La cucina veronese nel mondo - Pasta e tortellini firmati Rana in tavola a New York
Giovanni e Gian Luca Rana:
Un sogno che si avvera.
Portiamo in America la preziosa tradizione gastronomica italiana di qualità.
Pasta fatta in casa e tortellini per sedurre il palato dei newyorkesi. La cucina veronese si fa largo nella Grande Mela proponendosi come alfiere del gusto italiano, con il ristorante di Giovanni Rana, «pastificio & cucina», aperto in Chelsea Market, nella nona Avenue, sul confine dei due quartieri più amati e giovani di New York: Meatpacking District e West Chelsea.
Il locale ha 140 coperti ed è stato arredato utilizzando tavoli e sedie di legno in stile rustico, con pentole di rame appese al soffitto. Veronese anche una delle firme in cucina dove a guidare lo staff sarà Giancarlo Perbellini, chef stellato Michelin, insieme a Francesco Berardinelli, originario di Verbania.
Il locale ha 140 coperti ed è stato arredato utilizzando tavoli e sedie di legno in stile rustico, con pentole di rame appese al soffitto. Veronese anche una delle firme in cucina dove a guidare lo staff sarà Giancarlo Perbellini, chef stellato Michelin, insieme a Francesco Berardinelli, originario di Verbania.
«La buona cucina è portatrice di felicità perché mette d´accordo tutti i palati», dice Giovanni Rana, presidente del Gruppo Rana. «Aprire questo ristorante a Chelsea Market è un sogno che si realizza. Portiamo a New York non solo la nostra pasta fresca ma anche tutta la preziosa tradizione culinaria italiana».
«New York è la grande sfida per chiunque voglia aprire un ristorante, ma anche una delle destinazioni strategiche per una proposta di ristorazione di qualità e di successo», aggiunge Gian Luca Rana, amministratore delegato del Gruppo Rana. «È una città in continua evoluzione, dove si concentrano tutti i trend, compreso quello del food, e sono indispensabili creatività, qualità, competenza e professionalità. A New York la cucina italiana è sempre piaciuta. Ma dimentichiamoci la cucina rustica, economica, folkloristica. Il cliente newyorkese è colto ed esigente, viaggia, conosce l´Italia ed ama l´autenticità e l´origine del cibo made in Italy».
«L´idea di utilizzare il termine pastificio e cucina è stato voluto per ricordare il luogo dove si fa la pasta», spiega Antonella Paternò Rana, responsabile ristorazione worldwide del gruppo. «Nel ristorante vengono prodotti 250 chili e 50 tipi di pasta liscia e ripiena al giorno, destinati al ristorante, al banco vendita del pastificio, al corner del take away al Grater bar, chiamato così perché incorniciato da decine di grattugie di epoche diverse, per rispondere a tutte le esigenze del pubblico. La cucina è a vista, per dare l´idea del contatto tra la materia prima e il pasto ed esprimere freschezza e l´autenticità».
La produzione è rigorosamente artigianale: pasta fresca all´uovo, liscia o ripiena, con formati che ricalcano tutte le tradizioni italiane, dalle «paparele» veronesi alle orecchiette pugliesi ai tonnarelli abruzzesi. «Questo è un ristorante che parla di tutte le regioni italiane», aggiunge Antonella Rana, «e che propone il gusto italiano, semplice ma di alta qualità. Ad esempio i girasoli di ricotta e spinaci, che sono risultati uno dei piatti maggiormente apprezzati dai clienti nei primi giorni di apertura, li serviamo in un cestino di parmigiano croccante conditi solo con burro e salvia. I tonnarelli alla bolognese, anche quelli molto gettonati, vengono proposti con un ragù di carne tradizionale. Sono piaciuti molto anche i ravioli di zucca con madorle tostate e un po´ di burro e le tagliatelle fatte con la farina di castagne e servite con il ragù di faraona e rosmarino. E ci sono anche i secondi, dal baccalà mantecato al galletto al mattone alla bistecca alla fiorentina».
Il ristorante di Giovanni Rana ha avuto, tra l´altro, un´apertura indimenticabile, in pieno ciclone Sandy. New York era affollata di turisti arrivati per la maratona del 4 novembre, gara che è stata annullata all´ultimo momento. E così molti atleti, anzichè correre per la competizione, si sono riversati per i quartieri di New York in veste di turisti. E non pochi hanno fatto visita al locale appena aperto in Chelsea Market, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta l´altra sera alla presenza del console italiano Natalia Quintavalle. Il negozio del pastificio vende trenta tipi di pasta fresca, tra cui formati innovativi come gli spaghetti con le lenticchie, le pappardelle al curry e agli spinaci, una colorata vetrina di paste e formati destinata a ingolosire i visitatori.
«Utilizziamo prodotti freschi locali, come la farina, il latte e le uova, e prodotti d´importazione italiani, come il prosciutto crudo, il Parmiggiano Reggiano Vacche Rosse, l´aceto balsamico di diverse annate d´invecchiamento, il Gorgonzola», precisa Antonella Paternò Rana. «E poi ci sono i vini: grande cantina veneta, una selezione che va dal Valpolicella al Prosecco. Nel negozio, inoltre, si trova una selezione di prodotti italiani di alta gamma, dall´aceto balsamico di Modena, ai baci di Romagna al panforte toscano, ai krumiri di Casal Monferrato e al cioccolato di Modica. La parte più golosa della tradizione italiana».
«L´idea di utilizzare il termine pastificio e cucina è stato voluto per ricordare il luogo dove si fa la pasta», spiega Antonella Paternò Rana, responsabile ristorazione worldwide del gruppo. «Nel ristorante vengono prodotti 250 chili e 50 tipi di pasta liscia e ripiena al giorno, destinati al ristorante, al banco vendita del pastificio, al corner del take away al Grater bar, chiamato così perché incorniciato da decine di grattugie di epoche diverse, per rispondere a tutte le esigenze del pubblico. La cucina è a vista, per dare l´idea del contatto tra la materia prima e il pasto ed esprimere freschezza e l´autenticità».
La produzione è rigorosamente artigianale: pasta fresca all´uovo, liscia o ripiena, con formati che ricalcano tutte le tradizioni italiane, dalle «paparele» veronesi alle orecchiette pugliesi ai tonnarelli abruzzesi. «Questo è un ristorante che parla di tutte le regioni italiane», aggiunge Antonella Rana, «e che propone il gusto italiano, semplice ma di alta qualità. Ad esempio i girasoli di ricotta e spinaci, che sono risultati uno dei piatti maggiormente apprezzati dai clienti nei primi giorni di apertura, li serviamo in un cestino di parmigiano croccante conditi solo con burro e salvia. I tonnarelli alla bolognese, anche quelli molto gettonati, vengono proposti con un ragù di carne tradizionale. Sono piaciuti molto anche i ravioli di zucca con madorle tostate e un po´ di burro e le tagliatelle fatte con la farina di castagne e servite con il ragù di faraona e rosmarino. E ci sono anche i secondi, dal baccalà mantecato al galletto al mattone alla bistecca alla fiorentina».
Il ristorante di Giovanni Rana ha avuto, tra l´altro, un´apertura indimenticabile, in pieno ciclone Sandy. New York era affollata di turisti arrivati per la maratona del 4 novembre, gara che è stata annullata all´ultimo momento. E così molti atleti, anzichè correre per la competizione, si sono riversati per i quartieri di New York in veste di turisti. E non pochi hanno fatto visita al locale appena aperto in Chelsea Market, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta l´altra sera alla presenza del console italiano Natalia Quintavalle. Il negozio del pastificio vende trenta tipi di pasta fresca, tra cui formati innovativi come gli spaghetti con le lenticchie, le pappardelle al curry e agli spinaci, una colorata vetrina di paste e formati destinata a ingolosire i visitatori.
«Utilizziamo prodotti freschi locali, come la farina, il latte e le uova, e prodotti d´importazione italiani, come il prosciutto crudo, il Parmiggiano Reggiano Vacche Rosse, l´aceto balsamico di diverse annate d´invecchiamento, il Gorgonzola», precisa Antonella Paternò Rana. «E poi ci sono i vini: grande cantina veneta, una selezione che va dal Valpolicella al Prosecco. Nel negozio, inoltre, si trova una selezione di prodotti italiani di alta gamma, dall´aceto balsamico di Modena, ai baci di Romagna al panforte toscano, ai krumiri di Casal Monferrato e al cioccolato di Modica. La parte più golosa della tradizione italiana».
articolo di Elena Cardinali - testo e foto de L'Arena del 17.XI.2012
2 commenti:
Salve, è un piacere informarla che il suo blog è stato inserito su "Blog Importanti"!
Grazie! :-)
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