Black & White Wednesday # 127
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Asparagus was cultivated and used by the Egyptians in the Mediterranean and Asia Minor 2,000 years ago, as well as in Spain. While the Greeks do not seem to cultivate asparagus, the Romans in early 200 BC had manuals set with all details about its cultivation. The asparagus was just mentioned by Theophrastus, Cato, Pliny and Apicius; in particular the latter two described accurately not only the method of cultivation, but also how to use it. Roman emperors liked the asparagus so much, that it is told they had special vessels to go and collect this vegetable, ships named as asparagus. But there was always and only a privilege for the rich gourmets.
From the XV century asparagus began to be cultivated in France, and then, in the sixteenth century, became very popular in England too; only later was introduced in North America. Native Americans used to dry asparagus to use as medicament herb.
According to the European Union rules, there are four varieties of asparagus: white, green, purple and green&purple.
They are grown almost exclusively in the Flemish part of the country, especially in Malines e Louvain area.
The Belgian asparagus, and most of all the white ones, have enjoyed a very high reputation in the XVII century until 1960.
Then their cultivation lived a long decline in Flanders, due to many reasons: the reckless taxation that the Government required, considering asparagus a luxury product, cheaper imports mainly from Asia, but also from Greece and Italy, and the great workload that the a high quality production requires.
Farmers have thus preferred to grow cauliflower and chicory, more profitable and less tiring.
Since the late 1980s, as a result of renewed consumer interest in traditional high quality, farmers resumed the production of asparagus in Flanders. But still it can not cope with the demand, so markets give on sale asparagus imported from Spain, Italy, France, Greece and even from the United States, and Belgian asparagus are still very expensive.
Asparagus is not a Belgian native vegetable, some historians believed to see the representation of asparagus on the walls of a pyramid in Saqqara, Egypt, and that would bring its culture more than 5000 years before our era. But on the other hand, some other historians have always declared that they were actually shoots of papyrus.
In any case, you will know for sure that the Greeks used wild asparagus for therapeutic purposes. Hippocrates, for example, has always said that the asparagus root was very effective against dysentery and lumbago. Always the Greeks recognized its aphrodisiac and contraception properties. This is the reason why this plant has been dedicated to Aphrodite, the goddess of love.
It was the Romans who invented the cultivation of asparagus, considered always a luxury product for its particular taste, and for the different properties attributed to it. They used to eat raw asparagus, smoked or cooked.
According to Plutarch, Julius Caesar was a big fan of asparagus and Cleopatra, his famous lover, took advantage of the special aphrodisiac properties.
The Middle Ages was a disastrous period for the cultivation of this vegetable, considered too complicated and uncertain.
During the Renaissance, the Medici brought asparagus to ancient honors, and after them was the king of France, who were fighting in Italy, and Charles V. It was him who brought Flemish Asparagus, less bitter than Spanish ones, to be smart and fashion.
And the popular tradition was born.
In the XIX century the cultivation of asparagus arrived at its peak, with the introduction of modern farming methods, so to offer this good vegetable on the tables of the Belgian bourgeoisie of the time, when the country was among the richest in the world.
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L'asparago fu coltivato e utilizzato nel Mediterraneo dagli Egizi e in Asia Minore 2000 anni fa, così come in Spagna. Mentre i greci non sembra che coltivassero gli asparagi, i Romani già dal 200 a.C. avevano dei manuali in cui minuziosamente se ne espone la coltivazione. L'asparago fu appunto citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio; in particolare questi ultimi due ne descrissero accuratamente non solo il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione. Agli imperatori romani gli asparagi piacevano così tanto, che pare abbiano fatto delle navi apposite per andarli a raccogliere, navi che avevano come denominazione proprio quella dell'asparago (asparagus). Ma resta comunque sempre un privilegio gatronomico dei ricchi.
Dal XV secolo è iniziata la coltivazione anche in Francia, per poi, nel XVI secolo giungere all'apice della popolarità anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto in Nord America. I nativi americani essicavano gli asparagi per successivi usi officinali.
Secondo le norme stabilite dall'Unione Europea, esistono quattro varietà di asparagi: bianchi, verdi, viola e quelli verdi e viola.
Sono coltivati quasi esclusivamente nella parte fiamminga del paese, soprattutto nelle zone di Malines e Louvain.
Gli asparagi belga, soprattutto quelli bianchi, hanno goduto di una reputazione molto alta dal XVII secolo fino al 1960.
In seguito la loro coltivazione ha vissuto un lungo declino nelle Fiandre, per diverse concause: la sconsiderata tassazione che lo Stato imponeva al prodotto, considerato di lusso, le importazioni più economiche di asparagi principalmente asiatici, ma anche greci e italiani, e l'importanza del carico di lavoro che la produzione di qualità di questo ortaggio richiede.
Gli agricoltori hanno così preferito dedicarsi alla produzione di cicoria o cavolfiore, più redditizi e meno faticosi.
Dalla fine degli anni 1980, a seguito del rinnovato interesse dei consumatori per i prodotti tradizionali di alta qualità, è ripresa la produzione nelle Fiandre. Ma ancora non riesce a far fronte alla domanda, per cui si continuano a vedere sui mercati prodotti importati, da Spagna, Italia, Francia, Grecia e persino dagli Stati Uniti, e gli asparagi belga sono ancora molto costosi.
L’asparago non è un vegetale autoctono del territorio belga, alcuni storici hanno creduto di vedere la rappresentazione di asparagi sulle pareti di una piramide a Saqqara, in Egitto, il che riporterebbe la sua cultura a più di 5000 anni prima della nostra era. Per contro altri storici hanno sempre sostenuto che in realtà fossero germogli di papiro.
In ogni caso, si sa per certo che i Greci usavano gli asparagi selvatici a fini terapeutici. Ippocrate, per esempio, ha sempre sostenuto che la radice di asparagi fosse molto efficace contro la dissenteria e lombalgia. Sempre i Greci gli riconoscevano proprietà afrodisiache e contraccettive. Questo è il motivo per cui questa pianta è dedicata ad Afrodite, la dea dell'amore.
Sono stati i Romani in seguito che hanno inventato la coltivazione di asparagi, ritenendolo comunque sempre un prodotto di lusso per la particolarità del suo gusto, e per le diverse proprietà ad esso riconducibili. Mangiavano asparagi crudi, affumicati o cotti.
Secondo Plutarco, Giulio Cesare era un grande estimatore di asparagi e Cleopatra, la sua celebre amante, ne sfruttava le proprietà afrodisiache.
Il Medioevo fu un periodo nefasto per la coltivazione degli asparagi, ritenuta troppo complicata e aleatoria.
Durante il Rinascimento, i Medici lo riportarono gli antichi onori, e dopo di loro i re di Francia, che battagliavano in Italia, e Carlo V. Ed è proprio questo ultimo sovrano che lanciò la moda degli asparagi fiamminghi, meno amari di quelli spagnoli.
E così nacque la tradizione.
Nel XIX secolo la coltura degli asparagi arrivò al suo apice, con l’introduzione dei moderni metodi di coltura, che permise di offrire questo buon ortaggio sulle tavole della borghesia belga dell’epoca, quando il paese era tra i più ricchi del mondo.
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Per i lituani cristiani, la Pasqua (Velykos) è la più sacra delle feste. Arriva dopo 40 giorni cupi di Quaresima e segna la resurrezione di Gesù Cristo. Ogni primavera, i lituani commemorano la Passione di Cristo assistendo alle funzioni religiose per tutta la Settimana Santa, cominciando con la Domenica delle Palme, a seguire si celebrano il Mercoledì Santo, il Giovedi Santo, il Venerdì Santo, Sabato Santo ed infine la Domenica di Pasqua.
Mentre i riti ecclesiastici di queste giornate sono paragonabili a quelli di altri paesi, molte tradizioni pasquali non strettamente legate alla liturgia sono tipicamente lituane.Una di queste tradizioni si osserva la Domenica delle Palme. In molte parti del mondo, le chiese forniscono ai loro parrocchiani rami di palma o di olivo. In Lituania i fedeli portano le palme intrecciate fatte in casa per essere poi benedette. Poiché il clima locale è troppo freddo per le palme, i lituani decorano rami di piante del loro territorio a somiglianza delle palme (in lituano verbos) per questa domenica speciale. Assomigliano più a dei piccoli bouquet che a veri e propri rami di palma, e solitamente sono fatti con rametti di ginepro, vischio, salice piangente, salice e vimini, decorati con fiori secchi coloratissimi.
Il Giovedi Santo, i lituani usano pulire le proprie case con forza e vigore per garantire un successivo anno di abbondanza e di buona salute. Si lavano e puliscono i pavimenti, le finestre, le dispense, le stufe e la lavanderia in preparazione anche del Venerdì Santo. Al di là di portare buona salute e raccolti abbondanti per la famiglia, questo rituale di pulizia di primavera è utile anche per allontanare pulci e spiriti maligni.
Il Sabato Santo è dedicato alla pittura delle uova di Pasqua (margučiai) e alle prepararazioni culinarie per la festa domenicale. Le uova di Pasqua tradizionali lituane sono colorate con tinture naturali estratte da cortecce, foglie, frutta e verdura.
Ma sono più famose le margučiai decorate, che possono essere dipinte o intagliate a mano, creando magnifiche opere d'arte. Per la pittura a mano, si usano le punte di aghi e altri oggetti taglienti per decorare modelli complicati con cera calda. Poi, dopo che la cera è indurita, si immergono le uova nella tintura colorata. Una volta asciutte, le uova vengono riscaldate e poi pressate delicatamente con un telo o della carta per rimuovere la cera e rivelare così il disegno. Per l'intaglio a mano, non viene utilizzata cera ma si immergono le uova dapprima nel colore, quindi si asciugano, e si incidono i disegni sui gusci con dei punteruoli finissimi. Entrambi i metodi richiedono talento artistico e molta pazienza per un risultato straordinario.
In Lituania, Nonna Pasqua (Velykų Senelė) porta uova e dolcetti ai bambini. Spesso i bambini si preparano per il suo arrivo, lasciando in giardino tra i cespugli dei nidi per le uova fatti in casa. La mattina di Pasqua, appena svegli vanno in cerca dei preziosi margučiai nascosti.
Il buffet lituano pasquale è un pranzo sontuoso, in netto contrasto con il digiuno quaresimale senza carne. Si abbonda con vassoi opulenti di maiale arrosto, prosciutto al forno, agnello, vitello, salsicce, anatra al forno e arrosto di pollo. Se l'agnello non rientra nel menu, si modella il burro o il formaggio nella forma di agnello e servito come simbolo pasquale. Le carni vengono abbinate a formaggi fatti in casa, uova sode, funghi trifolati o alla crema, kugelis, pane di segale, insalate assortite, e rafano. Anche il vino abbonda così come una vasta selezione di dessert panosi: panini ai semi di papavero, alle noci, torte al miele, all'uva passa e/o frutta secca.
Una tradizione lituana pasquale prevede che prima di mettersi a tavola, il padrone di casa taglia a fette un uovo sodo in tanti pezzi quanti sono gli ospiti e passa il piatto lungo il tavolo per condividere questo uovo con tutti: questo gesto simbolico di condivisione si dice porterà armonia e unità alla famiglia.
Un'altra tradizione è l'uovo che rotola. I giocatori puntellano l'estremità di uno scivolo tondo ricavato da una corteccia o legno (o cartone in tempi moderni), in un angolo del terreno. Si alternano poi a rotolare un uovo giù per lo scivolo con l'intento di toccare l'uovo di un altro giocatore. Se ci riescono, vincono entrambe le uova. Vince il giocatore con il maggior numero di uova alla fine del gioco.
Di seguito un bellissimo video di artisti lituani che decorano le uova, sia con incisione che pittura. A fine video il gioco dell'uovo che rotola.
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