qualche giorno. E spero che, nonostante le temperature afose (così agognate ed ora così caldamente arrivate),  ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di accendere il forno per cuocere un pane da condividere in compagnia!

Da cinque anni a questa parte ogni mese tanti entusiasti panettieri hobbysti da tutto il mondo cuociono un pane seguendo un tema specifico. Ed è proprio grazie a padroni di casa meravigliosi e partecipanti volenterosi che il Bread Baking Day è diventato un evento consolidato. Grazie di cuore a tutti!

Dopo tutti questi anni è sempre più difficile trovare un nuovo tema che invogli alla panificazione. Ma il pane è così versatile  che sicuramente si riuscirà ad andare avanti con il BBD ancora per qualche altro anno.

Tema scelto da Zorra per questo mese di celebrazione dell'arte bianca è un pane glassato, vestito a festa giusto per l'occasione.

Ricoprire l'esterno di una pagnotta può aiutare ad ottenere l'effetto desiderato sulla crosta (cioè morbida, dolce, croccante). Si può dire sia la ciliegina sulla torta. Ci sono molte cose che si possono utilizzare come glassa, non solo il classico tuorlo d'uovo. È possibile usare solo l'albume o l'uovo intero sbattuto, il burro, il latte, la panna, o una miscela di uovo e latte, lo zucchero, lo sciroppo, il cioccolato, un succo di frutta, farina/lievito come si usa per il Tiger Bread, farina/lievito e succo (come nel Pane Carota Argovian) o semplicemente acqua e molti altri ancora. 
E la lucidatura di fino può essere fatta prima e/o dopo la cottura del pane.


Come partecipare al BDD # 60:

  • Cuocere un pane glassato, salato o dolce, utilizzando un lievito da panificazione.
  • Postarlo sul blog con un link a questo post.
  • Compilare il modulo di presentazione (alla fine del post di invito di Zorra) così che il post verrà automaticamente messo in elenco.
  • Si possono postare al massimo due pani per blog e da ricette nuove, non di archivio, per favore.
  • La ricetta può essere scritta in inglese, tedesco, spagnolo, francese, italiano. Per le altre lingue si prega di tradurre in una di queste lingue o fdare la possibilità di tradurre (p.e.: Google Translate).
  • Ultimo giorno di partecipazione: entro la mezzanotte del 1 Luglio 2013.

Bread Baking Day #60 - Glazed Bread for 6th anniversary / Brot mit Streiche zum 6. Geburtstag (last day of submission July 1st 2013)


Non esitate a promuovere l'evento esponendo il logo sul vostro blog,
copiando ed incollando il codice seguente:




W il Bread Baking Day!

18 giugno 2013

Black & White Wednesday # 88


 Sreevalli of Ammaji Recipes is hosting this week BWW,
please do send  your entries to valli.sunil AT gmail DOT com


Fishing is Tito's favorite hobby here in Elba,
and we are always happy and thankful
when his capture is rich.

Last fish we had on the table were Mormore


mormore-sand steenbras



Funny name in Italian,
meaning whisper.

Very delicious fish, with excellent flesh,
very close to sea bream or bass.


mormora-sand steenbras





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16 giugno 2013

Baked apples with cheese


la ricetta in italiano qui


We are visiting Luxembourg in these days with the Culinary ABC of the European Community and our host is Heather from Girlichef.
I have never been there and don't know much about this land, just the basic information you get in school. But at Heather's invitation you will find enough to have an idea of this little nation in the middle of Europe.
And did not know much about local cuisine till I bumped into this funny site:

The cuisine of Luxembourg has been influenced over the years by neighboring France and Germany. More recently, it has had influence from its many Italian and Portuguese immigrants. Luxembourg has many delicacies: pastries, Luxembourg Cheese, the fresh fish from local rivers (brown trout, pike, and crayfish), Ardennes ham smoked in saltpeter, game during hunting season (such as hare and wild boar), small plum tarts in September (Quetsch), smoked neck of pork with broad beans (Judd mat Gaardebounen), fried small river fish (such as bream, chub, gudgeon, roach, and rudd), liver dumplings (quenelles) with sauerkraut and boiled potatoes, black pudding (Träipen) and sausages with mashed potatoes and horseradish, and green bean soup (Bouneschlupp). 

We are reaching a festive time for Luxembourg: at the end of next week, on June 23rd, it will be great holiday time to celebrate official Grand Duke's birthday.

So what better than start with an easy and quick appetizer? That might also be a fast lunch or an unusual afternoon snack.
The original recipe here.



mele al formaggio-baked apple with cheese




You need:

4 apples, cored and halved
1 cup crème fraîche
50 g pine nuts *
80 g grated cheese
(parmesan oe any hard cheese)
2 or 3 spring onions, chopped


can be lightly toasted in a nonstick frying pan over low heat for a few minutes
 (be careful they won't get too golden brownas it happened to me :-)



mele al formaggio-baked apple with cheese



Place apples in an oven dish.
Mix crème fraîche with onion, pine nuts and halve of the grated cheese.
Spread the mixture over the apples.
Sprinkle with the remaining cheese.
Bake at 180° for about 20 minutes.
Garnish with some toasted pine nuts.



mele al formaggio-baked apple with cheese


Mele al formaggio - WHB # 388


English recipe here


Continua il viaggio con l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, e siamo arrivati in Lussemburgo già da un paio di settimane, ospiti di Heather di Girlichef.
Non sono mai stata in questo staterello nel cuore dell'Europa, posso solo ricordare qualche nozione appresa sui banchi di scuola, ma per saperne di più mi sono affidata alla supercliccata amica Wikipedia: 
Il Granducato di Lussemburgo è uno stato membro dell'Unione europea situato fra Germania, Francia e Belgio. È uno stato senza sbocco al mare.Membro fondatore dell'Unione Europea, della NATO, del Benelux e delle Nazioni Unite, la sua capitale, l'omonima città di Lussemburgo, è la sede di numerose istituzioni e agenzie europee oltre ad essere uno snodo finanziario di primaria importanza.
Il nord del paese (Oesling), ha colline e montagne basse, è solcato da numerose valli ed è compreso nel massiccio delle Ardenne, con il monte Huldange come punto più alto a 559 metri. Anche la zona meridionale del territorio (Gutland) è collinare. I confini meridionali e orientali del Lussemburgo sono formati da fiumi, il più grande dei quali è la Mosella.Il Lussemburgo è da sempre punto d'incontro tra le culture di questi tre paesi ed oggi sono considerati ufficiali ben tre lingue: il lussemburghese, il francese, ed il tedesco.Il Lussemburgo, trovandosi al centro dell'Europa tra Francia, Belgio e Germania, ha sviluppato un'ottima rete ferroviaria e stradale. Molte sono le autostrade e ottimi sono i collegamenti ferroviari. Si veda il TGV francese che collega Lussemburgo con Parigi in sole 2h05. Nel granducato è presente anche un aeroporto internazionale, ubicato nel comune di Findel, a 6 km dal centro della capitale.Nonostante le dimensioni ridotte, il Lussemburgo ha diverse attrazioni turistiche: dai vigneti della Mosella alle case feudali del Medioevo attraverso i siti di controllo dell'acciaio. Sono inoltre da visitare le casematte del Bock e della Petrusse; si tratta di una straordinaria rete di 17 km di tunnel sotterranei e più di 40.000 m² di rifugi anti bombardamenti in piena città. Durante le due guerre mondiali, hanno servito come rifugio per proteggere fino a 35.000 persone in caso di raid aerei o bombardamenti. Nel 1994 sono state iscritte dall'UNESCO nella lista del Patrimonio mondiale.Da non tralasciare "La piccola Svizzera lussemburghese"; situata ad est del Granducato, il Mullerthal caratterizzato da numerose colline formate da rocce di arenaria dalle forme sorprendenti con delle foreste incontaminate.La città di Lussemburgo è l'unica città ad essere stata designata per ben due volte capitale europea della cultura, nel 1995 e nel 2007.Sul territorio lussemburghese son presenti ben 109 castelli medievali. Molti dei castelli del Granducato sono di proprietà dello Stato e sono gestiti da associazioni private costituite da volontari. Bettembourg (Sud del paese) si trova il Parc Merveilleux, uno zoo creato più che altro per i bambini, dove possono ammirare degli animali dai 5 continenti del pianeta.Nel mese di ottobre a Vianden si celebra la festa della noce, con un mercato culinario dove tutte le prelibatezze sono fatte a base di noci.Lo sport più praticato è il ciclismo. Il Lussemburgo ha dato i natali a molti grandi campioni di questo sport, a cominciare da Charly Gaul fino ai fratelli Fränk eAndy SchleckNello sci alpino va ricordato Marc Girardelli, di origini austriache ma naturalizzato lussemburghese, sciatore polivalente vincitore di quattro Coppe del Mondo generali di sci alpino.


La cucina lussemburghese è stata molto influenzata negli anni dai vicini francesi e tedeschi, e recentemente anche dagli immigrati italiani e portoghesi.
Il paese può vantarsi di molte prelibatezze: dolci, il formaggio lussemburghese, il pesce fresco dai fiumi locali (trote, lucci e gamberi), il prosciutto affumicato delle Ardenne, la cacciagione in stagione di caccia (lepre e cinghiale), piccole crostate di prugne settembrine (Quetsch), collo di maiale affumicato con fave (Judd mat Gaardebounen), piccolo pesci fritti di fiume (come cavedano e scardole), gnocchi di fegato (quenelles) con crauti e patate bollite, sanguinaccio (Träipen) e salsicce con purè di patate e rafano, e zuppa di fagiolini (Bouneschlupp).

E siamo nel periodo giusto per cucinare lussemburghese perchè tra pochi giorni, esattamente il 23 giugno, in Lussemburgo è festa nazionale per celebrare e ricordare il compleanno del Granduca.

Ecco allora una ricetta facilissima e veloce, un antipasto insolito o uno spuntino frettoloso ma gustoso.
La ricetta originale qui.


mele al formaggio-baked apple with cheese




Ingredienti:


4 melesenza torsolo e tagliate a metà

1 tazza di crème fraîche 

50 g di pinoli *

80 g di formaggio grattugiato
(parmigiano o qualsiasi formaggio a pasta dura)
2 o 3 cipollottitritati finemente


* si possono tostare leggermente in un padellino antiaderente a fuoco basso per qualche minuto (attenzione a non colorirli troppo, come è successo a me :-)

mele al formaggio-baked apple with cheese




Disporre le mele in una pirofila.

Mescolare la panna acida con i cipollotti, i pinoli e metà formaggio grattugiato

Stendere il composto sopra le mele.

Cospargere con il restante formaggio.
Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.

Decorre con qualche pinolo tostato.




mele al formaggio-baked apple with cheese






This recipe is my personal entry to WHB # 388
hosted by Graziana of Erbe in cucina
 both English and Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!