IN TAVOLA - ON THE TABLE

29 aprile 2008

La Goodie Bag

Si chiama Goodie Bag, la borsa che Coccinelle ha creato nel 2007 e lanciato sul mercato in edizione limitata per contribuire economicamente a sostegno della Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus, che si occupa della tragica piaga dell’ abbandono dei bambini in America Latina e Caraibi. Un modo per comunicare un messaggio di aiuto e speranza, un gesto concreto e lodevole da parte dell’azienda che si è sempre contraddistinta per il suo spirito di collaborazione e l’attenzione alle tematiche solidali che rientrano perfettamente negli obiettivi preposti dalla mission. Morbida e romantica, femminile e raffinata, la borsa rappresenta un pezzo unico. Il fascino della borsa viene esaltato dall’utilizzo di pellami naturali che, con il vissuto del capo, svelano un particolare effetto vintage. Autenticamente italiana, rivela in ogni suo particolare il laborioso estro della tradizione artigianale. Armonioso punto d’incontro tra moda e solidarietà, è stata proposta a fronte di un contributo simbolico di 150 euro, l’intero ricavato devoluto al progetto del Centro di Riabilitazione per bambini disabili la Casa dei Piccoli Angeli in Haiti, in particolare per il programma di prevenzione della disabilità dedicato alle donne incinte, in età fertile e ai loro bambini.

Dopo il grande successo ottenuto con la prima edizione andata subito sold out, anche per la collezione Primavera-Estate 2008 l'azienda è felice di rinnovare il suo impegno con il lancio della versione estiva, in tre misure e in cinque colori: dai classici bianco e nero, ai nuovi argento, rosso e turchese. La borsa sarà realizzata in un tessuto speciale tecno-glass fornito dall'azienda Limonta, leader di mercato nel settore dei tessuti, partner dell'iniziativa. Il prezzo di vendita varia da 90 a 125euro, e il 10% del ricavato sarà devoluto alla Fondazione Rava per ultimare il centro di riabilitazione per bambini in difficoltà "Casa dei Piccoli Angeli" di Haiti.
Tra le ambasciatrici del progetto anche alcuni personaggi noti al pubblico come Martina Colombari e Cristina Parodi.

28 aprile 2008

Tiramisù ai frutti rossi

Il classico tiramisù leggermente modificato nella crema e presentato nel colore più vivo dell'arcobaleno: rosso fuoco! Ho usato fragole di stagione, ma è divino anche con lamponi o frutti di bosco misti.

INGREDIENTI:

fragole
pavesini, 6 pacchetti
250g. di mascarpone
250g. di ricotta
3 uova
8 cucchiai di zucchero
un paio di cucchiai di maraschino

Pulire le fragole, tagliarle a pezzetti piccoli e metterle in una ciotola con un paio di cucchiai di zucchero, in questo modo diventeranno belle lucide per la guarnizione finale.
Montare le uova intere con 6 cucchiai di zucchero finchè saranno ben spumose e triplicate di volume (nel Ken a vel. 3 con frullino, nel Bimby a vel. 3 con farfalla), unire poi delicatamente il mascarpone e la ricotta.
Fare uno sciroppo di fragola frullando dei frutti con un pochino di acqua e aromatizzarlo col maraschino. Sbriciolare a mano i pavesini, versarci sopra lo sciroppo e dare una mescolata.
Comporre il tirami su: pavesini imbevuti, crema, fragole, e ancora uno strato di pavesini e crema.
Riporre in frigo fino al momento di servire, quando si aggiungerà l'ultimo strato di fragole.
Con questa dose vengono 8/10 bicchieri grandi, oppure 10/12 medi o 12/14 piccoli.
Si può anche usare la classica crema al mascarpone!

Sono diverse le regioni che si contendono la paternità sulle origini del tiramisù: Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana.
La storia più fantasiosa riguardante le origini del tiramisù narra di un pasticciere torinese che, in seguito ad una richiesta dell'allora primo ministro Camillo Benso Conte di Cavour, creò un dolce che sostennesse il goloso statista nella sua difficile opera di unificare il territorio italiano. Da qui il nome, appunto, di "tiramisù".
Altri racconti, meno fantasiosi, ma allo stesso modo difficilmente confutabili, sulle origini del tiramisù, le fanno risalire o al ristorante "El Toulà" di Treviso, oppure all'opera di alcuni pasticcieri senesi, verso la fine del 1600, in occasione della visita del Granduca di Toscana, Cosimo III de' Medici. Il dolce avrebbe dovuto rappresentare quelle che erano le caratteristiche del nobile: grandiosità e semplicità. Era importante che fosse sfarzoso e goloso proprio come il duca. Venne così realizzata quella che al tempo fu chiamata “zuppa del duca”. In seguito sembra che i cortigiani attribuirono al dolce proprietà eccitanti e afrodisiache così che da “zuppa del duca” divenne "tiramisù".

da italiadonna.it
Tiramisu-Heaven In Your Mouth: a website about the most heavenly dessert on God's earth!

Risotto con asparagi

Un risotto tipicamente primaverile e sempre delicato. Personalmente lo gradisco con gli asparagi verdi, che danno anche un po' di colore, ma si possono usare anche quelli bianchi.

INGREDIENTI:

1 kg. di asparagi
500g. di riso semifino vialone nano
mezzo porro
1 scalogno
burro
grana grattuggiato
brodo vegetale
dado vegetale
sale/pepe

Pulire gli asparagi, tagliare le punte e sbollentarle leggermente in acqua salata, passandole poi in acqua fredda per mantenere il colore vivo. Tagliare i gambi a rondelle di circa un centimetro e sbollentarli in acqua salata. Fare un soffritto con burro, porro e scalogno tritati fini, aggiungere i gambi degli asparagi e cuocere per 5/10 minuti, allungando con l'acqua di cottura.
Buttare il riso e tostarlo per un paio di minuti. Allungare alla mano con brodo vegetale caldo, poco alla volta, girando spesso e portare il riso quasi a cottura, lasciandolo morbido e all'onda. Salare e pepare o insaporire col dado. Aggiungere le punte di asparagi, mantecare con burro e formaggio e lasciar riposare mezzo minuto.
Servire guarnendo il piatto con un paio di punte.

Croissants strepitosi!

L'altro giorno ho voluto provare una ricetta di Lucia che assicurava dei croissants strepitosi e così, come un vero last minute, ho organizzato un mini Cucinare Insieme in men che non si dica. Lucia, anche se febbricolante, ci ha dato tutto il suo supporto tecnico e morale e il risultato sono stati dei fantastici croissants soffici, morbidi, gustosi, perfetti!
Grazie, Lucia, la tua ricetta è ora annoverata tra i preferiti!

INGREDIENTI:

Lievitino:

110g di farina 00
55g di farina Manitoba
75g di latte tiepido
25g di lievito di birra
2 cucchiaini di zucchero
Sciogliere il lievito e lo zucchero nel latte tiepido, aggiungere la farina e impastare. Lasciare riposare fino al raddoppio, un'oretta circa.

Nel Bimby: lievito, zucchero e latte nel boccale, 20” vel. 2 , 37/40°. Aggiungere la farina e impastare 30” vel. 6. Lasciare riposare nel boccale per un'ora.

Tirare fuori il burro dal frigo, tagliando i 75g dell'impasto a pezzettini, lasciando invece gli 80g della sfogliatura in un pezzo unico.

Impasto:


190 g di farina 00
145 g di farina Manitoba

125g di acqua fredda

75g di burro a pezzetti

25g di strutto

1 uovo + 1 tuorlo

50/100g di zucchero

10g di sale

scorza grattuggiata di mezzo limone

80g di burro per sfogliare


Tenere la farina a portata di mano, ne possono servire un paio di cucchiai in più.


Fare la fontana, mettere al centro l'acqua, le uova, lo zucchero e amalgamare, aggiungere poi il burro e lo strutto e la scorza grattuggiata, amalgamare un pochino, unire il lievitino a pezzetti e scioglierlo un po', prendere un po' di farina e inziare a impastare, verso la fine della farina aggiungere il sale e impastare bene, lavorando per una decina di minuti.

Nel Ken: acqua, zucchero, uova e mescolare a vel. 2 per un minuto, aggiungere poi il burro, lo strutto e la scorza grattuggiata e mescolare a vel. 2 per un paio di minuti, aggiungere il lievitino a pezzi, mescolarlo alla stessa velocità, poi aggiungere la farina e il sale e impastare 5/8 minuti sempre a vel. 2 finchè l'impasto si stacca dalle pareti.

Nel Bimby: sgonfiare il lievito con qualche colpo a intermittenza, aggiungere l'acqua, le uova, lo zucchero, il burro, lo strutto e la scorza grattuggiata e amalgamare a vel. 3 per pochi secondi. Aggiungere la farina e i l sale e impastare per 1 minuto e mezzo a vel. 6, poi Spiga per 1 minuto.

Se gli impasti non si sono amalgamati bene, menare e battere l'impasto a mano finchè sarà diventato omogeneo.


Stendere la pasta, infarinando il piano di lavoro, mettere gli 80g di burro a pezzetti nei ¾ superiori della pasta, piegare a libro portando prima la parte senza burro verso il centro e poi piegandoci sopra quella col burro.


1° giro: mettere la pasta verticale davanti a noi e ridistenderla con delicatezza per non bucarla e far uscire il burro, ripiegare prima il sotto verso il centro poi la parte superiore sopra, coprire con pellicola, adagiare su un vassoio e mettere in frigo a riposare per 30 minuti.

2° giro: esattamente come il primo.

3° giro: esattamente come il primo.

Mano a mano che si lavora la pasta migliora, si appiana e diventa liscia e bellissima!

Per avere croissants perfetti e tutti uguali preparare un campione di cartoncino con base 9cm. e altezza 15cm.


Stendere la pasta in un grande rettangolo di circa 30x70cm.,

Piegare il rettangolo a metà per il lungo delicatamente senza schiacciare cercando di non far attaccare la pasta. Con una rotella o un coltello grande tagliare i triangoli ,tenendo una base di 9cm. Riaprire i triangoli e tagliare lungo la linea centrale.

A questo punto formare i croissants. Essendo un lavoro un po' lunghetto, meglio coprire con un panno umido o la pellicola metà dei croissants (volendo si possono mettere anche in frigo).
Con il matterello stendere il triangolo per allungarlo un pochino, poi praticare un piccolo taglio di 1cm. e mezzo a metà del lato lungo (quello di 9cm.), questo ci permetterà di formare i corni laterali piegati, iniziare ad arrotolare con una mano cercando di non schiacciare e tirando delicatamente la punta con l'altra mano (il taglio nella pasta tenderà ad aprirsi verso i lati esteriori, va bene così).

Qui un video che mostra il passaggio.


Disporli ben distanziati sulla teglia, con carta forno, spennellarli con uovo intero sbattuto con un po' di latte e:

- mettere a lievitare a temperatura ambiente se si cucinano appena lievitati

- mettere a lievitare a temperatura ambiente, per poi congelarli e metterli direttamente congelati in forno per cuocerli al bisogno (allungando leggermente il tempo di cottura)

- mettere a riposare in frigo, coperti (meglio nei contenitori per torte) per cuocerli l'indomani mattina (andranno tolti dal frigo e fatti lievitare una mezzoretta nel forno spento con pentolino di acqua calda)

- direttamente in freezer, per congelarli e successivamente scongelarli la sera in frigo, farli lievitare una mezzoretta in forno con pentolino di acqua calda la mattina seguente e procedere quindi alla cottura

Prima di infornare si ridà una leggera spennellatura delicatamente per non sgonfiarli e si spolverano di zucchero. Infornare quindi a 180° fino a colorazione, circa 10/12 minuti, un po' di più se messi in forno congelati.

Una volta freddi, a piacere spolverare di zucchero a velo, oppure, ancora caldi, pennellarli con miele per un effetto lucido.

25 aprile 2008

Focaccia ligure con pasta madre


L'avevo vista fare l'altro giorno da un panificatore ligure in tv e la cosa mi aveva molto incuriosito perchè usava la pasta madre, mia adorata creatura! Armata di carta e penna mi sono subito annotata queste poche dritte per fare una focaccia ligure veramente
eccezionale !!!


INGREDIENTI:

250g. pasta madre, rinfrescata da almeno 6 ore o la sera prima
250g. farina 0
10g. sale (2% sui 500g. di cui sopra)
20g. olio extravergine di oliva (4% sui 500g. di cui sopra)
acqua tiepida quanto basta, ne ho messa 100/120g

sale fino, olio extravergine di oliva, acqua

In una ciotola grande mettere la farina, aggiungere il sale in un angolino della farina, coprire con la pasta madre e aiutandosi con un po' d'acqua tiepida impastare bene e lavorare fino a quando gli ingredienti saranno ben amalgamati.

Nel ken: sciogliere grossolanamente la pasta madre con un po' di acqua, quindi aggiungere la farina e impastare 10 minuti finchè l'impasto è ben amalgamato.

Stendere poi la pasta in una teglia da forno unta e schiacciarla leggermente con la punta delle dita in modo da fare i classici buchi.


Aggiungere sopra un po' di sale, l'olio a filo e poi un po' d'acqua e spargere bene il tutto in modo che tutta la superficie della focaccia sia unumidita.
Far lievitare per almeno 45 minuti al caldo, meglio se un'ora abbondante.
Cuocere a 190/200° per quasi mezzora.

Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, per la regione Liguria ospitata da Kri di Tutto a occhio

23 aprile 2008

Momento di riflessione

E' stata una settimana emotivamente forte e intensa.
La vita ci ha messo per l'ennesima volta impetuosamente di fronte al suo scorrere inesorabile e ai suoi appuntamenti fissi e imprevedibili: eventi malinconici e dolorosi si sono susseguiti a scadenza quasi giornaliera, come se per un attimo non ci fosse stato altro posto che per la sofferenza, coinvolgendo persone vicine e lontane, amici e conoscenti. Il meteo stesso sembrava essersi messo in perenne conflitto regalando giornate scrosciose e maledettamente umide e tediose.
Quando oggi, una giornata indimenticabile per la mia famiglia, ricevo un messaggio da una persona speciale, che avevo perso di vista ma che tanto aveva significato in quel particolare periodo della mia vita...un segno del destino?...forse, ma averlo ricevuto proprio in questa giornata proprio da quella persona mi ha rasserenato e confortato.
Niente è mai perduto, anche nei momenti più tristi e sconvolgenti...c'è sempre un filo conduttore, qualcosa di impalpabile che lega le cose...anche solo per aria...qualcosa per cui vale sempre la pena di lottare e non arrendersi mai, qualcosa di forte e pungente che sa fare tanto male ma che riesce poi a rinascere e rinsaldarsi tenacemente e con serenità nel profondo del cuore!

"Io non sento il tuo cuore! Perchè la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere...ma devi tentare perchè se non hai tentato non ha mai vissuto" Bill Parrish

dal film Vi presento Joe Black, in programmazione in questi giorni su Sky

22 aprile 2008

Marmellata di fragole

Sono arrivate le fragoleeeeeee!!!
Passione mia e dei ragazzi, e la marmellata di fragole è la nostra preferita!
L'altro giorno, sotto un'acqua torrenziale, mi ha chiamato "l'omino del monte", come ho definito un simpatico ambulante di frutta e verdura, che aveva un paio di cassette di fragoloni in saldo...non mi aspettavo granchè, anche dopo la passata stagione alquanto infelice per le fragole...e invece...mi sono portata a casa 8 chili di meravigliose, sode, dolci, profumate dolcezze rosse!

Ho scartabellato allora tutti i miei libri e libricini alla ricerca di una valida alternativa facile e veloce per fare una degna marmellata...quella dell'anno scorso, purtroppo, venne molto liquida, nonostante l'aggiunta del fruttapec, nonostante le belle fragole profumate trentine, nonostante l'impegno e la voglia di farla.
E così, facendo una "ratatouille" di consigli, dosi e accorgimenti sono arrivata a questa delizia di ricetta: oggi semplicemente meravigliosa sui biscotti del Lagaccio!

INGREDIENTI:

1,300kg. di fragole
500g. di zucchero
un limone
un quarto di vino bianco
un pezzetto di mussola di cotone o garza
un rametto di menta fresca, facoltativo

Per una marmellata "da favola" usare metà fragole e metà fragoline di bosco!

Senza togliere il picciolo sciacquare le fragole nel vino bianco (non serve un particolare tipo di vino, io ho usato un rimasuglio di prosecco ormai svampito) e farle scolare bene. Questo permetterà di lasciare integro il profumo delle fragole. Togliere il picciolo e tagliarle a metà o in quarti a seconda della grandezza.
Metterle nella pentola (possibilmente bassa e larga, in rame o antiaderente), ricoprirle con lo zucchero e il succo del limone. dare una girata e lasciarle riposare 15 minuti. Nel frattempo recuperare la buccia e i semini del limone, avvolgerli stretti in una mussolina di cotone e metterli nella pentola (aiutano a rassodare la marmellata essendo ricchi di pectina). Mettere quindi la pentola sul fuoco, coprirlo e cuocere per 10 minuti a fuoco medio/basso. Si formerà subito uno sciroppo.
Togliere allora il coperchio, cuocere ancora un paio di minuti, scolare le fragole con un mestolo forato e lasciare sobbollire lo sciroppo a fuoco medio per 5 minuti. Quindi riunire le fragole allo sciroppo, cuocere per altri 5 minuti, scolarle una seconda volta e rimettere lo sciroppo sul fuoco per altri 5 minuti, schiumando se necessario. Ripetere la stessa operazione una terza volta, poi cuocere tutto insieme per una decina di minuti. A questo punto la marmellata dovrebbe essere pronta, bella soda al punto giusto e di un bel rosso vivace. A piacere, profumare con foglioline di menta. Invasare, chiudere ermeticamente, capovolgere i barattoli fino a completo raffreddamento, poi etichettarli e conservarli preferibilmente in un luogo fresco e buio.

Qualche piccolo consiglio:

- usare solo frutta soda e matura ma, pulirla bene eliminando ogni piccola traccia di marcio, un piccolo pezzo può rovinare un'intera padellata di marmellata.
- legare un lato dello spago del fagottino di bucce e semini di limone al manico della pentola, in questo modo sarà più facile recuperarlo a fine cottura.
- quando si tolgono le fragole dalla pentola, meglio trasferirle in una ciotola riscaldata, mantenendola vicino ai fornelli, per evitare bruschi sbalzi di temperatura ai frutti.
- sterilizzare i vasetti e i coperchi ben lavati in forno a 120° per mezzora, avendo poi l'accortezza di maneggiarli con un panno avvolto intorno perchè scottano.

Gallette coi fiocchi - BBD # 9

Ecco dei craeckers sfiziosi e unici nel suo sapore. L'aggiunta di farina e fiocchi di avena li rendono gradevolmente morbidi di gusto al palato.
Perfetti per accompagnare formaggi e salumi, ma simpatici anche da sgranocchiare da soli guardando la tv o leggendo un libro.

INGREDIENTI:

250g. di fiocchi di avena
300/350g. di acqua calda
350/400g. di farina 0
12g. di lievito di birra*
80g. di olio extravergine di oliva
80g. di latte circa
30g. di zucchero
1 cucchiaino di sale

*oppure 250g. pasta madre, aggiungendo anche circa 100g di farina di avena all'impasto

In una ciotola mettere i fiocchi e l’acqua calda, dare una bella mescolata e far rinvenire per circa 30/40 minuti. Fare una bella fontana grande con la farina e in un angolo la casetta per il sale, sciogliere bene al centro il lievito (o la pasta madre) con il latte. Unire l’olio e lo zucchero e amalgamare, senza farina. Quindi prendere un poco di farina e farla assorbire, unire il sale e i fiocchi senza scolarli perchè avranno già assorbito tutta l'acqua. Coprire con la restante farina e iniziare a impastare prima con la spatola, prendendo l'impasto da sotto, rovesciandolo sopra e schiacciando, poi velocemente con le mani.

Nel Ken: mettere il latte con il lievito (o la pasta madre) e scioglierlo bene, aggiungere l'olio e lo zucchero e un po' i farina, poi aggiungere alternando farina e fiocchi (senza scolarli), per ultimo il sale e impastare velocemente.


Quando tutto è ben amalgamato mettere a riposare coperto a campana per 30 minuti circa, con la pasta madre si lascia un paio di ore circa. Un po' di pasta alla volta, tirarla direttamente a sfoglia fina su carta forno, ritagliare a quadrati con la rotella. O meglio ancora, passarla velocemente nella sfogliatrice, un paio di volte nello spessore più grosso per uniformare i bordi, poi nel medio e nel fine (col Ken mi sono fermata al numero 4). Infornare a 170° per 6 minuti, poi abbassare a 150° per altri 10 minuti. Se piacciono molto croccanti lasciare qualche minuto in più. Più sottile è la sfoglia più croccanti diventano le gallette.

Se conservati in un recipiente ermetico, tipo Tupperware, durano anche un mese!

Si possono fare anche con i fiocchi di cereali misti.

Questa ricetta partecipa al BBD#9 di Astrid - below in English:

Here some delicious and funny crackers, pleasingly soft tasted due to oat flakes and flour. Perfect with cheese, hams and salami, but also nice to munch watching tv, reading a book or whenever you fall in unexpected hunger attacks!

INGREDIENTS:

250g. oat flakes

300/350g. warm water

350/400g. flour 0

12g. yeast *

80g. of extra virgin olive oil

80g. milk

30g. sugar

1 teaspoon salt

* or 250g. sour dough, adding then about 100g oat flour

Put the flakes in a bowl and cover them with warm water, mix and let rest about 30/40 minutes. Gather the flour on your table making a big hole in the middle, put salt in "a little house" an the edge, melt yeast (or sour dough) with milk in the centre, add oil and sugar, then a little flour to absorb it, add salt and flakes without draining because they have already absorbed all the water. Add all flour and start kneading. You can do the same in the mixer at low speed adding flour and flakes little by little. Put the dough to rest for about 30 minutes (covered), using sour dough it will take a couple of hours. Stretch the dough (better directly on baking paper) and cut in squares. You can also pass it quickly in the pasta making machine , a couple of times at the biggest thickeness, then at the medium and then at a lower (with Ken I stopped at number 4). Bake at 170 degrees for 6 minutes, then 150 ° for another 10 minutes. If you like them very crispy leave a few minutes more. The thinner the pastry is, the more crispy will be your crackers.

They will be good for a month if kept in a Tupperware or airtight box.

Eccezzzzzzziuuuuuunale veramente!



Ho ricevuto questo premio la settimana scorsa...e mi scuso con le care amiche donatrici della mia riprorevole pubblicazione ritardataria ma la settimana è stata travolgente e impetuosa e mi sono come persa in un mare in tempesta!


Ecco le motivazioni per cui sono stata premiata:


- da Silvia: a Cindystar , una miniera di idee, sempre disponibile ad aiutare ed a condividere (i tuoi "Strichetti delle Simili" sono ormai una presenza fissa nei miei menu e non solo d'estate!).

- da Emi: @ Cindy, donna travolgente, sempre disponibile, tutto fare, super donna di casa (affollatissima !!), mi ha insegnato tante cose ma ancora ne vorrei imparare.

- da Romina: Cindystar, che dire di lei e del suo blog semplicemente MERAVIGLIOSI!!!

Grazie mille, ragazze, e ricambio di cuore a voi stesse il premio, in primo luogo per la vostra pazienza e poi questo mi ispirate:

- Silvia: silenziosamente e perdutamente immersa in una coltre di impalpabile nebbiolina montana...una timida stella brilla...anche se pur fioca scintilla...

- Emi: chi fa da sè...fa per tre...sempre fantasticamente chupposamente! ...certo che a te non si potrà mai domandare "meglio un uovo oggi o una gallina domani?"

- Romina: spirito partenopeo entusiasmante...e "i due pezz'i core" coi loro sorrisi birichini in prima pagina sul blog mi fanno troppa tenerezza!

Un encomio speciale ad Aoulik e Uncle Pigor che garbatamente ci ospitano nella loro caratteristica Trattoria: e come dice il detto..."un menu al giorno...leva il medico di torno!"

Infine, virtualmente lo dono a tutti quelli che hanno un blog e casualmente o meno inciampano in queste pagine, a quelli che leggono e apprezzano ciò che scrivo, a quelli che leggono e passano oltre, a quelli che leggono e disapprovano...ma intanto hanno letto!

20 aprile 2008

Biscotti del Lagaccio

Ho partecipato a un divertente Cucinare Insieme di Tizzy che ci ha proposto la sua versione dei caratteristici biscotti del Lagaccio genovesi, sia con pasta madre che con lievito di birra.

Non conoscevo questi biscotti e su Wikipedia ho trovato queste utili informazioni: i biscotti del Lagaccio (in genovese "bescheutti do Lagasso") nacquero nel 1593 nel quartiere omonimo del Lagaccio, a Genova, nei pressi del bacino artificiale omonimo voluto da Andrea Doria, colmato negli anni '60, dove all'epoca un forno incominciò a produrre i biscotti.
All'origine erano semplici fette di pane biscottate che servivano per la conservazione in barca. E' molto adatto per le prime colazioni e gli spuntini. Tuttora è prodotto da alcune industrie dolciarie vicino a Genova, e in generale in tutta la Liguria, a Ovada, Voltaggio e nel basso Piemonte. Questo biscotto è chiamato, sioprattutto nell'ovadese, biscotto della salute. In realtà, l'unica differenza che corre tra i due tipi di biscotto, è l'aggiunta, nel biscotto del lagaccio, di una piccola parte di liquore digestivo all'Anice.

INGREDIENTI:

Per i rinfreschi della pasta madre:
100g di pasta madre iniziale
300g di farina
150g di acqua

Per l'impasto:
250g di farina
50g di acqua
100g di zucchero
60g di burro morbido 2,5g di semi di finocchio o anice (facoltativi)

La farina usata è una farina di forza, mescolando metà manitoba e metà farina 00.

Primo giorno:1° rinfresco: sciogliere 100g di pasta madre (rinvenuta a temperatura ambiente se era conservata in frigo) con 50g di acqua, impastare bene con 100g di farina, fare la palla, taglio a croce far riposare in ciotola coperta in luogo caldo per 3 ore.
2° rinfresco: prendere 100g del primo rinfresco, 50g di acqua, impastare bene con 100g di farina, fare la palla, taglio a croce far riposare in ciotola coperta in luogo caldo per 3 ore.
3° rinfresco: prendere 100g di pasta madre dal secondo rinfresco, scioglierli con 50g di acqua, impastare bene con 100g di farina, fare la palla, taglio a croce far riposare in ciotola coperta in luogo caldo per 3 ore.

Impasto:
Sciogliere i 250g del terzo rinfresco in 50g di acqua, aggiungere un pò di farina, poi il burro e lo zucchero e la restante farina (ed eventualmente i semi di anice) poco alla volta, impastare bene fino ad avere un impasto morbido e liscio. Far riposare in ciotola coperta per 3 ore.

Dividere poi l'impasto in 4 parti (di circa 170g l'una) e formare dei filoni, come per fare gli gnocchi, lunghi circa 40cm. Disporli ben distanziati su una teglia con carta forno e lasciarli lievitare al caldo (sarebbero perfetti 28° con umidità 60%) per tutta la notte, ci possiamo aiutare mettendoli nel forno con un pentolino di acqua calda e la lucetta accesa.

L'indomani cuocerli a 180° per 30 minuti, forno statico; usando il ventilato abbassare la temperatura a 160°, se colorano troppo in fretta coprirli con la stagnola. metterli poi su una griglia a raffreddare completamente.

Accendere poi il forno a 250° e tagliare i filoni in diagonale con tagli spessi un dito.
Rimetterli sulla placca del forno e biscottarli per 4/5 minuti per lato.
Sono migliori gustati il giorno dopo ancora!



Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, per la regione Liguria ospitata da Kri di Tutto a occhio