27 novembre 2018

Gingerbread Gin - Gin speziato per il Club del 27


E finalmente torno a produrre per il Club del 27, dove, ahimè, mancavo da un bel po'. Ma l'appuntamento con un Calendario dell'Avvento coi fiocchi non potevo lasciarmelo scappare... soprattutto dopo aver getttato  uno sguardo veloce alle ricette e aver individuato subito la mia preferita... hic, forse son già un pochino brilla dopo qualche assaggio di dovere :-)))
Questo Gin sarà perfetto nelle lunghe serate invernali, sorseggiandolo davanti al camino, soli o in buona compagnia; sarà pure un'ottima base per vivaci cocktail natalizi, abbinato ad un buon Cava spagnolo o al nostro italianissimo fantastico Prosecco!



gingerbread gin-gin speziato


Versare una bottiglia di gin da 70 cl in un vaso con coperchio e aggiungere 150 g di zucchero Demerara, 100 g di radice di zenzero affettata (con buccia), 8 chiodi di garofano interi, 3 bastoncini di cannella spezzettati grossolanamente e mezza noce moscata grattugiata. Mescolare bene, chiudere e lasciare in infusione per 3-4 giorni, mescolando o agitando il vaso ogni giorno. Una volta raggiunto il grado di speziatura desiderata e lo zucchero risulta completamente sciolto, filtrare attraverso un setaccio rivestito di mussola e versare in bottiglie sterilizzate. 
Servire come liquore riscaldante o utilizzare come base per un Cocktail frizzante di Panpepato, rabboccando con Cava o Prosecco freddo.


Gingerbread Gin

gingerbread gin-gin speziato


Tip a 70 cl bottle of gin into a lidded container and add 150 g golden caster or demerara sugar, 100g root ginger, sliced (no need to peel), 8 whole cloves, 3 cinnamon sticks, roughly broken up, and grate in ½ a nutmeg. Stir well, cover and leave to infuse for 3-4 days, stirring or shaking every day. Once it reaches your desired spiciness (and the sugar has dissolved), strain through a muslin-lined sieve and pour into sterilised bottles. 
Serve as a warming liqueur, or use as the base for a Gingerbread Fizz cocktail, topping it up with chilled Cava or Prosecco.



Buon Calendario dell'Avvento!


Qui troverete tutte le sorprese, giorno dopo giorno.

14 novembre 2018

Tajine di frutti passiti con glassa al miele


Siamo alla frutta!
Ma non in senso sconsolato, tutt'altro :-))

Siamo arrivati al 14esimo appuntamento della raccolta del Menu Lib(e)ro, nata da un'idea di Marta, con la progettazione di Aiu' e un'entusiasmante partecipazione delle nostre amiche + 1: ancora insieme per un altro progetto, un altro gioco, un'altra scusa per provare e condividere nuove ricette, tutte prese dai libri delle nostre libreria culinarie.
E questa nuova portata è dedicata appunto a Fantasia di frutta e ci accoglie alla sua tavola Resy, offrendoci le sue deliziose e dolcissime Mele meringate al forno.
Per me una ricetta semplice ma di grande impatto scenografico, presa dal libro che Bruno Barbieri dedica ai Tajine, questi bellissimi contenitori in terracotta usati dalle popolazioni nordafricane per le loro pietanze.
Tajine è un termine di origine berbera e farebbe riferimento a una pietanza di carne in umido, tipica della cucina nordafricana (in particolare marocchina) che prende il nome dal caratteristico piatto in cui viene cotto.
Il piatto tradizionalmente è fatto interamente di terracotta, spesso smaltata o decorata, ed è composto da due parti: una parte inferiore piatta e circolare con i bordi bassi, ed una parte conica superiore che viene appoggiata sul piatto durante la cottura (una derivazione della lekanis greca).
La forma del coperchio è pensata per facilitare il ritorno della condensa verso il basso e presenta sulla sommità un pomello che ne facilita la presa. La parte inferiore viene usata per servire il piatto in tavola.
Il tajine viene tradizionalmente cotto sulle braci ardenti lasciando uno spazio adeguato tra i carboni e il tajine stesso per evitare che la temperatura aumenti troppo rapidamente. Vengono utilizzati grandi mattoni di carbone, soprattutto per la loro capacità di rimanere caldi per ore. Altri metodi prevedono l'uso di un tajine in forno o su un fornello a gas o elettrico, con il calore molto basso necessario a mantenere lo stufato a fuoco lento. Un diffusore do calore, un utensile circolare posto tra il tajine e la fiamma, viene solitamente utilizzato per distribuire uniformemente il calore. Di recente sono stati costruiti piatti con il fondo di metallo, in grado di sopportare le alte temperature e la fiamma dei moderni fornelli a gas. La cottura avviene comunque sempre a fuoco basso, lentamente, affinché la carne risulti tenera e aromatizzata.  Molti tajine in ceramica sono sia oggetti decorativi che recipienti di cottura funzionali; tuttavia alcuni sono destinati esclusivamente all'uso come piatti da portata decorativi (da wikipedia).


tajine frutti passiti con glassa al miele


Ingredienti per 4 persone:
8 albicocche secche
4 datteri Medjoul
4 fichi freschi
4 fette di ananas disidratata
1 pera William, non sbucciata e tagliata in quarti
1 pesca a pasta gialla, non sbucciata e tagliata a pezzi (omessa)
4 prugne rosse fresche
1 manciata di uva sultanina (jumbo)
3 cucchiai di miele millefiori
200 g di frutta secca mista
(noci, nocciole, pistacchi, pinoli e mandorle)
100 g di zucchero semolato
200 g di acqua
un pizzico di acido citrico
(acquistabile in farmacia)
fiori commestibili
(petali di rosa, gelsomino, sambuco)


tajine frutti passiti con glassa al miele


In una casseruola a fondo pesante unire l'acqua e lo zucchero e portare a ebollizione; spegnere la fiamma, far raffreddare lo sciroppo e versare i petali dei fiori, a piacere, conservandone alcuni per la guarnizione finale.
Lasciare macerare per 48 ore, filtrare e aggiungere un pizzico di acido citrico (evita il proliferare di muffe che potrebbero crearsi dopo un periodo di infusione con materiale vegetale).
Nella base del tajine, unire tutta la frutta, versare lo sciroppo preparato e il miele. Coprire con il coperchio e cuocere a fuoco dolcissimo per crca 6/7 minuti: la frutta dovrà risultare morbida e glassata.
Appena prima di servire guarnire la frutta con i petali dei fiori rimasti. Accompagnare, a piacere, con gelato alla vaniglia Bourbon.

Secondo me si potrebbe aromatizzare lo sciroppo con un liquore preferito, unendolo quando lo sciroppo è ancora caldo e dealcolizzandolo dandogli fuoco (con attenzione :-)).


Senza titolo


Questa ricetta partecipa alla nuova raccolta Menu Lib(e)ro organizzata da Aiù.
Info su come partecipare qui, pagina FB con tutte le ricette pubblicate qui.

6 novembre 2018

Spinaci alla ricotta e noce moscata


Siamo quasi in dirittura d'arrivo con la raccolta di Menu Lib(e)ro, la novella antologia culinaria nata da un'idea di Marta, coadiuvata nella progettazione da Aiu', nel senso che si sono conclusi, con questo appuntamento, tutte le portate salate del nostro grande menù virtuale. Ci attenderanno poi abbinamenti più dolci e golosi, per concludere con Liquori e digestivi questa grande abbuffata gastronomica.
Capo brigata di questa ultima cordata salata questa volta un Lui, che ci accoglie con un classico della nostra cucina, tratto addirittura dal famoso Il Cucchiaio d'argento, le Carote glassate.

Il 6 ottobre di 20 anni fa usciva in tutte le librerie inglesi How to Eat, di Nigella Lawson, un libro e un modo di raccontare la cucina (britannica, ma non solo).
"Cooking is not just about joining the dots, following one recipe slavishly and then moving on to the next. In cooking, as in writing, you must please yourself to please others" scrive Nigella. E rincara la dose Nigel Slater, dichiarando: “If I could only keep one cookbook, this would be it. How To Eat suits the way I cook. It is as if Nigella is sitting on a stool next to me in the kitchen as I’m cooking ... With every page you know she loves this stuff, and she wants you to love it too. It’s a very, very special book for me. My own copy is falling apart.”

Strano (ma vero!), ho molti libri di Nigella ma questo mi manca: sarà mia premura procurarmelo al più presto, sicura che diventerà ben presto una reliquia gourmand :-)
Rendo onore a questa grande donna con una ricetta easy (come quasi la totalità delle sue) tratta da uno dei suoi ultimi libri, a me caro per la particolare dedica avuta in dono, ottenuta grazie alla tenace amorevole caparbietà di un'amica che riuscì ad accapparrarsi il posto in prima fila alla presentazione da Selfridges.

Come racconta la stessa Nigella, non è da sorprendersi se, ad occhi chiusi, parrà di mangiare i classici tortelloni ricotta spinaci :-)
Per lei sono il perfetto accompagnamento per una bistecca alla griglia o il pollo arrosto anche se, ammette, è difficile resistere ad intingere il cucchiaio in questa morbida quasi crema e gioirne di  continue cucchiaiate, semplicemente e golosamente come un piatto unico.



spinaci ricotta noce moscata


Per 2/3 persone:

300 g di spinacini
2 cucchiai di vino bianco secco
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio pelato
3 cucchiai di Parmigiano grattugiato
2 cucchiai di ricotta
2 uova sbattute
una noce di burro
sale e pepe
noce moscata

una piccola pirofila con capacità 700 ml

Accendere il forno a 200° e imburrare la pirofila.
In un wok o una padella larga soffriggere delicatamente lo spicchio di aglio leggermente schiacciato nell'olio; abbassare il fuoco e unire gli spinacini, mescolandoli finchè riducono di volume.
Alzare la fiamma e sfumare col vino, facendo evaporare la nota alcolica.
Togliere dal fuoco ed unire il Parmigiano e la ricotta, salare e pepare e dare una bella grattugiata di noce moscata. Eliminare l'aglio ed unire per ultimo le uova sbattute.
Versare nlla pirofila e cuocere per circa 10 minuti o finchè ben rassodato.
Lasciar riposare 5 minuti prima di servire.


Senza titolo


Questa ricetta partecipa alla nuova raccolta Menu Lib(e)ro organizzata da Aiù.
Info su come partecipare qui, pagina FB con tutte le ricette pubblicate qui.

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