14 dicembre 2011

Evviva (il) Santa Lucia!


... e come ogni anno e tradizione vuole, ieri mattina tutti in piedi prestissimo (beh, come ogni mattina finchè la scuola impone :-) e quatti quatti su per le scale trepidanti per cogliere le sorprese della Santa.
Quest'anno (finalmente o purtroppo) ci siamo dovuti arrendere, come genitori, alla verità più evidente che i doni di Santa Lucia non li porta propiamente Lei, ormai anche i piccoli sono grandi (13 e 14 anni) e se l'anno scorso ancora aleggiava un minimo non-so-che di misterioso (l'imperterrita domanda ma secondo te, dal tuo comportamento, di tuoi voti a scuola, se Santa Lucia siamo noi, ti regaleremmo tutte (quasi) le cose che chiedi? esplodeva in una risposta negativa all'unisono :-), quest'anno la confessione ci è stata estrappolata spudoratamente e quasi con rammarico abbiamo ammesso le nostre colpe passate.
Ma il passaggio simbolico c'è stato ugualmente, ad ognuno dei sei fratelli è arrivato il sacchettino con i dolci e non avendo più il problema di dover cercare per mare e per monti quel gioco tanto desiderato (e spesso introvabile) la cara Santa Lucia casalinga ha optato per una (lauta) mancia cadauno :-)
Mamo, il più piccolo, ha avuto addirittura la sfrontataggine benevola di scrivermi così nella sua letterina: "Cara mamma, come va? Senti, non voglio drti tanti carichi quindi portami tanta cioccolata e basta, e BACI & abbracci, per tutti! Buona notte!!! HA HA HA HA !!! xxx".
Tito, il più grendicello dei piccoli, ha chiesto invece di poter esaudire il suo (pare  :-) desiderio più grande: ritornare a giocare a calcio ... sì, perchè (anche se probabilmente sbaglio) quando non si impegnano a scuola e portano a casa brutti voti per mera negligenza e svogliataggine, la mia laconica risposta è sempre stata con tutti "basta, da domani non vai più a calcio!" per riuscire a colpirli nel vivo sulla cosa preferita a quell'età.

Ci sono bambini prematuri, che lottano per ogni singolo respiro dal loro primo istante di vita, ci sono bambini in emergenze e difficoltà familiari  che vengono accolti e accuditi con amore in consolidate Case Famiglia, ci sono bambini che ancora in questo mondo così evoluto soffrono la fame, ci sono bambini "nascosti" che subiscono violenze e maltrattamenti fisici o psicologici di cui a fatica si riesce a conoscerne la realtà.

E ci sono bambini come Albertino che ha solamente voglia di giocare a calcio ... non è forse la palla uno dei primi giochi che si regalano ad un bambino? ... e che in particolari situazioni la mente infantile riesce a manipolare qualsiasi materiale per trasformarlo in palla, seppur magari quadrata o romboideforme?
Come scrive dolcemente Caris, il suo bimbo le ripete in continuazione “mi segni a calcetto? io voglio giocare come tutti gli altri”, ed a suo modo e con la testardaggine che la difficoltà amplifica ci prova e si impegna :-).
Ecco, per tutti i bambini come Alberto, per il LORO sacrosanto diritto di giocare a calcio, per il NOSTRO doveroso dovere di poterglielo permettere, mi unisco ancora una volta all'iniziativa di questa mamma … per sostenere il reparto di neuro-fisiologia della Fondazione Santa Lucia di Roma,  un ospedale all’avanguardia, per dare coninuità e speranza infinita e le cure dei suoi piccoli e grandi pazienti, per collaborare ed ottenere sempre più progressi con i genitori ed i parenti dei pazienti in cura … tutti insieme, anche per essere singolarmente una piccola goccia, per riuscire a sensibilizzare ancora di più la Regione Lazio e quanti ne sono coinvolti per la non chiusura del centro e per quanti vorranno sostenere questa fondazione.

Sì, lo so, sono in ritardo di un giorno col post, doveva essere pubblicato ieri a reti unificate, ma Santa Lucia è arrivata anche per me :-), portandomi in dono un sogno di iMac, ed è un paio di giorni che mi ci posso avvicinare solo per qualche minuto perchè la trasmissione di tutti i miei dati dal vecchio (ed ormai cotto!) pc sono stati un pochino laboriosi ed impegnativi.
Ma ieri il pensiero è stato costante ed assiduo, tra le mille cose da fare e preparare mi sono soffermata spesso a pensare cosa avrei scritto in questo post. Non sono una grande scrittrice che si dilunga in parole e pensieri contorti, ma poche parole semplici possono arrivare nel cuore di molti, e spero che succeda proprio così!

casetta di s.lucia

Ecco allora una casetta illuminata che avevo fatto qualche anno fa per i miei bambini, perchè la sua luce lasci accesa la speranza che la Fondazione Santa Lucia continui ad esistere ed essere un sostegno importante, un pilastro primario per la salute e la vita quotidiana dei suoi pazienti.

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