IN TAVOLA - ON THE TABLE

31 gennaio 2010

Vellutata di zucchine - WHB # 218

Cosa c'è di meglio di una buona zuppa per cena? ... meglio se magari lieve e soffice come una crema, quasi come la nevicata eccezionale di ieri! Quest'anno il freddo non demorde e i giorni della merla non si sono smentiti ... beh, dovrebbero allora essere di buon auspicio per una bella primavera!
Questa vellutata di zucchine è estremamente delicata, e per renderla insolita e stuzzicante invece dei soliti crostini osiamo con una dadolata di mele, io preferisco le acidule granny smith, ma anche una varietàpiù dolce può andar bene.

vellutata zucchine

Ingredienti:

mezza cipolla, tritata
mezzo porro, a fettine
1 kg di zucchine, a pezzetti
un cucchiaio di curry
2 tazze di brodo vegetale (o fatto col dado naturale)
un pizzico di sale
1 yogurt naturale da 125 g
1 mela
burro

- Soffriggere il porro e la cipolla in una casseruola con una noce di burro e un goccio di olio.
- Aggiungere le zucchine, il brodo,il curry e il sale. Far prendere il bollore quindi abbassare la fiamma e cuocere piano per mezzora, finchè le verdure saranno tenere (o10 minuti in pentola a pressione).
- Ridurre la zuppa in crema con un frullatore o in minipimer.
- Nel frattempo tagliare la mela a cubetti e rosolare in un po' di burro.
- Aggiungere alla crema lo yogurt e riscaldare se necessario ma senza bollire, distribuire nelle ciotole e guarnire con i bocconcini di mela.
- Questa crema è ottima anche fredda.

vellutata zucchine


This recipe is my personal entry to WHB # 218 hosted by Rachel from The Crispy Cook
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

Zucchini Cream Soup

We love soups for supper, most in wintertime when the weather is so cold, wet and sometimes snowy like yesterday! This year January has been very cold and in these days has given us another exceptional snowfall: on Friday night it began flocking insistently and yesterday morning my garden and surrounding fields looked like you can see in the pics.
The last 3 days in January are called in Italy "the days of the blackbird", and has always considered the coldest of the year. According to popular belief, if they are cold then there will be a beautiful spring, on the contrary if they are warm springtime will not be coming soon. The most common and popular legend tells the story of a blackbird who lookeed refuge with her chicks in a chimney from the very cold weather in those days. The birds came out just the first day of February, showing their beautiful white plumage all blackened by soot: that's why from that day all blacbirds were not white anymore but black.
This zucchinicream soup is very delicate, just add diced apples to make it unusual and appetizing (I love sour granny smith but you can try with your favorite!).

vellutata zucchine

Serving 4/6:


half onion, minced
half leek, sliced
1 kg zucchini, chopped
1 tablespoon curry powder
2 cups vegetable stock (or made with homemade vegetable stock cubes)
a pinch of salt
125 g natural yoghurt
1 apple
butter

- Fry leek and onion in a saucepan with a little butter and oil.
- Add zucchini, broth, curry and salt. Bring to the boil then reduce heat and cook slowly for half an hour, until vegetables are tender (or 10 minutes in a pressure-cooker).
- Reduce the soup into cream in a blender or Minipimer.
- Meanwhile cut apple into cubes and brown in a little butter.
- Add yogurt to the cream and reheat if necessary but without boiling, distribute into bowls and garnish with diced apple.
- This cream is also excellent when cooled.

WHB #218 Round up

Ceci con insalata alla cipolla rossa - MLLA 19

Non siamo gran fanatici di legumi, a parte fagioli e piselli, anche perchè non li conosciamo abbastanza. E sovente il loro impiego è limitato alle solite zuppe. Ma dopo il corso con Gianfranco seguito alle Tamerici mi sono ripromessa di cercare di utilizzarli più spesso e in varianti diverse. Per questo seguo anche l'appuntamento mensile MLLA (My legume Love Affair) di Susan in cerca di nuove idee e spunti.
Questa ricetta viene dal numero di gennaio della rivista "La Cucina" edita dal Corriere della Sera (che trovo molto bella e ben curata) e mi ha incuriosito sembrandomi quasi un cous-cous diverso.

ceci con insalata cipolla rossa

Ingredienti per 4 persone:

200 g di ceci
2 pomodori a cubetti (senza semi)
2 rapanelli a cubetti
1 zucchina a cubetti
1 cipolla rossa di Tropea a fettine
mezza costa di sedano a fette sottili
1 foglia di alloro
foglie di menta e basilico tritate
1 cucchiaio di succo di limone
olio extravergine di oliva
sale

- Mettere i ceci in ammollo in acqua leggermente salata per 12 ore. Scolarli e cuocerli a fiamma bassa in abbondante acqua con la foglia di alloro per circa due ore e mezza.
- Preparare il condimento emulsionando con una forchetta il succo di limone con qualche cucchiaio di olio e un pizzico di sale. Riunire le verdurein una bacinella e condirle.
- Sgocciolare i ceci e schiacciarli con una forchetta riducendoli a purea. Distribuirne la purea di ceci nei piatti completandola con l'insalata e servire.
Consigli sui legumi e loro cottura qui.

ceci con insalata cipolla rossa


Chickpea salad with red onion

I am happy to be back again with MLLA, a very popular blog event about legumes started by Susan from The Well-Seasoned Cook a few years ago. This month the vent is hosted by EC from Simple Indian Food.
We are not big fans of legumes, except beans and peas, to twell you the truth we don't know enough about them. And often their use is limited to usual soups. That's why it's a great opportunity for me to participate to this event and learn so much from other bloggers' recipes and suggestions.
I got this recipe from a food magazine, it sounded to me like a cous-cous variation.

ceci con insalata cipolla rossa

Serving 4:

200 g chickpeas
2 tomatoes, diced (no seeds)
2 radishes, diced
1 zucchini, diced
1 red Tropea onion, sliced
half stick of celery, thinly sliced
1 bay leaf
basil and mint leaves, chopped
1 tablespoon lemon juice
extra virgin olive oil
salt
- Put chickpeas to soak in lightly salted water for 12 hours. Drain and cook over low heat in abundant water (starting from cold water) with bay leaf for about two hours.
- Dressing: with a fork wiski lemon juice, a few tablespoons of oil and a pinch of salt. Combine all vegetables in a bowl and season.
- Drain cheakpeas and mash with a fork, reducing them to puree. Distribute the mashed chickpeas into plates, add salad and serve.

I giorni della merla ... con la neve!

I giorni della merla sono gli ultimi 3 giorni di gennaio, e da sempre considerati i più freddi dell'anno. Secondo la credenza popolare, se saranno freddi si avrà una primavera bella, al contrario se saranno caldi la primavera tarderà ad arrivare. La leggenda più comune e popolare narra la storia di una merla che, per ripararsi dal freddo di quei giorni, cercò rifugio coi suoi pulcini dentro un comignolo. Ne uscì fuori solo il primo giorno di febbraio, e con il suo bel piumaggio bianco tutto annerito dalla fuliggine: è per questo che da quel giorno i merli furono tutti neri. Come in tutte le storie che si tramandano, ci sono anche versioni più elaborate e complesse, come scritto anche su Wikipedia.
Quest'anno gennaio è stato particolarmente freddo e in questi giorni di fine mese ci ha regalato un'altra nevicata eccezionale anche qui in pianura: venerdì sera ha iniziato a fioccare insistentemente e ieri mattina il mio giardino e i campi intorno si presentavano così. Per fortuna è uscito il sole che velocemente ha sciolto quasi tutto, e dopo le brutte esperienze degli anni scorsi ora l'amministrazione comunale riesce ad intervenire subito liberando le strade con gli spazzaneve e spargendo il sale, in modo che non ci siano gravi disagi per i cittadini. Comunque ne ho approfittato lo stesso per fare una bella passeggiata fino in paese, dove la neve però era già tutta sciolta ... e non sono riuscita a fotografare il pettirosso che ogni inverno viene a trovarmi in cerca di briciole e semini ...

campo viti
i campi di viti intorno alla mia casa

piracanta gialla
piracanta gialla

oleandro-yucca-corbezzolo
oleandro - yucca - corbezzolo

boccioli claire matin
boccioli e bacche di rosa clair matin infreddoliti

glicine-piracanta rossa
baccelli di glicine e piracanta rossa

viti-olivo-bocciolo lillà bianco
viti giovani - olivo - bocciolo di lillà bianco

abete nordmandiano-glicine
abete nordmandiano - baccelli di glicine

giochi
giostrina e scivolo, in attesa di nipotini- casetta per gli uccellini affamati

rosmarino-gallo-galline
rosmarino - gallo e galline del contadino vicino

altre foto su flickr

28 gennaio 2010

Graham Crackers e Nanaimo Bars - January DBs' Challenge


Recipe in English here

La sfida di gennaio 2010 delle Daring Bakers è capitanata da Lauren del blog Celiac Teen. Lauren ha scelto di sfornare i Graham Wafers versione senza glutine e con quelli elaborare le Nanaimo Bars,un dolce tipico canadese visto che siamo alle soglie dell'apertura dei XXI Giochi Olimpici Invernali a Vancouver. Le ricetta sono tratte da 101 Cookbooks e dal sito www.nanaimo.ca.

Graham Crackers


Il cracker Graham è nato nel 1829 a Bound Brook, New Jersey, per opera del ministro presbiteriano Rev. Sylvester Graham. Viene chiamato cracker, anche se è dolce e non salato, sembra più un biscotto (cookie) e il classico digestive è quello che gli assomiglia di più. Il vero cracker Graham è fatto con farina Graham*, una combinazione di farina bianca fine e a grana più grossa, crusca e germe di grano macinati. I Graham crackers sono spesso usati per fare crostate e cheesecakes: sbriciolati e amalgamati con burro morbido o olio vegetale ne costituiscono la base.
I Graham crackers sono stati inizialmente commercializzato come Dr. Graham Honey Bisket e sono stati introdotti sul mercato come un alimento salutare facente parte della Dieta Graham, un regime alimentare che sopprimeva tutto ciò considerato malsano e fonte di sollecitazioni carnali e malattie (secondo Graham). Il Reverendo teneva spesso conferenze sugli effetti negativi della masturbazione, o auto-abuso, come amava definirlo. Una delle sue molte teorie era che si potesse limitare un esagerato appetito sessuale mangiando alimenti blandi, poveri e non raffinati. Un altro uomo che avanzava questa teoria era il Dr. John Harvey Kellogg, l'inventore dei famosi corn flakes.
Molti dei Graham crackers moderni moderni sono in effetti più raffinati, fatti con farina bianca 00 a cui il reverendo Graham si era sempre implacabilmente opposto. Alcuni crackers sono diventati così commerciali da non essere più considerati alimenti per la salute: contengono una maggiore quantità di zucchero e/o dolcificanti diversi della ricetta originale, e la farina non è più la Graham originale, anzi spesso non contengono per niente farina integrale. Però sono ancora molto popolari come snack o per la colazione. Si può aggiungere un pizzico di cannella o cacao per migliorare il sapore dei crackers.
*La farina Graham è un tipo di farina di frumento integrale prende il nome dal ministro presbiteriano Rev. americano Sylvester Graham (1794-1851), un avvocato prima di una riforma alimentari. Secondo il Larousse gastronomico, Graham disprezzava la farina bianca e credeva che la crusca fosse il toccasana per le cattive abitudini alimentari dei suoi compatrioti. Invece che macinare il grano intero (crusca, germe, e endosperma insieme), nella farina Graham i componenti sono macinati separatamente. L'endosperma è macinato finemente, fornendo la farina bianca. La crusca e il germe sono macinati grossolanamente. Le due parti vengono poi mescolati insieme, creando una farina grossolana che cuoce e mantiene bene il prodotto lavorato (fonte Wikipedia).

Li abbiamo trovati semplicemente fantastici!
Sono proprio contenta di aver partecipato a questa sfida perchè questa semplice ricetta merita davvero tanta attenzione, penso che li rifarò e lir egalerò a dismisura! ... e hanno anche passato a pieni voti l'esame gustativo criticissimo di un'amica americana doc!

graham crackers

Ingredienti:

350/400 g di farina
200 g di zucchero di canna scuro
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino scarso di fior di sale
100 g di burro tagliato a cubetti e surgelato
80 ml di miele dolce
75 ml di latte intero
2 cucchiai di estratto di vaniglia

1. Nella ciotola di un robot da cucina o nella planetaria con la frusta a foglia (K), unire la farina, lo zucchero di canna, il bicarbonato di sodio e il sale. Dare qualche colpo a intermittenza per il robot o iniziare ad impastare a bassa velocità per la planetaria. Aggiungere il burro ed impastare fino a quando la miscela presenta grumi grossolani. Se si impasta a mano, unire gli ingredienti di cui sopra ed impastare con la punta delle dita come per la frolla fino a ottenere un impasto grossolano. Nessun pezzo di burro dovrebbe essere visibile.
2. In una piccola ciotola amalgamare insieme il miele, il latte e vaniglia. Aggiungere alla miscela di farina ed impastare fino a quando sarà assorbito. Risulterà un impasto molto morbido e appiccicoso (sinceramente il mio non era poi così tanto appiccicoso).
3. Mettere l'impasto su una superficie ben infarinata e dare la forma di un rettangolo di circa 3 cm. di spessore. Avvolgere nella pellicola e raffreddarealmeno 2 ore, meglio se tutta la notte.
4. Dividere la pasta a metà e una metà rimetterla in frigo. Stendere la pasta sul piano di lavoro infarinato in un rettangolo di circa mezzo cm. di spessore. Se l'impasto fosse appiccicoso abbondare con la farina di spolvero. Tagliare in quadrati di 10x10 o rettangoli o cerchi, a vostra scelta. Appoggiare i crackers ritagliati su carta forno e far riposare in frigo 30/45 minuti. Ripetere l'operazione con il secondo impasto.
5. Preriscaldare il forno a 180°.
6. Raccogliere i ritagli, rinfrescarli ancora in frigo qualche minuto, ridistenderli e ritagliarli per avere altri crackers.
7. Pungere i crackers con uno stuzzicadenti o una forchetta o l'apposito attrezzo.
8. Cuocere in forno per 10/15 minuti, fino a doratura, ruotando le teglie a metà cottura per uniformare la cottura. Il tempo esatto di cottura varia da forno a forno, dalla posizione della teglia (se in alto o oin basso), dalla grandezza dei crackers e dalle farine usate, con quelle integrali ci vuole più tempo, anche 20/25 minuti.
9. Per fare la base dei Nanaimo Bars: quando si sono raffreddati completamente, mettere qualche crackers nel robot per fare 300 ml. di briciole. Un altro sistema è quello di mettere i crackers in un sacchetto di plastica per alimenti, far uscire tutta l' aria e battere con un mattarello fino a ridurli in briciole.

graham crackers

I crackers Graham possono essere conservati in un contenitore ermetico fino a 2 settimane.


 Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario Mondiale per la tappa in Usa ospitata da Simona.
 

Nanaimo Bars

Secondo la leggenda, circa 35 anni fa una casalinga canadese di Nanaimo (cittadina del British Columbia, di fronte a Vancouver) spedisce la sua ricetta ad un concorso di cucina lanciato da una rivista. In un impeto di orgoglio civico e in onore della sua città decise di chiamarla "Nanaimo Bars". La sua ricetta vinse, promuovendo in ugual modo la sua cucina tanto quanto la sua città. Alcuni turisti americani sostengono però che spetta loro la sovranità su questo dessert, chiamato anche "New York Slice", e che così viene venduto in molti altri luoghi del mondo. Ma i residenti di Nanaimo si rifiutano di accettare questa teoria, sostenendo che, una volta messo piede sull'isola di Vancouver, non ci sono altri posti nel mondo. La ricetta originale delle Nanaimo Bar fu così stampata come souvenir,anche su canovacci e grembiuli da cucina. Nel 1986, il sindaco di Nanaimo Graeme Roberts, ha disposto un altro concorso per trovare l'ultima ricettaperfezionata delle Nanaimo Bars. Durante le quattro settimane di questa lunga lunga contesa, sono state raccolte 100 diverse varianti di questo famoso dessert. La vincitrice fu Joyce Hardcastle.

nanaimo bars

E'un dolce molto calorico e personalmente l'ho trovato troppo burroso e dolce, il secondo strato è proprio troppo, penso che con una crema più leggera, usando mascarpone o più panna acida e meno burro, sia meglio.
Il primo strato di base è fantastico, sicuramente ottimo da adottare anche per le cheesecakes. Diminuirei anche leggermente la dose di cocco.


Ingredienti:

Primo strato:
115 g di burro
50 g di zucchero
5 cucchiai di cacao amaro
1 uovo grande sbattuto
300 ml di briciole di Graham Crackers
55 g di mandorle tritate
130 g di cocco grattuggiato

Secondo strato:
115 g di burro morbido
40 ml di panna fresca o panna acida
2 cucchiai di Vanilla Custard Powder (preparato per budino alla vaniglia)
255 g di zucchero a velo

Terzo strato:
115 g di cioccolato fondente
30 g di burro

nanaimo bars

1. Primo strato: sciogliere il burro, lo zucchero e il cacao a bagnomaria. Aggiungere l'uovo e mescolare bene finchè addensato. Togliere dal fuoco.Aggiungere i crackers sbriciolati, le mandorle e il cocco. Sistemare e premere bene in una tortiera di 20x20 cm. (o un classico stampo da plum-cake) foderata con alluminio o carta da forno bagnata e strizzata o pellicola. Mettere in frigo a rassodare.
2. Secondo strato: fare una crema col burro, lapanna, il preparato in polvere (io non l'avevo e non l'ho messo) e lo zucchero a velo. Battere bene anche con un frullinoelettricofinchè ben soffice, distendere sul primo strato, livellare e raffreddare in frigo.
3. Terzo strato: sciogliere il cioccolato e il burro a bagnomaria o nel microonde. Raffreddare un pochino e poi versare sopra ilsecondostrato cercandodi livellare bene (io ho poi guarnito con lamelle di mandorle).

nanaimo bars

27 gennaio 2010

January DBs' Challenge - Graham Wafers and Nanaimo Bars


la ricetta in italiano qui

The January 2010 Daring Bakers’ challenge was hosted by Lauren of
Celiac Teen. Lauren chose Gluten-Free Graham Wafers and Nanaimo Bars , a popular Canadian cake to honor next Vancouver XXI Olympic Games, as the challenge for the month. The sources she based her recipe on are 101 Cookbooks and www.nanaimo.ca
.
Thanks, Lauren, for this choice, I am very happy and satisfied because I learned how to make famous Graham crackers on my own! And they taste so good indeed, although I baked the non gluten-free version. I will bake them again and again, that's sure! And I also learned why the are named Graham, a quick research on Wikipedia gave me all info about: it will be a pleasure to translate the funny story in Italian for my blogger friends, I bet no one knows the truth!
Nanaimo bars were easy to make but came out too much sweet to our taste. Well, it's only the middle layer which is so rich and buttery, and also my cream was not that fluffy, I had no possibility to find Vanilla Custard Powder and did not know what to use as substitute, so just left it plain. I might have used mascarpone, but was not that sure. Any suggestion? Bottom layer is fantastic, I will surely try for other cakes (using just a little less coconut), and I put some shredded almonds on top layer as it was not smooth and nice (I would have liked to make a grilled design with white melted chocolate but ... I forgot to buy it!)

Graham Wafers

graham crackers


Ingredients:

2 1/2 cups plus 2 tbsp of all-purpose wheat flour*
1 cup (200 g) Dark Brown Sugar, Lightly packed
1 teaspoon (5 mL) Baking soda
3/4 teaspoon (4 mL ) Kosher Salt
7 tablespoons (100 g) Unsalted Butter (Cut into 1-inch cubes and frozen)
1/3 cup (80 mL) Honey, Mild-flavoured such as clover.
5 tablespoons (75 mL) Whole Milk
2 tablespoons (30 mL) Pure Vanilla Extract

* for gluten free version: 1 cup (138 g) Sweet rice flour + 3/4 cup (100 g) Tapioca Starch/Flour + 1/2 cup (65 g) Sorghum Flour, and bake about 25 minutes

graham crackers

1. In the bowl of a food processor fitted with a steel blade, combine the flours, brown sugar, baking soda, and salt. Pulse on low to incorporate. Add the butter and pulse on and off, until the mixture is the consistency of a coarse meal. If making by hand, combine aforementioned dry ingredients with a whisk, then cut in butter until you have a coarse meal. No chunks of butter should be visible.
2. In a small bowl or liquid measuring cup, whisk together the honey, milk and vanilla. Add to the flour mixture until the dough barely comes together. It will be very soft and sticky.
3. Turn the dough onto a surface well-floured with sweet rice flour and pat the dough into a rectangle about 1 inch thick. Wrap in plastic and chill until firm, about 2 hours, or overnight.
4. Divide the dough in half and return one half to the refrigerator. Sift an even layer of sweet rice flour onto the work surface and roll the dough into a long rectangle, about 1/8 inch thick. The dough will be quite sticky, so flour as necessary. Cut into 4 by 4 inch squares. Gather the scraps together and set aside. Place wafers on one or two parchment-lined baking sheets. Chill until firm, about 30 to 45 minutes. Repeat with the second batch of dough.
5. Adjust the rack to the upper and lower positions and preheat oven to 180°.
6. Gather the scraps together into a ball, chill until firm, and reroll. Dust the surface with more sweet rice flour and roll out the dough to get a couple more wafers.
7. Prick the wafers with toothpick or fork, not all the way through, in two or more rows.
8. Bake for about 15 minutes, until browned and slightly firm to the touch, rotating sheets halfway through to ensure even baking. Might take less, and the starting location of each sheet may determine its required time. The ones that started on the bottom browned faster.
9. When cooled completely, place enough wafers in food processor to make 1 ¼ cups (300 ml) of crumbs. Another way to do this is to place in a large ziplock bag, force all air out and smash with a rolling pin until wafers are crumbs.

The graham wafers may be kept in an airtight container for up to 2 weeks.


Nanaimo Bars



nanaimo bars

Ingredients:

Bottom Layer
1/2 cup (115 g) Unsalted Butter
1/4 cup (50 g) Granulated Sugar
5 tablespoons (75 mL) Unsweetened Cocoa
1 Large Egg, Beaten
1 1/4 cups (300 mL) Gluten Free Graham Wafer Crumbs
1/2 cup (55 g) Almonds (Any type, Finely chopped)
1 cup (130 g) Coconut (Shredded, sweetened or unsweetened)

Middle Layer
1/2 cup (115 g) Unsalted Butter

2 tablespoons and 2 teaspoons (40 ml) Heavy Cream
2 tablespoons (30 ml) Vanilla Custard Powder (Such as Bird’s. Vanilla pudding mix may be substituted.)
2 cups (254 g) Icing Sugar

Top Layer
4 ounces (115 g) Semi-sweet chocolate
2 tablespoons (28 g) Unsalted Butter

nanaimo bars

1. For Bottom Layer: Melt unsalted butter, sugar and cocoa in top of a double boiler. Add egg and stir to cook and thicken. Remove from heat. Stir in crumbs, nuts and coconut. Press firmly into an ungreased 8 by 8 inch pan.
2. For Middle Layer: Cream butter, cream, custard powder, and icing sugar together well. Beat until light in colour. Spread over bottom layer.
3. For Top Layer: Melt chocolate and unsalted butter over low heat. Cool. Once cool, pour over middle layer and chill.

26 gennaio 2010

Rosquillas - Nicaragua


This week Joan's new Culinary Tour Around the World has stopped in Nicaragua, the largest country in Central America. Almost a fifth of the land is designated as a protected area, including national parks, nature reserves and biological reserves. The origin of the name Nicaragua is somewhat unclear. But it seems to refer to the large freshwater lakes in the country.
I would have liked to bake a very inspiring cake for this trip: Tres Leche Cake. But last night, scrolling my blogroll, I found Val's post on Nicaragua featuring that gorgeous cake! (by the way, have a look at her post, very interesting info on it!). No problem, I will try it another time, I have also to lmake a research for "evaporated milk" which I am not sure I will find it easily. So, another quick research on the web and lucky me, I bumped into Diana's blog, an Italian girl living in Nicaragua, and found another inspiring recipe: Rosquillas. This recipe has originated in Somoto, a town in Northern Nicaragua. Rosquillas are a sort of ring shaped buiscuits made of corn, cooked in a wood oven and then served with coffee. Well, to tell you the truth they are more like an appetizer in my opinion. Diana suggests to soak them into very sugared coffee but ... I was not that courageous (maybe I have exaggerated a bit with that "pinch of salt"!), would you?

rosquillas

You need:

250 g corn flour
30 g lard
25 g margarine (I used butter)
250 g Philadelphia cheese or cottage cheese
a pinch of salt

rosquillas


- Put all ingredients in a kneader and mix until well amalgamated.
- Shape the dough into sausage of about 20cm. long for l
arge rosquillas, half for baby rosquillas. Join the two ends forming a sort of donut. Well, you can see from the pictures, the dough was not that compact and firm, it crackled easily. I had to wet a bit my hands and work on a slightly floured surface to roll it into sausages.
- Bake in hot oven at 180° for about 20/25 minutes, depending on size.
- They can be served warm or cooled.

Ingredients in this recipe are arranged to our modern life-style, because in Nicaragua they follow the recipe starting from pure corn:
they boil it and then take it to the mill to grind. It would sounds absurd in our countries but in Nicaragua all women at 4 am bring their boiled corn to the mill to prepare then all their traditional dishes like the famous tortillas.

rosquillas



See you next week in Argentina!

Rosquillas


Ed eccoci arrivati in Nicaragua, il paese più grande dell'America Centrale. Quasi un quinto del territorio è stato definito area protetta, con la realizzazione di parchi nazionali, riserve naturali e riserve biologiche. L'origine del nome Nicaragua è alquanto incerta. Ma sembra far riferimento ai grandi laghi di acqua dolce presenti nel paese. Per quest'occasione avrei voluto fare una torta che mi intrigava molto: la torta Tres Leche. Ma poi, scorrendo il mio blogroll, ho visto che Val l'aveva già presentata. Nessun problema, la proverò sicuramente un'altra volta, anche perchè devo cercare il latte evaporato, che non sono proprio sicura si trovi così facilmente (ma che sia semplicemente latte in polvere?). Così, dopo un'altra ricerca veloce sul web, mi sono imbattuta nel blog di Diana, una ragazza italiana che vive in Nicaragua, ed ha trovato un'altra ricetta simpatica e ispirante: le Rosquillas. Questa ricetta proviene da Somoto, una cittadina nel nord del Nicaragua. Le Rosquillas sono dei biscotti a ciambella di polenta (molto usata nei paesi dell'America Latina), cotti solitamente nel forno a legna e poi servite con il caffè. Beh, a dire la verità a me sono sembrati più uno stuzzichino da antipasto. Diana suggerisce di pocciarli nel caffè molto zuccherato, ma ... io non ce l'ho fatta (forse perchè mi è scappato un pizzico di sale in più!), voi lo fareste?

rosquillas

250 g di farina di mais
(in casa avevo solo polenta normale a grana media, ma sicuramente verranno meglio usando la velata o il fioretto)
30 g di strutto
5 g di margarina (io ho usato il burro)
250 g di formaggio Philadelphia o ricotta
un pizzico di sale

- Mettere tutti gli ingredienti in una impastatrice e mescolare finchè ben amalgamato.
- Formare dei rotolini di circa 20 centimetri per fare rosquillas grandi , la metà per rosquillas piccole. Unire le due estremità formando una specie di ciambella. Beh, si può benissimo vedere vedere dalle foto, la pasta non era compatta e solida, si crepava facilmente. Mi sono inumidita le mani e ho lavorato su una superficie leggermente infarinata per riuscire ad avere dei rotolini decenti.
- Cuocere in forno caldo a 180 ° per circa 20/25 minuti, a seconda delle dimensioni.
- Possono essere serviti sia caldi che freddi.

Gli ingredienti di questa ricetta sono stati adattati a quelli che possiamo trovare da noi, perché in Nicaragua le Rosquillas vengono fatte partendo dal mais in pannocchia: si fa bollire e poi lo si porta al mulino a macinare. Parrebbe molto stranoin Italia, ma in Nicaragua tutte le donne alle 4 del mattino portano il loro mais bollito al mulino a macinare per poi preparare tutti i loro piatti tradizionali, come le famose tortillas.

Ci si rivede la settimana prossima in Argentina!

25 gennaio 2010

January BBB - Naan

Lynn from Cookie Baker Lynn is our Bread Baking Babes hosting this month's edition and I am very glad and proud to be back with them.
She gives us a look to India choosing a popular bread of that country, Naan.
It's a very nice and deliciuos recipe, very easy and so tasty, we enjoyed very much with ham and cheese but I bet it would be perfect with winter soup like the one we had yesterday.

Curried Naan Bread
from Paul Hollywood's 100 Great Breads
makes 6 naan

curry naan

scant 4 cups white bread flour, plus extra for dusting
1-1/2 tsp salt
1 Tbsp olive oil, plus extra for frying
2 Tbsp mild curry powder
1/2 oz / 15 g. package compressed fresh yeast
1-1/4 cups water
generous 1/2 cup (golden) raisins
3 Tbsp mango chutney*

* I had no mango chutney and used sweet and sour peppers


1- Put the flour, salt, oil, curry powder, yeast, and water into a bowl and mix together for 2 minutes. Tip out onto a lightly floured counter and knead for 5 minutes, or until the dough is soft and pliable. Let rise for 30 minutes.

2- Line a baking sheet. Incorporate the golden raisins and chutney into the dough. Divide the dough into six pieces, then put on the baking sheet and let rest for 1 hour.

3- Turn the dough out onto a lightly floured counter and, using a rolling pin, flatten each piece into a circle, 25.5 cm / 10 inches in diameter. Put back on the sheet and let rest for 5 minutes.

4- Heat a skillet to medium heat and add a splash of olive oil. Shallow-ofry each dough until browned on both sides, then set aside to cool slightly before serving.



Plain Naan

makes 3 naan

scant 4 cups white bread flour, plus extra for dusting
1-1/2 tsp salt
1/2 oz / 15 g. package compressed fresh yeast*
water to mix
1 tsp cumin seeds
1 tsp caraway seeds
olive oil for frying


1- Line a baking sheet. Put the flour, salt and yeast into a bowl and add enough water to make a soft, but not sloppy dough. Add the seeds, then divide the dough into three pieces and put on the baking sheet. Let rest for 1 hour.


2- Turn the dough out onto a lightly floured counter and, using a rolling pin, flatten each piece into a circle, 10 inches / 25.5 cm in diameter, and let rest for 5 minutes.

3- Heat a skillet to a medium heat and add a splash of olive oil. Shallow-fry each naan until browned on both sides, then set aside to cool slightly before serving.


This recipe goes also to Susan weekly's YeastSpotting.
YeastSpotting Round up 1.29.10


curry naan

Il Naan è un pane asiatico molto popolare in diverse regioni del continente. E' un pane lievitato e piatto, molto simile a quello arabo.
Di seguito la ricetta che Lynn di Cookie Baker Lynn ha scelto come tema per questa prima edizione del 2010 delle Bread Baking Babes.
Mi sono molto divertita a farlo, è facile e abbastanza veloce, molto gustoso e particolare. Ce lo siamo mangiato accompagnandolo a salumi e formaggi ma scommetto che sarebbe l'ideale con delle belle zuppe calde invernali, come per esempio questa che abbiamo gustato ieri.

Naan al Curry
dal libro di Paul Hollywood 100 Great Breads
dose per 6 naan

curry naan

450 g di farina, più extra per lo spolvero
1 cucchiaino e mezzo di sale
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, più extra per friggere
2 cucchiai di curry in polvere dolce
15 g. lievito di birra
230/250 g di acqua
mezza tazza di uvetta
3 cucchiai di chutney di mango*

* io non avevo il chutney e ho usato dei peperoni agrodolci avanzati


1 - Mettere la farina, l'olio, il curry in una ciotola, aggiungere l'acqua dove si sarà sciolto il lievito e mescolare il tutto per 2 minuti, aggiungendo anche il sale alla fine. Capovolgere su un piano di lavoro leggermente infarinato e impastare per 5 minuti, o finché la pasta diventa morbida e malleabile. Fare lievitare per 30 minuti coperta (volendosi può fare tutto nell'impastatrice).
2 - Foderare una teglia con carta forno. Incorporate l'uvetta e il chutney all'impasto. Dividere la pasta in sei pezzi, metterli sulla teglia e lasciare riposare per 1 ora coperti.
3 - Girare ogni pezzo di impasto su un piano leggermente infarinato e, con il matterello, appiattire ogni pezzo in un cerchio di circa 25cm. di diametro. Rimettere sulla carta forno e lasciare riposare per 5 minuti.
4 - Scaldare una padella a fuoco medio e aggiungere una spruzzata di olio. Cuocere ogni impasto fino a doratura su entrambi i lati, quindi mettere da parte a raffreddare un po' prima di servire.

Naan semplici
dose per 3 naan

400 g di farina, più extra per lo spolvero
1 cucchiaino e mezzo di sale
15 g. lievito di birra
200/220 g di acqua
un paio di cucchiaini di semi di cumino
olio extravergine di oliva per friggere

1 - Foderare una teglia con carta forno. Mettere la farina, l'olio, il curry in una ciotola, aggiungere l'acqua dove si sarà sciolto il lievito e impastare finoad ottenere un impasto morbido. Aggiungere i semi, quindi dividere l'impasto in tre pezzi e metterli sulla teglia. Coprire e lasciare riposare per 1 ora.
2 - Girare ogni pezzo di impasto su un piano leggermente infarinato e, con il matterello, appiattire ogni pezzo in un cerchio di circa 25cm. di diametro. Rimettere sulla carta forno e lasciare riposare per 5 minuti.
3 - Scaldare uno padella a fuoco medio e aggiungere una spruzzata di olio. Cuocere ogni naan fino a doratura su entrambi i lati, quindi mettere da parte a raffreddare un po' prima di servire.

24 gennaio 2010

Zuppa di verza napoletana - WHB # 217


C'e' un antico proverbio che dice "i cavoli sono sempre in mezzo". E forse la sua origine e' molto antica visto che questa verdura ha avuto sempre il ruolo di "tamponare" gli eccessi. I Romani, infatti, buongustai per natura, usavano mangiarli crudi prima dei banchetti per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool. Non solo, a Roma si attribuiva al cavolo il potere di scacciare la malinconia e la tristezza. In ogni caso, qualunque fosse la ragione, il cavolo era cosi' presente nella dieta del popolo da convincere Catone ad attribuirgli la proverbiale salute di ferro dei romani. Cosi' per secoli ha rappresentato uno degli alimenti principali degli equipaggi delle navi, proprio per rinforzare il magro regime alimentare durante i lunghi viaggi in mare. Il ruolo alimentare di questo ortaggio e' rimasto saldo nei secoli, ancora oggi nei paesi dell'Est se ne mangiano le foglie crude dopo aver esagerato con la vodka.
Queste e altre preziosissime informazioni sulle proprietà benefiche del cavolo, considerato una pianta medicinale, in questo sito.
Utile anche
la ricetta per una maschera rigenerante per il viso: pestare alcune foglie di cavolo e raccogliere il succo. Mettere il tutto su una grossa garza e applicare sul viso. Tenere almeno mezz'ora. Serve per stimolare il derma.
I cavoli cotti sono preziosi nelle diete ipocaloriche per il loro quasi inesistente contenuto di grassi.
Alle volte il cavolo è snobbato e non si ama cucinarlo per il caratteristico odore che si produce durante la cottura, causato dall'alto contenuto di zolfo. Ma è facilmente risolvibile ricorrendo alla pentola a pressione oppure aggiungendo aceto o limone nell'acqua di cottura. Il modo migliore per mantenere tutte le proprieta' nutrizionali e' quello di cuocerlo stufatio o a vapore per non piu' di venti minuti.

Questa semplice e veloce ricetta viene da mia cugina Anna, fiorentina doc, donna eccezionale, di notevole tempra e spirito, che ama sempre scoprire e riscoprirsi nelle sue molteplici attività. Dopo aver lavorato per anni nel mondo della moda, una ventina di anni fa molla tutto e inizia la sua avventura culinaria aprendo a Parigi Casa Bini, dove cura personalmente la cucina, tendenzialmente toscana, scegliendo per principio materie prime di ottima qualità. I suoi sforzi e il suo impegno sono largamente ripagati e proprio a fine Novembre ho avuto l'onore di partecipare ai festeggiamenti del ventennale di questo suo primo ristorante. Ma la sua nuova avventura non finisce lì. Dopo aver ceduto la direzione del locale al primogenito Simone, si dedica a un nuovo progetto: curare e coccolare i turisti alla riscoperta dei luoghi più conosciuti e meno della sua amata Toscana. E dalle esperienze del suo peregrinare nasce il libro "Toscana, l'arte di viaggiare al ritmo delle stagioni", edito in italiano e in francese.
Dalla Toscana è poi passata alla Campania, fermando immagini ed emozioni nel libro "Campania, l'arte di viaggiare al ritmo delle stagioni". Ed è proprio viaggiando attraverso questa splendida regione, incontrando le cucine più importanti e quelle di casa, che Anna fa sua questa ricetta. L'ho assaggiata pochi giorni fa a casa sua a Firenze e me ne sono subito innamorata ... e il passaparola continua, anzi, è d'obbligo!


zuppa verze napoletana

Ingredienti:

una verza tagliata a listarelle fini
una cipolla dorata tritata
200 gr. prosciutto cotto tritato
mezzo bicchiere di vino bianco
olio extravergine di oliva
sale/pepe
brodo vegetale
(o acqua e dado vegetale)

- Soffriggere la cipolla in qualche cucchiaio di olio e poi stufarla aggiungendo il vino bianco.
- Quando il vino è evaporato aggiungere la verza e far insaporire.
- Aggiungere anche il prosciutto, salare e pepare, coprire col brodo caldo, chiudere il coperchio e far cuocere al minimo 20/25 minuti dal fischio.
- Se troppo liquida far ritirare a fiamma viva per alcuni minuti.


zuppa verze napoletana



This recipe is my personal entry to WHB # 217 hosted by Anna from Anna's Cool Finds
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,

Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
WHB Rules

Neapolitan Cabbage Soup

An old proverb says, "cabbages are always around." Perhaps its origin is very old because this vegetable has always been considered a good help in food excess. In fac the Romans, very food lovers, used to eat them raw before any banquet to help the body to absorb better alcohol. But not only in Rome cabbage was considered so powerful to drive the melancholy and sadness away. And whatever the reason, cabbage was so present in Romans' diet to be considered the cause of their good health. Besides it has been one of the main foods of the crews of ships for centuries,to reinforce the meager diet during long sea voyages. The role of this vegetable has been very important over the centuries, even today in East countries raw cabbages leaves are eaten after too many vodka drinks.
Here is the recipe for a refreshing mask for the face: crush a few leaves of cabbage and collect the juice. Put everything on a large gauze and apply on face. Keep at least half an hour. It is useful to stimulate the dermis.
Cooked cabbage is a good help in low-calorie diets, in fact it's very poor in fat.
One of the problems people do not like to cook cabbages is related to the characteristic odor produced during cooking, caused by sulfur in it.
But you can solve the problem using a pressure cooker, or adding vinegar or lemon in the cooking water. The best way to keep all nutrition properties is to stew or steam cabbages for not more than twenty minutes.
This simple and quick recipe is from my Florentine cousin Anna, a remarkable woman of strong temperament and spirit, who always loves to discover and rediscover herself in different activities. After working for years in the fashion world, twenty years ago she dropped everything and began her culinary adventure in Paris opening Casa Bini, where she personally took care of the kitchen, always faithful to the principle the best quality products for the best food. Her efforts and her work have been largely rewarned and just at the end of November I had the honor of attending the celebrations for the twentieth anniversary of her first restaurant. But her new venture does not end there. After leaving the restaurant's management to her eldest son Simone, she jumped into a new project: taking care of tourists to the rediscovery of the most popular and most hidden places of her beloved Tuscany. And from the experiences of her travelling she wrote the book "Tuscany, the art of traveling to the rhythm of the seasons", published in Italian and French. Then she moved from to Campania, gathering still images and emotions in the book "Campania, the art of traveling to the rhythm of the seasons". And travelling through this beautiful region, meeting the most important kitchens and the most familiar, Anna discovered this recipe and made it hers. I tasted it a few days ago in Florence and liked so much ... and word of mouth continues, indeed, it's a must!

zuppa verze napoletana


Serving 6:

1 cabbage finely sliced
1 golden onion, minced
200 gr. minced ham
extravirgin olive oil
half glass white wine
salt/pepper
vegetable stock
(or water and homemade vegetable stock cubes)

- Fry onion in a few tablespoons of oil, add wine and let it stew until has evaporated.
- Add cabbage and amalgamate.
- Add ham, salt and pepper, hot stock to cover cabbage, close with lid and let cook 20/25 minutes from whistle.
- If the soup should be too much liquid, just let water evaporate on high flame.

20 gennaio 2010

Pupusas - Salsa Roja - Quesadilla Salvadaoreña


Recipe in English here

Eccoci arrivati a El Salvador, seconda tappa del Tour Culinario intorno al Mondo di Joan.
Alcune brevi info:


- El Salvador è la nazione più piccola del Centro America (è vasta quasi quanto la Lombardia) ma quella con la densità di popolazione più alta.
- Si stimano 7 milioni di abitanti in tutto.
- Il tasso di natalità è molto alto e raggiunge il 26,1%.
- L'anafalbetismo è 21,3% e la mortalità infantile al 23%: entrambi questi dati stanno migliorando notevolmente ma sono ancora molto drammatici, ci sono ancora enormi sforzi da fare per combattere l'analfabetismo e migliorare la difficile situazione sanitaria del paese.
- La popolazione salvadoregna è molto giovane, più del 35% al di sotto dei 15 anni.
- La distribuzione sul territorio è omogenea e vede la maggior parte di abitanti nella capitale e dintorni.
- Lingua ufficiale è lo spagnolo.

Pupusas

Le pupusas sono molto popolari a El Salvador, sono una specie di pane piatto, assomigliano alle tortillas, e quando si parla di pane io non posso non provare a farlo!
Possono essere farciti con diversi ingredienti: pollo o tacchino, manzo macinato, formaggio fresco, peperoncini verdi saltati, fagioli.
Sono così importanti nella cucina salvadoregna che è stata istituita anche la "Giornata Nazionale della Pupusa" che cade il 13 Novembre.
Di solito sono appiattite passando l'impasto da una mano all'altra, come fanno i nostri pizzaioli per le pizza, ma nel mio caso il matterello è ammesso e molto benvenuto!
Me le hanno apprezzate molto l'altra sera, non hanno fatto in tempo ad arrivare alla cena perchè me le hanno spazzolate prima come spuntino, il profumino che c'era nell'aria mentre le preparavo era molto attraente! ... e il marito, gustando, ha affermato: ... prodotto interessante ...!

pupusas

Ingredienti:

100 gr di bacon
mezza cipolla tritata fine
mezzo cucchiaino di cumino
1 cucchiaio d'olio extravergine di oliva
3 tazze di farina
1 tazza e mezza di acqua
mezzo cucchiaino di sale

- Rosolare il bacon, le cipolle e il cumino in olio fino a che le cipolle siano trasparenti.
- Miscelare la farina e l'acqua insieme e creare un impasto soffice a mano o con un mixer.
- Dividere l'impasto in 10 palline.
- Stendere ciascuna pallina in un disco spesso circa 1 cm. sopra cui mettere circa 1 cucchiaio di ripieno.
- Piegare a metà, sigillare bene i bordi e ristendere formando un disco di circa 15 cm. di diametro. Se fuoriuscisse un po' di ripieno, non preoccupatevi è normale.
- Scaldare una padella a fuoco medio alto. Ungere la padella con un po' d'olio e cuocere ciascun pupusa fino a che sia leggermente dorato da entrambi i lati. Ungere nuovamente la padella con olio per la cottura di un altro pupusa.
- Mettere nel forno caldo a 180° ad ultimare la cottura per alcuni minuti.


Salsa Roja

Una squisita salsa di pomodoro cotta, servita spesso con le pupusas.
Ma scommetto che farebbe la sua ottima figura per condire una pasta italianissima!

pupusas e salsa roja

Ingredienti:

3 cucchiai di olio extravergine di oliva
mezza cipolla tritata
1 spicchio d'aglio tritato
1 peperoncino fresco tritato
2 tazze di pomodori senza semi e tagliati
(io ho usato un barattolo grande dei miei pelati)
2 cucchiaini di origano secco
sale/pepe
coriandolo o prezzemolo tritato (facoltativo)

- Scaldare l'olio in una casseruola a fuoco medio e quindi aggiungere la cipolla, l'aglio e il peperoncino e soffriggere per qualche minuto, finché la cipolla diventa trasparente.
- Aggiungere i pomodori e l'origano e far cuocere per circa 10 minuti. Togliere dal fuoco e raffreddare un po'.
- Frullatore la salsa,anche col minipimer, e aggiungere un pochino di acqua se necessario.
- Aggiustare di sale e pepe, aggiungere il coriandolo tritato e servire.

Quesadilla Salvadaoreña

La quesadilla salvadoregna è un dolce tipico che spesso si trova nelle locali panaderìas, le panetterie. Il formaggio usato è il classico queso fresco, una sorta di formaggio morbido non salato di latteria. Ma l'uso del grana è un'ottima alternativa.
Qui a casa è piaciuta molto, penso che la rifarò presto, prestando più attenzione alla cottura (la ricetta portava indicato 40/60 minuti di forno ma per quella dose sono troppi!).
Chiedo venia per le foto impietose, fatte di sera con la luce artificiale ma quando èuscita dal forno era troppo tardi e il sole già tramontato.
Però credetemi, è gustosissima!

quesadilla salvadaoreña

Ingredienti:

1 tazza di farina
1 tazza di zucchero
1 tazza di panna acida
100 gr di Parmigiano grattugiato
3 uova
120 gr di burro
1 cucchiaino di lievito in polvere
semi di sesamo

- Mescolare il burro con lo zucchero.
- Aggiungere le uova una alla volta.
- Setacciare la farina e il lievito e aggiungere al preparato un po' alla volta.
- Unire la panna acida, il parmigiano e miscelare bene.
- Ungere una teglia con del burro. Versarci il preparato e decorare con i semi di sesamo.
- Infornare a 180° per 25/30 minuti o fino a che, inserendo uno stuzzicadente nel mezzo, ne uscirà asciutto. Attenzione alla cottura,la mia si è scurita subito, soprattutto ai lati che ho dovuto poi ritagliare via, eventualmente coprire con dell'alluminio. Far raffreddare prima di tagliarla a riquadri.

Ci si rivede la settimana prossima in Nicaragua!

19 gennaio 2010

Pupusas - Salsa Roja - Quesadilla Salvadaoreña


Ricetta in italiano qui

Welcome to El Salvador, 2nd stop for Joan's new Culinary Tour Around the World.
A few info about:

- El Salvador is the smallest country in Central America, but the one with the highest population density.
- Population is estimated close to seven million.
- High birth rate of 26.1%.
- Illiteracy at 21.3% and infant mortality up to 23%: both these data are improving greatly, but still dramatic, many advances are to be done yet to teach literacy and to improve the difficult health situation.
- Salvadoran people are very young, over 35% less than 15 years old.
- Territorial distribution is homogeneous and sees a higher concentration in the capital and its surroundings.
- Official language is Spanish.

Pupusas

Pupusas are very popular in El Salvador, a sort of hand made flat bread.
They may be stuffed with different ingredients: chicken or turkey or ground beef, cheese, sauteed green peppers, squash or beans.
The pupusa is so fundamental to the cuisine of El Salvador that the country has even declared November 13th "National Pupusa Day".
Pupusas are traditionally made by slapping the dough from palm to palm to flatten it out ... but rolling pin is allowed!
They have been very appreciated last night, no one was left for dinner, they were gone as appetizer! And my husband said "... interesting product ..."!

You need:

100 gr sliced bacon
half onion, chopped
half teaspoon cumin
1 tablespoon extravirgin olive oil
3 cups of flour
1 ½ cup water
half teaspoon salt

pupusas

- Fry bacon, onion and cumin in oil until onion is translucent.
- Mix the flour and water together in a soft dough by hand or with a mixer.
- Divide the dough into 10 equal balls.
- Roll out each ball into a disk about 1 cm. thick and pour about 1 tablespoon of bacon, fold in half to cover the filling.
- Roll again to form a disk about 15cm diameter. If a little filling comes out, do not worry, it's normal.
- Heat a pan over medium high fire. Grease the pan with a little oil and cook each pupusa until it is lightly golden on both sides. Grease the pan again for another pupusa.
- Bake in oven at 180° for a few minutes to finish cooking.


Salsa Roja

A tasteful and hot cooked tomato sauce, often served alongside pupusas.
But I bet it could be excellent for a very Italian pasta!

pupusas e salsa roja

You need:

3 tablespoons extravirgin olive ol
half onion, chopped
1 clove garlic, chopped
1 serrano or jalapeño chile pepper, chopped
2 cups tomatoes, peeled, seeded and chopped
(I used a big jar of my home-made canned tomatoes)
2 teaspoons dried oregano
salt/pepper
cilantro (optional), chopped

- Heat oil in a saucepan over medium flame and then add onion, garlic and chile and fry for a few minutes, until onion is translucent
- Add tomatoes and oregano and simmer for about 10 minutes. Remove from heat and cool a bit.
- Pour tomato sauce in a blender and mix until smooth, adding a little water if needed.
- Add salt and pepper to taste, chopped cilantro and serve.

Quesadilla Salvadaoreña

Unlike the Mexican snack with the same name, Salvadoran quesadilla is a rich, sweet dessert cake often found in local panaderías, or bakeries. The queso in quesadilla is traditionally unsalted Salvadoran queso fresco, a fresh farmers-type cheese. But parmesan cheese is often substituted.
We liked it very much, I think I will try again and pay more attention in baking.
Sorry for the pictures in artificial light, it was late when it came out from the oven and sunlight was gone! But i swear, it's delicious!


quesadilla salvadaoreña

You need:

1 cup flour
1 cup sugar
1 cup sour cream,
100 gr grated Parmesan
3 eggs
120 gr butter
1 teaspoon baking powder
sesame seeds


- Mix butter with sugar.
- Add eggs one at a time.
- Sift flour and baking powder and add to the mixture a bit at a time.
- Add sour cream, Parmesan and mix well.
- Grease a baking dish with butter, pour the mixture and garnish with sesame seeds.
-Bake at 180° for 25/30 minutes (but pay attention, mine got too much golden quite immediately and I had to cover with alluminium foil whikle baking and had to cut off dark edges then) or until a toothpick into the middle comes out clean. Allow to cool before slicing.

See you next week in Nicaragua!