IN TAVOLA - ON THE TABLE

29 febbraio 2008

Brioche siciliana, ovvero la brioche col tuppo :-)


Una preparazione facile per una brioche col tuppo, come l'ha definita la mia amica Lella.


INGREDIENTI:

500g. di farina di forza*
10g. di lievito di birra
85g. di zucchero
75g. di strutto
200g. di latte
2 uova
15cm. di baccello di vaniglia
un pizzico di sale
1 uovo per pennellare
zucchero da spolvero

* la farina di forza è composta dal 30% di manitoba pura e 70% di farina normale.

Fare la fontana, sciogliere al centro il lievito nel latte, aggiungere lo zucchero, le uova e lo strutto, i semini della vaniglia, iniziare a impastare, aggiungere il sale e lavorare e battere a lungo: deve risultare un impasto morbido ma elastico.

Nel Ken: sciogliere il lievito nel latte, aggiungere le uova, lo zucchero e lo strutto, poi i semini della vanigli, la farina e il sale e impastare a lungo a vel. 2 (anche 10/15 minuti) finchè l'impasto si stacca dalla ciotola.

Nel bimby: latte e lievito nel boccale e mescolare, aggiungere le uova, lo zucchero e lo strutto e amalgamare per pochi secondi, quindi i semini della vaniglia, la farina e il sale e impastare 2 min. a vel. 6, poi Spiga per 1 min. e mezzo. Quindi lavorare e battere a mano per qualche minuto.

Mettere in frigo a riposare in una ciotola unta per 12 ore.

Togliere dal frigo, fare un rotolo e dividere la psta in 12 pezzi.
Prenderne 10 e fare 10 palline rotonde.
Dividere i 2 pezzi rimanenti in 10 piccole parti e fare 10 palline.
Pennellare con l'uovo battuto le 10 brioche, col pollice fare un buco al centro e incastrarare su ognuna una pallina leggermente schiacciata. Far lievitare fino al raddoppio.
Pennellare ancora con l'uovo sbattuto, cospargere con zucchero e cuocere a 180° per circa 20 minuti, se colorano coprire con stagnola. 

 

Ottime servite con la classica granita al caffè!




Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, per la regione Sicilia ospitata dalle amiche A.B.C. di Fragoliva.

28 febbraio 2008

Il Ventaglio



Una deliziosa e facile preparazione salata a base di Pan Brioche, perfetta come aperitivo, per una merenda, per un pic-nic.


INGREDIENTI:

400/500g. di pasta di Pan Brioche
200g. di prosciutto cotto tagliato sottile
grana grattuggiato


Tirare la pasta in un rettangolo di circa 30x35.
Cospargere di grana e ricoprire i 2/3 con il prosciutto, dare un'altra spolverata di grana.
Piegare la pasta non ricoperta su metà della pasta con prosciutto, quindi piegare nuovamente: in questo modo si avranno 3 strati di pasta e 2 di ripieno. Fissare bene i lati.


Appoggiare il rotolo su carta forno e con le forbici tagliare delle strisce lungo la lunghezza del rettangolo fino a 3cm. dalla base. Separarle e torcerle verso l'alto fino ad evidenzire il ripieno.
Pennellare con uovo battuto e far lievitare 30/40 minuti.
Cuocere poi a 180° per 20/25 minuti, coprendo con stagnola dopo 10 minuti.

Una bontà unica!

In fiera a Vicenza...

Ritorna come di consueto a Vicenza, al 28 febbraio al 2 marzo, l’edizione di Primavera di “Abilmente”, mostra del bricolage e delle arti manuali. Più di settanta espositori caratterizzeranno l’Area commerciale, proponendo alle visitatrici le ultime novità del settore, i materiali più recenti e le tecniche più originali, per una primavera all’insegna del colore e della creatività!

Ad Abilmente non poteva mancare come di consueto un’importante area Atelier, che vedrà come grande protagonista il Cucito Creativo. Anche il mondo del patchwork sarà presente, coinvolto come il ricamo da un’ondata di novità e fantasia.

Durante tutte le giornate della manifestazione si susseguiranno numerosi corsi e dimostrazioni gratuite sia all’interno degli stands che nell’Area Atelier per tutte le visitatrici che vorranno apprendere nuove tecniche grazie alla presenza di importanti creative e dimostratrici.
Abilmente si conferma quindi un appuntamento imperdibile per tutte le hobbiste che vorranno liberare le propria fantasia e creatività!

E' venuta a trovarmi Silvia, grande amante del patchwork, che si è fatta una grande scorpacciata di stoffe e scampoli.
Verrò presto a sbirciare sul blog la tua nuova produzione...

27 febbraio 2008

Ieri sera a teatro...

Paoli Poli in Sei brillanti SEI BRILLANTI - Giornaliste Novecento di e con Paolo Poli

Spettacolo di “acuta e profonda leggerezza”, quella ormai consolidata di un’artista che di questa cifra ha fatto uno dei punti chiave del suo teatro.

Alla soglia degli ottant'anni, Paolo Poli non sembra avere perso la voglia di provocare, di intrattenere, di divertire e soprattutto di rimettere le mani in quel suo inesauribile repertorio di canzoncine cretine o maliziose dell'Italia d'antan (con qualche significativo slittamento, stavolta, verso epoche e brutture a noi più vicine). Questo, da sempre, è d'altronde lo stile del personaggio, questo è il genere di effimeri ma scintillanti materiali che ne valorizzano di più la raffinatissima verve espressiva, il gusto pungente, l'elegante misura: chi non l'ha mai visto, non perda l'occasione. Chi lo ama riscopra a qual grado è arrivata la sua perfezione esecutiva.

A differenza del solito, Sei Brillanti - Giornaliste Novecento non si basa su un testo teatrale definito, sviluppato con intenti più o meno derisori nei riguardi dell'autore, ma assume dichiaratamente una forma aperta da varietà, dove lui fa il dicitore e la soubrette, in un variopinto alternarsi di couplet, di balletti, di scenette. Come sempre, Poli è accompagnato da un manipolo di volonterosi giovanotti pronti a trasformarsi in ogni sorta di improbabili olandesine, balenotteri, scimpanzè. Qui, però, a fare da filo conduttore, ci sono sei brevi scritti di altrettante note giornaliste, pubblicati fra gli anni Venti e gli anni Ottanta.

I sei brillanti del titolo sono i sei monologhi con cui, attraverso i testi di sei “adorabili penne” del secolo scorso, Poli disegna una caricatura sferzante e ineccepibile del Novecento. Maria Volpi Nannipieri in arte Mura, Paola Masino, Irene Brin, Camilla Cederna, Natalia Aspesi ed Elena Gianini Belotti (autrici di brevi racconti pubblicati dagli anni ’20 agli anni ’80) sono le sei voci che l’artista ha scelto di incastonare nelle scenografie di Emanuele Luzzati, cangianti fondali ispirati alle varie correnti pittoriche del ‘900, condendo il tutto con canzonette d’epoca proposte con particolari registri vocali o in quel delizioso falsetto di cui Poli è maestro. Ma l’irrinunciabile priorità del “divertirsi divertendo”, quel suo bizzarro e stravagante ammiccare all’avanspettacolo, trovano un solido contraltare nel tema della morte. Tema che affiora sottovoce, quasi a sottolineare che il più prezioso “brillante” che possediamo è proprio la vita e che quindi, come sostiene Paolo Poli, l’unica cosa degna di essere presa seriamente è proprio la leggerezza. Un “approccio all’esistenza” che “gioca – ha scritto un critico – con il grottesco e trasforma gli orrori in fotografie collettive da incorniciare”. Lo spettacolo dunque, oltre a fare ridere, fa anche pensare attraverso una variegata “scorribanda” tra i colori, le musiche, le follie, le miserie e gli umori di un secolo che Paolo Poli ci racconta senza risparmiare i suoi frizzi un po’ chic, la sua satira divertita e sempre elegante, la sua verve, la sua grazia intelligente e il suo straordinario talento. Un Novecento che ha come punto di partenza le cronache letterarie di sei giornaliste. A cominciare – spiega Poli – da quella Maria Volpi Nannipieri che "negli anni '20, nelle sue “Perfidie”, parlava di amori saffici in un'epoca in cui Mussolini avrebbe avuto parecchio da ridire sul tema. E poi Paola Masino: negli anni che precipitavano verso la crisi economica del '29 ebbe il coraggio di lanciare, sul settimanale Omnibus di Longanesi, il grido di un’inchiesta dal titolo “Fame”. Un articolo – continua l’artista toscano – che mise più di un mal di pancia alla maggioranza rispettabile che se ne fregava del prossimo. Poi arriva Irene Brin, storica firma di Omnibus, e la poveretta si dovette inventare la "contessa Clara" per raccontare la società dell’epoca attraverso la moda. Ma era una mente brillantissima. E poi, ancora, Camilla Cederna, anche lei una giornalista coraggiosissima (come lo sono in genere tutte le donne) di cui ho scelto, erano gli anni della Dama Bianca e di Coppi, “Il lato debole”. Per raccontare l'attualità ho invece preso – conclude Poli – due firme assai lontane tra loro, Natalia Aspesi ed Elena Gianini Belotti, entrambe mie care amiche.

Questa scelta ha due effetti principali: da un lato gli consente di affondare le mani nel costume italiano dello scorso secolo - sia pure con ironia e leggerezza - in un modo per certi aspetti più diretto di quanto mai non avesse fatto finora. Dall'altro gli fa compiere un percorso attraverso epoche diverse, variando i toni e gli oggetti dei suoi strali: memorabili l'infermierina tutta azzurrina che canta «avvinta come l'edera», e il prete-indossatore che sfila intonando Bello e impossibile e Maledetta primavera.
Dietro all’omaggio, dunque, a sei giornaliste donne accomunate dal coraggio di dire, di stupire, di guardare il mondo senza i veli dell’ipocrisia, un omaggio all’universo femminile, o meglio a quelle donne che hanno fatto e fanno dell’intelligenza e della cultura la loro bandiera. Tutto questo attraverso quello specialissimo teatro di Paolo Poli, un “unicum” che gli è valso la scorsa estate al Teatro Romano il Premio Renato Simoni alla carriera.

In scena (accanto a Paolo Poli che è anche regista dello spettacolo) Luca Altavilla, Alberto Gamberini, Alfonso De Filippis e Giovanni Siniscalco. E poi ci sono le ingegnose scene di Luzzati che citano i pittori di quegli anni, da Dalì a Casorati a Balthus, e i divertenti costumi di Santuzza Calì. Di Jacqueline Perrotin gli arrangiamenti musicali.

Bravo, bravissimo Poli!!!

26 febbraio 2008

Nodini in padella

Un simil taralluccio sfizioso, pronto in pochissimo temppo e cotto in maniera insolita.
Ottimo come aperitivo e stuzzichino, per accompagnare zuppe e insalate.
La maestria delle Simili non finisce mai di stupirmi!!!

INGREDIENTI:

500g. di farina
250g. di acqua
25g. di lievito di birra
50g. di olio di oliva
10g. di sale

per la salsa:

150g. di olioextravergine di oliva
2 spicchi di aglio*
2 peperoncini*
6 cucchiai di prezzemolo tritato

*aglio e peperoncino a discrezione propria

Fare la fontana, spezzettarci al centro il lievito, aggiungere l'acqua e iniziare a impastare, prendendo anche il sale. Lavorare brevemente e formare una palla.

Nel bimby: acqua, lievito e olio nel boccale, amalgamare pochi secondi a vel. 2, quindi aggiungere farina e sale e impastare 1 minuto e mezzo a vel. 6. dare una breve menata a mano e formare una palla.

Nel ken: come nel bimby, lavorando a vel. 2 finchè ben impastato.

Lasciar riposare coperto a campana per 30/40 minuti.

Nel frattempo preparare la salsa, amalgamando bene gli ingredienti.


Prendere un pochino di pasta alla volta, formare un grissino sottile con i palmi delle mani lungo circa 20cm e annodarlo tenendolo lento al centro. Appoggiarli sulla spianatoia cercando di fissarli con le estremità, perchè tendono a ritirarsi. Fare solo quelli che la padella può contenere, senza che si sovrappongano.



Mettere una padella antiaderente sul fuoco medio con un goccio di olio e scaldarla, adagiarvi poi i nodini e coprire col coperchio. Cuocerli 5/7 minuti da una parte, girarli e cuocere altri 5/7 minuti.
Non abbiate timore a bruciacchiarli leggermente, è la loro particolarità.
Se vi può aiutare, si può mettere una retina spargifiamma sotto la pentola.
Quando saranno pronti metterli in una pirofila e condirli con la salsa, rigirandoli spesso.

25 febbraio 2008

Pan Brioche

Un pane morbido e gustoso, adatto sia per preparazioni dolci che salate. Profumato e delicato, l'ideale per colazione , ottimo per i paté.
Se mantenuto in un sacchetto e nel portapane dura qualche giorno.
L'impasto non è difficile, necessita solo di un pò di pazienza nell'amalgamare bene le due preparazioni.



INGREDIENTI:

per il lievitino:

150g. di farina di forza
90g. di acqua
30g. di lievito di birra

Impastare bene (a mano, nel ken o nel bimby) e far riposare copeerto per 40/50 minuti, fino al raddoppio

per l'impasto:

350g. di farina di forza
50g. di acqua
100g. di burro morbido
30g. di zucchero
10g. di sale
2 uova

Fare la fontana, al centro mettere l'acqua, lo zucchero e le uova e amalgamare, aggiungere il burro e il sale e impastare, lavorando bene.

Nel ken: acqua, zucchero, uova e burro e mescolare a vel. 2 per un paio di minuti, poi aggiungere la farina e il sale e impastare 5 minuti sempre a vel. 2.

Nel bimby: tutti gli ingredienti nel boccale e impastare un paio di minuti a vel. 6.

Quando il lievitino è raddoppiato, metterlo sula spianatoia, schiacciarlo e allargarlo bene con le mani, metteterci al centro il secondo impasto, chiudere a pacchetto e iniziare a lavorare e battere finchè non ci saranno più striature bianche e l'impasto sarà diventato omogeneo.
Mettere a lievitare coperto per 1 ora e mezza circa in una ciotola unta di burro.

Una volta lievitata, la nostra pasta di pan brioche è pronta per le varie preparazioni.
Per il classico pan brioche a cassetta: rovesciare l'impasto sulla spianatoia, dividerlo a metà e formare due filoni da mettere in due stampi da plumcake di circa 25x10 (rivestiti di carta forno se non antiaderenti), coprire a campana e lasciare lievitare per 45/50 minuti, fino a quando la cupola il pane uscirà dallo stampo. Pennellare quindi delicatamente con l'uovo intero battuto e cuocere in forno a 200° per 30/40 minuti.
E voilà, in tutto il suo splendore!

Si può anche procedere facendo una treccia grande, con tutta la pasta.
Con questa dose viene fuori 800gr. di pasta di pan brioche.

24 febbraio 2008

A scuola dalle Sorelle Simili

Gioia e felicità dopo aver partecipato a un corso con le mitiche sorelle Simili presso la scuola di cucina delle Tamerici di Mantova.


La fantastica distesa di colombine a lievitazione naturale preparate al corso...prossimamente su questo blog!

22 febbraio 2008

Pollo in agrodolce

Facile e veloce.
Perfetta la cottura nel wok, che ne esalta profumi e sapori.
Un mix orientaleggiante per una cenetta alternativa.


INGREDIENTI:

petto di pollo o di tacchino
fecola o maizena
olioextravergine di oliva
olio di sesamo
cipolla
porro
peperone
ananas fresco
ketchup
aceto di mele
sale/pepe
zucchero

In una pentola antiaderente saltare i bocconcini di carne, leggermente infarinati con la fecola, in olio di oliva o di sesamo.

Nel wok stufare la cipolla a fette e il porro in poco olio e un dito di acqua, sfumare con qualche cucchiaio di aceto e un paio di cucchiaini di zucchero, aggiungere il ketchup, mescolare bene, quindi aggiungere il peperone a pezzetti e l'ananas fresco.
Far insaporire e aggiungere la carne, salare e pepare e cuocere per 5 minuti, anche coperto, eventualmente allungando con un goccio di acqua se ritira troppo.
Servire con del riso bollito leggermente tostato in padella con olio di sesamo.

21 febbraio 2008

Un'ottima paella

Alla Trattoria Cappuccini
Via Faccio Franco, 26
37122 Verona

tel. 045 8032653

Ottima paella valenciana e di mare, sangria e dolci tipici spagnoli

Prenotazione obbligatoria.
Aperto la sera dal lunedì al sabato.
Chiuso la domenica.


La paella nacque come piatto umile della cucina popolare della campagna della Comunità Valenciana. Veniva preparato in casa, condito con gli ingredienti a disposizione. Alla fine del XIX secolo cominciò ad essere proposto nei menù delle osterie e dei chioschi delle spiagge di Valencia e Alicante.
In Spagna la paella è tuttora percepita come specialità regionale valenciana, pur essendo diffuso il suo consumo nelle altre zone del paese. A livello internazionale, la paella è associata indissolubilmente alla cucina spagnola, di cui è probabilmente la preparazione più famosa.

http://www.trattoriacappuccini.it/

20 febbraio 2008

Tanti auguri a...


...al Nonno Toni!!!
Oggi fierissimo di poter spegnere 83 candeline!

Auguri da tutti noi!!!


Un caro augurio anche a Pietro, il "grandone" tra i nipoti, che ha avuto la fortuna di nascere lo stesso giorno!

18 febbraio 2008

Roma by bus

Un modo divertente e simpatico per godere di una veduta generale di Roma è fare il giro col bus turistico. Partendo dalla Stazione Termini, in circa due ore si possono ammirare le principali piazze e monumenti di Roma. Il servizio, attivo dalle 8 alle 20 tutti i giorni festivi compresi, permette di poter scendere e risalire a qualsiasi fermata, in modo da lasciar tempo ai visitatori di effettuare escursioni e visite nei luoghi preferiti.
Un sistema audioguida in 8 lingue permette di seguire la descrizione dei luoghi di maggior interesse.
Per ulteriori info: http://www.trambusopen.com/

Noi l'abbiamo fatto venerdì scorso, complice una bellissima, ma freddissima, giornata di sole.

Si inizia percorrendo Via Nazionale per arrivare al palazzo del Quirinale.

Si costeggia poi il Foro Romano per arrivare al Colosseo.

Si passa oltre il Circo Massimo, Piazza Bocca della Verità,

e il Teatro Marcello per arrivare al Campidoglio.

Si ammira poi Piazza Venezia con l'Altare della Patria e la statua dell'imperatore Traiano.

Si prosegue per tutto Corso Vittorio Emanuele II e attraversando il ponte omonimo, con ospite dormiente, purtroppo, si può ammirare Castel sant'Angelo.

Quindi si prosegue per Via della Conciliazione arrivando finalmente in Piazza san Pietro!
Qui siamo scesi e abbiamo ammirato la grande piazza e l'incredibile colonnato.

C'è un punto preciso della piazza da dove è possibile ammirare il perfetto allineamento delle colonne, che trae in inganno: pare ce ne sia una sola fila, e invece sono tre!!!
Dopo una lauta pastasciutta in una trattoria adiacente, ci siamo incamminati verso Campo de' Fiori, imbattendoci in questo simpatico vicoletto.

Eccoci in Campo de' Fiori, con la statua di Giordano Bruno nel mezzo.

Un caratteristico locale e una magnifica casetta d'angolo. Anto chiede informazioni a un gentil operatore ecologico per arrivare alla meta prefissata...
...Josephine Bakery!!!

In posa con Valentina Gigli, maestra pasticcera, dopo una chiacchierata e un assaggio di Chocolate Fudge Cake!
...anche questa è Roma!

Risalendo verso Corso Vittorio Emanuele II non potevamo non soffermarci a Piazza Navona.

Piazza popolata da pittoreschi personaggi d'epoca: Tutankamon e un pistolero del West!

Un allegro complessino, Mamo e Tito alla Fontana del Nettuno.

Un palazzo con grende terrazza affacciata sulla piazza e una via portafortuna.

Ripreso il nostro bus, passando davanti al Palazzaccio, ora sede del palazzo di Giustizia, si attraversa Ponte Cavour, si prosegue sul Lungotevere affiancando l'Ara Pacis, per arrivare a Piazza del Popolo, attraversare vie laterali fino a Palazzo Madama, imboccando Via del Tritone dove siamo scesi ancora per ammirare la Fontana di Trevi.

Il classico lancio della monetina, io e le mie adorabili hostess di terra, Anto e Nita.

Camminata per caratteristiche viuzze del centro fino ad arrivare a Piazza di Spagna, ormai al tramonto, con le prime luci che si accendevano. Tito era un continuo su è giù per la scalinata, ha contato non so quanti gradini!
Il bus ci ha poi ricondotti poi alla stazione, facendoci fare un tuffo nel passato nella "Dolce Vita" attraversando Via Veneto.
Grazie Anto e Nita, per questa piccolo ma intenso tour romano!


Ammazzete se faceva freddo...e chi se lo scorda?