Scalogni sott'olio e cipolline speziate in agrodolce per Salutiamoci
Questo mese l'ingrediente, o meglio gli ingredienti scelti per la rubrica  Salutiamoci sono le cipolle, i cipollotti, i porri e lo scalogno, tutti facenti parte della grande famiglia delle Liliacee.
Siamo ospiti di Valentina che avrà l'onore di raggruppare tutte le ricette in una raccolta profumata e gustosa.
Sono ingredienti che non mancano mai nella mia cucina, pilastri fondamentali per la preparazione di quasi la totalità delle ricette salate, dalle molteplici proprietà benefiche, conosciute fin dai tempi più remoti, come ben ci racconta Valentina nel suo post di apertura della raccolta.
Per alcuni forse un pochino osteggiate per la loro lacrimosa utilizzazione e ancora un diffidente e maldisposto retaggio per il sapore e la digestione.
"C’è chi la odia e chi la ama, 
chi la ritiene la regina della cucina e  chi una tortura per colleghi e 
partner. Sta di fatto che la cipolla è  uno degli alimenti con più 
effetti benefici, tanto che in un prossimo  futuro si potrebbe 
addirittura utilizzarla al posto di conservati  artificiali di dubbia 
sicurezza, grazie alle sue proprietà antiossidanti  e antimicrobiche", così inizia un articolo interessante di Antonella Sparvoli apparsoqualche anno fa sul Corriere della Sera.
Un benefico infuso ce lo suggerisce il sito benessere.com nella sua pagina sulle cipolle:   basta
 tagliare  a fettine 500 gr. di cipolla e lasciarla macerare per tre 
giorni in 1 litro di  vino bianco secco. La dose “raccomandata” consiste
 in un bicchierino lontano dai  pasti per tre volte al giorno. Questa 
particolare bevanda, ricca di vitamina C  e sali diuretici, è molto 
indicata per coloro che soffrono di affezioni alle vie  urinarie e 
renali ma viene consigliata anche ai diabetici in quanto, come 
accennato,  fortemente ipoglicemizzante. 
... saremo rusciti a convincere anche i più reticenti? :-)
Scalogni sott'olio
Questi scalogni in vaso risolvono un antipasto o un contorno che manca, e sono già pronti per insaporire una pietanza che ne ha bisogno. Ed inoltre sono anche un regalo simpatico ad amici buongustai :-).
La ricetta è di Paola delle   Tamerici.Suo anche il consiglio di usare lo scalogno italiano, più oblungo nella forma e più delicato.
Ingredienti:
1 kg. di scalogni
1 litro e mezzo di aceto di mele
sale grosso rosa dell'Himalaya
pepe in grani
foglie di alloro
rametti di timo fresco
buccia di limone a pezzetti
olio extravergine di oliva, leggero come quello ligure o del Garda
- Mettere l'aceto, qualche grano di
 pepe, qualche foglia di alloro e un rametto di timo in una pentola, 
portare a bollore, spegnere e lasciare riposare almeno un'ora; in questo
 modo la marinatura si insaporirà bene.
- Sbucciare gli scalogni, facendo attenzione a non togliere completamente la parte sotto e il ciuffo sopra altrimenti si sfaldano.
- Riportare la soluzione acetosa a bollore, tuffarci gli scalogni e cuocerli 5/10 minuti a seconda della loro grandezza. Devono rimanere sodi, la prova stecchino/forchetta dovrà perforarli ma non oltrepassarli. Se non è possibile avere gli scalogni della stessa misura, tuffare prima quelli grandi e qualche minuto dopo i più piccoli.
- Scolare bene i bulbi, invasarli (nei vasi precedentemente scaldati 30 minuti in forno a 100°), pressando leggermente ma con delicatezza, aggiungere una foglia di alloro, un rametto di timo, qualche pezzetto di buccia di limone, un paio di grani di pepe e rabboccando con olio fino all'inizio dell'anello di restringimento del vaso. Battere leggermente i vasi per eliminare eventuali bolle d'aria.
- Chiudere bene con i coperchi e pastorizzare 20 minuti, togliere dall'acqua, asciugare i vasi, riporre in dispensa al buio.
- Si possono degustare anche subito, ma riposando qualche tempo i sapori si amalgameranno meglio.
- Sbucciare gli scalogni, facendo attenzione a non togliere completamente la parte sotto e il ciuffo sopra altrimenti si sfaldano.
- Riportare la soluzione acetosa a bollore, tuffarci gli scalogni e cuocerli 5/10 minuti a seconda della loro grandezza. Devono rimanere sodi, la prova stecchino/forchetta dovrà perforarli ma non oltrepassarli. Se non è possibile avere gli scalogni della stessa misura, tuffare prima quelli grandi e qualche minuto dopo i più piccoli.
- Scolare bene i bulbi, invasarli (nei vasi precedentemente scaldati 30 minuti in forno a 100°), pressando leggermente ma con delicatezza, aggiungere una foglia di alloro, un rametto di timo, qualche pezzetto di buccia di limone, un paio di grani di pepe e rabboccando con olio fino all'inizio dell'anello di restringimento del vaso. Battere leggermente i vasi per eliminare eventuali bolle d'aria.
- Chiudere bene con i coperchi e pastorizzare 20 minuti, togliere dall'acqua, asciugare i vasi, riporre in dispensa al buio.
- Si possono degustare anche subito, ma riposando qualche tempo i sapori si amalgameranno meglio.
Ho trovato i rete questo interessante articolo di  Giorgio Visani, Erborista in Riolo Terme, sulla storia e
 le proprietà dello scalogno di Romagna da leggere qui:
"
 ... questo scalogno, non facendo il fiore non scambia pollini, per cui 
non scambia geni, quindi conserva ancora il suo “corredo genetico” di 
quando fu portato in Europa, un “corredo” di 5000 anni. Inoltre non 
avendo seme perché non esiste, si deve conservare il bulbo, ma 
quest’ultimo ha un periodo limitato di conservazione, per cui 
ipoteticamente se nessuno ripianta il bulbo dell’ anno il tipico 
scalogno di Romagna scompare".
Sempre alle Tamerici ho imparato ad impreziosire le cipolline in agrodolce con qualche aroma speziato in più.
Ed inoltre sono molto felice perchè seguendo Salutiamoci ho imparato come riuscire a fare l'agrodolce senza bisogno dello zucchero!
  
300 g di cipolline borrettane *
* quando si prendono le cipolline già pronte sbucciate bisogna farle subito in giornata, se lasciate in frigo si deteriorano presto
- Mettere l'uvetta in ammollo in acqua tiepida (io la tengo sempre in un vaso con la grappa così ce l'ho sempre pronta all'uso, basta solo risciacquarla o aggiungerla ben sgoccciolata alla preparazione, qualche minuto di cottura e ogni residuo alcolico evaporerà).
 Cipolline borrettane speziate in agrodolce
Sempre alle Tamerici ho imparato ad impreziosire le cipolline in agrodolce con qualche aroma speziato in più.
Ed inoltre sono molto felice perchè seguendo Salutiamoci ho imparato come riuscire a fare l'agrodolce senza bisogno dello zucchero!
Per 4/6 persone:
300 g di cipolline borrettane *
30 g di uvetta
20 g di pinoli
2 foglie di alloro
un pezzetto di cannella, circa 5  cm.
2 anice stellato
1 o 2 cucchiai di succo di mela concentrato
mezzo bicchiere di vino bianco
scorza d'arancia grattugiata,  facoltativa
sale/pepe
olio extravergine di oliva
aceto di mele
* quando si prendono le cipolline già pronte sbucciate bisogna farle subito in giornata, se lasciate in frigo si deteriorano presto
- Mettere l'uvetta in ammollo in acqua tiepida (io la tengo sempre in un vaso con la grappa così ce l'ho sempre pronta all'uso, basta solo risciacquarla o aggiungerla ben sgoccciolata alla preparazione, qualche minuto di cottura e ogni residuo alcolico evaporerà).
-
 In una padella scaldare un filo di olio insieme alla 
cannella, l'anice stellato e le foglie di alloro (e un pizzico di buccia
 di arancia se usata).  Far insaporire un attimo le spezie quindi 
aggiungere le cipolline, salare e  lasciare appassire a fiamma bassa con
 coperchio per alcuni minuti, mescolando se  necessario.
-
 Alzare la fiamma e sfumare col vino  bianco, aggiungere l'uvetta ben 
scolata e i pinoli. Portare a cottura a fiamma  media con coperchio.
- Alla fine unire il succo di mela e 3 cucchiai di  aceto, mescolare bene, far evaporare un attimino l'aceto e servire.
 



 
 
 
 
 
 
 

 
  
 
 
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4 commenti:
che meraviglia Cindy...io vivo di cipolle in tutti i modi, le zuppe penso di averle fatte tutte dalla famosa francese a quelle della mia toscana...però questi scalogni mi intrigano molto, li farò, come dice Cracco usa lo scalogno e sei figo, io lo uso da sempre, non mi sento figa, però è la miglior base per i risotti...un saluto
Loved this recipe and the post Cindy. Why Himalayan pink? :-) bookmarked!
Favolose entrambe le preparazioni, ma gli scalogni mi hanno conquistato e li farò quanto prima grazie!!!
Un abbraccio
Tam, Cracco fa tanto il figo ma penso di esere l'unica che non lo ama molto :-(
Comunque lo scalogno è fenomenale in tutte le sue sfaccettature ... che mondo sarebbe senza di esso? :-)
Shri, I blogged the recipes in English too some years ago:
http://cindystarblog.blogspot.it/2009/10/scalogni-sottolio-whb-204.html
Cipolline in agrodolce con uvetta e pinoli - WHB # 308
Actually you don't need to use Himalayan salt if you don't have it, any salt can suit, but for this event (Salutiamoci) about healthy food we are required to use organic food.
BTW, I often use this salt and it's very good indeed.
Carla, grazie, poi fammi sapere la loro riuscita! :-)
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