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Namaste
(नमस्ते)
Sono molto felice e fiera di esserne l'ambasciatrice, avendo una naturale inclinazione quasi viscerale verso questo popolo, le sue tradizioni e il suo cibo.
Fare un riassunto di poche righe di questa vasta regione è un'impresa non facile, tante sono le diversità che lo compongono. Ma abbiamo tempo tre settimane per visitarlo più dettagliatamente ed arricchire post dopo post il nostro bagaglio culturale di questo grande paese asiatico.
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L'India (in hindi भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (Hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi. È il settimo paese per estensione geografica al mondo (3.287.263 km²) e il secondo più popolato, con 1.175.000.000 abitanti al censimento del 2012. Sede della civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia. Quattro grandi religioni del mondo, l'Induismo, il Buddismo, il Giainismo e il Sikhismo, sono nate qui, mentre lo Zoroastrismo, l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam arrivarono entro il primo millennio d.C. dando forma nella regione a una grandissima diversità culturale.
Dai primi decenni del XVIII secolo diversi paesi europei, tra cui Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, iniziarono ad arrivare dapprima come commercianti, ma approfittando poi delle spaccature fra i vari regni presenti, si andarono imponendo con le loro colonie. E gradualmente finì annessa alla Compagnia britannica delle Indie Orientali, dalla metà del XIX secolo. Nel 1857 un'insurrezione a livello nazionale chiamata Prima guerra di indipendenza indiana mise in serio pericolo il dominio della società britannica, ma alla fine la rivolta venne sedata. Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della Corona britannica come colonia dell'Impero Britannico.
E' diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza caratterizzata da una diffusa resistenza non violenta guidata da Gandhi.
Dopo l'indipendenza furono portate avanti lotte di religione e fra le caste, e insurrezioni in varie parti del paese, ma che si fu in grado di arginare attraverso la tolleranza e le riforme costituzionali.
Il terrorismo in India costituisce un importante problema di sicurezza, in particolare nel Jammu e Kashmir, nel nord-est dell'India e negli ultimi anni anche nelle grandi città come Delhi e Mumbai. L'attacco del 2001 al Parlamento indiano rimane l'attentato più grave.
L'India ha sospeso le controversie territoriali con la Cina, che nel 1962 portò alla guerra sino-indiana, e con il Pakistan, che portò a guerre nel 1947, 1965, 1971 e 1999.
L'India è un membro fondatore del Movimento dei Non-Allineati e delle Nazioni Unite (all'epoca come facente parte dell'India britannica).
Nel 1974 ha condotto un test nucleare sotterraneo, a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel 1998, rendendola così una potenza dotata di bomba atomica.
E' la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali, e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato il paese nella seconda economia a più rapida crescita (è uno dei quattro Paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRIC), ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo e malnutrizione.
Essendo una società pluralistica, multilingue e multietnica, l'India è altresì ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di habitat protetti.
Si trova a nord dell'equatore, e la sua costa si estende per 7.517 km di lunghezza; tre quarti dei quali corrono lungo la penisola, mentre quasi un terzo appartengono alle isole Andamane, Nicobare, e Laccadive.
L'Himalaya, la più alta catena montuosa del pianeta, la cinge a nord e a nord-est, dando origine a grandi fiumi che la attraversano, tra cui il Gange e il Brahmaputra, gettandosi poi nel Golfo del Bengala.
L'India comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche, fortemente influenzate sia dalla scala geografica, che dalla varietà topografica. Ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal desertico a ovest, alpino e glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole, al subtropicale, all'arido. Da qui si innestano tutta una serie di microclimi regionali. Il subcontinente ha quattro stagioni: inverno (gennaio e febbraio), estate (da marzo a maggio), la stagione del monsone (da giugno a settembre), e un periodo post-monsone (ottobre-dicembre).
E' la seconda entità geografica per diversità culturale, linguistica e genetica dopo l'Africa.
La Costituzione non riconosce una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'hindi è lingua ufficiale del governo e da una a tre lingue sono designate come lingue ufficiali dei singoli stati. In India si parlano ben 179 lingue diverse: l'hindi è la più parlata oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Unione. L'inglese, che viene ampiamente utilizzato in economia e nelle gestioni aziendali, ha lo status di lingua ufficiale sussidiaria. La Costituzione riconosce inoltre altre 21 lingue che vengono abbondantemente parlate e utilizzate nei documenti pubblici dei vari stati.
L'industria cinematografica indiana è la più grande al mondo. Bollywood, con sede nella città di Mumbay, possiede la più prolifica industria cinematografica del pianeta. Anche la musica è un'altra componente culturale che copre una vasta gamma di tradizioni e stili regionali.
In India lo sport è praticato soprattutto dalle classi ricche e dagli alti ceti della popolazione. Sono soprattutto sport di origine anglosassone i più praticati come il Cricket (ritenuto da molti lo sport nazionale), l'Hockey su prato, il Polo ed il Tennis. Di recente crescita anche il Rugby, mentre è scarsamente seguito il Calcio.
Nonostante le difficoltà economiche in cui riversa gran parte della popolazione, gli Indiani sono un popolo molto festoso ed ogni occasione è buona per fare festa. Molte loro celebrazioni sono di origine religiosa, anche se gran parte rispettate a prescindere dalla casta e dal credo. Tra le principali vi sono Diwali, Thai Pongal, Holi, Onam, Vijayadasami, Durga Puja, Eid ul-Fitr, Bakr-Id, Natale, Buddha Jayanti e Vaisakhi. Ci sono inoltre festività ufficialmente osservate nei singoli Stati, qui una breve descrizione. Le pratiche religiose sono parte integrante della vita quotidiana.
Oltre a Gandhi, un altro personaggio importante indiano fu lo scrittore Rabindranath Tagore, autore di poesie romanzi saggi e racconti, che vinse il Premio Nobel nel 1913.
Qui un documento per una più approfondita storia della millenaria civiltà indiana (da wikipedia).
Essendo un paese molto sconfinato i cibi variano da uno stato all'altro. La sua cucina, assai ricca e variegata, è il risultato di diverse cucine regionali, ognuna con un proprio carattere ma tuttte ugualmente deliziose. Nel Nord, dove il clima temperato permette l'allevamento di montoni, l'agnello viene cotto nel forno, molto lentamente. Spostandosi verso sud, attraversando Delhi e il Punjab, l'alimentazione diventa molto più ricca: oltre all'agnello si consuma il pollo e per cucinare si usa principalmene il ghee (burro chiarificato). In queste regioni si preferisce il pane al riso. Sulla costa orientale, nella Baia del Bengala, grazie al mare a ai numerosi fiumi abbonda il pesce.
Il clima torrido e umido è favorevole alle palme da cocco e quindi il cocco compare spesso nelle ricette di quelle zone. Sulla costa occidentale, nel Gujarat, dove la popolazione è in maggioranza vegetariana, si fa un gran consumo di cereali e verdure, come pure nel Tamil Nadu, nell'estremo sud. Nel clima umido e tropicale del sud-ovest, a Goa e Malabar, crescono in abbondanza datteri, palme da cocco, banane e vi sono pesci e crostacei in abbondanza. Nell'India del Sud si prediligono il riso e i cibi cotti a vapore. I piatti sono piccantissimi per tradizione, molto più che al Nord.
Paese di svariate razze e religioni è proprio la religione a influenzare maggiormente l'alimentazione con rigide regole da rispettare. Per esempio, Musulmani ed Ebrei non mangiano carne di maiale, mentre per gli Indù e i Sikh è vietata la carne di manzo. Sebbene molti Indù siano vegetariani, molti includono nella loro dieta pesci e crostacei perchè li considerano un raccolto del mare.
L'India è uno dei principali produttori nel mondo di tè e il
Darjeeling è considerato il più buono al mondo, ed è quasi interamente esportato.
Ho molti libri di ricette indiane, amo questa cucina, le sue spezie e i suoi profumi, alcuni dei quali regalo di una cara amica che ha vissuto in India a lungo, e mi ha promesso di portarmici al più presto.
Seguo anche amiche di blog indiane, e la neofita
FBAI indiana si è gemellata con la nostrana
AIFB di cui faccio parte.
Amo il cibo di strada, son convita che attraverso di esso si esprimano le emozioni più vere e gustose delle tradizioni culinarie di un paese.
Anche l’India fa parte di questa grande comunità di street-food, coi suoi tipi banchetti in ogni dove, così attraenti e persistentemente odorosi.
Se si domanda ad un indiano quale il suo cibo di strada preferito, la sua risposta più frequente sarà
Bhelpuri,
Panipuri e
Pav Bhaji.
Pare che questa specialità sia nata come pranzo per i lavoratori di un mulino tessile a Mumbai, conveniente e facile da mangiare durante la loro breve pausa. Oggi ha superato le sue umili origini e può essere trovata nel menu nella stragrande maggioranza dei ristoranti di tutto il paese, anche perché è un piatto molto facile da cucinare e servire.
Il bhaji è una preparazione di verdure miste con cipolle, pomodori, patate e spezie di base, molto piccante e di colore rosso/arancio: le verdure vengono cucinate e poi schiacciate per dare la consistenza di un sugo denso, tipo purè. Viene solitamente servito con cipolla tritata cruda e coriandolo fresco, un pizzico di succo di lime e una generosa cucchiaiata di burro, accompagnato dal tipico pav. Per sopportare la piccantezza del piatto, il trucco è mangiare un po' di cipolla cruda prima, in modo che questa attutisca l’impatto della sensazione di calore opprimente sulla lingua (forse basterebbe dosare meglio il peperoncino, ndr).
Un’usanza locale dice che non si è mangiato il vero
pav bhaji fino a quando non lo si degusta sulla spiaggia, dove la spiaggia in questione è la
Chowpatty di Mumbai.
Da non perdere questo
video, dove Vikas Kumar ci mostra come un venditore di strada (il suo chiosco si chiama
Chandan Laxmi Pav Bhaji and Fast Food) prepara il
bhaji su questa grande padella di ferro piatto chiamata
Tava: la velocità e la destrezza con cui vengono schiacciate e mescolate le verdure è incredibile. E siamo proprio a
Juhu Chowpatty Beach.
Il pav (spesso chiamato anche pao o pau in onore dell'eredità portoghese) per il pav bhaji sono dei panini morbidi semidolci panini cotti uniti, tipo danubio.
Vengono poi presi singolarmente o a coppie, tagliati a metà e schiacciati sul burro fuso e serviti con il sugo di verdure.
In lingua Marathi pad significa un quarto, e probabilmente il nome deriva dall’usanza di servire il pav bhaji accompagnato da 4 panini uniti.
Ma in lingua Hindi significa piedi, e un’altra leggenda sostiene che l'impasto per questi panini, prodotti in quantità enormi, fosse fatto con i piedi al posto delle mani, per produrne abbastanza da soddisfare la grande richiesta.
In questo
video Nisha Madhulika ci mostra (in lingua originale) come fare i
pav. In inglese si possono seguire le
istruzioni dello chef di Cooking Shooking.
Laadi Pav
250 g di farina 0
130/150 g di latte tiepido
un cucchiaio di olio o di burro ammorbidito
1 cucchiaio di miele o di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di lievito secco o 5 g di lievito di birra
burro fuso per spennellare a fine cottura
Sciogliere il lievito fresco nel latte (per quello secco seguire le indicazioni riportate).
In una ciotola mettere la farina e lo zucchero, iniziare ad impastare aggiungendo il latte a filo, l’olio (o il burro) e per ultimo il sale.
Deve risultare un impasto molto morbido. Formare una palla e mettere a levitare in una ciotola unta, coperta, fino al raddoppio.
Trasferire poi sul piano di lavoro e dividere l’impasto a metà, poi in quarti ed infine in ottavi.
Formare una pallina per ogni ritaglio e metterle a lievitare in uno stampo rettangolare leggermente distanziate tra loro e coperte con un panno umido per circa 30/40 minuti.
Infornare a 200° per 10/13 minuti, non devono scurire molto.
Una volta tolte dal forno pennellare con il burro fuso e lasciare raffreddare su una griglia.
Bhaji
(Curry di verdure piccante)
Bhaji (che si pronuncia con la
a strascicata, quasi doppia) significa verdure, da non confondere con la stessa parola pronunciata con la
a corta, che significa frittelle.
La consistenza delle verdure, solitamente schiacciate a purè, potrebbe anche essere differente, con le verdure a pezzettini se piace.
È possibile utilizzare il
pav bhaji masala *, come quello che mi ha portato la mia spacciatrice indiana fiduciaria, oppure preparare un mix di spezie come in ricetta per avere un sapore autentico (per non sbagliare ho fatto metà e metà). Solitamente un terzo di cucchiaino per spezia, ma la quantità segue la propria indole, come l’uso del peperoncino preferito, più o meno piccante, a proprio gusto.
* mix di spezie così composto, in ordine decrescente: coriandolo - peperoncino rosso - mango - cumino - sale iodato - finocchio - cassia - zenzero - pepe nero - chiodi di garofano - cardamomo - noce moscata - carvi - anice stellato - macis
Ingredienti:
verdure miste
(carota, cavolfiore, fagioli, piselli)
1 patata grande
1 cipolla grande, tritata
2 pomodori grandi
1 cucchiaino di aglio in polvere
zenzero fresco grattugiato
olio extravergine di oliva
curcuma
peperoncino rosso
coriandolo
cumino
garam masala
coriandolo fresco
Cuocere a vapore carota, cavolfiore, fagioli e piselli.
Sbollentare i pomodori, privarli della pelle e tagliarli a cubetti.
Usare un wok capiente: soffriggere aglio e zenzero in un paio di cucchiai di olio, aggiungere mezza cipolla tritata e cuocere a fiamma vivace finché leggermente traslucida (se necessario aggiungere un goccio di acqua in modo che non bruci).
Aggiungere i pomodori e cuocere finché ben morbidi. Schiacciarli bene col cucchiaio.
Unire il mix di spezie e cuocer a fuoco medio finché il profumo delle stesse si esaurisce.
Schiacciare le verdure con la forchetta o il passaverdura fino ad ottenere un purè e aggiungerlo nel wok.
Salare leggermente, diluire con mezzo bicchiere di acqua e cuocere 5/10 minuti finché ben amalgamato, aggiungendo ancora un po’ di acqua se necessario.
Prima di servire aggiungere un paio di cucchiai di burro fuso e guarnire con coriandolo fresco tritato.
Come servire il
pav bhaji: sciogliere un paio di cucchiai di burro in una padella. Tagliare un panino (non del tutto), aprirlo e posizionare entrambi i lati interni sul burro fuso e lasciarlo assorbire, rosolandolo leggermente. Mettere il panino su un piatto, aggiungere un paio di mestoli di
bhaji di lato (anche dentro al panino) e servire con la rimanente cipolla tritata, qualche goccia di succo di lime fresco e ancora una cucchiaiata di burro fuso.
Vi aspetto speziatamente ai fornelli fino al 16 novembre compreso.
Namaste
(नमस्ते)
La nostra raccolta indiana - Our Indian Collection
Salato - Savoury