30 giugno 2012

Panini alla birra - Beer Buns - BBD # 51 - 5th Anniversary

      

Zorra ospita il Bread Baking Day # 51, celebrando nello stesso tempo il 5° Anniversario di questo evento, nato da una sua idea nel lontano luglio 2007 e che ancora riscuote un gran successo ad ogni edizione mensile (a tal proposito, sarò io la padrona di casa il prossimo mese :-).
Recentemente ha incontrato ad una conferenza stampa il primo campione sommelier di birra  Karl Schiffner e ne è rimasta così affascinata che il tema proposto per questo mese è Pane con la Birra! 
Un paio di anni fa avevo postato una pizza bassa per il BBD#33 che usava la birra nell'impasto, questa bevanda aiuta nella fermentazione, rendendo l'impasto più morbido e fragrante ... la pizza era veramente buona tanto da diventare anche la preferita di una mia cara amica napoletana, e se non se ne intende lei di pizza :-)
Ho trovato questa ricetta da Carola e mi è subito piaciuta, per la facilità e per l'aspetto invitante dei panini. I miei sono più rustici perchè non avendo a disposizione la farina d'orzo ho macinato direttamente i chicchi nel Bimby, ottenendo una farina leggermente più grossolana.
E quando ho letto tra gli ingredienti farina d'orzo mi si è accesa anche un'altra lampadina: perchè non provare a farlo ancora più salutare e portarlo da Lo come ultimo regalo per la sua ospitalità?
Negli asterischi le sostituzioni che ho adottato per un pane in linea con la tabella della rubrica Salutiamoci, dimenticandomi di sostituire anche l'uovo sbattuto con del latte di riso (ma è talmente poco :-). Spero mi sia concesso l'uso della birra (non ho trovato indicazioni a riguardo, non so se viene considerata alcolica come il vino o i liquori), altrimenti facilmente sostituibile con latte (di riso/soia e acqua).

panini alla birra-bbd 51


Per 20 panini:

400 g di farina 0
100 g di farina di orzo integrale *
25 g di lievito di birra **
1 cucchiaino di zucchero ***
250 g di birra chiara e leggera tiepida
50 g di burro a dadini ****
10 g di sale
1 uovo sbattuto
fior di sale/cumino


Per la soluzione di bicarbonato:

500 g di acqua
4 cucchiaini di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di sale


* non avevo la farina di orzo e allora ho macinato nel Bimby a velocità Turbo un etto di orzo in chicchi
** una bustina di lievito secco Vitavegan
*** un cucchiaino di sciroppo di riso
**** un paio di cucchiai di olio extravergine


 facendo panini alla birra

- Nell'impastatrice: mettere le farine nella ciotola e fare la fontana. A parte sciogliere il lievito con lo zucchero nella birra e versare il composto nella fontana. Lasciar lievitare per 15 minuti. Distribuire il sale lungo i bordi sulla farina, aggiungere il burro a dadini ed impastare per almeno 10 minuti fino ad ottenere una composto liscio ed omogneo. Formare una palla e metterla in una ciotola precedentemente unta, coprire e lasciare riposare lievitare in luogo caldo fino al raddoppio.
- Se si usa il lievito secco, incorporarlo alle farine ed iniziare ad impastare prima con la forchetta in ciotola (o sempre nell'impastatrice) unendo la birra, lo sciroppo di riso e l'olio a filo (o il burro) e per ultimo il sale. Dare una bella lavorata a mano finchè l'impasto risulta ben amalgamato ed omogeneo.
- A lievitazione ultimata portare ad ebollizione l’acqua con il bicarbonato ed il sale.
- Trasferire l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e tagliarlo in 20 pezzi uguali. Dare la forma che si preferisce ai panini: tondi o a filoncino ed immergerli nella soluzione di bicarbonato, disponendoli poi sulla teglia ricoperta di carta forno.
- Pennellare i panini con l'uovo sbattuto e cospargere con fior di sale e/o cumino. Fare delle incisioni sui panini con una lametta o un coltello ben affilato e lasciare riposare ancora 20/30 minuti.
- Cuocere in forno ventilato a 180° per 18 minuti.


 panini alla birra-beer buns-bbd 51


panini alla birra-bbd 51



Beer Buns


Zorra is hosting Bread Baking Day # 51, celebrating 5th Anniversary of this well-established event, launched by her in July, 2007 and still so successfull every month (btw, I'm goimng to host next edition :-).
Recently she attended a Press Event with the theme Dumpling and Beer in Upper Austria, met the first beer sommelier champion Karl Schiffner and learnt a lot about beer ... what better she could choose as theme of the month than Bread with Beer!.
I already posted about a slim pizza with beer in the dough a couple of years ago for BBD#33, this drink is a good help in fermentation, making the dough softer and more fragrant., that pizza was really super and hase become the favorite recipe of a dear friend of mine from Naples, the famous pizza land :-).


panini alla birra-beer buns


For 20 buns:

400 g flour
100 g whole barley flour *
25 g fresh yeast or a bag of dried one
1 teaspoon sugar
250 g lukewarm light beer
50 g butter, diced
10 g salt
1 beaten egg
fleur de sel/cumin seeds


For the solution of bicarbonate:

500 g water
4 teaspoons baking soda
1 teaspoon salt


* I did not have barley flour so I ground in the Thermomix at maximum speed barley grains


facendo panini alla birra


- Pour the flour in the bowl of your kneader and make a well in the center. Dissolve yeast and sugar in the beer and pour the mixture into the well. Let rise for 15 minutes. Spread salt along the edges of the flour, add the diced butter and knead for 10 minutes until smooth and homogeneous. Shape into a ball and place in a greased bowl, cover and leave to rise in a warm place until doubled.
- If using dry yeast, combine with the flours and start kneading adding beer, butter and finally salt. Work for 10 minutes until smooth and homogeneous.
- Put water to boil with baking soda and salt.
- Transfer the dough on lightly floured work surface and cut into 20 equal pieces. Shape each into your favorite bun (round, oval) and dip in bicarbonate solution, then place on baking tray lined with parchment paper.
- Brush the buns with beaten egg and sprinkle with fleur de sel and/or cumin. Make incisions on the buns with a razor blade or a sharp knife and leave to rise 20/30 minutes.
- Bake in a convection oven at 180° for 18 minutes.


panini alla birra-beer buns



This recipe is also my entry to this week Susan's YeastSpotting.

Salute e bellezza con Marco Bianchi: l'orzo


Sono molto contenta della nuova iniziativa Salutiamoci partita il mese scorso perchè mi ha aperto gli occhi verso una nuova dimensione del cibo e conseguentemente un diverso approccio ed una più cosciente interrelazione con esso. Alcune cose le sapevo, ma mai approfondite più di tanto, altre si leggono ma probabilmente superficialmente e non si immagazzinano abbastanza. Inoltre, godendo di una più che buona salute, sia mia che dei ragazzi (e con questo tocco ferro/legno/attributi/cornetti e quant'altro mi è concesso :-), si è portati a pensare quasi sempre all'immediato roseo (e fortunato!) con leggerezza e, forse, un pochino di incoscienza, come una subdola convinzione di beata e quasi dovuta immortalità … un tipico atteggiamento giovanile che, nonostante l'età non più fresca, si fa fatica ad abbandonare :-).

E' vero che qualche piccola attenzione, già diventata un modus vivendi (ma così difficile da trasmettere totalmente ai ragazzi fuorviati da alimenti insani sempre più fast&fat), la seguo da tempo e senza sacrifici, ma non basta. Arriva il momento che un episodio, una lettura, un avvenimento speciale, un mancanza improvvisa, la coincidenza ed il susseguirsi delle cose successe in quel momento e non in un altro, ti porta inevitabilmente ad una fermata obbligata, ad una riflessione più ponderata.
Io sono molto fatalista, niente è dovuto al caso senza una ragione esplicita, magari nascosta (o poco capibile) inizialmente, ma che poi, alle volte molto lentamente, si esprime nella sua interezza. E così è stato, questi ultimi due mesi sono stati abbastanza tosti da meritare più attenzione ed energie, da costringermi quasi ad una rivalutazione di pensieri ed opinioni. Ed il cibo ne fa parte.
Sarà un cammino lungo e non facile, la tabella degli alimenti permessi è abbastanza restrittiva (o insolita, secondo i punti di vista), soprattutto la grande scommessa sarà riuscire a coinvolgere emotivamente e stomachevolmente i ragazzi, purtroppo culinariamente troppo viziati e coccolati, ma si prova, e con perseveranza … già al primo (ed unico finora :-) dessert senza zucchero (ma molto fruttuoso) mi hanno preso in giro più del solito, anche se è finito in velocità nelle loro pance comunque (forse perchè c'era solo quello? :-).
Ho letto questo libro, dietro valido suggerimento suo, e lo consiglio vivamente anche io, forse è stata la lettura più illuminante del nuovo millennio! Conoscevo già le turbe fisiche dello zucchero raffinato (chissà perché nei test per le intolleranze alimentari è l'alimento più frequentemente vietato in quasi la totalità delle persone :-) ma non ne avevo mai approfondito le cause e l'evoluzione della sua produzione e commercializzazione.
Lo scorso marzo avrei dovevo conoscere Marco Bianchi in un incontro ravvicinato organizzato da un'amica proprio a Verona ma all'ultimo non ho potuto seguire la sua conferenza, mi è molto spiaciuto perché, forse, avrei potuto aprire gli occhi un paio di mesi prima. Ho già ordinato prima di partire due suoi magnifici libri che saranno la mia prossima lettura sotto l'ombrellone, cercando di assimilarne appieno il messaggio. Qui una breve intervista all'autore.
E pochi giorni fa, dopo aver seguito il Tg, un veloce zapping mi ha fatto scoprire che su FoxLife tutti i giorni alle 14.50 Marco è in onda con In linea con Marco Bianchi, una trasmissione quotidiana dedicata al benessere  attraverso una corretta alimentazione, dal lunedì al venerdì alle 14.50. Non importa essee presenti fisicamente davanti al televisore, on-line si possono rivedere le puntate trasmesse e gli argomenti trattati, ed avere anche qualche anticipazione sui prossimi.
E proprio l'altro giorno parlava anche dell'orzo, questo mese ospitato da Lo, non è stata una piacevole fortuita coincidenza?
Se ne può fare un salutare decotto, una gustosa zuppa ed una crema rigenerante.



L'orzo è uno dei cereali più antichi al mondo, ricco in vitamina B ed E, salutare perchè aiuta a mantenere giovani le cellule. E' altamente digestivo, diuretico e drenante, emolliente, energeico e rinfrescante. Un vecchio rimedio pediatrico per i bambini allattati artificialmente e solitamente stitici era quello di aggiungere nel biberon del latte uno o due cucchiaini di fiocchi di orzo (funziona davvero, testato personalmente su 6 bambini :-).

Decotto:

Mettere a bollire per un'ora uno o due etti di orzo in abbondante acqua, filtrare, raffreddare e bere 2 o 3 bicchieri al giorno.


Crema rigenerante:

Non si butta nulla, con l'orzo cotto si può fare una crema rigenerante per le zone più secche del corpo come gomiti, ginocchia e talloni. I sali minerali contenuti in questo cereale ridaranno morbidezza ed elasticità alla cute.

Frullare l'orzo cotto con un cucchiaio di olio di mandorle ed un cucchiaio di aceto bianco. Massaggiare a lungo sulle zone ruvide, 2 o 3 volte alla settimana.


Zuppa
  • 300 g di orzo
  • mezza radice di daikon
  • 2 carote
  • 1 o 2 cipolle rosse
  • 3 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • Olio extravergine di oliva
Tagliare le carote a rondelle, il daikon a cubetti e le cipolle rosse a fettine sottili. Mettere tutto in una casseruola insieme all'orzo, aggiungere il concentrato di pomodoro e far bollire in 1 litro e mezzo di acqua per 40/50 minuti. Le verdure dovranno restare abbastanza croccanti. Condire con l'olio solo al momento di gustare la zuppa.

28 giugno 2012

Black & White Wednesday - Week # 39



It was blooming in early February,
then showing a cascade of fruits in late April,

 on the tree

 apricots

now all the fruits are gone, 
some in beautiful golden sweet jars too.

apricots


apricot





 For lovely Susan and BWW, her weekly culinary photo event.
 

25 giugno 2012

Il Pane di Matera per l'Abbecedario Culinario


L'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, prosegue il suo viaggio itinerante e da una settimana è già sbarcato in Basilicata, dove Simona ha aperto le porte della sua cucina e steso la tovaglia più bella sulla tavola in attesa che si riempia di gustose prelibatezze locali.
Non conosco per niente questa regione, se non le poche cose imparate sui banchi di scuola (ma è passato così tanto tempo :-). E sono nella mia lista dei posti da visitare i famosi Sassi di Matera, centro storico della cittadina stessa, diventati patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1993, primo sito iscritto dell'Italia meridionale.
Quindi ben venga la raccolta lucana dell'Abbecedario e quello che di nuovo potrò imparare!
Nonostante le temperature africane di questi giorni, non ho resistito nel provare a fare questo buonissimo pane, anche perchè non ne avevo mai provato a farne uno di sola semola rimacinata. Devo dire che il risultato è stato più che soddisfacente, e la pasta madre avuta in dono dal mio fidato spacciatore si è rivelata molto attiva e deliziosamente profumata.

Per tutelare e valorizzare il Pane di Matera, riconosciuto con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) dalla Commissione Europea, un gruppo di giovani produttori e imprenditori, panificatori da generazioni, ha costituito il Consorzio di Tutela del Pane di Matera.
Attraverso un rigoroso disciplinare di produzione i membri del Consorzio sono intervenuti sull’intera filiera, dalla coltivazione dei grani tradizionali fino alla tecnica di produzione finale per riproporre con nuova vitalità il prodotto nella sua più genuina originalità.


 pane di matera

Chiunque abbia assaporato il Pane di Matera non potrà dimenticare il piacere di un gusto unico e italiano. Prodotto esclusivamente con semola rimacinata di grano duro proveniente dal territorio lucano è il frutto di una antichissima cultura e di una tradizione più che mai oggi viva e produttiva.
Il Pane di Matera è da sempre un simbolo della città. Numerose le citazioni storiche che descrivono quali peculiarità abbiano dato origine al culto di questo prodotto nella popolazione a partire dalla conservazione dei grani coltivati sulla Collina Materana e nei paese limitrofi.

Cronologia della Città di Matera di Gianfranco De Blasiis scritta nell’anno 1635 (Archivio di Stato - Matera)
“Delle conserve di grani e lor perfettione, basta di dire che ne si conserva sin’ a diece, dodeci e quindeci anni, come se stesse in una cassa, e per queste conserve dè grani ci è tradizione che questa Città fusse stata granaio del populo Romano”


La storia del Pane di Matera ha un ruolo particolarmente significativo nella storia della città di cui porta il nome. Il sapore, la forma che ricorda il paesaggio della Murgia Materana, le caratteristiche organolettiche sono una sintesi degli elementi di base peculiari dell’ambiente di questo territorio, l’acqua, i grani, perfino l’aria, e infine una capacità unica degli uomini di condensarli in un prodotto che non può essere fatto altrove.
Da secoli il Pane a Matera è al centro della vita della popolazione e costituisce ancora oggi l’elemento “sacro” della tavola. E’ un bene insostituibile, il cui valore simbolico è da sempre stato espresso attraverso la ricerca e la lavorazione degli ingredienti, la forma e le tecniche utilizzate nella preparazione finale.
Fino alla fine del 1950 sul pane le famiglie materane imprimevano con un timbro in legno sulla pasta da infornare il proprio marchio per riconoscerlo dopo la cottura e rimarcare i valori della fecondità, della forza, e della difesa. Il marchio intendeva trasmettere le virtù omeopatiche dei simboli stessi. Numerosi timbri del Pane di Matera sono conservati ed esposti presso il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola a Matera.

Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso oltre 10.000 anni di storia. E’ la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, evolutosi a partire dalle grotte nella roccia di un versante ripido di un canyon e successivamente articolate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità, si tratta del 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione. In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di paesaggio culturale, quale esempio unico dell’opera e della cultura di una civiltà che ha vissuto in totale armonia con il suo territorio e le risorse naturali.

Il pane è sempre stato al centro della cultura e della civiltà materana. 

pane di matera


Di certo il mio non ha nessuna pretesa di essere paragonato all'originale, ho peccato di golosità nel voler provare a imitarlo, sperando un giorno di poter gustare l'originale (e farne  una buona scorta)!

Ricetta da Cucina italiana di casa dove c'è anche una sequenza fotografica dei panificatori locali al lavoro.

600 g di semola rimacinata
120 g di pasta madre
400 g di acqua leggermente tiepida*
6 g di lievito di birra 
12 g di sale fino

* il mio fidato spcciatore mi ha fornito una pasta madre profumatissima e liquida, per cui ho ridotto la quantità di acqua nell'impasto

pane di matera


pane di matera


Sciogliere il lievito nell'acqua ed aggiungere alla semola iniziando ad impastare a velocità bassa.
Aggiungere anche la pasta madre e per ultimo il sale e lasciare lavorare l'impastatrice per 20/30 minuti. Risulterà un impasto morbido ed elastico, metterlo in una ciotola leggermente spolverata di semola e lasciare lievitare coperto per un paio di ore.
Riprendere l'impasto sul piano di lavoro insemolato e lavorarlo ancora per una decina di minuti, tirando e ripiegando verso l'interno come si vede dalle foto.
Rimettere a riposare in ciotola coperto per un'altra oretta.
Formare poi un filone (ho provato a dargli la mossa con l'avambraccio ma non so se veramente era quella giusta :-) e praticare 3 tagli con la spatola o un coltello affilato, il pane gonfierà molto in cottura ed i tagli aiutano nel dargli una bella forma (bisogna farli ben profondi, i miei poi si sono quasi uniti ed il pane era più fotogenico dall'altro verso).
Cuocere nel forno caldo sulla teglia leggermente ricoperta di semola a 250° per circa 15 minuti, abbassando poi a 200° finche ben cotto (il mio è stato circa 50 minuti in forno ma ne sarebbero stati necessari altri 5, l'interno in alcuni punti era un pelino indietro di cottura, e si vede bene anche dalla foto). Ho messo sul fondo del forno uno stampo da plumcake con dell'acqua dentro per creare un po' di umidità.

pane di matera



pane di matera

24 giugno 2012

Centrotavola verduroso quasi da mangiare - WHB # 339


Niente ricetta per il WHB questo fine settimana, troppo caldo e la cucina si è ridotta a piatti freschi e leggeri, tante insalate, anche cerealose, e frutta, qualche pasta per i ragazzi (altrimenti come si riempiono la pancia?), carne e verdure alla griglia (che con immenso piacere metto nel menu preoccupandosi loro del BBQ :-) ... solo l'altro giorno ho acceso il forno (con grandissimo stupore di tutti :-) per cuocere un profumatissimo pane di Matera (o meglio, una probabile imitazione, nessuna pretesa di offendere un prodotto consorziato!) per lAbbecedario Culinario (siamo arrivati in Basilicata!), a brevissimo la ricetta.
Nessuna verdura nel piatto, ma comunque sempre presente in tavola, anche sotto forma di variopinta decorazione... quasi da mangiare!
Mi piace addobbare la tavola, specie in occasione di pranzi o cene con amici o per ricorrenze speciali. E mi piace farlo anche per le amiche quando me lo chiedono. Quasi sempre uso fiori del giardino, ma non sempre sono disponibili, magari una bella fioritura è terminata (o rovinata dalla frequeddnte acqua piovana come la primavera scorsa) ed è ancora presto per i nuovi boccioli. Alle volte mi affido alle  erbe aromatiche che coltivo in giardino (si possono poi riutilizzare per il saporitissimo sale) riunendole in vasetti molto profumati che spesso regalo agli invitati.
Il mese scorso era il compleanno di Sara, avevo già preparato una tavola tutta di rose per Elena un paio di settimane prima ed ormai la foltissima Banksia era tutta sfiorita, inoltre non mi sembrava carino ripetere la stessa decorazione.
Sara mi aveva dato due tegole di coccio da usare come base, quindi la decorazione sarebbe stata lunga e stretta e così mi è venuta l'idea di farla tutta verdurosa, quasi un omaggio alla moltitudine di ortaggi che la primavera ci regala ogni anno dopo il lungo e monotono inverno.


 centrotavola verdure


La base un pochino instabile della tegola non è il massimo (anche se poi sulla tavola siamo riuscite a trovare un punto di equilibrio perfetto :-), meglio magari preferire una ciotola o un contenitore basso, della forma e del materiale preferito.
Servono poi le forbici, un coltellino, degli stuzzicadenti di misure diverse, del filo di ferro verde e fino da fioristi, della spugna da fioristi (entrambi in vendita anche ai Brico center). In sostituzione della spugna si potrebbe usare una granella di sassolini, o anche della ghiaia più grossolana se piace lasciare intravedere i piccoli sassi.
Per la scelta degli ortaggi affidarsi alla propria fantasia e tonalità cromatica ricercata, si potrebbe fare anche un centrotavola tutto giallo, arancio e rosso con pomodori di tutte le fogge, carote, peperoni, cipolle dorate, lupini, rapanelli.
Alla Metro sono in vendita delle confezioni di verdure baby e peperoncini di forme diverse (io ho usato un pimento messicano che sono come i peperoni ma in miniatura, rossi, gialli ed arancio).
Purtroppo non ho foto del centrotavola in fase di preparazione perchè non mi è venuto in mente di farle. Per la prima tegola sono stata un po' lentina, perchè dovevo studiare come disporre le verdure e come attrezzarle per riuscire ad infilarle stabili nella spugna.


 centrotavola verdure

Con la seconda mi sono organizzata meglio, preparandomi già le verdure infilate negli stecchini, il prezzemolo riccio già a ciuffetti uniti tra di loro, in modo che l'assemblaggio è stato molto più veloce (ed inoltre avevo la prima tegola come campione). In ogni caso, non sono venute propiamente uguali, e questo mi è piaciuto ancora di più.

 centrotavola verdure

Per le mie tegole ho usato:

prezzemolo riccio
(indispensabile per creare il fondo e tappare i buchi)
2 carciofi
fagiolini verdi
lupini
aglio fresco
asparagi verdi
(ma forse sarebbero stati meglio bianchi, si sarebbero notati di più)
rapanelli
cime di cavolfiore bianco
pomodorini datterini
pomodorini ciliegini
peperoncini freschi lunghi
peperoncini mignon freschi
fiori di zucchina
rametti di rosmarino
rametti di salvia
rametti di alloro 


centrotavola verdure

Disporre la spugna, tagliata a misura necessaria ed imbevuta con acqua, nel contenitore prescelto.

- preparare le verdure infilate sugli stecchini,
- le erbe aromatiche a ciuffetti ed avvolte con un paio di giri di fil di ferro (che se abbastanza resistente potrebbe servire come stecchino per infilarle nella composizione),
- i lupini in orizzontale sullo stecchino con l'ultimo in verticale per proteggere la punta dello stecchino, purtroppo con l'aria si scolorano un pochino
- i fagiolini vanno cimati e delicatamente infilati sullo stecchino,
- asparagi, carciofi e teste di aglio vanno infilate direttamente nella spugna, accorciando i gambi.

Infilare le verdure nella spugna partendo dal centro e dalle più grandi (prima il carciofo  e le teste d'aglio e gli asparagi, quindi la corona di pomodorini/lupini/cavolfiore/ peperone intorno al carciofo proseguendo verso il lato esterno. Ho messo un rametto di alloro, un peperone lungo ed un fiore di zucchina che uscissero dalle estremità della tegola.
Aggiungere le erbe aromatiche e i fagiolini, quindi contornare con il prezzemolo riccio.
Per ultimo sistemare i fiori di zucchina, sono i più delicati e si sciupano in fretta.


 Veggie Centerpiece


No recipe for this week's WHB, temperatures are too hot and my kitchen is limited to fresh and light food, lots of salads, including cereal-style, and fruit, some pasta for the boys (how else could I fill their bellies?), a little BBQ meat and vegetables (its a great pleasure for me to have a BBQ dinner, it's men work :-). I just turned on the oven the other day (with surprising faces looking at me :-) to bake a fragrant bread I'm going to post about very shortly.
No vegetables in the pot, but still present in the table, even as a colorful decoration ... almost to eat!
I like to decorate the table, especially when we are having lunch or dinner with friends or for special occasions. And I like to do it for friends when they ask me. I always use flowers of my garden, but they are not always available, I have not yet a scheduled blooming garden to have continuous different varieties of flowers in blossom :-). Sometimes I rely on herbs I grow (you can then reuse for aromatic salt) and combine them very fragrant jars I often then give to my guests.
Last month we celebrate Sara's birthday, I had already decorated a table with so many roses for Elena a couple of weeks ahead and as the prosperous Banksia was faded and did not want to repeat the same decoration I had to think for a new idea.
Sara gave me two clay tiles to fill, the decoration would have been long and narrow, and my choice was for a veggie composition, a sort of tribute to the multitude of vegetables that Spring gives us every year after a long and boring wintertime.

IMG_3042


The base of the tile is a little  bit unstable and it is not the best choice actually (even though we found a point of perfect balance on the table :-), better choose a bowl or a low container, shape and materia at your choice.
You need then scissors, a boxcutter, toothpicks of different sizes,  green florist wire, florist sponge. In place of the sponge you could use little crushed stones.
Feel free to choose any vegetables at your own fantasy and following your favorite color tones, you could also do a golden centerpiece with only yellow, orange and red vegetables. Or you could use baby vegetables and peppers.
Unfortunately I have no photos of work-in-progress  as I did not I think of it. It took me a longer time to do the first tile, because I had to study how to arrange the vegetables and equip them to be able to insert firmly in the sponge.
With the second one I was better organized, preparing the vegetables already inserted in the sticks, the curly parsley tufts already joined together, so that the assembly has been much faster (and also I had the first tile as sample to give an eye on when necessary).


 centrotavola verdure

 For my tiles I used:

curly parsley
(necessary for base and fill inevitable holes)
2 artichokes
green beans
white lupins
fresh garlic
green asparagus
(but would have been better white for more contrast)
white cauliflower
datterini tomatoes
fresh long chillies
baby fresh chillies
zucchini flowers
sprigs of rosmemary
sprigs of sage
sprigs of bay


centrotavola verdure


Place cut-to-size and water soaked sponge in the container.

- fix the vegetables strung on sticks,
- herb sprigs gently wrapped with wire (if strong enough could serve as a toothpick to insert in the composition),
- lupins horizontally inserted in the toothpick, the last vertical to protect the tip, unfortunately they get a little discolored
- green beans are trimmed on a side and gently inserted on toothpick
- asparagus, artichokes and garlic are inserted directly into the sponge, shortening the stems.

Set vegetables into the sponge starting from the center and using the biggest first (artichoke, asparagus and garlic, then tomatoes/lupins/cauliflower/red pepper around the artichoke and then going the outer side. I put a sprig bay, a long pepper and a zucchini flower on the opposite sides of the tile.
Add beans and herbs, then curly parsley.
Lastly, arrange the zucchini flowers, they are the most delicate and get spoiled quickly.


particolare centrotavola verdure




every week

This recipe is my personal entry to WHB # 339
  hosted bySimona from Briciole
 both Italian & English edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Who's hosting
WHB Rules
     

22 giugno 2012

Orzotto estivo



Ritorna la rubrica Salutiamoci  che cerca di sensibilizzarci verso una cucina più naturale possibile, che può essere di notevole aiuto nella lotta di alcuni mali comunemente detti incurabili, ma che comunque può essere seguita benissimo da chiunque sia convinto che mangiare bene faccia stare meglio. Cucina il più naturale possibile, cercando di seguire gli alimenti permessi come indicati in questa tabella, sforzandosi di ridurre al minimo indispensabile i permessi ma non consigliati, e non prendendo in considerazione asolutamente i vietati.
Il mese scorso ha inaugurato la rubrica Stella, raccogliendo ricette con i piselli e le fave. C'è un calendario mensile dove poter annotar i vari ingredienti che si alterneranno in questa raccolta ed è stata anche aperta una pagina su FB.
Questo mese tocca a  Lo, che ha scelto come ingrediente prinicipale l'orzo, un cereale rinfrescante per le sue note proprietà digestive e antinfiammatorie del tratto intestinale (avendo allattato tutti i miei ragazzi col biberon per mancanza di latte mio, erano indubbiamente stitici e usavo mettere i fiocchi di orzo in aggiunta al latte artificiale per permettere una buona e morbida evacuazione :-) e  con il più basso indice glicemico (a braccetto con l'avena).
L'orzo si trova mondo (o decorticato), il più indicato perchè contiene più fibre, sali minerali e vitamine, nei negozi specializzati in sementi e in quelli di cibi biologici, ma più comunemente nei supermercati si trova l'orzo perlato, che, avendo subito un processo di raffinazione come il riso sbiancato, perde la parte più esterna e quindi gran parte dei nutrimenti, offrendo il solo vantaggio di una cottura più breve e senza precedente ammollo.
Riporto i consigli di Lo per la cottura dell'orzo mondo:

Lavare i chicchi per eliminare tutte le impurità. E' consigliabile un ammollo di almeno 6 ore (meglio una notte) per avere un maggior ammorbidimento. Mettere l'orzo in una pentola, facendo attenzione di aggiungere 3 parti di acqua per 1 parte di orzo. Portare a bollitura, abbassare la fiamma e continuare a cuocere per circa 60 minuti fino ad assorbimento dell'acqua. Si può cuocere anche in pentola a pressione per circa 45 minuti.

 orzotto estivo


Amo molto fare il riso freddo, in questo caso orzo, soprattutto nella stagione estiva, risolve in un piatto solo un pranzo/cena completo. Non ho mai sopportato, però, l'uso dei sottaceti, o peggio delle confezioni già pronte di condimento per le insalate di riso, trovo che rilascino tutte lo stesso sapore piatto e antipatico di olio di semi misto ad aceto che mi fa rabbrividire. Sarò fatta male, ma preferisco perdere qualche minuto in più e prepararmi le verdure come dico io, in modo semplice, ma che regalano sicuramente colori più vivi e gusto più naturale :-).
Per una nota croccante si possono aggiungere, prima di andare a tavola, dei ciliegini a pezzetti e del cetriolo a cubetti, e se piace un tocco lievemente pizzicoso anche un paio di rapanelli a fettine. Per le quantità regolarsi secondo necessità.


orzotto estivo


Ingredienti:

orzo bollito
zucchina, meglio quelle piccole o quelle chiare
peperone giallo/rosso
carote
piselli surgelati
mais in scatola
(quello Valfrutta è non OGM e senza zuccheri aggiunti :-)
olio extravergine di oliva
sale (io uso sempre quello rosa himalayano)


 orzotto estivo

- Tagliare le verdure a cubetti e lessarle per pochi minuti (devono rimanere al dente) separatamente (prima le carote, poi i piselli, le zucchine ed infine il peperone) in poca acqua leggermente salata, passarle in acqua ghiacciata e poi scolarle bene.
- Saltare le verdure in padella con un filo di olio per farle asciugare bene.
- Unire le verdure all'orzo precedentemente condito con un filo di olio e mescolare bene. Aggiustare di sale e pepe. Se piace aggiungere un trito di prezzemolo e/o basilico fresco.

orzotto estivo

21 giugno 2012

Homemade Cavatelli for Presto Pasta Night # 269


 la ricetta in italiano qui


First day of Summer and here in Italy we are having very hot days, in some places extraordinary temperatures are expected, reaching about 40° C, suffering more due to high humidity.
Ideal time for dolce far niente, indulging in relax and laziness, a refreshing jump into the pool, zapping in the blogsphere longer :-).
I was commenting on Simona's blog and realized she's having a very busy time in these days, hosting 4 different events: Weekend Herb Blogging # 339 - Abbecedario Culinario d'Italia: M come Matera - Novel Food # 16 and  Presto Pasta Nigths # 269.
I am an affectionate supporter of WHB and Abbecedario, never join Novel Food (but there is always a first time :-) and occasionally participated to Presto Pasta Night, with Tagliatelle the first time and then with  Nerano Spaghetti.
Quite surprising for an Italian family where Pasta is the simplest thing to prepare but the most appreciated by my 6 always-hungry boys :-) 
So I will try to be more present in this event, as I often blogged about pasta in recent time.
I'm sending to Simona and to Ruth from Once upon a Feast, founder of this weekly event, the recipe for Cavatelli, a typical homemade pasta of South Italy. Almost everybody will tell you that Cavatelli come from Puglia (Apulia), perhaps because they are the first step when you make orecchiette, but they are wrong because they first originated in Molise. They represent the most characteristic regional dish of the region and especially of Campobasso, the main town. They are usually served with a pork meat sauce or with spigatelli (vegetables like broccoli/kale/Neapolitan friariello) and minced meat.
But they are good with whatever sauce you like, classical basil pesto might be one. I also made Cavatelli al sugo di polpo (with an octopus sauce) and  Cavatelli con pesto di piselli e fave (with peas and fava beans pesto).
It is very easy and simple to make them, almost relaxing, and even kids will have fun to help.

 cavatelli


Serving 3 or 4: 

300 g durum wheat semolina, better if remilled
130/150 g water at room temperature

Knead briefly, must be a pretty hard dough, otherwise if too soft will be more difficult then to work. Leave the dough on the working surface covered with a bowl to rest for at least half an hour.




facendo i cavatelli


Take a piece of dough and make a thin roll, diameter  1 cm.
With a knige cut a small piece, gently push with the thumb against the blade of the knife, then press the knife onto the table, turning a little and pulling the cavatello towards you.



Mamo making Cavatelli when he was 10 years old 


Place cavatelli on a cloth sprinkled with flour or on pasta racks.
If left to dry completely (I cooked the day after I made them) some more cooking minutes might be required.


 cavatelli




Basil Pesto: 

150 g basil leaves
50 g pine nuts
230 g extra virgin olive oil
1/3 of a clove of garlic
50g grated parmesan
(or half parmesan and half pecorino)

In a blender first mix dry ingredients together (garlic, pinenuts and cheese),
 then add basil and oil little by little.

20 giugno 2012

Black & White Wednesday - Week # 38



 An inviting tour @ Marché de la Bastille,
boulevard Richard-Lenoir between rue Amelot and Saint-Sabin,
on Thursdays: 7am to 2:30pm and Sundays: 7am to 3pm
 a very lively market,
the perfect place to shop around for fresh local products,
putting up a gourmand lunch in a few stops.


bread
pain à l'ancienne - old style bread

mushrooms
fresh mushrooms, different varities

tomatoes and spring salad
salads and vegetables

a bunch of flowers
a bunch of flowers to decorate the table

 olives
which olive for the aperitif?

 fish
ready cut for a fish tartare

 fish
but also any kind of fish

 spices
to be spiced

 aromatic herbs
or flavored with your favorite herb

attention :-)
but please, be polite and queue here

 libanese streetfood
a Libanese speciality for impatient bellies

 making gallettes
or rather a French galette saucisse

 moroccan specialities
or else Moroccan take-away food

 african specialities
or better African delights?

cider
rosé cider

 champagne 
or more luxurious champagne?

italian food
peculiar corner for nostalgic Italians :-)




 For lovely Susan and BWW, her weekly culinary photo event, 
 this week guest hosted @ My Spicy Kitchen

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