Sbrinz-elle, un po' monelle :-)
L'idea era buona, l'esecuzione forse un po' meno, ma rimediata strada facendo, ottenendo poi un risultato sicuramente più salutare.
Sto parlando della ricetta per il contest Swiss Cheese Parade, sponsorizzato dai Formaggi Svizzeri, che chiuderà i battenti domani a mezzanotte (ed io son qui che cincischio con ancora un paio di ideuzze da provare :-).
Ho ricevuto due bei pezzi di Sbrinz e Gruyère, con cui realizzare una ricetta a tema street food/cibo da strada.
Per me l'assonanza cibo da strada = fritto è inevitabile: quanti ricordi e quante scorpacciate nei banchetti al luna park, nei chioschi alle sagre, nei ristori di mercati e bancarelle di fiera. E per tutti un denominatore comune: quel profumino che avvertivi a distanza, quella scia di libidinosa acquolina che seguivi ad occhi chiusi e narici spalancate e che ti portava dritto dritto alla casa madre dei balocchi goderecci!
E poi quel piccolo, caldo involucro tra le mani, avvolto nell'oleata che non protegge abbastanza, e le chiazze a pois che crescono a dismisura, trasudano nelle mani,
che pare stiano facendo una maschera di bellezza ammorbidente.
E se il contenuto era dolce e spolverato di zucchero, il dito in bocca per recuperare ogni singolo granello era un must irrinunciabile, alla faccia del più basic bon ton del cibo.
E poi, non c'è un detto, sacrosanta verità, che fritta è buona anche una suola da scarpa? :-)
E' vero, fa male (ma un peccatuccio ogni tanto non sporca irrimediabilmente la propria fedina alimentare), chissà poi che olio/grasso/unto avranno usato per friggere ... e qui stoppiamo ogni posibile argomentazione o polemica che ne potrebbe nascere.
Ma tant'è che sono partita in quarta, rincorrendo ancora col cuore (o forse era un altro organo ad avere il sopravvento? :-) la scia dei peccati di gola fanciulleschi ... e testarda e cocciuta mi sono fritta con le mie stesse mani!
Ho voluto riproporre le tipiche panelle siciliane, al formaggio e aromatizzate con spezie ed aromatiche diverse.
A onor del vero, non ho preso pienamente coscienza dell'ingrediente aggiunto, lo Sbrinz, che in cottura ad alte temperature si sarebbe sciolto ed avrebbe conseguentemente ammorbidito la frittella. Bastava, quindi, tenere più sodo l'impasto di partenza e il gioco era fatto.
Ma così non feci, la prima panella fritta un mappazzone, anzi quasi più uno squacquerone, che Bruno Barbieri mi avrebbe quasi lodato per l'inventiva; con le seguenti sono migliorata, mantenendo anche una (dis)ordinata diversità di forme quasi maniacale e voluta.
Poi la piccola lampadina si accende, prima che lo scoramento avesse la meglio sulla dubbia giornata ai fornelli, e al silenzioso urlo di sfida mo' ti sistemo io per le feste ecco rinascere le mie panelle, pardon Sbrinz-elle, tra le braccia calde ed avvolgenti del mio fidato amato forno.
E gradevole sorpresa all'assaggio fu.
Si possono aromatizzare a piacere: con prezzemolo tritato, come da tradizione, con rosmarino e noce moscata, come quelle preparate, con menta tritata (che ho scoperto recentemente essere un'accoppiata vincente col formaggio), o più esoticamente con paprika, o curry.
olio per friggere oppure stampi rotondi per tartellette
Sto parlando della ricetta per il contest Swiss Cheese Parade, sponsorizzato dai Formaggi Svizzeri, che chiuderà i battenti domani a mezzanotte (ed io son qui che cincischio con ancora un paio di ideuzze da provare :-).
Ho ricevuto due bei pezzi di Sbrinz e Gruyère, con cui realizzare una ricetta a tema street food/cibo da strada.
Per me l'assonanza cibo da strada = fritto è inevitabile: quanti ricordi e quante scorpacciate nei banchetti al luna park, nei chioschi alle sagre, nei ristori di mercati e bancarelle di fiera. E per tutti un denominatore comune: quel profumino che avvertivi a distanza, quella scia di libidinosa acquolina che seguivi ad occhi chiusi e narici spalancate e che ti portava dritto dritto alla casa madre dei balocchi goderecci!
E poi quel piccolo, caldo involucro tra le mani, avvolto nell'oleata che non protegge abbastanza, e le chiazze a pois che crescono a dismisura, trasudano nelle mani,
che pare stiano facendo una maschera di bellezza ammorbidente.
E se il contenuto era dolce e spolverato di zucchero, il dito in bocca per recuperare ogni singolo granello era un must irrinunciabile, alla faccia del più basic bon ton del cibo.
E poi, non c'è un detto, sacrosanta verità, che fritta è buona anche una suola da scarpa? :-)
E' vero, fa male (ma un peccatuccio ogni tanto non sporca irrimediabilmente la propria fedina alimentare), chissà poi che olio/grasso/unto avranno usato per friggere ... e qui stoppiamo ogni posibile argomentazione o polemica che ne potrebbe nascere.
Ma tant'è che sono partita in quarta, rincorrendo ancora col cuore (o forse era un altro organo ad avere il sopravvento? :-) la scia dei peccati di gola fanciulleschi ... e testarda e cocciuta mi sono fritta con le mie stesse mani!
Ho voluto riproporre le tipiche panelle siciliane, al formaggio e aromatizzate con spezie ed aromatiche diverse.
A onor del vero, non ho preso pienamente coscienza dell'ingrediente aggiunto, lo Sbrinz, che in cottura ad alte temperature si sarebbe sciolto ed avrebbe conseguentemente ammorbidito la frittella. Bastava, quindi, tenere più sodo l'impasto di partenza e il gioco era fatto.
Ma così non feci, la prima panella fritta un mappazzone, anzi quasi più uno squacquerone, che Bruno Barbieri mi avrebbe quasi lodato per l'inventiva; con le seguenti sono migliorata, mantenendo anche una (dis)ordinata diversità di forme quasi maniacale e voluta.
E gradevole sorpresa all'assaggio fu.
Si possono aromatizzare a piacere: con prezzemolo tritato, come da tradizione, con rosmarino e noce moscata, come quelle preparate, con menta tritata (che ho scoperto recentemente essere un'accoppiata vincente col formaggio), o più esoticamente con paprika, o curry.
Ingredienti:
250 g. di farina di ceci
700 g di acqua
700 g di acqua
200g di Sbrinz gratuggiato
sale/pepe
sale/pepe
noce moscata
olio extravergine di oliva
olio extravergine di oliva
trito di aromatiche a scelta
spezie a scelta
olio per friggere oppure stampi rotondi per tartellette
Setacciare la farina di ceci e versarla in una casseruola dai bordi alti, meglio se antiaderente.
Unire l'acqua a freddo poco alla volta, mescolando bene con una frusta per non fare grumi.
Aggiungere anche un cucchiaio di olio e mettere sul fuoco, portare a bollore e lasciare sobollire a fiamma bassa finchè l'impasto si stacca bene dai bordi della pentola (mescolando ogni tanto sempre per evitare grumi).
Unire l'acqua a freddo poco alla volta, mescolando bene con una frusta per non fare grumi.
Aggiungere anche un cucchiaio di olio e mettere sul fuoco, portare a bollore e lasciare sobollire a fiamma bassa finchè l'impasto si stacca bene dai bordi della pentola (mescolando ogni tanto sempre per evitare grumi).
Togliere dal fuoco ed aggiungere il formaggio e l'aromatica o spezia preferita, nel mio caso rosmarino e noce moscata, amalgamando bene il composto.
Versare l'impasto su un tavolo di marmo precedentemente unto, o su un grande vassoio unto, stendendolo in uno strato di 1,5/2 cm. di spessore.
Versare l'impasto su un tavolo di marmo precedentemente unto, o su un grande vassoio unto, stendendolo in uno strato di 1,5/2 cm. di spessore.
Lasciare raffreddare bene (si può fare la mattina per la sera o la sera per la mattina), ritagliare poi dei rombi/triangoli/tondi.
Versione fritta: versare un dito abbondante di olio in una padella e friggere le Sbrinz-elle prima da un lato, poi dall'altro finchè ben dorate. Scolare su
carta assorbente e servire subito.
Versione al forno: ungere leggermente degli stampi da tartellette (10 cm. di diametro, meglio se antiaderenti), mettere l'impasto negli stampi, pennellare con olio o uovo sbattuto ed infornare a 180/200° per circa 15 minuti o finchè ben dorate.
Questa ricetta partecipa all'Abbecedario Culinario Mondiale per la tappa in Svizzera ospitata da Ivy.
5 commenti:
E mi sa che sono buonissime in entrambe le versioni!!!
Fritte però...
Anche a me la prima idea che è venuta pensando allo street food è stato il fritto ed in effetti ho fritto delle palline di zucca e Sbinz con ripieno di Gruyère e non una ma già due volte!!!
In bocca al lupo per il contest
WOWWWW that looks SO YUMMY mmm:) your blog is my addiction now haha
Check out one of my Swedish fav. recipies in the link above:)
Have a wonderful day dear
LOVE Maria at inredningsvis - The Swedish home decor blog
Carla, grazie, il fritto ha un fascino irresistibile ed irrinunciabile, e qualche volta "si può fare"! ... come diceva qualcuno in un film cult! :-)
Maria, thanks for passing by, glad to meet you! :-)
I would love some of the fried ones Cindy!
Come along, Ivy, you're welcome! :-)
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