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Con l'Abbecedario Culinario Mondiale stiamo esplorando l'Egitto, ospiti della cara Terry.
Sono sempre stata attratta dal fascino misterioso della storia degli Egizi, a scuola era l'unico periodo della storia antica che mi faceva passare volentieri le ore sui libri, cercando di immaginare, attraverso le parole e le immagini, le fantastiche imprese faraoniche perseguite in quegli anni.
Sono sempre stata attratta dal fascino misterioso della storia degli Egizi, a scuola era l'unico periodo della storia antica che mi faceva passare volentieri le ore sui libri, cercando di immaginare, attraverso le parole e le immagini, le fantastiche imprese faraoniche perseguite in quegli anni.
Non ho mai visitato dal vero le Piramidi, ma spero tanto che un giorno non lontano questo possa accadere.
Fortunatamente, si possono ammirare reperti unici anche nei musei metropolitani, come al Louvre di Parigi o al British Museum di Londra, dove è conservata la Stele di Rosetta, che permise di decifrare il mistero dei geroglici egiziani. E in terra nostra, a Torino c'è un intero Museo dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Antico Egitto. E' costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Oggigiorno, invece, tutti i reperti ritrovati restano giustamente all’Egitto.
L'avevo visitato anni fa, ma mi era sembrato vecchio, cupo, quasi un tantino inquitante.
L'avevo visitato anni fa, ma mi era sembrato vecchio, cupo, quasi un tantino inquitante.
Proprio di pochi giorni fa è la notizia della riapertura (anche se in effetti non ha mai chiuso durante i lavori) del rinnovato Museo Egizio di Torino, molto più luminoso, ordinato ed accogliente.
Vi consiglio di visitare il loro sito, un assaggio di quello che si potrà visitare e che spero di riuscire a fare fra 10 giorni, quando tascorrerò un lungo weekend a Torino.
L’inaugurazione del Museo Egizio rappresenta in primo luogo la vittoria di una grande scommessa: quella di far coesistere un cantiere da 50 milioni di euro, tra i più grandi in Europa, senza chiudere, neppure un giorno, il Museo al pubblico. Per mantenere fede alla promessa di non chiudere mai le sale museali, le movimentazioni dei reperti sono avvenute secondo un complesso cronoprogramma: un work in progress a cui il pubblico ha assistito nei cinque anni di lavori, dal 2010 fino alla data storica del 1 aprile 2015. La sfida di mantenere il Museo sempre aperto nonostante il cantiere ha premiato il Museo Egizio: infatti le presenze nel 2014 sono state 567.688, registrando un aumento significativo anche rispetto all’anno record delle Olimpiadi invernali del 2006 (529.911). Una notorietà e un apprezzamento che hanno consentito all’Egizio di essere fra i primi 10 musei più visitati d’Italia e fra i primi 100 del mondo (fonte The Art Newspaper, maggio 2014) ... continua sul sito.
Per questi giorni pasquali, il Museo sarà aperto Sabato 4 e Domenica 5 Aprile 2015 dalle 8.30 alle 21, Lunedì 6 Aprile dalle 8.30 alle 19.30.
Un classico vegetariano dello street food medio orientale, pratico, economico, nutriente, reperibile ad ogni angolo di strada, in ogni occasione.
Da gustare in una fragrante pita, seguendo la ricetta ideale delle mitiche sorelle Simli.
Per circa 50 falafel:
500 g di fave secche
2/3 spicchi d'aglio tritato
prezzemolo e coriandolo fresco tritato
una cipolla tritata e stufata
5/6 cucchiai di farina
un cucchiaino scarso di bicarbonato
un cucchiaino di cumino in polvere, anche 2 se piace
sale/pepe
olio di semi di arachide
falafel pronti da friggere
- Mettere le fave in
ammollo per una notte in una ciotola capiente con il bicarbonato e
abbondante acqua a temperatura ambiente.
- Scolare e sciacquare bene le fave e frullarle nel robot fino a ridurle a purea, aggiungendo anche l'aglio, la cipolla, le aromatiche ed il cumino. Aggiustare di sale e pepe.
- Scolare e sciacquare bene le fave e frullarle nel robot fino a ridurle a purea, aggiungendo anche l'aglio, la cipolla, le aromatiche ed il cumino. Aggiustare di sale e pepe.
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Far riposare il composto una mezzoretta quindi formare delle piccole
polpette. Friggerle pochi minuti in abbondante olio di semi di
arachide. Si possono anche cuocere in forno per ridurre il contenuto di
grassi dovuto alla frittura, ma indubbiamente avranno un altro sapore
e consistenza.
- Le ho fatte grandi quasi quanto una pallina da golf, ma poi la sera le ho divise a metà e con ogni pallina me ne sono venute fuori due, mi sembrano meglio più piccole. Si può preparare il composto e dividerlo già a palline la mattina, conservarle su un vassoio di plastica e coperte con pellicola in frigo fino al momento di friggere, la sera, ma credo possano resistere anche fino al giorno dopo.
- Le ho fatte grandi quasi quanto una pallina da golf, ma poi la sera le ho divise a metà e con ogni pallina me ne sono venute fuori due, mi sembrano meglio più piccole. Si può preparare il composto e dividerlo già a palline la mattina, conservarle su un vassoio di plastica e coperte con pellicola in frigo fino al momento di friggere, la sera, ma credo possano resistere anche fino al giorno dopo.
Salsa di yogurt e tahine
100 g di yogurt greco
un cucchiaio colmo di tahina (salsa di sesamo),
un cucchiaio di succo di limone
sale/pepe
un cucchiaio colmo di tahina (salsa di sesamo),
un cucchiaio di succo di limone
sale/pepe
pita imbottita con falafel e verdure fresche e salsina allo yogurt e tahine
5 commenti:
Io le ho fatte quelche giorno fa con i ceci, però dovrò riprovare cambiando i legumi!!! Complimenti
Vedo che anche tu non hai resistito alla pita con falafel! che delizia!!! belle le tue polpettine! ...io ci vivrei! :)
Mila, grazie, invece a me coi ceci mancano, faremo questo scambio leguminoso allora :-)))
Terry, grazie, le polpette hanno sempre il loro perchè e un fascino irresistibile! :-)))
Ciao Cindu! Bellissimo il tuo blog. Questi falafel sono più che appetitosi; anche io sempre stata affascinata dalla cucina nordafricana e mediorientale. Affascinante. La tua ricetta la serbo da parte. Grazie! Giovanna
Grazie, Giovanna!
SE per caso la provi, poi fammi sapere. Il fascino esotico ha il suo perchè :-)))
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