19 aprile 2011

S. Pellegrino World’s 50Best Restaurants Award


... ovvero, la classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo,

and the winner is



NOMA di Copenhagen

Ho avuto il piacere di assistere ieri sera in diretta streaming da Londra la premiazione dei migliori 50 ristoranti al mondo. Confesso che è stato emozionante vedere sfilare i volti di questi chefs pluristellati, il tifo per i loro piazzamenti (gli italiani, come sempre, molto calorosi), conoscere, anche se da una pur breve descrizione, il senso e la cucina di rinomati ristoranti che magari un giorno, chissà, potrò avere il piacere di conoscere davvero, sedere ad un loro tavolo e degustare un pranzo sontuoso così come l'hanno descritto. Una lista da conservare, le occasioni alle volte arrivano piacevolmente inaspettate!
Riporto il comunicato stampa della serata redatto dall'agenzia Magenta Bureau di Milano, che ha reso possibile la diretta e ringrazio cordialmente.


IL NOMA DI COPENHAGEN ELETTO
MIGLIOR RISTORANTE AL MONDO 2011
E LO CHEF ITALIANO MASSIMO BOTTURA
SCALA LA CLASSIFICA AGGIUDICANDOSI IL 4° POSTO


  • L’Osteria Francescana di Modena conquista la quarta posizione e Massimo Bottura ottiene lo “Chef’s Choice”
  • I ristoranti europei occupano le prime 10 posizioni, ma nella classifica figurano new entry da Perù, Cina, Russia e Messico
  • Tra i 20 Paesi rappresentati anche il Giappone e il Brasile

Alle 21.30 (London time) di lunedì 18 aprile il ristorante danese Noma è stato proclamato il S.Pellegrino World’s Best Restaurant 2011 dell’annuale classifica considerata l’Oscar della ristorazione mondiale. Per il Noma il 2010 è stato un anno importantissimo e il nome dello chef René Redzepi (nella foto, di Magenta Bureau) è diventato sinonimo di “nuova guardia” della cucina mondiale. William Drew, editore della rivista Restaurant che, dal 2002, organizza il premio, ha dichiarato: “La classifica di quest’anno sfoggia un incredibile elenco di ristoranti appartenenti a un’area geografica ancora più ampia rispetto agli anni precedenti e riconosce l’influenza di paesi dalla gastronomia emergente, quali il Perù e la Russia. Porgiamo i nostri più calorosi complimenti a René Redzepi per essere riuscito nella difficile impresa di rimanere il numero uno della nostra classifica, sottolineando così il suo impegno a ridefinire la cucina nordica".

Con la prossima chiusura del leggendario El Bulli, per questo motivo escluso dalla classifica, dietro il Noma si schierano gli spagnoli El Celler de Can Roca e Mugaritz, rispettivamente in seconda e terza posizione. Quest’anno El Celler de Can Roca, gestito da tre fratelli - il più giovane dei quali ha appena 33 anni - ha guadagnato due posizioni in classifica, piazzandosi al secondo posto. Ormai alle spalle il devastante incendio che lo aveva distrutto nel 2010, guadagna due posizioni anche il Mugaritz, eletto il terzo miglior ristorante del mondo.

L’Osteria Francescana di Modena resta tra i top 10 dei S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants, piazzandosi al quarto posto e guadagnando due posizioni rispetto allo scorso anno. Combal Zero, l'acclamato ristorante piemontese di Davide Scabin (che bell'omo!!!) ubicato nella cornice di un museo di arte contemporanea, mantiene il 35° (ma siamo sicuri? ... io l'avevo segnato alla 28° posizione) posto. Il ristorante milanese Cracco fa il suo rientro in classifica, piazzandosi in 33° posizione, mentre i sempre amati Dal Pescatore e Il Canto occupano rispettivamente il 38° e il 39° posto. Come ulteriore atto d’omaggio a Dal Pescatore (ho avuto il piacere di mangiarci anni fa), la capochef Nadia Santini è stata inserita nella rosa delle candidate a vincere il primissimo Veuve Clicquot World’s Best Female Chef della storia, assegnato poi ad Anne-Sophie Pic della Maison Pic in Francia.
Tra i premi più ambiti della serata figura lo Chefs’ Choice. Votato dai colleghi, il vincitore di quest’anno è Massimo Bottura; la sua Osteria Francescana è tra i ristoranti di cui più si parla. Massimo si sta guadagnando rapidamente una reputazione internazionale per la sua cucina d’avanguardia che, seppure spudoratamente moderna, riflette le tecniche tradizionali e amplia continuamente i confini del nuovo.
Il ristorante brasiliano D.O.M. ha compiuto una delle scalate più avvincenti, salendo di 11 posti e piazzandosi alla posizione numero sette. I critici hanno ammesso la sua crescente influenza sulla cucina mondiale: noto per l’uso di ingredienti provenienti dal Rio delle Amazzoni, lo chef Alex Atala sta portando all’attenzione del mondo una cucina brasiliana nuova e sostenibile. Il primo ristorante peruviano in assoluto a entrare in classifica è Astrid Y Gaston, che occupa la posizione numero 42. Il ristorante di Lima è noto per la sua haute cuisine peruviana che comprende i tradizionali cerviche e chupe (stufati di pesce).
Per il secondo anno consecutivo il Best Restaurant in North America è l’Alinea di Chicago, che mette fuori gara altri favoriti statunitensi, quali il Per se di Thomas Keller (che si conferma al numero 10) e il Daniel (numero 11). Nonostante gli straordinari concorrenti di tutto il mondo, i ristoranti britannici sono presenti in classifica con The Fat Duck di Heston Blumenthal che occupa la posizione numero cinque. Con lui The Ledbury, proclamato la più alta nuova entrata, che si piazza al numero 34. Australiano di nascita, il capochef Brett Graham è ampiamente apprezzato per la sua eccellente cucina di ispirazione francese; la sua presenza in classifica fa prevedere ai critici che il suo ristorante del West di Londra si trasformerà da stella locale a “must go” internazionale. Anche l’Hibiscus di Claude Bosi e il St. John di Fergus Henderson scalano la classifica, piazzandosi rispettivamente al 43° (sei posizioni in più rispetto allo scorso anno) e 41° posto (due posizioni in più).
Il francese Le Chateaubriand continua a salire in classifica, piazzandosi quest’anno al nono posto e guadagnando due posizioni. Lo seguono L’Astrance e L’Atelier de Joel Robuchon, rispettivamente in 13° e 14° posizione. L’Astrance è un locale straordinario, dal momento che può essere considerato l’unico ristorante in classifica senza menù. Gli avventori scelgono il numero di portate che desiderano e dalla cucina arrivano piatti a esclusiva scelta dello chef.
Il premio per la scalata più alta va al ristorante giapponese Nihonryori RyuGin che sale di 28 posizioni in classifica. L’arte culinaria di Seiji Yamamoto amplia i confini della cucina giapponese senza sconvolgere i tradizionalisti. A Tokyo, è stato eletto per il terzo anno consecutivo il Best Restaurant in Asia il ristorante Les Creations de NARISAWA. Quay si aggiudica il premio Best Restaurant in Australasia per il secondo anno consecutivo. Quest’anno il ristorante di Peter Gilmore si è piazzato al 26° posto, una posizione in più rispetto allo scorso anno, ed è l’unico ristorante australiano presente nella classifica dei Worlds’ 50 Best Restaurants.
Nella seconda metà della classifica S.Pellegrino World’s 50 Best Restaurants compaiono ristoranti di paesi nuovi, ma che a livello locale godono di un’ottima reputazione e che ora stanno irrompendo sul palcoscenico internazionale della ristorazione raffinata. Tra di essi il Varvary, in Russia, che occupa la 48° posizione. Propone una cucina tradizionale ma con influenze europee.
Il premio Best Restaurant in Africa va a Le Quartier Francais di Città del Capo, favorito in classifica già da molti anni. Il suo capochef, l’olandese Margot Janse, gestisce la cucina da 16 anni ed è stata nominata miglior chef d’Africa numerose volte.

Ogni anno tra i ristoranti che occupano le posizioni da 51 a 100 della classifica viene scelto il “One to Watch” ovvero il ristorante da tenere d’occhio.
Quest’anno il riconoscimento è stato attribuito allo svedese Frantzen/Lindeberg. Aperto nel 2008, con appena 16 coperti, è tra i ristoranti più piccoli presenti in classifica; cenare qui è stato definito uno “spettacolare show”, con escargot e caviale di escargot serviti su un piatto con carillon, erba gatta, violette, polline e semi di colza. William Drew, editore della rivista Restaurant, ha dichiarato: “Ciò che rende questo ristorante di Stoccolma così impressionante è che non esiste un menù tradizionale; al contrario, gli chef cucinano “fuori da ogni schema” a seconda di quello che è disponibile in giornata, realizzando tanti piatti dagli ingredienti intriganti. Il risultato è un’esperienza gastronomica assolutamente straordinaria”.

Sono stati assegnati anche altri premi, per la prima volta nel 2011 e come già annunciato, Anne-Sophie Pic (
Maison Pic, Francia) è stata la vincitrice del neonato premio Veuve Clicquot World’s Best Female Chef. Nel ringraziare per il premio, Anne-Sophie Pic ha dichiarato: “Sono molto onorata di aver ricevuto questo riconoscimento e di essere parte di questa società ricca di tanti talenti”. La rosa delle candidate comprendeva anche Elena Arzak (Arzak, Spagna, molto toccante e sentito il ringraziamento ai suoi genitori per i traguardi raggiunti)) e Nadia Santini (Dal Pescatore, Italia).
La classifica S.Pellegrino
dei 50 migliori ristoranti del mondo, organizzata dalla rivista Restaurant, è un’istantanea annuale delle opinioni e delle esperienze di oltre 800 esperti del settore della ristorazione internazionale. Non esiste un elenco predeterminato di criteri cui attenersi e i risultati sono determinati semplicemente conteggiando i voti. Il mondo, in relazione alla classifica, è suddiviso in 27 regioni/o aree geografiche diverse. I giurati devono essere stati, negli ultimi 18 mesi, nei ristoranti per i quali votano e devono votare ( ogni giurato può esprimere sette voti ) per ristoranti appartenenti sia alla loro regione che a una regione diversa.


Tutta la classifica qui.

1 commento:

Ackyart ha detto...

Ciao! Nn ho avuto il tempo di leggerlo tutto ma ripasserò nei prossimi giorni perchè questo resoconto é proprio interessante! Intanto ero passata per augurarti una Pasqua serena con i tuoi cari. Un bacio

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