Gentleman's Afternoon Tea per l'MTC#71
Let me take you down 'cause I'm going to... no, non vi porterò nei magici Strawberry Fields, ma comunque in un luogo incantevole, so pretty British ma al contempo moderno ed accogliente, dove sentirsi a proprio agio in un'atmosfera rilassata e conviviale.
Ed allora che abbia inizio il nostro piccolo Magical Gourmand Tour, in una swinging London che sempre affascina e incanta, qualunque stagione la visitiate.
Tube St. Paul's, usciamo e già ci appare la cupola gigante che ci guida verso l'imponente e splendida Cathedral (merita una visita, da lunedì a sabato, 8.30-16.30), luogo di celebrazioni importanti come il funerale di Winston Churchill o il matrimonio di Diana e Carlo. A me riporta inevitabilmente alla famosa e intensa canzone di Mary Poppins, e mi pare sempre di scorgere in un angolo la vecchietta che dà da mangiare agli uccellini e nulla chiede, speranzosa nella gentilezza dei passanti e di due penny donati. Le scalinate e i giardini circostanti sono gremiti, in una giornata di sole e nuvolette bizzarre è sorprendente quanti giovani (e alcuni meno) li affollino durante il lunch time, distesi anche sui prati in mezzo a cespugli fioriti di rose e ortensie cremisi. Imbocchiamo Sermon Lane e proseguiamo poi per Peter's Hill, ricordandosi di girare la testa ogni tanto per ammirare ancora il cupolone che via via diventa sempre più piccolo. In quasi un lampo siamo al Millennium Bridge, il ponte sospeso costruito per acclamare il nuovo millennio. Sarà una piacevole e talvolta dondolante esperienza che ci porterà a metter piede nella South Bank, dove si staglia imponente e fiero lo Shard, il capolavoro architettonico di Renzo Piano. Un ultimo sguardo all'indietro e la grande cupola sembra voler assicurarci che farà ancora buona guardia alla City. A destra la Tate Modern, ma oggi non siamo di Arte famelici, piuttosto smaniosi, invece, di mettere finalmente le gambe sotto al tavolo! Per cui tutta a sinistra, dove malizioso il Shakespeare's Globe Theatre ci fa l'occhiolino. Ma il nostro Sogno di una notte di mezza estate non abita qui, proseguiamo ancora pochi metri, fino all'entrata di The Swan. Miss Kindness e Miss Courtesy ci accolgono con un gran sorriso e ci guidano al piano superiore, facendoci accomodare al nostro tavolo riservato, vicino alla finestra: la vista è spettacolare, la giornata così limpida dai colori quasi sberluccicanti. Menu e servizio di porcellana sono incantevoli, commissionati su misura nel 2013 alla disegnatrice Annika Wester, per celebrare il 400° anniversario della morte del celebre poeta. Ispirandosi ai temi di A Midnight Nights Dream, Annika ha disegnato i personaggi, i paesaggi boschivi e le citazioni dell'opera; e la cucina del ristorante ha formulato un menu speciale per l'Afternoon Tea che ricreasse l'atmosfera magica della commedia. Ordiniamo i tè, 3 diversi per non sbagliare, senza disdegnare un buon calice di bollicine fresche come ouverture alle nostre danze pomeridiane. Come d'incanto appaiono tre diverse teiere luccicanti in Sheffield e la magica pozione fumante ci viene versata nelle tazze da mani sicure e gentili. E la meraviglia per quei piccoli colini da tè, ovviamente nella mia to-buy-list imminente. Sull'alzatina leccornie invitanti e golose per le Ladies, per il nostro gentil accompagnatore un invidiabile tagliere di specialità salate.
Accomodatevi con noi, take a seat and enjoy!
Welcome to my
Fish Finger Sandwich
(da Olive)
Ingredienti:
filetti di merluzzo
(o altro pesce a piacere)
panini semidolci
rucola o valerianella
farina q.b.
pane grattugiato
uovo sbattuto
Per la salsa tartara:
1 scalogno tritato finemente
1 cucchiaio di capperi tritati
6 cetriolini tritati
la punta di un cucchiaino di mostarda di Digione
4 cucchiai di maionese
il succo di mezzo limone
sale e pepe q.b.
Impanare i filetti di pesce (una volta tamponati con carta da cucina, passarli nella farina, eliminare l'eccesso, poi nell'uovo sbattuto e nel pangrattato; a discrezione, ripassare nell'uovo e nel pangrattato).
In una padella versare un giro di olio e cuocere i filetti impanati da ambo i lati. Distribuire sul fondo delle fette di pane della salsa, quindi aggiungere l'insalata, i filetti di pesce e ancora un pochino di salsa. Chiudere il panino e servire con la salsa a parte.
Scoth Eggs
(di Jamie Oliver)
Ingredienti:
7 uova
7 uova
500 g di salsicce a grana fina
erba cipollina fresca trita
prezzemolo fresco tritato
noce moscata
un cucchiaio di senape inglese
sale e pepe q.b.
farina q.b.
pane grattugiato q.b.
olio di semi per friggere
Mettere 5 uova in una casseruola coperte con acqua fredda e portare ad ebollizione; far bollire per 3-4 minuti (5-6 minuti se si preferiscono più sode), quindi trasferire in una ciotola di acqua gelata. Una volta raffreddate, sbucciarle con cura.
Spremere le salsicce dalla loro buccia in una ciotola, unire erba cipollina e prezzemolo insieme ad una buona grattugiata di noce moscata, la senape e regolare di sale e pepe. Amalgamare e poi dividere in 5 palle (circa 90 g di peso cadauna).
Preparare 3 piatti: uno con farina, uno con le due uova rimanenti sbattute e un terzo con il pangrattato. Infarinarsi le mani, poi nel palmo di una mano appiattire una delle polpette di salsiccia in una forma ovale. Arrotolare un uovo nella farina, quindi sistemarlo nella polpetta di carne appiattita; modellare delicatamente la carne in modo uniforme attorno all'uovo, fino a quando non sarà sigillata. Passare nella farina, eliminare l'eccesso, quindi immergere la polpetta nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Ripassare nell'uovo e nel pangrattato per un rivestimento ottimale.
Scaldare l'olio in una padella profonda o in una friggitrice a circa 160°. Immergere con cura le uova nella padella e cuocere per 4 minuti, o fino a doratura, girandole ogni tanto. Rimuovere con un mestolo forato e scolare su carta da cucina (si possono ripassare le polpette in forno caldo per un paio di minuti per assicurarsi che la carne sia cotta a dovere).
Servire le Scotch eggs tiepide con un buon pezzo di formaggio cheddar e qualche sott'aceto.
Fassona Beef Slider
Slider è un termine americano per definire un piccolo sandwich realizzato con un panino non più grande di 6 cm, utilizzando di preferenza i mini hamburger. Si crede che il termine slider provenga dalla Marina, dove gli hamburger serviti erano così untuosi da poter facilmente scivolare dal piatto.
Ingredienti:
panini morbidi
panini morbidi
Tagliare il panino a metà, imburrare le parti interne e cospargerle di erba cipollina, sistemare qualche foglia di insalata e sopra il roastbeef. Chiudere il panino e servire accompagnato da salsa barbecue.
o semplicemente da spalmare su toast imburrati.
Ingredienti:
Ingredienti:
200 g di salmone
40 g di burro fuso ma freddo
una grattugiata abbondante di noce moscata
pepe nero macinato fresco e sale q.b.
40 g di burro fuso ma freddo
una grattugiata abbondante di noce moscata
pepe nero macinato fresco e sale q.b.
Cuocere il salmone in padella con un filo di olio, con la pelle a contatto della padella e con coperchio. Quando cotto, eliminare la pelle ed eventuali lische rimaste. Frullare poi tutti gli ingredienti insieme finchè si forma una crema omogenea, tenendo da parte un quarto del burro da versare poi sul composto una volta invasato, in modo da sigillarlo prima di riporlo in frigorifero. Conservare in frigorifero chiuso ermeticamente.
Croque Monsieur
Ingredienti:
pane da toast
prosciutto cotto
formaggio a fette da toast
Gruyère grattugiato
burro
Imburrare i lati interni delle fette di pane; farcire con una/due fetta di formaggio e una/due di prosciutto e tostare nell'apposita tostiera o sotto al grill, ma non del tutto. Quando quasi pronto, sistemare abbondante gruyère grattugiato su un lato del toast e porre sotto al grill finchè ben sciolto.
In alcune regioni della Francia si usa mettere anche della besciamella soda all'interno del toast per renderlo ancora più morbido e anche esternamente, mescolata al Gruyère prima di gratinare.
Blue Cheese & Cider Scones
Ingredienti:
300 g di farina autolievitante
1 cucchiaino di lievito per dolci
50 g di burro
100 g di Gorgonzola morbido
1 uovo
50 ml di sidro di mele
Mettere la farina, il lievito e il burro in un robot da cucina e miscelare. Aggiungere il formaggio, l'uovo e il latte e frullare di nuovo per amalgamare. Trasferire l'impasto su un piano da lavoro infarinato e stenderlo a un cm e mezzo di spessore.
Usando un coppapasta di 5 cm di diametro ritagliare gli scones, sistemarli su una teglia foderata di carta forno e spennellarli con il latte.
Cuocere per 10/15 minuti a 170/180° finchè dorati. Servire subito.
Si possono congelare e riscaldare.
Avrei voluto servirli con un ricciolo di Gorgonzola sopra ma misteriosamente era scomparso dal frigorifero.
Avrei voluto servirli con un ricciolo di Gorgonzola sopra ma misteriosamente era scomparso dal frigorifero.
In accompagnamento a questo ricco tagliere, dopo le frizzose bollicine, un intramontabile English Breakfast Tea, a blend of Ceylon and Assam tea: due tè neri classici dall'aroma distinto contribuiscono a creare questa miscela, un tè OP* (Orange Pekoe) di Ceylon dall'aroma ricco e intenso e un tè Assam GFOP* (Golden Flowery Orange Pekoe) indiano dall'aroma corposo. Un mix di grande forza tanninica, che delizierà chi ama tè corroboranti. Della Kusmi, di cui sono affezionata estimatrice.
* sigle che si riferiscono al grading, il metodo di classificazione delle foglie usato in alcuni Paesi tra cui l’India. E' puramente una valutazione estetica: permette di capire qual è l’aspetto delle foglie, non la qualità del tè (da justfiveoclocktea).
Come preparare una buona tazza di tè ce lo spiega Greta in questo post.
L'Afternoon Tea pare sia nato a metà '800, nella residenza estiva di Anna Russell (settima duchessa di Bedfor, amica e dama di corte della Regina Vittoria) a Woburn Abbey come rimedio alla lunga pausa tra il fugace pranzo e la cena (che l'etichetta prevedeva fosse non prima delle 20). Alla duchessa prendeva sempre un certo languorino a metà pomeriggio e così prese l'abitudine di farsi servire un tè con piccoli dolci, pane e burro. L'abitudine personale venne presto allargata agli amici che ne rimasero entusiasti. E una volta di ritorno a Londra, queste piccole cerimonie pomeridiane continuarono ad essere organizzate regolarmente, allargandosi nell'alta società a macchia d'olio. La stessa Regina iniziò ad invitare a corte per l'Afternoon Tea, che ben presto divenne un evento galante, che prevedeva anche un abbigliamento consono. Nacquero i primi appropriati Tea Dress e Tea Gown, da indossare solo quando si ricevevano gli amici a casa; ma ben presto la moda dilagò e le dame iniziarono ad indossarli anche alle cene nella case degli amici più intimi. Questi abiti nacquero per l'esigenza di essere più libere nei movimenti, senza la costrizione di busti e corsetti; dovevano, infatti, essere infilati facilmente e senza l'aiuto di una cameriera. Si usavano tessuti preziosi e negli anni acquisirono un look molto femminile (da The Dreamstress).
Si serviva nei salotti usando i tavolini bassi come appoggio per tazze e dolci, da qui il nome di Low Tea, ed era un incontro di società; da differenziarsi con l'High Tea, consumato dalle classi lavoratrici al rientro dal lavoro, quindi dopo le 17/18, servito a tavola perchè assumeva la connotazione di cena.
Oggigiorno, nelle più belle sale degli hotel e dei ristoranti, si usa servire l'Afternoon Tea a tavola, quasi fosse un High Tea, creando poi confusione nei termini originali; inoltre, è data facoltà di scegliere se iniziare l'incontro con un calice di bollicine, Prosecco o Champagne a scelta, e per i più temerari di averne anche un consumo illimitato per tutto il tempo.
Ho voluto provare a riproporre quanto gustato in quel bel pomeriggio londinese dell'estate scorsa e lo propongo, fuori concorso, per la sfida #71 dell'MTChallenge di Valeria, perchè è giusto che ci siano delle regole, e sacrosanto il dovere di rispettarle, ma altrettanto lecito infrangerle, a proprio rischio e pericolo :-)))
Ma mi rifarò, don't worry & drink tea.
8 commenti:
In concorso o no, valeva la pena leggerti!
Bellissimo post, estimatrice di Mary Poppins ho avuto le stesse sensazioni passando davanti a St. Paul, quanto al tavolo preparato ...è un trionfo di delizie, che dire di più? Supercalifragilistichespiralidoso. Ci voleva!!!
io non ho parole per descrivere la tua bravura, complimenti e invitami al prossimo tea!!
Ho letto tutto il post d'un fiato. Non vorrei altro che un tea a Londra come quello che hai raccontato. Sempre grande Cindy
...questo afternoon tea non me lo perderei x nulla al mondo!
Grazie, Katia ;-)
Elena, grazie, Mary Poppins nel cuore forever :-))
Lisa, grazie, il bollitore è già su, muoviti! :-))
Elisa, grazie, annotati quell'indirizzo, ne vale la pena ;_)
Ilaria, allora voliamo subito su :-))
ANche a me la cattedrale di st paul ricorda tanto Mary Poppins.
Sono grata che ti sia lasciata trasportare dal ricordo e dall'ispirazione. Anche se fuori gara, questo tuo afternoon tea é bellissimo e ho giá messo nella lista delle cose da fare gli scones al blue cheese e cider.
Grazie
Grazie, Valeria, Mary Poppins forever in our hearts!
E questo Afternoon Tea ci aveva veramente colpito per la sua bontà che non potevo non condividerlo; ho imparato a fare le Scotch Eggs che non abbandonerò più, son troppo buone e scenografiche. Ma perchè insistono a dire che la cucina britannica è oscena???
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