Battenberg Cake
Davvero, siamo agli sgoccioli di questa grande raccolta del Menù Lib(e)ro, pensato e ideato da Marta e Aiu', che ci ha accompagnato in questi ultimi mesi (da maggio, per l'esattezza) offrendoci una carrellata di idee per presentare un menù ricco e corposo ai nostri ospiti, tutte prese dai libri più o meno conosciuti della grande biblioteca mondiale dedicata alla cucina, spaziando dalle pubblicazioni più recenti a quelle più vintage e capisaldi della tradizione culinaria.
Lynne è stata la nostra ospite per la sezione dedicata a Torte e semifreddi, accogliendoci alla sua tavola con un'invitante e golosa Torta austriaca alle prugne (Zwetschencuchen) e personalmente ho voluto omaggiarla con un'altrettanto golosa torta d'Oltremanica, perfetta per un classico Afternoon Tea o in qualsiasi momento si abbia voglia di qualcosa di particolare da addolcirci la giornata. E' composta da un impasto morbido, una genoise, diviso in due prima della cottura e una parte colorata a contrasto; una volta cotto si ridivide e si compone il dolce alternando i colori, in modo da formare una scacchiera, usando come collante della confettura di albicocche. Si ricopre poi di marzapane (facile da fare in casa) e si lascia compattare in frigorifero.
E' ormai tradizione consolidata far risalire la sua creazione al 1884, per celebrare le nozze della nipote della regina Vittoria con il principe tedesco Luigi di Battenburg, da qui il nome, e che le 4 sezioni della torta rappresentassero in origine i quattro principi di Battenburg: lo stesso Luigi e isuoi fratelli Alexander, Franz-Joseph e Henry.
Ma facendo una ricerca più approfondita su internet, ho trovato un articolo pubblicato da Ivan Day nel 2011 che pone dei dubbi su questa origine. Ne riporto fedele traduzione (e sulla sua pagina originale potrete trovare anche le relative immagni):
Ci sono molte storie su questa famosa torta inglese, composta da strati alternati di pasta genovese colorati e racchiusi in una copertura di pasta di mandorle. Nella sezione trasversale sembra il disegno di una finestra di un bambino, che è senza dubbio il motivo per cui è nota nel nord dell'Inghilterra come Torta della finestra della cappella (Chapel Window Cake). La storia più comunemente tramandata sulla torta si riferisce alla sua presunta origine: pare, infatti, sia stata creata per celebrare il matrimonio (nel 1884) del principe Luigi di Battenburg con la nipote della regina Vittoria, la principessa Vittoria. Questa spiegherebbe il perchè delle quattro sezioni della torta, a rappresentare in origine i quattro principi di Battenburg: lo stesso Luigi ei suoi fratelli Alexander, Franz-Joseph e Henry. L'unico problema di questa storia è che le prime ricette apparse di questa torta erano a 9 quadrati e non a 4 come si trovano nelle versioni moderne.
La prima ricetta da me ritrovata con sezioni colorate è stata pubblicata da Frederick Vine nel 1898 nel suo meraviglioso libro Salable Shop Goods. Vine era uno dei panettieri e pasticceri più eminenti del suo tempo; non solo era l'autore di numerosi libri, ma era anche l'editore della rivista specializzata The British Baker. Nella sua ricetta dice chiaramente di creare una torta con nove sezioni, alternativamente colorate di rosso e bianco, riportandone il diagramma. La stessa immagine della torta finita apparve solo quattordici anni dopo il matrimonio di Louis e Victoria, pubblicata dal fornaio più rispettato di Londra. Se Frederick Vine non sapeva che aspetto avesse una Battenburg Cake, allora chi lo sapeva? Alcuni altri in realtà. Nei primi anni del XX secolo, un certo numero di professionisti pubblicarono ricette ed illustrazioni in sintonia con quelle di Vine. Ad esempio, la ricetta di T. Percy Lewis e A. G. Bromley nel The Book of Cakes (Londra, 1903) è composta da nove riquadri, come si evince dalla loro dettagliata illustrazione a colori. Non sono stato capace di trovare nessuna prova contemporanea di questo dolce a conferma che sia stato inventato proprio per onorare il matrimonio reale del 1884; questo fatto potrebbe essere vero e molto probabilmente la tradizione si basa su una memoria popolare, ma non sembra essere stata tramandata in nessun documento scritto. Né ci sono resoconti effettivi che colleghino il numero delle sezioni con i principi di Battenburg, a meno che, ovviamente, non ce ne fossero altri 5 di cui non sappiamo nulla. Forse Louis aveva altri fratelli di cui suo padre preferiva mantenere il segreto e non proferire parola! La storia dei quattro pannelli e dei principi sembra essere emersa abbastanza di recente ed è descritta su Wikipedia senza alcuna citazione della sua fonte: se qualcuno è a conoscenza della documentazione iniziale che collega questa torta al matrimonio di Battenburg, sarei felice e perennemente grato di una libera condivisione. Nel 1923, la torta di Battenburg era ancora realizzata con nove riquadri, come testimonia la fotografia pubblicata sul libro The Ship's Baker di Richard Bond, un altro eroe dimenticato della gastronomia britannica che si specializzò in libri sulla cucina di mare.
Una Battenburg Cake ben fatta è una sfida tecnica per ogni fornaio e si può facilmente intuire perché sia stata scelta come prova di abilità per i concorrenti di The Great British Bake Off. In passato, il compito di costruire uno di questi dolci veniva spesso affidato a fornai e pasticceri apprendisti per testare la loro abilità e i risultati venivano spesso esposti. In un'edizione del libro di Vine (forse del 1936), si può vedere quali tipi di Battenburg Cake venissero confezionate negli anni Trenta. Nell'immagine riportata, le torte di Battenburg sono quelle a sinistra e a destra. Sono gli anni Trenta e il numero di pannelli si è moltiplicato da 9 a 25: l'Art Deco sembrava fuori di testa! Forse i panettieri dell'epoca non stavano solo onorando i fratelli di Sua Altezza Serenissima (compresi quelli illegittimi), ma anche tutti i suoi nipoti e pronipoti! Quanti ne aveva?
Torniamo alla spinosa domanda: quando la Battenburg Cake diventò a 4 pannelli? Non ne sono sicuro, ma è possibile che si risalga a quando iniziarono ad essere prodotte da panificatori industriali come Lyons, che per quanto ne so iniziò a commercializzarli in serie prima della Seconda Guerra Mondiale. Suppongo che fare una torta a 4 riquadri sia molto più facile da realizzare (anche in scala industriale) rispetto a una con 9. Allora, da dove viene la storia dei quattro principi di Battenburg? Beh, molto probabilmente farà parte delle innumerevoli leggende tramandate riguardo i nostri cibi tradizionali.
Se c'è un eroe in questa storia, è Frederick Vine. Questo scrittore dimenticato di cibo britannico, di cui me ne occupo ampiamente sul mio blog, è stato l'autore di un altro libro: Cakes and How to Make Them (Torte e come realizzarle). Sfortunatamente nessuna delle edizioni di questo libro è datata, anche se alcune note fanno presupporre una pubblicazione dell'anno precedente a quella di Salable Shop Goods, probabilmente verso il 1890. Se questo è corretto, e sono necessarie ulteriori ricerche per confermarlo, questo libro contiene proprio la prima vera ricetta della Battenburg Cake. Tuttavia, è un dolce completamente diverso dalla torta che ora porta questo nome. La precedente Battenburg Cake di Vine è in realtà una semplice torta alla frutta cotta in uno stampo da plum-cake (segue ricetta per chi avesse voglia di provarla).
Da notare che Vine, il cui pseudonimo era Compton Dene, ci dice che "queste torte si vendono bene ovunque vengano mostrate". Ciò indicherebbe che la Battenburg Cake fu un arrivo abbastanza recente nella pasticceria nei primi anni dopo il 1890. La coppia reale si sposò solo sei anni prima che la ricetta fosse stampata; quindi forse questa precedente torta ha più pretese di essere la torta celebrativa originale piuttosta di quella che noi conosciamo a più colori. Vine era al culmine della sua carriera al momento del matrimonio; se fosse vivo ora, sono sicuro che sarebbe in grado di dirci perché una torta di frutta deliziosa ma anonima sia stata sostituita da una più appariscente ma anche più stucchevole in neanche sei anni.
Bene, suppongo che la morale di questa storia sia quella di non limitarsi a credere a tutto ciò che ci propinano in tv o su Wikipedia. Per quelli che sono più interessati alla vera realtà piuttosto che alla finzione, ecco la firma e l'etichetta originale di Frederick Vine, tratti dalla copia di Gastronomic Regenerator di Alexis Soyer, che ora fa bella mostra di sè nella mia biblioteca. È un bene prezioso. Sicuramente avrete notato che ho sempre scritto Battenburg con una "u", piuttosto che Battenberg, che sembra essere un'evoluzione lessicale contemporanea. Bene, ho seguito anche il signor Vine in questa faccenda, perché penso che dovrebbe essere proprio lui ad avere l'ultima parola.
Dopo questo mio scritto, ho trovato altre notizie interessanti riguardo questa torta, scrivendone ulteriormente in questo articolo (Buttenberg Cake Revisited, or Neapolitan Roll Rediscovered) e in seguito anche in quest'altro (Butternburg Cake History Again!).
Per voi, la traduzione di questi ultimi 2 articoli in un prossimo futuro :-))
Al momento, godiamoci una fetta di questa torta così scenografica (ma anche buona, a piccole dosi, ve lo assicuro!)
Ma facendo una ricerca più approfondita su internet, ho trovato un articolo pubblicato da Ivan Day nel 2011 che pone dei dubbi su questa origine. Ne riporto fedele traduzione (e sulla sua pagina originale potrete trovare anche le relative immagni):
Ci sono molte storie su questa famosa torta inglese, composta da strati alternati di pasta genovese colorati e racchiusi in una copertura di pasta di mandorle. Nella sezione trasversale sembra il disegno di una finestra di un bambino, che è senza dubbio il motivo per cui è nota nel nord dell'Inghilterra come Torta della finestra della cappella (Chapel Window Cake). La storia più comunemente tramandata sulla torta si riferisce alla sua presunta origine: pare, infatti, sia stata creata per celebrare il matrimonio (nel 1884) del principe Luigi di Battenburg con la nipote della regina Vittoria, la principessa Vittoria. Questa spiegherebbe il perchè delle quattro sezioni della torta, a rappresentare in origine i quattro principi di Battenburg: lo stesso Luigi ei suoi fratelli Alexander, Franz-Joseph e Henry. L'unico problema di questa storia è che le prime ricette apparse di questa torta erano a 9 quadrati e non a 4 come si trovano nelle versioni moderne.
La prima ricetta da me ritrovata con sezioni colorate è stata pubblicata da Frederick Vine nel 1898 nel suo meraviglioso libro Salable Shop Goods. Vine era uno dei panettieri e pasticceri più eminenti del suo tempo; non solo era l'autore di numerosi libri, ma era anche l'editore della rivista specializzata The British Baker. Nella sua ricetta dice chiaramente di creare una torta con nove sezioni, alternativamente colorate di rosso e bianco, riportandone il diagramma. La stessa immagine della torta finita apparve solo quattordici anni dopo il matrimonio di Louis e Victoria, pubblicata dal fornaio più rispettato di Londra. Se Frederick Vine non sapeva che aspetto avesse una Battenburg Cake, allora chi lo sapeva? Alcuni altri in realtà. Nei primi anni del XX secolo, un certo numero di professionisti pubblicarono ricette ed illustrazioni in sintonia con quelle di Vine. Ad esempio, la ricetta di T. Percy Lewis e A. G. Bromley nel The Book of Cakes (Londra, 1903) è composta da nove riquadri, come si evince dalla loro dettagliata illustrazione a colori. Non sono stato capace di trovare nessuna prova contemporanea di questo dolce a conferma che sia stato inventato proprio per onorare il matrimonio reale del 1884; questo fatto potrebbe essere vero e molto probabilmente la tradizione si basa su una memoria popolare, ma non sembra essere stata tramandata in nessun documento scritto. Né ci sono resoconti effettivi che colleghino il numero delle sezioni con i principi di Battenburg, a meno che, ovviamente, non ce ne fossero altri 5 di cui non sappiamo nulla. Forse Louis aveva altri fratelli di cui suo padre preferiva mantenere il segreto e non proferire parola! La storia dei quattro pannelli e dei principi sembra essere emersa abbastanza di recente ed è descritta su Wikipedia senza alcuna citazione della sua fonte: se qualcuno è a conoscenza della documentazione iniziale che collega questa torta al matrimonio di Battenburg, sarei felice e perennemente grato di una libera condivisione. Nel 1923, la torta di Battenburg era ancora realizzata con nove riquadri, come testimonia la fotografia pubblicata sul libro The Ship's Baker di Richard Bond, un altro eroe dimenticato della gastronomia britannica che si specializzò in libri sulla cucina di mare.
Una Battenburg Cake ben fatta è una sfida tecnica per ogni fornaio e si può facilmente intuire perché sia stata scelta come prova di abilità per i concorrenti di The Great British Bake Off. In passato, il compito di costruire uno di questi dolci veniva spesso affidato a fornai e pasticceri apprendisti per testare la loro abilità e i risultati venivano spesso esposti. In un'edizione del libro di Vine (forse del 1936), si può vedere quali tipi di Battenburg Cake venissero confezionate negli anni Trenta. Nell'immagine riportata, le torte di Battenburg sono quelle a sinistra e a destra. Sono gli anni Trenta e il numero di pannelli si è moltiplicato da 9 a 25: l'Art Deco sembrava fuori di testa! Forse i panettieri dell'epoca non stavano solo onorando i fratelli di Sua Altezza Serenissima (compresi quelli illegittimi), ma anche tutti i suoi nipoti e pronipoti! Quanti ne aveva?
Torniamo alla spinosa domanda: quando la Battenburg Cake diventò a 4 pannelli? Non ne sono sicuro, ma è possibile che si risalga a quando iniziarono ad essere prodotte da panificatori industriali come Lyons, che per quanto ne so iniziò a commercializzarli in serie prima della Seconda Guerra Mondiale. Suppongo che fare una torta a 4 riquadri sia molto più facile da realizzare (anche in scala industriale) rispetto a una con 9. Allora, da dove viene la storia dei quattro principi di Battenburg? Beh, molto probabilmente farà parte delle innumerevoli leggende tramandate riguardo i nostri cibi tradizionali.
Se c'è un eroe in questa storia, è Frederick Vine. Questo scrittore dimenticato di cibo britannico, di cui me ne occupo ampiamente sul mio blog, è stato l'autore di un altro libro: Cakes and How to Make Them (Torte e come realizzarle). Sfortunatamente nessuna delle edizioni di questo libro è datata, anche se alcune note fanno presupporre una pubblicazione dell'anno precedente a quella di Salable Shop Goods, probabilmente verso il 1890. Se questo è corretto, e sono necessarie ulteriori ricerche per confermarlo, questo libro contiene proprio la prima vera ricetta della Battenburg Cake. Tuttavia, è un dolce completamente diverso dalla torta che ora porta questo nome. La precedente Battenburg Cake di Vine è in realtà una semplice torta alla frutta cotta in uno stampo da plum-cake (segue ricetta per chi avesse voglia di provarla).
Da notare che Vine, il cui pseudonimo era Compton Dene, ci dice che "queste torte si vendono bene ovunque vengano mostrate". Ciò indicherebbe che la Battenburg Cake fu un arrivo abbastanza recente nella pasticceria nei primi anni dopo il 1890. La coppia reale si sposò solo sei anni prima che la ricetta fosse stampata; quindi forse questa precedente torta ha più pretese di essere la torta celebrativa originale piuttosta di quella che noi conosciamo a più colori. Vine era al culmine della sua carriera al momento del matrimonio; se fosse vivo ora, sono sicuro che sarebbe in grado di dirci perché una torta di frutta deliziosa ma anonima sia stata sostituita da una più appariscente ma anche più stucchevole in neanche sei anni.
Bene, suppongo che la morale di questa storia sia quella di non limitarsi a credere a tutto ciò che ci propinano in tv o su Wikipedia. Per quelli che sono più interessati alla vera realtà piuttosto che alla finzione, ecco la firma e l'etichetta originale di Frederick Vine, tratti dalla copia di Gastronomic Regenerator di Alexis Soyer, che ora fa bella mostra di sè nella mia biblioteca. È un bene prezioso. Sicuramente avrete notato che ho sempre scritto Battenburg con una "u", piuttosto che Battenberg, che sembra essere un'evoluzione lessicale contemporanea. Bene, ho seguito anche il signor Vine in questa faccenda, perché penso che dovrebbe essere proprio lui ad avere l'ultima parola.
Dopo questo mio scritto, ho trovato altre notizie interessanti riguardo questa torta, scrivendone ulteriormente in questo articolo (Buttenberg Cake Revisited, or Neapolitan Roll Rediscovered) e in seguito anche in quest'altro (Butternburg Cake History Again!).
Per voi, la traduzione di questi ultimi 2 articoli in un prossimo futuro :-))
Al momento, godiamoci una fetta di questa torta così scenografica (ma anche buona, a piccole dosi, ve lo assicuro!)
175 g di burro morbido
175 g di zucchero super fino
175 g di farina 00 autolievitante, setacciata
3 uova grandi, sbattute
pizzico di sale
colorante rosso per alimenti
mezzo cucchiaino di acqua di rose
mezzo cucchiaino di acqua di fiori di arancio (o estratto di mandorla)
90 g di marmellata di albicocche
450 g di marzapane *
zucchero
uno stampo 20x20 oppure 2 stampi 10x20
* Marzapane: 320 g farina di mandorle-180 g zucchero a velo
-90 g di confettura di albicocche
Frullare la farina di mandorle, lo zucchero a velo e la marmellata fino ad ottenere un composto omogeneo.
Imburrare uno stampo 20 x 20 cm. Dividerlo a metà con una parete formata da un cartoncino rivestito di alluminio. Rivestire lo stampo con carta forno, fermandola con un pochino di burro sul fondo e sulla parete dello stampo e facendo attenzione a ricoprire anche la parete divisoria di alluminio.
Oppure rivestire i 2 stampi rettangolari con carta forno, fermandola con un pochino di burro sul fondo e sulle pareti degli stampi.
Lavorare il burro con lo zucchero con una frusta fino ad avere una crema liscia ed omogenea. Unire le uova a filo, poco alla volta, sempre mescolando con la frusta.
Aggiungere poi la farina, un cucchiaio alla volta, fino ad esaurimento. Se il composto fosse troppo duro aggiungere un paio di cucchiai di latte.
Dividere il composto in due parti uguali: unire in una il colorante necessario per avere un impasto rosa e l’acqua di rose, amalgamando bene; nell’altra aggiungere l’acqua di fiori di arancio o l’estratto di mandorla.
Versare delicatamente i due impasti nelle due metà dello stampo (o ognuna in uno stampo rettangolare) e livellare. Infornare a 180/190° per 20 minuti. Fare la prova stecchino per riconoscere la corretta cottura.
Lasciare raffreddare completamente, estrarre dallo stampo, avvolgere nella pellicola e trasferire in frigo a rassodare. Pareggiare i lati delle torta in modo da ottenere due parallelepipedi perfetti. Sovrapporre la torta bianca su quella rosa e pareggiare i lati; tagliare poi le torte nel senso della lunghezza per ottenere 4 parallelepipedi uguali.
Preparare la confettura di albicocche: fare raggiungere il bollore alla confetturain un pentolino, spegnere e passate al setaccio e lasciare raffreddare.
Spennellare abbondantemente con la confettura la superficie di un blocco bianco e di un blocco rosa e accostarli. Sovrapporre altri due blocchi facendo attenzione ad alternare il colore per ottenere così la classica scacchiera di questa torta. Spennellare tutta la superficie esterna della torta, per far aderire poi la copertura, e riporre in frigo.
Trasferire il marzapane tra due fogli di carta forno e stenderlo con un matterello fino ad uno spessore di pochi millimetri. Ricoprire la torta e pareggiare i lati in modo da renderli regolari.
Riporre la torta in frigo per almeno mezz’ora o fino al momento di servire.
Questa ricetta partecipa alla nuova raccolta Menu Lib(e)ro organizzata da Aiù.
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