La Ribollita di Casa Cortella per il Calendario del Cibo Italiano
E' stata una settimana particolarmente freddolosa, con spruzzate di neve anche in pianura.
Qui la sera si va spesso di zuppe, perchè riscaldano e confortano in questi giorni ancora grigi e invernali. Una, tra le tante, che più amiamo (e mangiamo) è la Ribollita, oggi celebrata nella Giornata Nazionale a lei dedicata del Calendario del Cibo Italiano.
E' in assoluto una delle mie zuppe preferite, una ricetta che sa di casa e sapori antichi.
Sicuramente ognuno cela la propria ricetta personale, aggiungendo/togliendo questo o quello, come la mia (nostra) cara amica Grazia, che per tradizione non manca mai di festeggiare il suo soggiorno elbano con tutta la compagnia con la spiaggiata più attesa dell'anno, gioiosamente riuniti intorno al suo pentolone di ribollita fatta con tanta cura e amore.
Si dice ribollita perchè una volta veniva fatta in grandi quantità, e riscaldata nei giorni seguenti, diventando sempre più gustosa ogni volta che la si ribolliva.
Da qui il consiglio di farla sempre almeno un giorno prima di degustarla, tenendola abbastanza morbida per avere poi la consistenza giusta quando si aggiungerà il pane (che comunque non è obbligatorio, si può anche degustare così al naturale).
Pane che ho imparato ad affettare sottilmente, su consiglio di mia cugina, fiorentina doc: in questo modo si amalgamerà meglio e più velocemente, lasciando la zuppa più morbida. Ma anche in questo caso vale e prevale il gusto personale, e ognuna la adatterà a proprio uso e consumo: più morbida o più consistente a piacere.
Si possono usare fagioli borlotti, cannellini o toscanelli, sia freschi che secchi, a seconda della loro reperibilità stagionale.
Ingredienti:
cipolla, sedano e carota per il soffritto
fagioli secchi cannellini o borlotti
olio extravergine di oliva
verza, cavolo cappuccio, cavolo nero,
cipolla, carote, sedano, bietole, patate,
zucchine (quando in stagione)
un cucchiaio o due di salsa di pomodoro, facoltativo
sale/pepe o dado homemade
peperoncino, se piace
finocchio selvatico, se piace
pane toscano raffermo
un cucchiaio o due di salsa di pomodoro, facoltativo
sale/pepe o dado homemade
peperoncino, se piace
finocchio selvatico, se piace
pane toscano raffermo
Mettere a bagno i fagioli per una notte se si usano quelli secchi.
L'indomani eliminare quelli risaliti in superficie, risciacquarli e cuocerli in pentola a pressione per circa 15 minuti dal fischio in abbondante acqua, con un rametto di rosmarino e uno di salvia legati insieme (cuocendoli in pentola normale il tempo di cottura si allunga a un'ora, un'ora e mezza).
Non buttare questa acqua che servirà per cuocere la zuppa.
Far rosolare cipolla, sedano e carota tritati finemente per il soffritto.
Aggiungere tutte le verdure mondate e tagliate, iniziando da verze e cavoli, una per volta (la salsa di pomodoro per ultima, se usata), far appassire, allungare quindi con l'acqua di cottura dei fagioli. Tritare 2/3 dei fagioli lessati e aggiungerli alla zuppa, il resto dei fagioli interi andrà aggiunto a cottura quasi ultimata.
Salare e pepare (o insaporire col dado homemade), eventualmente aggiungere il peperoncino/finocchio selvatico a piacere.
Portare a cottura le verdure, in pentola a pressione cuocere 30 minuti dal fischio, altrimenti in pentola normale lasciare sobbollire per un'ora e mezza circa.
E' meglio se fatta il giorno prima, così le verdure riposano e i sapori si amalgamano bene.
Mezz'ora prima di servire disporre nella zuppiera uno strato di zuppa ben calda, uno di pane a fette tagliate molto sottili, un altro di zuppa, un altro di pane e finire con la zuppa e lasciare riposare coperta per circa 10/15 minuti.
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