Minestra d'orzo per l'Abbecedario Culinario
English recipe here
Per il momento mi fermo in Trentino, regione con la quale confiniamo e di cui il lago di Garda ne fa parte per la sua appendice superiore. Regione che conosciamo abbastanza, per gli sport da neve durante il periodo invernale (ma non solo :-) e per le lunghe passeggiate boschive e le grandi scorribande a funghi durante la bella stagione, forse più in età giovanile che recentemente.
Panorami mozzafiato, valli incantevoli, piste da sci interminabili e ben tenute hanno fatto la gioia nostra e dei miei ragazzi da quando son nati: avevo un appartamento a Marilleva (una colata pacchiana di cemento in Val di Sole, ma una comodità unica ed ineguagliabile per lo sci e i bambini) e quando erano piccoli mi ci trasferivo ai primi di febbraio per rientrare poi dopo Pasqua :-) ... d'altronde, con un marito maestro di sci, e come vicepresidente del nostro sci club, come resistere al grande circo bianco? Non c'è valle trentina che non abbiamo calpestato/scivolato in tanti anni di gare, gite, allenamenti!
E fuori stagione ancora si può sciare in Tonale sul ghiacciaio Presena o in Stelvio (incantevole anche per il suo Parco Naturale), anche se in questi ultimi anni, il surriscaldamento globale e conseguente cambiamento climatico hanno negativamente influito in modo spropositato sulla loro natura, facendoli imnesorabilmente ritirare alquanto, chi li ha vissuti in giovane età ne conserva indelebile un ricordo struggente!
Con la bella stagione, invece, via libera a sferzanti passeggiate nei boschi profumati, raccogliendo quello che di buono (e una volta anche abbondantemente) offrono: fragoline, mirtilli e lamponi, da poi trasformare in morbide marmellate o liquorose grappe, e le varietà più prelibate di funghi, maestosi porcini, delicati finferli e impareggiabili mazze da tamburo (una volta, andando in Stelvio, scendendo dalla macchina mi sono imbattuta in una scarpata sorprendentemente affollata di lepiote procera a tutti gli stadi di apertura ombrello :-). Ricordi d'infanzia e poi di gioventù ci portano sull'altopiano di Baselga di Piné, a Folgaria, in Val di Cembra, a fare il bagno nelle acque chiare e limpide (ma sempre freddissime) del lago di Tovel, dove un'alga particolare gli faceva assumere un insolito colore rosso nei mesi più caldi. E poi ancora le gettonate e vippissime Val di Fiemme e Val di Fassa, con le loro invitanti pasticcerie rindondanti di torte super cremose e cioccolatose, con i chioschetti di strada a vendere panini con wurstel e crauti a qualsiasi ora e con qualsiasi tempo, e dove ho fatto ridere anche i polli montanari con i miei primi spazzaneve traballanti :-).
Una delle ricette più tradizionali di questa regione é la minestra d'orzo, cosí semplice ma cosí buona e confortevole, quello che ci vuole per riscaldare e rincuorare al bisogno corpo e spirito. Forse un piatto più femminile di altri (come tutte le minestre e zuppe, del resto, in casa mia :-), ma io non faccio testo e comunque vige sempre l'imperativo: o mangiar questa minestra o saltar dalla finestra :-).
Ci sono molte varianti di questa minestra, qualcuno ci aggiunge anche i fagioli, qualcuno il cavolo, credo che ognuno faccia propri i gusti di casa e li esterni poi ai fornelli.
Di sicuro questa è una ricetta di casa, avuta tanti anni fa (ancora non ero sposata) da amici montanari, che ho spesso fatto a cena dopo le giornate di sci trascorse al freddo.
Di sicuro questa è una ricetta di casa, avuta tanti anni fa (ancora non ero sposata) da amici montanari, che ho spesso fatto a cena dopo le giornate di sci trascorse al freddo.
L'orzo, Hordeum Vulgare, pare fosse già coltivato in Medio Oriente nel 7° millennio A.C. e poi diffuso in tutte le regioni del mondo.
Oltre ad essere impiegato come il riso, se ne produce farina per panificazione e produzione di dolci, tostato e macinato è destinato la produzione di bevande sostitutive di caffe o cioccolato,
trasformato in malto è usato nella produzione di birre e liquori. Inoltre, insieme al mais è uno dei principali cereali destinato ad usi zootecnici.
trasformato in malto è usato nella produzione di birre e liquori. Inoltre, insieme al mais è uno dei principali cereali destinato ad usi zootecnici.
E' un alimento adatto all'alimentazione di tutti ed ad ogni età, per le sue proprietà antinfiammatorie e rinfrescanti dell’apparato digerente è considerato un ottimo lassativo e conferisce sollievo a chi soffre di colite, flatulenza, e fenomeni fermentativi (allattando i miei figli col biberon già dai primi giorni di vita, ho fatto un uso indiscriminato, ma salutare per i loro pancini, di una polverina magica di orzo che mi sembra si chiamasse Fioccorzo). Altre info salutari qui e qui.
Per 3/4 persone:
1 carota grande
2 gambe di sedano
1 cipolla piccola
2 patate medie
un pezzo di porro
70 g di speck o bacon
100 g di orzo perlato
olio extravergine di oliva
brodo vegetale (o fatto con dado homemade)
una noce di burro
2 bicchieri di latte
Mettere l'orzo a bagno in acqua leggermente tiepida.
In una casseruola mettere a soffriggere in poco olio e burro la pancetta tritata con cipolla, sedano e carota a pezzettini.
Dopo 5 minuti aggiungere le patate a cubetti, far insaporire e poi coprire con brodo vegetale.
Cuocere le verdure a fuoco medio/basso per circa 40 minuti, aggiungere l'orzo scolato e il latte e continuare la cottura almeno mezzora, a fuoco basso, o finché la minestra raggiunge la consistenza desiderata, più brodosa o più sostenuta.
Servire ben calda, con una spolverata di parmigiano grattuggiato.
In una casseruola mettere a soffriggere in poco olio e burro la pancetta tritata con cipolla, sedano e carota a pezzettini.
Dopo 5 minuti aggiungere le patate a cubetti, far insaporire e poi coprire con brodo vegetale.
Cuocere le verdure a fuoco medio/basso per circa 40 minuti, aggiungere l'orzo scolato e il latte e continuare la cottura almeno mezzora, a fuoco basso, o finché la minestra raggiunge la consistenza desiderata, più brodosa o più sostenuta.
Servire ben calda, con una spolverata di parmigiano grattuggiato.
8 commenti:
Sono riuscita a mettere il link da Brii, chissà che cosa è successo...speriamo che le altre riescano nell'intento al primo colpo e speriamo di essere in tanti come per la A.
Grazie per la partecipazione e a prestoooooo!!!!
Grazie, Aiù, sei un tesoro!
Ho appena riprovato a mettere il commento ma esce sempre la noiosissima scritta "awaiting moderation" :-(, ho anche fotografato la pagina come prova indissolubile :-)
Ma credo che dipenda da lei sbloccare il mio account sul suo blog, altrimenti dovrò ripetutamente (ho in serbo altre ricettine :-) romperti le scatole per farlo tu, e non mi sembra neanche giusto.
Un aBBraccione grandeeee! :-)
Sono appena tornata dal Trentino-Val D'Adige dove ho passato una settimana bianca stupenda, e sono tornata a fare zuppo di orzo anch'io. L'ho appena messo sul mio blog (coi funghi) ma mi piace molto la tua versione.
Ciao Linda, ma quanto si sta bene in quelle montagne? Corro a vedere la tua minestra, mi sta venendo famuccia :-)
Buonissimo w.e.!
Con la B abbiamo superato noi stesse: http://abcincucina.blogspot.com/2012/02/b-come-bolzano.html!!! Grazie per la partecipazione, ti aspetto in Veneto :-)
PS Abbiamo un problema con un blog e non posso ancora fare il collage e il video, spero di risolvere quanto prima!
Grazie, cara Elo, ho molto apprezzato tutta la traccolta ed ogni singola immagine dello slide, complimenti ancora! :-)
Capito per caso sulle tue pagine in cerca di questa ricetta e mi pento di esserci arrivata solo dopo aver preparato la zuppa! Ho trovato la variante con i fagioli di cui parli anche tu in un libro di cucina regionale, poi per curiosità ho fatto una ricerca sul web ed eccomi qua! Se fossi arrivata prima a queste pagine avrei omesso senz'altro i fagioli e avrei aggiunto il latte. La tua zuppa è molto più chiara rispetto alla mia che invece ha preso un bel colore marrone tipico dei fagioli. Inoltre nel mio libro non veniva utilizzita né cipolla né sedano, ma io ho fatto di testa mia e li ho uniti al soffritto, perché una zuppa senza cipolla e sedano per me non è una zuppa!
Mi sto dilungando troppo, ci tengo solo aggiungere che mi piace il tuo modo di scrivere, è raro trovare blog di cucina che parlino anche dei luoghi oltre che dei piatti.
Spero di leggerti ancora, in questo mondo virtuale così pieno di tutto è facile trovarsi quanto perdersi!
Giulia
Giulia, che bella Santa Lucia mi hai fatto con tutti questi complimenti! :-)
Scherzi a parte, anche io ho visto delle ricette coi fagioli, ma sinceramente in Trentino l'ho sempre mangiata senza, l'aggiunta in più è sempre stata di sola pancetta.
Ma sicuramente le versioni saranno molteplici, magari anche con altre verdure, come la verza, per esempio.
Sicuramente così chiara è forse più apprezzabile alla vista, soprattutto dei bambini :-)
Grazie per la tua visita, spero di riuscire a mantenere vivo il tuo interesse anche in futuro :-)
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