Oggi 19 settembre - San Gennaro,
vescovo e martire cristiano,
patrono della città di Napoli.
E quale miglior festeggiamento nel Calendario del Cibo Italiano se non con il piatto più rappresentativo della città partenopea? E, per essere modesti ma al contempo super orgogliosi, quello più conosciuto, osannato, degustato ed apprezzato al mondo?
Già, perchè PIZZA è la parola italiana più conosciuta al mondo, tanto da diventare universale!
Venite a leggere l'articolo pubblicato oggi sul Calendario, dove Maria Teresa ed io vi raccontiamo la storia su questo grande vanto (italiano) partenopeo, che ci ha reso famosi in tutto il mondo, e che è riuscito, nei secoli, partendo da pochi, semplici e comuni ingredienti, a diventare simbolo di creatività, abilità, fierezza, pregiata arte culinaria per il nostro Paese, tanto da essere la sola candidatura nazionale e la prima a livello mondiale connessa ad un'attività alimentare ad essere valutata l'anno prossimo a Parigi per entrare nella Lista del Patrimonio Mndiale dell'umanità dell'Unesco!
Venite a leggere l'articolo pubblicato oggi sul Calendario, dove Maria Teresa ed io vi raccontiamo la storia su questo grande vanto (italiano) partenopeo, che ci ha reso famosi in tutto il mondo, e che è riuscito, nei secoli, partendo da pochi, semplici e comuni ingredienti, a diventare simbolo di creatività, abilità, fierezza, pregiata arte culinaria per il nostro Paese, tanto da essere la sola candidatura nazionale e la prima a livello mondiale connessa ad un'attività alimentare ad essere valutata l'anno prossimo a Parigi per entrare nella Lista del Patrimonio Mndiale dell'umanità dell'Unesco!
"Se c'è un cibo che rispecchia le abitudini alimentari del passato, del presente e del futuro, questo si chiama pizza. In un'apparente contraddizione, c'è tutta la valenza di questa pietanza che da Napoli ha saputo scalare gerarchie sociali, diventando punto di incontro di culture alimentari, fatto di costume e fenomeno economico". Giovanni Mento, presidente nazionale della Federazione Italiana Pizzaioli nel mondo.
Ma, quasi strano a dirsi, non è stato sempre così... Pellegrino Artusi ci lascia la sua ricetta n. 609 - Pizza alla napoletana, che nulla a che fare con la moderna napoletana che siamo abituati a mangiare... ma fino al '900, pizza era inteso come qualcosa di tondo, cotto al forno e... dolce - solo a Napoli, infatti, era conosciuta ed apprezzata.
E poteva l'irrefrenabile e copioso MTChallenge esimersi da lanciare una sfida sulla pizza?
Ci ha accontentato Antonietta con l'ultima sfida prima della chiusura estiva, insegnandoci a sfornare (in casa) le migliori al piatto tipo napoletane...
Ci ha accontentato Antonietta con l'ultima sfida prima della chiusura estiva, insegnandoci a sfornare (in casa) le migliori al piatto tipo napoletane...
... e quelle in teglia, per accontentare le frotte di bocche golose che si accalcano alle nostre tavole.
Non risparmandosi, poi, tutta la redazione, a dispensare tips&tricks su farina, maturazione dell'impasto, condimenti; ad apparentemente aggrovigliarsi dipanandosi egregiamente sul concetto di food design anche nella pizza; ad abbinarla alla migliore bevanda alcolica sul mercato; ad accoppiarla alla miglior musica d'ascolto; ad estorcere, modello Iene, un'intervista a tre coi miglior nomi di quest'arte; a regalarci un'insolito quadro regale della più famosa Margherita a cui (pare) sia stata dedicata; divertendoci come sempre con l'infografica & il psico-test.
E non si può non citare un'altra ricetta tipica napoletana, una specie di pizza imbottita tanto cara alla tradizione partenopea, che vuole venga preparata durante le feste natalizie, e più precisamente il 24 e il 31 dicembre, quale pasto leggero in attesa dei grandi cenoni festivi: la pizza di scarole.
E non si può non citare un'altra ricetta tipica napoletana, una specie di pizza imbottita tanto cara alla tradizione partenopea, che vuole venga preparata durante le feste natalizie, e più precisamente il 24 e il 31 dicembre, quale pasto leggero in attesa dei grandi cenoni festivi: la pizza di scarole.
In casa mia la pizza piace in tutte le maniere, in teglia al forno, al forno a legna, a pizzettine, in versione baguette, ma soprattutto l'inimitabile gustata nel suo luogo d'origine e preparata da orgogliosi maestri d'arte.
Ho sostenuto l'anno scorso gli esami per diventare insegnante di cucina AICI, e ho scelto proprio la pizza come tesi d'esame: ho ripercorso la storia di questo alimento, nato a Napoli come cibo di strada per il popolo, ho conosciuto e dedicato alcune pagine ai suoi più famosi rappresentanti veraci, ho inserito alcune mie ricette e le classiche immancabili delle care sorelle. Con il marito tipografo/editore ne è diventata un libro, primo piccolo passo per un futuro ed ambizioso progetto culinario.
... e non si diceva... vedi Napoli e poi muori?
Oggi diciamo... vedi Napoli, gusta una vera pizza napoletana & enjoy!
1 commento:
Queste meraviglie le conosco un po' tutte, da anni seguo e imparo dai tuoi lievitati, sono contenta di aver potuto contribuire alla vostra Giornata, a presto ...
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