28 febbraio 2010

Savoiardi - Ladyfingers


Voglia di tirami su? Anche se i miei ragazzi lo preferiscono con i mitici Pavesini (accettando sornionamente qualche volta quelli homemade) devo ammettere che la scelta di farlo con i savoiardi regge bene il paragone, a patto che siano però fatti in casa, quelli industriali sono troppo spessi, troppo gnucchi, troppo diversi di consistenza e sapore, e rendono altresì diverso il dolce.
Un grazie alle Daring Bakers che con la ricetta della sfida di questo mese, un tiramisu superlussuoso, mi hanno fatto conoscere questa bella e non troppo impegnativa ricetta di Cordon Bleu At Home. Con questa dose ne vengono circa 40.

savoiardi-ladyfingers


Ingredienti
:

3 uova
75 g di zucchero semolato
95 g di farina setacciata (se ne possono sostituire 2 cucchiai con altrettanto amido di mais)
50 g di di zucchero a velo

- Preriscaldare il forno a 175° e foderare le teglie con carta da forno.
- Sbattere gli albumi con una frusta elettrica finchè gonfiano bene. Aggiungere poco a poco lo zucchero semolato e continuare a battere fino a quando gli albumi diventano belli sodi, lucidi e lisci.
- In una piccola ciotola, battere leggermente i tuorli con una forchetta e unirli delicatamente alla meringa, usando un cucchiaio di legno (io ho usato una spatola). Setacciare la farina su questa miscela e dolcemente mescolare. E' importante essere molto delicati e non esagerare con la mescolatrura. Altrimenti, l'impasto si sgonfia e i savoiardi perdersnno il loro caratteristico volume rimanendo piatti e non spugnosi.
- Riempire una tasca da pasticceria con punta piatta (o semplicemente tagliare in obliquo il sacchetto come ho fatto io) e riempire con la crema. Formare i biscotti sulla carta forno (circa 10x2 cm.) lasciando spazio tra di loro. Cospargere con la metà dello zucchero a velo e aspettare 5 minuti. Lo zucchero diventerà perlato e umido e farà brillare i savoiardi. Cospargere lo zucchero rimasto. Ciò contribuisce a dare ai savoiardi la loro caratteristica freschezza.
- Se si riesce, alzare gli angoli della carta forno e picchiettare delicatamente sulla superficie di lavoro per rimuovere l'eccesso di zucchero (io non sono stata capace ma ciò non ha compromesso una buona cottura ).
- Cuocere i savoiardi per 10 minuti, quindi ruotare le teglie e cuocere per altri 5 minuti circa o fino a quando saranno leggermente dorati, ma ancora morbidi. Lasciar raffreddare sulle teglie per circa 5 minuti e poi rimuovere i savoiardi con una spatola metallica mentre sono ancora caldi e far raffreddare su una griglia.
- Conservare in un contenitore ermetico fino al momento dell'utilizzo. Si possono conservare per 2 o 3 settimane senza problemi.


savoiardi-ladyfingers


Ladyfingers Biscuits

Recipe from Cordon Bleu At Home.
This recipe makes approximately 24 big ladyfingers or 45 small (2 1/2" to 3" long) ladyfingers.

Ingredients:
3 eggs, separated
6 tablespoons /75gms granulated sugar
3/4 cup/95gms cake flour, sifted (or 3/4 cup all purpose flour + 2 tbsp corn starch)
6 tablespoons /50gms confectioner's sugar


savoiardi-ladyfingers

Preheat your oven to 350 F (175 C) degrees, then lightly brush 2 baking sheets with oil or softened butter and line with parchment paper.
Beat the egg whites using a hand held electric mixer until stiff peaks form. Gradually add granulate sugar and continue beating until the egg whites become stiff again, glossy and smooth.
In a small bowl, beat the egg yolks lightly with a fork and fold them into the meringue, using a wooden spoon. Sift the flour over this mixture and fold gently until just mixed. It is important to fold very gently and not overdo the folding. Otherwise the batter would deflate and lose volume resulting in ladyfingers which are flat and not spongy.
Fit a pastry bag with a plain tip (or just snip the end off; you could also use a Ziploc bag) and fill with the batter. Pipe the batter into 5" long and 3/4" wide strips leaving about 1" space in between the strips.
Sprinkle half the confectioner's sugar over the ladyfingers and wait for 5 minutes. The sugar will pearl or look wet and glisten. Now sprinkle the remaining sugar. This helps to give the ladyfingers their characteristic crispness.
Hold the parchment paper in place with your thumb and lift one side of the baking sheet and gently tap it on the work surface to remove excess sprinkled sugar.
Bake the ladyfingers for 10 minutes, then rotate the sheets and bake for another 5 minutes or so until the puff up, turn lightly golden brown and are still soft.
Allow them to cool slightly on the sheets for about 5 minutes and then remove the ladyfingers from the baking sheet with a metal spatula while still hot, and cool on a rack.
Store them in an airtight container till required. They should keep for 2 to 3 weeks.


savoiardi-ladyfingers

Mascarpone fatto in casa - Homemade Mascarpone

Avevo già provato a fare il mascarpone in casa lo scorso autunno per il tiramisu all'uva fragola. Mi era venuto buono ma non della consistenza desiderata, leggermente più morbido.
Con questo metodo (molto similare, solo qualche accorgimento in più in cottura) mi è venuto decisamente perfetto! Un grazie alle Daring Bakers che con la ricetta della sfida di questo mese, un tiramisu superlussuoso, mi hanno fatto meglio capire come ottenere il mascarpone più buono del mondo.

homemade mascarpone

Ingredienti:

500 ml di panna fresca da montare
1 cucchiao di succo di limone fresco

Mettere 3 cm. di acqua acqua a bollire in una casseruola larga. Appena inizia a bollire ridurre la fiamma. Versare la panna in una terrina resistente al fuoco, quindi posizionare la ciotola nella padella. Mescolanre spesso fino a raggiungere 85/90°. Se non avete un termometro, aspettare finchè compaiono delle bolle in superficie. Ci vorranno circa 15 minuti a fuoco medio/basso. Aggiungere il succo di limone e continuare a riscaldare la miscela, mescolando delicatamente, fino a quando la crema coagula. Non aspettatevi però la stessa azione che si vede facendo la ricotta. La panna diventa solo più spessa, come un crema inglese. Velerà fittamente il cucchiaio. Rimuovere la ciotola dalla pentola e lasciare raffreddare per circa 20 minuti. Nel frattempo, preparare il setaccio con quattro strati di garza inumidita (o usare l'apposito canovaccio da formaggi, io l'ho trovato da Bartolini a Firenze) e metterlo sopra una ciotola, fermandolo con delle mollette. Trasferire il composto nel setaccio. Non strizzare assolutamente il formaggio o premere sulla sua superficie. Una volta raffreddato completamente, coprire con pellicola e conservare in frigorifero almeno per una notte, meglio se 24 ore.
Non c'è da preoccuparsi se è subito sembra solo una crema. Una volta in frigorifero, si rassoderà a dovere, pur rimanendo cremoso. Conservare in frigo ed usare entro 3 a 4 giorni.

homemade mascarpone

Homemade Mascarpone
(Source: Vera’s Recipe for Homemade Mascarpone Cheese)
This recipe makes 12oz/ 340gm of mascarpone cheese
Ingredients:
500ml whipping cream (36 %) pasteurized
1 tablespoon fresh lemon juice

homemade mascarpone
Bring 1 inch of water to a boil in a wide skillet. Reduce the heat to medium-low so the water is barely simmering. Pour the cream into a medium heat-resistant bowl, then place the bowl into the skillet. Heat the cream, stirring often, to 190°F/85-90°C. If you do not have a thermometer, wait until small bubbles keep trying to push up to the surface.
It will take about 15 minutes of delicate heating. Add the lemon juice and continue heating the mixture, stirring gently, until the cream curdles. Do not expect the same action as you see during ricotta cheese making. All that the whipping cream will do is become thicker, like a well-done crème anglaise. It will cover a back of your wooden spoon thickly. You will see just a few clear whey streaks when you stir. Remove the bowl from the water and let cool for about 20 minutes. Meanwhile, line a sieve with four layers of dampened cheesecloth and set it over a bowl. Transfer the mixture into the lined sieve. Do not squeeze the cheese in the cheesecloth or press on its surface (be patient, it will firm up after refrigeration time). Once cooled completely, cover with plastic wrap and refrigerate (in the sieve) overnight or up to 24 hours.
Don't worry if it has a custard-like texture. It will firm up beautifully in the fridge, and will yet remain lusciously creamy. Keep refrigerated and use within 3 to 4 days.

February DB's Challenge - Tiramisu


la ricetta in italiano ai piedi del post

The February 2010 Daring Bakers’ challenge was hosted by Aparna of My Diverse Kitchen and Deeba of Passionate About Baking. They chose Tiramisu as the challenge for the month. Their challenge recipe is based on recipes from The Washington Post, Cordon Bleu at Home and Baking Obsession.

The great real challenge was about making homemade savoiardi (ladyfingers) and mascarpone. I had no problem with both recipes, ladyfingers came out just like they should be and mascarpone was well thick and gorgeous, much more than the first time I made it on my own for another tiramisu recipe, but I left it a whole day and night in the fridge to thicken.

The cream used for this tiramisu is a mix of zabaglione, pastry cream, mascarpone and whipped cream. You should need to schedule all the things to do, planning time for baking cookies, chilling mascarpone and creams.

Well, it's a great tiramisu, but perhaps too much rich and sweet for our taste. My family likes the simplest version with cream made only with eggs, sugar and mascarpone.

tiramisu


tiramisu amaretto
amaretto tiramisu
with amaretto liquer instead of Marsala in the zabaglione
(liquore amaretto nello zabaglione al posto del marsala)

tiramisu arancia

tiramisu arancia
orange tiramisu
with candied orange zest to garnish and some drops of orange juice in the coffee
(con scorzette di arancia candite e qualche goccia di succo concentrato di arancia nel caffè)

Zabaglione:

2 large egg yolks
3 tablespoons sugar/50gms
1/4 cup/60ml Marsala wine (or port or coffee or Prosecco for a delicate taste)
1/4 teaspoon/ 1.25ml vanilla extract
1/2 teaspoon finely grated lemon zest

Heat water in a double boiler. If you don’t have a double boiler, place a pot with about an inch of water in it on the stove. Place a heat-proof bowl in the pot making sure the bottom does not touch the water.
In a large mixing bowl (or stainless steel mixing bowl), mix together the egg yolks, sugar, the Marsala (or espresso/ coffee), vanilla extract and lemon zest. Whisk together until the yolks are fully blended and the mixture looks smooth.
Transfer the mixture to the top of a double boiler or place your bowl over the pan/ pot with simmering water. Cook the egg mixture over low heat, stirring constantly, for about 8 minutes or until it resembles thick custard. It may bubble a bit as it reaches that consistency.
Let cool to room temperature and transfer the zabaglione to a bowl. Cover and refrigerate at least 4 hours or overnight, until thoroughly chilled.

Pastry Cream:

1/4 cup/55gms sugar
1 tablespoon/8gms all purpose flour
1/2 teaspoon finely grated lemon zest
1/2 teaspoon/ 2.5ml vanilla extract
1 large egg yolk
3/4 cup/175ml whole milk

Mix together the sugar, flour, lemon zest and vanilla extract in a medium heavy-bottomed saucepan. To this add the egg yolk and half the milk. Whisk until smooth.
Now place the saucepan over low heat and cook, stirring constantly to prevent the mixture from curdling.
Add the remaining milk a little at a time, still stirring constantly. After about 12 minutes the mixture will be thick, free of lumps and beginning to bubble. (If you have a few lumps, don’t worry. You can push the cream through a fine-mesh strainer.)
Transfer the pastry cream to a bowl and cool to room temperature. Cover with plastic film and refrigerate at least 4 hours or overnight, until thoroughly chilled.

If you don't want to find your chilled creams with an awful crust on them make sure to cover with plastic film touching the cream and sealed perfectly to the sides of the bowl: when pulling off the film the cream will be smooth as just done.

Whipped Cream:

1 cup/235ml chilled heavy cream
1/4 cup/55gms sugar
1/2 teaspoon/ 2.5ml vanilla extract

Combine the cream, sugar and vanilla extract in a mixing bowl. Beat with an electric hand mixer or immersion blender until the mixture holds stiff peaks. Set aside.


savoiardi-ladyfingersladyfingers- savoiardi

homemade mascarponemascarpone

ready for tiramisu

ready to go!


Assembling the tiramisu:

2 cups/470ml brewed espresso, warmed (I used less)
1 teaspoon/5ml rum extract (optional)
1/2 cup/110gms sugar (I just put a teaspoon as I never do)
1/3 cup/75gms mascarpone cheese
36 savoiardi/ ladyfinger biscuits (you may use less)
2 tablespoons/30gms unsweetened cocoa powder (I prefer grated dark chocolate)

Workings quickly, dip 12 of the ladyfingers in the sweetened espresso, about 1 second per side. They should be moist but not soggy. Immediately transfer each ladyfinger to the platter, placing them side by side in a single row. You may break a lady finger into two, if necessary, to ensure the base of your dish is completely covered.
Spoon one-third of the cream mixture on top of the ladyfingers, then use a rubber spatula or spreading knife to cover the top evenly, all the way to the edges.
Repeat to create 2 more layers, using 12 ladyfingers and the cream mixture for each layer. Clean any spilled cream mixture; cover carefully with plastic wrap and refrigerate the tiramisu overnight.
To serve, carefully remove the plastic wrap and sprinkle the tiramisu with cocoa powder using a fine-mesh strainer or decorate as you please. Cut into individual portions and serve.

You can find the recipe here and here with a slideshow of Daring Bakers fellows' pictures. Thanks again to Aparna and Deeba for the luxury recipe choosen!


Tiramisu Gran Lusso


Zabaglione:

2 tuorli di uova grandi
3 cucchiai di zucchero
60 ml di vino Marsala (o Porto o caffè o Prosecco per un gusto più delicato)
1/4 di cucchiaino di estratto di vaniglia
mezzo cucchiaino di scorza di limone grattugiata finemente

- Scaldare 4 dita di acqua in una casseruola. I
- Nel frattempo mescolare i tuorli, lo zucchero, il Marsala, l' estratto di vaniglia e la scorza di limone in una bastardella. Sbattere tutto insieme finché i tuorli sono completamente assemblati e la miscela appare liscia.
- Trasferire la bastardella sulla casseruola facendo attenzione che il suo fondo non tocchi l'acqua.
- Cuocere il composto di uova a fuoco basso, mescolando continuamente, per circa 8 minuti o fino a che non addensa bene.
- Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, trasferire lo zabaglione in una ciotola, coprire e conservare in frigorifero per almeno 4 ore o meglio tutta la notte.

Crema Pasticcera:

55 g di zucchero
1 cucchiaio di farina
mezzo cucchiaino di scorza di limone finemente grattugiata
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
1 tuorlo d'uovo grande
175 ml di latte intero

- Mescolare lo zucchero, la farina, la scorza di limone e l'estratto di vaniglia in una pentola a fondo spesso. Aggiungere il tuorlo d'uovo e la metà del latte. Mescolare bene la crema fino a che diventa liscia.
- Mettere la pentola a fuoco basso e cuocere, mescolando continuamente per evitare che faccia grumi.
- Aggiungere il resto del latte poco per volta, sempre mescolando. Dopo circa 12 minuti il composto sarà denso, privo di grumi e comincerà a fare qualche bolla. (Non preoccuparsi se c'è ancora qualche grumo, si può passare la crema attraverso un colino a maglie fini).
- Trasferire la crema pasticcera in una ciotola e lasciare raffreddare a temperatura ambiente. Coprire con pellicola trasparente e conservare in frigorifero per almeno 4 ore o meglio tutta la notte.

Per evitare che si formi una crosta antipatica sulle creme, coprire con la pellicola fino toccare la crema e sigillare la pellicola perfettamente ai lati della ciotola: quando si togliarà la crema sarà liscia come appena fatta .

Panna montata:

235 ml di panna fresca da montare ben fredda
55 g di zucchero cup
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
Unire la panna, lo zucchero e l'estratto di vaniglia in una terrina. Montare con un frullino elettrico. Mettere da parte.

Assemblaggio del tiramisu:

470 ml di caffè caldo (io ne ho usato meno)
1 cucchiaio di rum (facoltativo)
110 g zucchero (ne ho messo giusto un cucchiaino, ma di solito evito anche quello)
75 g di mascarpone
36 savoiardi (o anche meno)
2 cucchiai di cacao amaro (io preferisco cioccolato fondente grattugiato)

- Intingere brevemente 12 savoiardi nel caffè, circa 1 secondo per lato. Essi dovranno essere umidi ma non fradici.
- Trasferirli ordinatamente nella vaschetta. Si può rompere un biscotto in due, se necessario, per non lasciare spazi vuoti.
- Coprire con un terzo della crema al mascarpone.
- Ripetere per creare altri 2 strati (ma comunque la cosa è molto soggettiva).
- Coprire con pellicola e conservare in frigorifero il tiramisù tutta la notte.
- Prima di portarlo in tavola, rimuovere con delicatezza la pellicola e cospargere il tiramisù con il cacao in polvere atttraverso con un colino o decorare a piacere. Tagliare in porzioni individuali e servire.

25 febbraio 2010

February BBB - Ensaïmadas


Karen from Baking Soda is our hostess and kitchen of the month for the Bread Baking Babes.
I am very glad I followed her recipe because I discovered a very nice sweet bun, this morning I surprised my kids with warm, soft, brand-baked brioches on the table!
Ensaïmada is a typical sweet pastry from Majorca, very popular throughout Spain, Philippines and Puerto Rico ... and now on our table too!

ensaimadas


You need:

500g all-purpose flour (plus additional as needed )
75g sugar

1/2 tsp fine sea salt

40g fresh yeast
200-250ml lukewarm milk
2 eggs

2 tbsp olive oil

150g soft pork lard (that was too much indeed!, I used less)
powdered sugar for dusting



- Add the flour together with sugar and salt into a large bowl or in a stand-mixer and mix well. Make a hollow in the center, add the crumbled yeast as well as a decent pinch of sugar and pour over just enough of the lukewarm milk until the yeast is covered. Stir the yeast milk once or twice, then cover the bowl with a kitchen towel and let rest for about 15 minutes or until the surface of the yeast milk looks bubbly.

- Add the other ingredients (the remaining milk, eggs, olive oil ) and knead well, either by hand or with your kitchen machine until the dough comes together nicely. I used less milk (only 200 or 220 ml, while the original recipe suggests 250 ml) and my dough still turned out pretty sticky, I therefore added a tad more flour and let it knead at medium speed for 3/5 minutes, then it was ok. Let the covered bowl rest again in a warm place for at least 30 minutes or until the dough has doubled.
- Punch it down softly, then flip the dough onto a well-floured surface and sprinkle with flour. Cut into about 10 equally sized portions and form into neat little balls, before letting them rest – sprinkled with flour, covered with a kitchen towel – once more for at least 30 minutes.

ensaimadas

- Shaping the Ensaimadas: Flatten one doughball, then roll out with a rolling pin (use flour as needed) until you get a pretty thin pastry in a long rectangular shape of about 20 cm. height: to get it easier I used the pasta making machine, rolling accessory. Brush it generously with the softened pork lard (just a few second in the microwave). Roll up cautiously.
Line the baking sheets with either parchment paper or silicone mats. Coil up the dough piece until it resembles the house of a snail (tuck the outer end under), ideally very loosely, because any spaces will fill up as the dough rises further. Place Ensaimadas on baking sheet, making sure to leave enough space between them. Lightly brush with lard and cover up again. I cover them with wet and wrung out kitchen paper and let rise in the oven (off, of course!). The next morning, if the paper dried just sprinkle with water (using a spray bottle), wait a few minutes and gently pull the paper off.
- Repeat with each dough ball.
- The final rise is supposed to last overnight, but I suppose something less could have been better, I found them overrisen (but I went to bed and happily slept!). Or perhaps try using less amount of yeast, 40 g are quite a lot for 500 g flour!
- Preheat the oven to 200° and bake for 14 to 16 minutes or until golden brown. Take out and let them cool down on a wire rack for a couple of minutes, then generously dust with powdered sugar and enjoy while still warm. Any favorite filling would be nice with them: jam, marmalade, honey, chocolate, nutella, whipped cream.

Here and here some videos about kneading and rolling ensaimadas.

ensaimadas
fluffy and soft , with a delicate crust

Ensaimadas Buddies

This recipe goes to Susan's weekly YeastSpotting.
YeastSpotting Round up 2.26.10

Ensaïmadas


Le Ensaimadas sono delle paste briochose tipiche dell'isola di Maiorca, ora popolari in tutta la Spagna, nelle Filippine e a Porto Rico. A partire dal1996 è stata riconosciuta come prodotto IGP "Ensaïmada de Mallorca".
Sono di una delicatezza estrema, molto soffici, non troppo dolci per non appesantirsi con gli eventuali ripieni. E questa mattina sono uscite belle calde e dorate dal forno ... puntuali per una ricca colazione!


ensaimadas

Ingredienti:

500g di farina (più ancora per spolvero)
75g di zucchero
mezzo cucchiaino di fleur de sel
40g lievito fresco
200-250ml di latte tiepido
2 uova
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
150 g di lardo di maiale ammorbidito (per me era troppo davvero, ne ho usato meno)
zucchero a velo per guarnire
- In una ciotola grande o nella planetaria unire la farina con lo zucchero e il sale e mescolare bene. Fare una fontana nel centro, aggiungere il lievito sbriciolato e un pizzico di zucchero e versarvi sopra un po' del latte tiepido. Sciogliere il lievito, poi coprire la ciotola con un canovaccio e lasciare riposare per circa 15 minuti o finché non inizia a fare le bolle.
- Aggiungere gli altri ingredienti (il resto del latte, le uova, l'olio) e impastare bene, a mano o con la planetaria fino a quando l'impasto è ben amalgamato. Io ho usato meno latte (solo 200, mentre la ricetta originale dice 250 ml) ma il mio impasto era ancora un pochino appiccicoso, per cui ho aggiunto un paio di cucchiai di farina, ho lasciato impastare a velocità media per 3/5 minuti, poi era perfetta, morbida e liscia. Lasciare ancora l'impasto coperto nella ciotola in un luogo caldo per almeno 30 minuti o fino a quando sarà raddoppiato.
- Sgonfiare l'impasto dolcemente, poi capovolgere su una superficie ben infarinata e cospargere livemente con la farina. Tagliare 10 porzioni di uguali dimensioni e formare delle palline, che si lasciano riposare (cosparse di farina e coperte con un telo da cucina) ancora altri 30 minuti.


ensaimadas

- Formazione delle ensaimadas: schiacciare una pallina di impasto, poi stendere con il matterello (aiutarsi con un po' di farina se necessario) fino ad ottenere una sfoglia abbastanza sottile in una forma rettangolare allungata di circa 20 cm. altezza: per facilitarmi il compito ho usato la sfogliatrice per fare la pasta. Pennellare generosamente con lo strutto di maiale ammorbidito (basta qualche secondo nel microonde). Avvolgere la pasta su se stessa dal lato lungo fino a formare un rotolo.
Ricoprire le teglie del forno con carta forno. Arrotolare il pezzo di pasta su se stesso fino a che non assomiglia alla casa di una lumaca (attaccare l'estremità finale sotto), anche molto largamente, perché gli spazi si riempiranno durante la lievitazione. Sistemare le ensaimadas sulla teglia da forno, facendo attenzione a lasciare abbastanza spazio tra di loro. Pennellare leggermente con lo strutto e coprire di nuovo. Io ho usato carta da cucina bagnata e strizzata bene, e ho messo le teglie a lievitare in forno (spento naturalmente!). La mattina successiva, se la carta si è seccata, basterà spruzzare dell'acqua (con uno spruzzino), attendere qualche minuto e delicatamente la carta verrà via con facilità.
- Ripetere per ogni pallina.- La ricetta dice che la lievitazione finale prosegue per tutta la notte, ma penso che potevano essere pronti anche qualche ora prima perchè li ho trovati più che lievitati (sono andato a letto e ho dormito tranquilla!). O forse basterebbe utilizzare meno lievito, 40 g sono un pochino tanti per 500 g di farina!
- Preriscaldare il forno a 200° e cuocere per 14 a 16 minuti o fino a doratura. Estrarre e lasciare raffreddare su una griglia per un paio di minuti, poi cospargere generosamente con zucchero a velo e gustare finchè sono ancora calde. Qualsiasi ripieno preferito le renderà ancora più buone: confetture, marmellate, miele, cioccolato, nutella, panna montata.

Qui e qui due video per vedere come si fanno le ensaimadas.

ensaimadas

 

Questa ricetta partecipa a "Brioche...la raccolta" di Laurae alla raccolta "Basta un poco di lievito" di Betty



Questa ricetta partecipa alla raccolta della Spagna, ospitata da Francesca di  Burro e Zucchero per l'Abbecedario della Comunità Europea.

24 febbraio 2010

Planters Punch - Jamaican Cold Rum Punch - Giamaica


This week we are joining Joan's Culinary Tour 2010 in Jamaica, first named Xaymaca, meaning the "Land of Wood and Water", or the "Land of Springs" by its early indigenous inhabitants.
And what best than lazying on a beautiful white sand beach, swinging along on a reggae music and having fun with friends with a glass of somewhat rum based, of course!
Rum used to be known as "kill devil" in former times. The drink, which kills the devil himself, has been closely related to seafearing far more than three hundred years. Sea dogs, pirates, smugglers and slave traders used to drink the distillate from sugar cane from Jamaica with great relish. The most enthusiastic of all were the sailors of the British Royal Navy, who prized it at the best spoil of war from the capture of Jamaica in 1655.
And 1655 was a turning point in the Royal Navy. Instead of the daily gallon of beer, gradually it was replaced by one pint (approximately 1/2 liter) of rum. Even though the rum was later diluted with water and the rations were decreased, this tradition was kept until 1970.
Planters Punch is more a drink for landlubbers: it is the high point of garden parties, even if they are not held under the palm trees, but under chestnut trees.

planters punch

You need:

Finely crushed ice
6 cl (4 tbsp) dark rum
3 cl (2 tbsp) lime juice
1 cl (2 tsp) grenadine syrup
6 cl (4 tbsp) orange juice
1 teaspoon sugar syrup

to garnish: 1 slice of orange - 1 slice of pineapple - 1 maraschino cherry (I put half strawberry)
Recipe by Laura Conti

- Put plenty of ice into a tumbler.
- Add rum, lime juice, grenadine syrup, orange juice and sugar syrup and stir well.
- Stick the fruit onto a cocktail stick and garnish the punch with it.
- Serve with a straw in the late afternoon or evening.

sul lago dorato
... and even if not under palm trees,
my Planter Punch was wonderful yesterday
on the golden lake!


See you next time in Haiti!

Jamaica Round up


Planters Punch - Jamaican Cold Rum Punch

Ed eccoci arrivati in in Giamaica, chiamata Xaymaca, ovvero "Terra di legno e acqua" o "Terra delle Primavere" dai suoi primi abitanti indigeni.
E che cosa c'è di meglio di starsene distesi su una splendida spiaggia di sabbia bianca , dondolando al ritmo del reggae a divertirsi con gli amici con in mano un bel bicchiere fresco e colorato a base di rum, naturalmente!
Il Rum in tempi passati era noto come "Kill Devil", il diavolo assassino. Questo liquore, che pare uccida il diavolo in persona, è stato strettamente legato ai temerari delmare per più di trecento anni. Lupi di mare, pirati, contrabbandieri e mercanti di schiavi bevevano questo distillato della canna da zucchero giamaicano con grande gusto. I più entusiasti erano i marinai della Royal Navy britannica, che lo hanno apprezzato come miglior bottino di guerra con la presa della Giamaica nel 1655. E quell'anno segnò un punto di svolta nella Royal Navy. Il solito litro di birra giornaliero, fu sostituito a poco a poco da una pinta (circa mezzo litro) di rum. Anche se il rum è stato poi successivamente diluito con acqua e le razioni diminuite, questa tradizione è stata mantenuta fino al 1970.
Il Planters Punch è più che altro una bevanda per grandi propietari terrieri: è il principe delle feste in giardino, anche se magari non si tengono sotto le palme, ma piuttosto sotto i castagneti.
E ieri sera me lo sono proprio gustato senza le palme frondose ma ammirando un tramonto fantastico sul lago dorato!

planters punch

Ingredienti:

Ghiaccio tritato finemente
6 cl (4 cucchiai) di rum scuro
3 cl (2 cucchiai) di succo di lime
1 cl (2 cucchiaini) di sciroppo di granatina
6 cl (4 cucchiai), succo d'arancia
1 cucchiaino di sciroppo di zucchero

per guarnire: 1 fettina d'arancia - 1 fetta di ananas - 1 ciliegina (io ho messo mezzo fragola)

- Mettere il ghiaccio in un bicchiere.
- Aggiungere il rum, il succo di limone, lo sciroppo di granatina, il succo d'arancia e lo sciroppo di zucchero e mescolare bene.
- Infilzare la frutta su uno stecchino da cocktail e guarnire il bicchiere.
- Servire con una cannuccia nel tardo pomeriggio o la sera.

22 febbraio 2010

Weekend Herb Blogging # 221 Round up


Welcome to Weekend Herb Blogging # 221 Round up!


So different recipes, so diverse tastes,
new and unknown,
traditional and popular,
special and peculiar,
from East to West,
North to South,
all together in a miscellanous and scrumptious variety.

Come along and enjoy!


Kamut Kebabs with Coriander
Graziana from Erbe in cucina - Italy
Cilantro Relish
Ruhica from Ruchicacooks - Usa

Gobi Tamatar - Cauliflower with Tomatoes
Soma from eCurry - Texas, Usa

Roasted Cinnamon Ice-Cream
Adele from Will Work for Biltong - Melbourne, Australia

Turnip pudding, Lo Bak Go, for Chinese New Year
Christine from Kits Chow - Vancouver, Canada

Rosemary Mint Lamb Chops
Pam from Sidewalk Shoes - Soddy Daisy, TN, Usa


Gajar ka Halwa - Carrots Indian dessert
My Experiments & Food - India

Lemon and Finger Lime Curd
Haalo from Cook almost anything - Australia

Red Date Tea
Yeoh Cheng Huann
from Eat Live Recipes - Singapore

Beet Oat Squares
Yasmeen from Health Nut - Ohio, Usa

Snickerdoodles
Joanne from Eats Well With Others - New York, Usa

Chocolate Zucchini Muffins
Saveur from The Taste Space

My personal entry about Chili
Chili Grappa and Jam

Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
and a special thank to Kalyn, our charming founder, for her successfull idea!

And don't miss next week's appointment,
our future hostess will be Dhanggit from Dhanggit's Kitchen.

Happy Herb Blogging!

20 feb. - ore 17.50
sunset on the lake, the other day

21 febbraio 2010

Grappa e confettura di peperoncini - WHB # 221


Capsicum L. è un genere di piante della famiglia delle Solanaceae, originario delle Americhe ma attualmente coltivato in tutto il mondo. Oltre al noto peperone, il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci. Secondo alcuni, il nome latino "Capsicum" deriva da "capsa", che significa scatola, e deve il nome alla particolare forma del frutto (una bacca) che ricorda proprio una scatola con dentro i semi. Altri invece lo fanno derivare dal greco kapto che significa mordere, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando si mangia.
Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi, già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico, presente in quelle zone come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani di quella zona e del Perù . In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo ed ebbe un immediato successo, tanto che si acclimatò benissimo nel vecchio continente, diffondendosi in tutte le regioni meridionali, in Africa ed in Asia, e venne così adottato come spezia anche da quella parte della popolazione che non poteva permettersi l'acquisto delle spezie pregiate importate dall'Oriente (cannella, noce moscata, ecc.).
Il frutto venne chiamato peperone a causa della somiglianza nel gusto (sebbene non nell'aspetto), con il pepe, Piper in latino.
Tutte le specie possono essere coltivate anche sul balcone, seminando verso febbraio al centro sud e marzo al nord, mentre i frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Ho una cara amica, Paola, che si è dedicata con tale passione a questa coltivazione che ormai ricopre i suoi balconi in città solo con queste piante, scegliendo diverse varietà sia di forma che colore. Ogni anno me ne regala e quest'anno, con la ciotola che mi ha portato al mio compleanno, ho addobbato la ghirlanda di pino che avevo messo in tavola. Quest'anno vorrei provare a coltivarli anch'io, Paola suggerisce di piantarli nei 3 giorni a cavallo del Venerdì Santo per avere sicuro successo. I peperoncini andrebbero usati subito dopo la raccolta affinché non perdano le loro proprietà, ma si possono conservare anche sott'olio o in polvere (dopo averli fatti seccare al sole), oppure congelandoli. Il peperoncino ha bisogno di molta acqua durante la coltivazione, senza però creare ristagni. Questo frutto viene consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo. Si utilizza per aromatizzare e per fare salse piccanti. Nelle specie piccanti, la capsaicina (la sostanza che ne determina la piccantezza) si concentra nella parte superiore della capsula, dove ci sono le ghiandole che la producono, diffondendosi poi lungo la capsula. Al contrario di quanto si crede comunemente, non sono i semi, ma la membrana interna, la placenta, che contiene la maggior parte di capsaicina: quindi è quasi inutile togliere i semi per ridurre la piccantezza del frutto, mentre è consigliabile togliere la placenta.
Il peperoncino è un condimento molto popolare, nonostante il dolore e l'irritazione che provoca. Quattro composti del peperoncino, tra cui i flavonoidi e i capsaicinoidi, hanno un effetto antibatterico, cosicché cibi cotti col peperoncino possono essere conservati relativamente a lungo. Questo spiega anche perché più ci si sposta in regioni dal clima caldo, maggiore sia l'uso di peperoncino ed altre spezie. I peperoncini sono ricchi in vitamina C. Il peperoncino ha un forte potere antiossidante, e questo gli è valso la fama di antitumorale. Inoltre, il peperoncino si è dimostrato utile nella cura di malattie da raffreddamento come raffreddore, sinusite e bronchite, e nel favorire la digestione, favorendo il transito e l'evacuazione, e un più rapido passaggio intestinale in sinergia col potere antibatterico ed antimicotico evita la fermentazione e la formazione di gas intestinali e di tossine, particolarmente le tossine della candida albicans.
Gli uccelli, al contrario dei mammiferi, non sono sensibili alla capsaicina, poiché questa sostanza agisce su uno specifico recettore nervoso che gli uccelli non possiedono. A ragione di ciò i peperoncini costituiscono il cibo preferito di molti volatili; essi costituiscono infatti una fonte di vitamina C e carotene, necessari agli uccelli soprattutto durante la muta del piumaggio. In cambio gli uccelli spargono i semi della pianta sia mentre consumano i frutti, sia attraverso le feci, poiché questi semi riescono a oltrepassare l'apparato digerente inalterati.
(da Wikipedia)


peperoncini

Confettura di peperoncini
di Marina
150 g peperoncini piccanti calabresi
(quelli piccoli e appuntiti)
850 g peperoni rossi dolci
600 g zucchero

150 ml di vino rosso corposo

un pizzico di sale

30 g pectina

Importante: per lavorare i peperoncini metteri sempre un paio di guanti e non toccarsi mai nessuna parte del corpo, sono altamente urticanti e ustionanti!
- Mondare perfettamente i peperoni e privarli completamente sia dei filamenti bianchi che dei semi e tagliarli a piccoli pezzi. Ripetere con i peperoncini.
- In una casseruola di rame o di acciaio mettere i due tipi di peperoni, 500 gr. di zucchero e il sale, incoperchiare e cuocere a fuoco dolce per circa 30 minuti. Aggiungete quindi il vino e cuocere sempre a fuoco moderato per altri 30 minuti.
- Passare il composto al passaverdura, insistendo molto sulle bucce in modo che niente vada perso.
- Rimettere sul fuoco, aggiungere la pectina e i restanti 100 gr. di zucchero e far cuocere altri 30 minuti a fuoco basso, schiumando se necessario. Controllare la densità ed eventualmente proseguire la cottura ancora qualche minuto.
- Invasare e pastorizzare.

Grappa al peperoncino
di Tiziana

20 peperoncini rossi piccanti e freschi

1 litri di grappa secca
90 gr di zucchero


In un vaso sistemare i peperoncini freschi, coprirli con lo zucchero, aggiungere la grappa e lasciare in infusione per un mese, agitando il vaso ogni 2 o 3 giorni, al buio e in un luogo fresco. Filtrare ed imbottigliare. Lasciare riposare 2 mesi prima del consumo: e' stimolante e tonica.

peperoncini
in alto: collane di peperoncini di Paola
in basso: collane di peperoncini sulla Costiera Amalfitana
above: Paola's chili necklaces
under: chili necklaces in Amalfi Coast
itavola natale 2009
la mia decorazione natalizia di pino e peperoncini
my Christmas pine and chili centerpiece


About Chili

Capsicum L. belongs to Solanaceae family, originated in the Americas but now cultivated worldwide. Besides the known bell pepper, the are several species of peppers and chili: hot, ornamental and sweet. For some, the Latin name Capsicum comes from "caps" which means box, in fact the peculiar shape of the fruit (a berry) reminds a box with seeds inside. Others think it comes from the greek kapta (that means to bite), as the spicy taste sounds like a bite on your tongue when eaten. Chili was used as food since ancient times, known and cultivated in Mexico since 5500 BC, and it was the only spice used by the Indians of that country and Peru. Chili came to Europe thanks to Christopher Columbus and was an instant success, the plant acclimated well to the old continent, spreading in all southern regions, in Africa and Asia, and thus it was adopted as a spice by all people who could not afford the purchase of valuable spices imported from the Far East like cinnamon, nutmeg, etc.
All species can be grown in a balcony, spreading at the end of wintertime, while the fruits can be harvested in summer and autumn. Paola, a dear friend of mine, has been working with such passion to this crop since many years. She decorates her balconies with plenty of chillies, no more geraniums, violets, petunias, choosing different varieties in shapes and colors. Every year she gives me some and last December she have me such a big bowl for my birthday that I could decorate the large pine centerpiece I had on the table. This year I will try to grow them too, Paola suggests to plant them during Holy Week before Easter to have success. Chili should be used immediately after harvest so it does not lose its properties, but you can also preserve in oil or in powder (after being dried in the sun), or frozen. Chili needs a lot of water during cultivation, but without creating stagnation. The fruit is eaten fresh, dried, smoked, cooked or raw, to flavor and to make hot sauces. In hot species, capsaicin (the substance that causes hotness) is concentrated at the top of the capsule, where there are glands that produce it, then spread along the capsule. Contrary to popular belief, inner membrane, the placenta, contains most of capsaicin, not the seeds, therefore it is strictly necessary to remove the placenta to reduce the sharpness of the fruit than the seeds.
Chili is very popular, despite the pain and the irritation it causes. Four compounds of chili, including flavonoids and capsaicinoids, have an antibacterial effect, so food cooked with hot chili can be kept relatively long. This also explains why the more one moves to warm climate regions, the greater is the use of chili and other spices. Chili is rich in vitamin C. Chili has a strong antioxidant power, and is considered therefore as an anticancer. Besides, chili has been proved useful in treating colds, sinusitis and bronchitis, and in promoting digestion as it promotes transit and evacuation: and the most rapid intestinal passage in synergy with its antibacterial and antifungal power prevents formation and fermentation of gas and intestinal toxins, particularly candida albicans toxins.
The birds, unlike mammals, are not sensitive to capsaicin, because this drug acts on a specific nerve receptor that birds do not possess. Because of this, chili is the favorite food of many birds,it also provides a source of vitamin C and carotene, needed by birds especially during the moulting of the feathers. In return, the birds scatter the seeds of the plant both while consuming the fruits, either through the feces, since these seeds can pass the digestive system unchanged. (from Wikipedia).

Chili Jam
150 gr. spicy Calabrian chiles (small and sharp)
850 gr. red bell peppers
600 gr. sugar
150 ml. red wine
a pinch of salt to taste
30 gr. pectine


Attention: before working with chillies please wear gloves and pay attention never touch any body part, they are highly stinging and searing!

- Clean off white filaments and seeds from bell peppers, then cut into small pieces. Do the same with chillies.
- Put peppers and chillies in a copper or steel saucepan, add 500 gr. sugar and salt, cover and cook over low heat for about 30 minutes. Then add wine and cook on medium heat for another 30 minutes.
- Mash vegetables through a food mill, insisting much on the skins so that nothing is lost.
- Put again on heat, add pectin and the remaining sugar and simmer the mixture 30 minutes more over low heat, getting off the foam. Control the density and cook a bit more if necessary.
- Pour in glass jars and sterilize.

Chili Grappa

20 red hot fresh chili peppers
1 liter grappa
90 g sugar

Put chili in a large glass jar, add sugar and grappa and leave to infuse for one month, shaking the jar every 2 or 3 days, in a dark cool place. Filter and bottle. Let rest 2 months before drinking: it's stimulant and tonic.



This recipe is my personal entry to WHB # 221 I am hosting
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

Template Design | Elque 2007