30 giugno 2011

Crescentine al rosmarino - Rosemary bread snacks for BBD # 41

la ricetta in italiano qui

End of the month and last day to post about BBD # 41 (well, actually time expires tomorrow at midnight). This month our charming hostess is Connie from My Discovery of Bread, and she choose to celebrate 4th Anniversary (yes, this international event has been carrying on  for so long, from the great idea of Zorra of Kochtopf) with the first theme enjoyed at BBD: Bread with local herb and/or spices.
I live in Italy, a Mediterrean country, and one of the most popular and very used herb in our kitchen is rosemary. Very interesting the meaning of its name I found on Wiki: "The name rosemary derives from the Latin name rosmarinus, which is from "dew" (ros) and "sea" (marinus), or "dew of the sea", because in many locations it needs no other water than the humidity carried by the sea breeze to live. It was said to be draped around Aphrodite when she rose from the sea and was originally born of Ouranos's semen. Today, the goddess Aphrodite is associated with rosemary, as is the Virgin Mary, who was supposed to have spread her cloak over a white-blossomed rosemary bush when she was resting; according to legend, the flowers turned blue, the color most associated with Mary".
I am on vacation in Elba Island until the end of July and rosemary here is a little different, got thinner sprigs and needle-like leaves but is more fragrant.
This sort of short cut bread sticks are very common and popular in Bologna, but you can play with different shapes at your pleasure. They will be very nice at parties and pic-nics, excellent with ham and salami and cheese, or just as an aperitif with a good glass of wine.


crescentine rosmarino-bbd 41

You need:

500 g flour
200 g water
25 g fresh yeast
50 g lard
70g g extravirgin olive oil
8 g salt (one teaspoon)
3 tablespoons chopped fresh rosemary

 facendo crescentine rosmarino

On your working surface make a well with the flour, pour into water, yeast, oil and lard, mix well, take some flour and start kneading, add salt and then mix everything well, knead until the dough is homogeneous. Shape into a ball, put in a greased bowl, cover and allow to rise an hour.
Roll out the dough with a rolling pin on a lightly floured surface shaping into a rectangle about 1cm.  thick. Cut into strips as wide as a finger using a pastry wheel and then divide  strips into 5/6/7cm long sticks. Arrange on baking tray lined with parchment paper, brush with olive oil and let rise for about twenty minutes. Bake in preheated oven at 190/200° for 16/20 minutes, depending on the size of the sticks.

If you wish, you can use also sage, oregano, thyme and marjoram ... Nice idea for Christmas/Easter table: use festive  cookies'cutters shaping stars, hearts, eggs, bells, rabbits. The scraps of dough can be knead again together, then cut into sticks.



crescentine rosmarino


BBD # 41 Round up

This recipe is also my entry to this week Susan's YeastSpotting

27 giugno 2011

Weekend Herb Blogging # 290 chez moi!

scroll down for English version

Con grandissimo piacere questa settimana ospiterò il Weekend Herb Blogging # 290,
sia in edizione italiana che inglese,
un grazie a Fiorella di Tepperella che ha ospitato la settimana scorsa.

Cos'è il Weekend Herb Blogging?

Il Weekend Herb Blogging è una raccolta settimanale di ricette e/o note informative sulla miriade di prodotti vegetali che ci circondano, siano essi fiori, piante, frutti, semi, alle volte davvero inusuali ed inaspettati.
E' nato in America quasi per caso nell'ottobre del 2005 dalla mente creatrice di Kalyn di Kalyn's Kitchen, potete trovare tutta la storia qui. Questo evento è diventato sempre più popolare di anno in anno grazie ai tanti bloggers partecipanti che, con le loro ricette e i loro posts, arrichiscono la propria cultura culinaria riguardo al mondo vegetale, in qualunque forma esso si presenti. Ed è proprio questa la peculiarità dell'evento: riuscire ad acquisire più conoscenza e dimistichezza sulla cucina con i vegetali.
Dal novembre del 2008 Haalo di Cook (almost) Anything At Least Once è la nuova infaticabile "direttrice" di questo evento settimanale, di cui potete trovare tutte le raccolte settimanali qui. Da fine novembre Bri cura l'edizione italiana, potete dare un occhio alle raccolte settimanali qui.
Personalmente lo seguo da un paio d'anni, e ho avuto anche l'onore di ospitarne qualche edizione, in lingua inglese, nel mio blog (WHB#184 - WHB#205 - WHB#221 - WHB#241 - WHB#258).
Da quando esiste anche la versione in italiano, sono stata padrona di casa in gennaio col WHB#266 e WHB#276 per entrambe le versioni, e col WHB#270 e WHB#281 per la sola edizione italiana.
Questa settimana ospito ancora una volta in entrambe le lingue, con grandissima soddisfazione per la fiducia accordatami, spero che il mio entusiasmo possa contagiarvi e portarvi ad unirvi alla banda!
Non pensate sia una cosa difficile o stressante, potete dare un'occhiata ai miei vecchi post per rendervi conto personalmente che anche la ricetta più semplice può essere apprezzata o addirittura di aiuto e/o ispirazione per qualcuno!

Come si partecipa?

E' molto semplice, divertente ed istruttivo, soprattutto quando a fine settimana si legge la raccolta finale, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire o imparare!

- Le partecipazioni devono essere pubblicate appositamente per il Weekend Herb Blogging, ciò significa che non possono partecipare contemporaneamente ad altri eventi in corso.
- Lo scopo di questo evento è appunto quello di portare a conoscenza sempre più diversi modi di utilizzare in cucina i prodotti vegetali, per cui saranno accettate solo:
* Ricette dove uno degli ingredienti principali è un' erba aromatica, frutta (anche quella secca), fiore, verdura, seme, cereale o vegetale.
* Post informativi su un determinato ingrediente vegetale, fornendo anche qualche nota sul suo utilizzo in cucina.
Ovviamente si può optare anche per un post che contenga entrambe le cose.
- Il post deve contenere la frase Weekend Herb Blogging, il logo dell'evento, un link all'ospite della settimana e al suo blog (in questo caso a me), un link ad Haalo (organizzatrice in carica), a Kalyn (fondatrice) e a Bri, organizzatrice italiana.
- Si può utilizzare una ricetta vecchia ma riscrivendola in un post nuovo seguendo le indicazioni date.
- Anche chi non ha un blog può partecipare, spedendomi la ricetta via mail, con tutte le informazioni richieste e una foto allegata.
- Il post va poi spedito via mail a cmc(@)cindystar(.)it indicando WHB#290 come oggetto ed aggiungendo i dettagli seguenti:
  • Nome:
  • Nome del Blog/URL:
  • URL del post:
  • Località:
  • Foto: 300px
Si può postare in qualsiasi momento della settimana, facendo però attenzione che la mail arrivi entro:
  • Domenica ore 15 - Utah
  • Domenica ore 16 - Helsinki
  • Domenica ore 17 - Londra
  • Domenica ore 23 - Roma
  • Lunedì ore 9 - Melbourne
La raccolta verrà poi pubblicata entro lunedì sera 4 luglio.

Non esitate a contattarmi per qualsiasi dubbio o timore, sarà mia premura rispondervi al più presto.
E se vi venisse voglia di ospitare un'edizione del WHB in italiano contattate Brigida a briiblog(@)gmail(.)com.
Vi aspetto numerosi!

Many thanks to Chris from Mele Cotte who hosted last week ,
I am so glad to announce I will be hosting Weekend Herb Blogging # 290,
both English and Italian version.




WHB was created in October 2005 by Kalyn of Kalyn's Kitchen, you will find history here. This event has become popular in the years thanks to all bloggers participating with recipes and informative posts about new ways of cooking with herbs or unusual plant ingredients.
Since November 2008 Haalo of Cook (almost) Anything At Least Once has been managing this weekly event, all recaps here.

Simple and clear rules, youn can read also here:


- Post about any herb, fruit, flower, plant or vegetable.
- Entries must be written specifically for WHB, no other post-crossed events allowed.
- Post must contain the phrase Weekend Herb Blogging, a link to the host of the week and her site, a link to
Haalo and Kalyn too.
- You can blog anytime in the week but email your post by:


  • 3pm Sunday - Utah Time
  • 9pm Sunday - London Time
  • 10pm Sunday - Rome Time
  • 7am Monday - Melbourne (Aus) Time

(you can use this
converter to find corresponding time in your location)

When your post is blogged, please email me at cmc AT cindystar DOT it with WHB#290 in the subject line including the following details:

  • Your Name
  • Your Blog Name/URL
  • Your Post URL
  • Your Location
  • Photo: 300px wide
Recap will be on line on Monday, 4th July.

If you would like to be a WHB's host in the future please read Haalo's instructions here.

26 giugno 2011

Albicocche e lavanda - WHB # 289

Prima di sciropparmi le Ciliegie al Kirsch, mi sono dedicata ad una bella cassetta di 5 kili di albicocche, trovate molto buone, piccole, profumate e della zona dal mio spacciatore di fiducia. 
L'idea iniziale era di farne una confettura aromatizzata al gelsomino, e ne avevo raccolto qualche fiore e preparato una piccola ciotola quando mi è venuto un grandissimo dubbio, che una veloce ricerca in internet mi ha subito dissipato: anche se con lo stesso profumo, il falso gelsomino (rhyncospermum), così comune in tutti i nostri giardini settentrionali, potrebbe risultare tossico e quindi .... meglio non usarlo!
Ma il mio giardino offre anche dei bellissimi cespugli di lavanda nana eccezionalmente blu pervinca: ne ho raccolto qualche spiga in piena fioritura e fatto una marmellata aromatizzata e poi ho provato a sciropparne un vaso come ha mostrato Paola nel suo corso: le ho servite l'altra sera sopra una cheese-cake molto delicata, era una serata "burracosa" tra amiche, e ci voleva un piacevole intermezzo tra una partita e l'altra!

Confettura di albicocche e lavanda

un kilo di albicocche
600/700 g di zucchero semolato *
10 fiori di lavanda
(tutta la spiga)

confettura albicocche lavanda

- Levare i noccioli alle albicocche e tagliarle a metà o in 4 se sono grandi. Metterle in una ciotola con lo zucchero e 5 fiori di lavanda e lasciare riposare la frutta dalla sera alla mattina coprendo con un panno o un coperchio.
- Trasferire la frutta macerata in una padella larga  (o una bassine à confiture), aggiungere gli altri 5 fiori di lavanda e cuocere a fiamma vivace per 30 minuti, schiumando se necessario. A fine cottura eliminare le spighe di lavanda (che però avranno lasciato qualche fiorellino nella marmellata).
- Invasare a caldo in vasi sterilizzati in forno e sterilizzare; conservare poi in luogo fresco e buio.

* in casa mia piacciono le marmellate molto dolci, ma si può personalizzare la dose a proprio piacimento, non scendendo, però, al di sotto di 500/450 g per avere un buon margine di sicurezza di conservazione


 Albicocche sciroppate alla lavanda  

un kilo di albicocche sode
450 g di zucchero di canna bianco
fiori di lavanda

albicocche sciroppate alla lavanda

- Tagliare le albicocche a metà e levare il nocciolo.
- Metterle a macerare con lo zucchero per mezzora in una padella larga, poi cuocere a fiamma vivace per 15 minuti.
- A fine cottura aggiungere i fiori di lavanda, che manterranno così il loro bel colore violetto.
- Conservare in un vaso di vetro in frigorifero se si consumano entro 10 giorni, altrimenti invasare a caldo e sterilizzare.

confettura albicocche lavanda

albicocche sciroppate alla lavanda


I told you last week that before preserving Cherries in Kirsch I first dedicate my time to apricots, I was lucky to find a very good huge box from a trusted local dealer, small and fragrant. I made a jam flavored with lavender and then put some in syrup as my dear friend Paola showed in her last cooking class.
The other night I was playing Burraco with friends, and we had a sweet break with a lovely Boston cheese-cake topped with these deliciuosLavander Apricots in Syrup, all my friends were delighted!

 Apricot and Lavander Jam

one kilo apricots
600/700 g caster sugar *
20 lavender flowers (the whole spike)

confettura albicocche lavanda

- Remove kernels from apricots and cut them in halves or 4 if they are large. Put  in a bowl with sugar and 10 lavender flowers and leave to soak overnight, covering with a cloth or a lid.
- Transfer the soaked fruit into  a low wide pan (or bassine à confiture), add the remaining 10 lavander flowers and cook over medium heat for 30 minutes, skimming if necessary. When ready, remove the lavender spikes.
- Pour into hot sterilized jars, close with lids and sterilize for about 10/15 minutes from boiling water. 
- Store then in a cool, dark place.

* we love very sweet jams, but you can personalize the amount of sugar at your pleasure,  not less than 500/450 g anyway to assure a good preservation

 Lavander Apricots in Syrup

one kilo apricots, very firm
450 g white cane sugar
lavender flowers

albicocche sciroppate alla lavanda

- Cut the apricots in half and remove the core.
- Put them to soak for half an hour with the sugar into a low wide pan (or bassine à confiture), then cook over high heat for 15 minutes, skimming if necessary.
- When ready, add the lavender flowers, they will keep their beautiful color.
- Store in a glass jar in the refrigerator if you are going to use within 10 days, or pour into hot jars and sterilize for about 10/15 minutes from boiling water. 
- Store then in a cool, dark place.



This recipe is my personal entry to WHB # 289 hosted by
   Chris from Mele Cotte for English edition,
Fiorella from Tepperella for Italian edition,
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,

and to Brii for the Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

19 giugno 2011

Ciliegie al kirsch - WHB # 288

Sono ufficialmente in vacanza! Sbarcata in mattinata nella mia amata Elba, dove avrò la  fortuna di trattenermi fino a fine luglio. Una settimana di ritardo rispetto agli anni passati (ma un assaggio di mare già l'avevo avuto il week-end scorso, nella magica cornice Sorrentina, circondata da persone magiche e veraci, ma questa storia la racconterò tra poco!), ma quest'anno Tito affronta gli esami di terza media, ed avendo cambiato scuola ho preferito rimanere  a casa finchè faceva gli scritti; domani prova Invalsi e poi mi raggiungerà anche lui perchè l'orale è (purtroppo!) ... il 30 giugno! Quindi, fa tempo a faresi una settimana di mare: la mattina studio, il pomeriggio sole e pesca, mi sembra un buon compromesso, no? E se viene promosso col 7 (già, mi devo accontentare, ma coi maschi la scuola è una dura lotta, almeno per me, già il 7 è un ottimo risultato!) c'è anche un regalino promesso :-).
I giorni scorsi sono stati un pochino di trambusto, per preparare le cose del mare, per preparare la casa ad un abbandono così lungo, ma sono riuscita lo stesso a "conservare" qualcosa prima di partire.
Mi sono dedicata prima alle albicocche, trovandone di molto buone, piccole, profumate e della zona da uno spacciatore di fiducia. Ne ho fatto una marmellata aromatizzata alla lavanda e poi ho provato a sciropparle come ha mostrato Paola nel suo corso, servite già con una cheese-cake che per me è fenomenale (metterò tutte le ricette, promesso!).
Poi sono stata rapita dalle ciliegie. E' un anno eccezionale per questi frutti, il raccolto è iniziato con quindici giorni di anticipo e sono particolarmente buone e succose. Ho la fortuna di avere vicino a casa un'Azienda Agricola (Emidio, potrebbe essere un posticino interessante per la GentedelFud, vero?) specializzata nella coltivazione delle ciliegie, non so quanti alberi hanno (e me l'hanno anche detto, ma me lo farò ridire!), hanno iniziato a metà maggio e andranno avanti fino a fine giugno. Ne hanno di diverse varietà, le controllano giornalmente, dividendole per tipo e grandezza, scartando quelle non belle o bacate che vanno poi alle aziende dedite alle conserve. Quelle di questi giorni sembravano persino bioniche da quanto grandi e buone erano. 

ciliegie

Sono stata anche svegliata di soprassalto dal marito insonne alle 3 di mattina con la domanda ma dove hai preso queste ciliegie? (... anche se me lo chiedeva alle 7 non cambiava nulla, o no?).
E allora le ho fatte sciroppate al kirsch, sempre seguendo una ricetta di Paola, quest'inverno sarà una goduria sciropparsele su torte e gelate, o anche da sole, quando ti prende la voglia di qualcosa di dolce che ricordi anche la bella stagione andata ma che presto ritornerà!
Dal momento che lo sciroppo è abbondante, ho fatto dei vasetti di solo sciroppo, che, a parte l'utilizzo come sopra, è ottimo anche diluito con acqua per una bibita zuccherina, piacerà sicuramente ai bambini (... ed anche a quelli più grandicelli!).
semigelatina di ciliegie 

1,250 kg di ciliegie tipo duroni
750 g di zucchero
3 limoni
4 cucchiai di kirsch

ciliegie al kirsch


- Lavare le ciliegie, metterle in una padella bassa e larga (o una bassine à confiture) con lo zucchero e il succo dei limoni e lasciare riposare 2/3 ore.
- Cuocere a fiamma vivace per circa 20 minuti, schiumando spesso: se le ciliegie tendono a cuocere in fretta, tirarle fuori con il mestolo forato e lasciare asciugare leggermente il sugo.
- A fine cottura aggiungere il liquore (senza far evaporare l'alcool) ed invasare subito *: meglio mettere le ciliegie fino a 3/4 del vaso, quindi colmare con lo sciroppo.
- Sterilizzare e conservare in luogo fresco e buio.

* piccola regola: prodotto caldo nel vaso caldo, prodotto tiepido/freddo in vaso freddo, consigli e suggerimenti qui.

preparando il set fotografico


Cherries in Kirsch

I'm officially on vacation, in my beloved Elba Island, till the end of July (I know,lucky me!). I have been very busy in the past few with so many things to prepare (not only luggage), but still I managed to "preserve" something before my departure.
I first dedicate my time to apricots, I was lucky to find a very good huge box from a trusted local dealer, small and fragrant. I made a jam flavored with lavender and then put some in syrup as my dear friend Paola showed in her last cooking class, topping a wonderful Boston cheese-cake they were deliciuos (all recipes will be published very soon, promised!).
Then I was literally devoted to cherries. It's a great harvest in Italy for these fruits, it began fifteen days in advance and they are particularly good and juicy. I am lucky to have a farm close to my home specialized in cherry cultivation, can't remember how many, they began in mid-May and are going on pickling till the end of June. They have several varieties, checked daily, dividing by type and size, discarding those that are not beautiful or buggy (selling to preserving companies). The last ones I bought were incredible, so big and dark red they looked bionic! I was awakened in the middle of the night by my husband asking me but where did you get those cherries?
So I made cherries in kirsch, it will be nice to enjoy them next winter, with cakes or ice-creams, or even alone, when you are in the mood for something sweet recalling memories of the nice season almost gone but that will soon return!
Since the syrup is abundant, I filled some jars with it, it can be diluted with water for a lovely drink, to please children, and  grown-ups too!

semigelatina di ciliegie

1, 250 kg of cherries (firm flesh)
750 g sugar 
3 lemons 
4 tablespoons Kirsch 

ciliegie al kirsch

- Wash the cherries, pour them in a low wide pan (or bassine à confiture) with sugar and lemon juice and let stand  2/3 hours. 
- Cook on high heat for about 20 minutes, skimming often: if the cherries tend to cook quickly, strain them out and let the syrup get thicker a little bit. 
- When ready, add the liqueur (but do not evaporate the alcohol) and pour immediately into clean jars *: better to put the cherries up to 3/4 of the jar, then fill with the syrup. 
- Close with lids and sterilize for about 10/15 minutes from boiling water. 
- Store then in a cool, dark place.

* just a little tip: always hot product in hot jar, warm/cold compound in cold jars.




This recipe is my personal entry to WHB # 288 hosted by
  Winnie from Healthy Green Kitchen for English edition,
Brigida from Briggis recept och ideer for Italian edition,
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,

and to Brii for the Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

17 giugno 2011

Conserve e confetture d'estate

Ho chiuso in dolcezza la mia stagione alla scuola di cucina delle Tamerici  la settimana scorsa (sono in ritardissimo col post, chiedo venia,  ma il susseguirsi di eventi programmati e non, ho girato in lungo e in largo, mi hanno tenuta ad effettiva kilometrica distanza dal pc!) con il corso sulle conserve e confetture estive: Paola ha giocato con la più bella frutta di stagione, esaltando profumi e sapori con aromi e fragranze, in un colorato arcobaleno piacevole sia per gli occhi che per il palato.


Da una ricetta base, dove la quantità di zucchero può cambiare secondo il grado di maturazione/acidità della frutta, se ne possono ricavare molteplici varianti insolite scegliendo l'aroma preferito, aggiungendo un fiore o un'erba aromatica, un vino leggero o un corposo liquore, diversificando anche la  cottura che si adeguerà alla scelta del prodotto che si vuole ottenere.

ciliegie

Ed ecco le ciliegie trasformarsi col kirsch  in allegre compagne per le  lunghe  e tranquille serate invernali (magari spaparanzati sul divano), oppure prenderci gusto con la scorza d'arancia o il rosmarino, o ancora preferire lo zucchero di canna e una mela renetta per acquistare corposità.
Le fragole, a braccetto con altri frutti rossi (lamponi,more e mirtilli), si addolciscono con la vaniglia e un bicchiere di vino dolce, prendendo tono e vigore da profumatissime foglie di baasilico.  Nella loro semplicità si possono vestire a festa con eleganti boccioli di rosa, con le cuginette di bosco o una doccia frizzante di spumante, nella versione più fresca preferiscono foglie di menta.


Le pesche gialle sono trasformiste e si divertono a giocare con colori e sapori: cioccolato e amaretti le rendono intriganti, mandorle e lavanda le rendono chiccose, sono perfette da sciroppare, a secco o con tanto sciroppo zuccherino e una nota vivace di menta. Le nettarine fanno risaltare ancora di più il loro bel colore rosato con l'aggiunta di un vino in tinta, chiaretto docet!
La raffinata pesca bianca, si sposa bene con la duchessa fragola diventando una delizia sopraffina.
I lamponi ben si prestano per una gelatina rapida e dal colore così vivo che ... verrebbe voglia di farcisi un bagno aromatico!
Infine le mitiche albicocche (considerate il frutto della giovinezza, io ne vado pazza, chissà se riescono a fare il miracolo?) in un'insolita combinazione con le arance, o in una superveloce versione semisciroppata al profumo di lavanda (ma Paola, per caso mi hai letto nel pensiero quando ho fatto la marmellata proprio così nei giorni scorsi?), perfetta da abbinare a cheesecakes o simili.

 
Una bella spaghettata colorata e saporitamente estiva ci ha permesso di iniziare le danze mangerecce, proseguite in un rinocorrersi di assaggi dolci e marmellatosi, culminati nella sorpresa supercoccolosa di Paola: una torta al mascarpone very very yummie, accompagnata dalle albicocche sciroppate al profumo di lavanda.

degustazione conserve dolci

Non sono mancati consigli e suggerimenti preziosi per la perfetta esecuzione e conservazione di marmellate e confetture, ma  dovesse mai mancare un trucchetto o una furbata utile, non esitate a segnalarla, sarà mia premura inserirla nel pro-memoria.

13 giugno 2011

Insalata con quadrotti di frittata - WHB # 287


Direttamente dalla serata con le pentole Ballarini a casa Tamerici, una delizia fresca ed invitante che Gianfranco ha sfoderato dai suoi infaticabili mestoli e fornelli: un piatto vincente (che ha già riscosso successo tra i miei ospiti, quindi rigiro con piacere i complimenti a Gianfranco) che può essere comodamente servito come antipasto, come secondo leggero, a chiusura del pasto o più semplicemente può diventare nostro alleato per un pranzo veloce e fresco nelle prossime (si spera!) giornate estive a venire!

insalata con quadrotti di frittata

Per 4/6 persone:

300 g di piselli sgranati
16 asparagi verdi
2/3 zucchine novelle
100 g di valeriana
4 uova
125 g di latte
20 g di farina
30 g di grana grattugiato
olio extravergine di oliva
aceto balsamico
sale/pepe

frittata piselli x insalata

- Sbollentare i piselli in acqua leggermente salata, raffreddarli nell'acqua gelata e tritarli grossolanamente a coltello.
- Sbattere le uova in una ciotola, aggiungere latte, farina e grana, unire anchi i piselli, salare e pepare. 
- Cuocere la frittata in una pentola antiaderente del diametro di 28 cm. con un filo di olio (girandola a metà cottura), far intiepidire e tagliarla a quadrotti.
- Spuntare le zucchine e tagliarle a filetti, eliminare la parte dura degli asparagi e tagliarli a metà per il lungo (in 4 se sono grossi). Soffriggere leggermente queste verdure in poco olio, aggiungendo eventualmente un goccio di acqua per cuocerle qualche minuto (ma a me piacciono particolarmente croccanti). Unire i quadrotti di frittata e tostare leggermente con le verdure a fiamma viva.
- Servire le verdure con la frittata sulla valeriana condita con olio e aceto.



This recipe is my personal entry to WHB # 287 hosted by
Yasmeen from Health Nut for English edition,
Brigida from Briggis recept och ideer for Italian edition,
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,

and to Brii for the Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

Squared Omelet Salad

A very easy dish, a nice and fresh combination that could fit as an entrée, main course or just a quick summer lunch.

insalata con quadrotti di frittata

Serving 4/6:

300 g  peas 
16 green asparagus 
2  or 3 courgettes 
(or any green salad)
4 eggs 
125 g milk 
20 g flour 
30 g grated parmesan 
extra virgin olive oil 
balsamic vinegar 
salt/pepper

frittata piselli x insalata

- Blanch the peas in lightly salted water, cool in icy water and coarsely chop with a knife.
- Whisk the eggs in a bowl, add milk, flour and parmesan, then peas, salt and pepper. 
- Bake the omelet in a nonstick pan (28 cm. diameter) with a little oil (turning upside down when  pretty done), let cool and cut into squares. 
- Cut zucchini into strips, remove the tough part from asparagus and cut them in half lengthwise (in 4 if they are large). Lightly fry vegetables in a little oil, adding a little water to cook a few minutes (but I like them rather crunchy). Join omelet squares and lightly toast  with the vegetables over high heat.
- Serve the omelet with vegetables on salad (seasoned in advance with oil and vinegar).


11 giugno 2011

... ci siamo!

... inizia la grande avventura!


Gente del Fud_negativo


7 giugno 2011

Bardolino, campione d'Italia del benessere

panoramica nov.2009

Eh, sì davvero, il mio caro babbo ci aveva visto lungo quando nel lontano 1970 sbarcò in quel di Bardolino, e qui decise poi di stabilirvici definitivamente dopo pochissimi  anni, abbandonando casa e lavoro milanesi e ritirandosi a miglior vita nella campagna lacustre ... lui, toscano doc, che della sua terra, però, non portava ricordi sereni e per questo ci ritornava solo per incontare parenti ed amici e rifornirsi di buon olio e buon vino ... che poi, con tanta passione ed amore (e maestria di famiglia essendo figlio di un vinaiolo), iniziò a produrre da solo, dapprima facendo schiacciare a mano i grappoli della prima piccola vendemmia a noi figli della  metropoli milanese (con un certo che di distacco e quasi ribrezzo!) ed in seguito, dopo l'acquisto di 25 bellissimi campi a due passi da casa e la ristrutturazione delle sue cantine personali ricavate dall'originale in tufo, orgogliosamente con successo tanto da poter vantare le sue bottiglie sulle tavole di un noto ristorante del centro storico di Verona ... è stato amore a prima vista, di questa terra ha saputo cogliere il buono che poteva offrire, ci ha insegnato nel tempo, anche col sacrificio, ad apprezzarla in tutte le stagioni, ed ora, ricordandolo  sereno e sempre attivo a bordo del suo trattore fiammante, su e giù per le scarpate, con la benna impennata, brontolando per un sasso qui o uno scannafosso là, non posso che essergli grata di questa sua scelta ... il suo intuito affarista non l'ha tradito quasi mai, men che meno quando d'impulso ha firmato la sua decisione pro lago!

 Dal Sole 24 ore del 06.06.2011, di Marco Biscella:

Difficile immaginare che ai computer piacciano il vino, il calcio femminile, le feste dell'uva, i concorsi pianistici, le regate sul lago, le gare campanarie, la tradizione dell'ospitalità. Alla fine il loro compito è "ruminare" dati, in gran quantità e a gran velocità, per poi spremerne il succo concentrato in un solo numero.
È possibile allora provare a selezionare, in base alle evidenze statistiche, quale potrebbe essere il "borgo più felice d'Italia", cioè il paese dove la qualità della vita risulta migliore? Sì, si può. Il verdetto? Nella classifica del benessere è Bardolino, 6.800 abitanti, in provincia di Verona, a staccare nettamente tutti.
Così a primeggiare in questo campionato del Bil è il paese dell'omonimo e apprezzato vino dal colore rosso rubino e dal gusto asciutto, di una squadra di calcio femminile che è ai vertici in Italia, il paese dove si celebrano la festa del Chiaretto, dell'uva e del Novello e dove le strutture ricettive sono in grado di abbracciare più di 15mila turisti. Bardolino ha raggranellato il numero indice più elevato, pari a 100, lasciandosi alle spalle Brunico, a quota 91,1, e un altro borgo gardesano, ma sulla sponda bresciana, come Sirmione, fermo a 90,5. Insomma, un podio tutto nordestino (vedi classifica dei primi 100 nella tabella a fianco).
Ma come si è arrivati a questo risultato? «L'analisi - spiega Michele Bacco del Centro studi Sintesi, che ha realizzato la ricerca "La classifica dei borghi felici" - è stata affrontata in due fasi. Partendo dagli 8.100 comuni italiani, in una prima fase è stata effettuata una scrematura attraverso una serie di 20 parametri e comunque rispettando il criterio che la popolazione fosse superiore ai 3mila abitanti. Questa cernita ci ha portato a selezionare 260 comuni».
A questo punto è doverosa una precisazione: i venti indicatori utilizzati dal Centro studi Sintesi sono quelli legati alla qualità della vita in versione Stiglitz–Fitoussi, cioè qualcosa che tende a superare l'ormai sessantenne e acciaccato Pil (Prodotto interno lordo, cioè un indicatore basato soprattutto sul reddito) sostituendolo con il più giovanile e accattivante Bil (benessere interno lordo). Quindi, spazio alle variabili del benessere economico e sociale, all'ambiente, agli indicatori di felicità.
«Nel concreto – aggiunge Bacco – per ciascun indicatore sono stati esclusi gli outlier (ovvero comuni con valori troppo alti o troppo bassi nelle variabili considerate), eliminando in questo modo le realtà territoriali che verosimilmente apparivano "poco sostenibili" sotto il profilo delle tematiche ispiratrici della qualità della vita».
A questo punto – ecco la seconda fase – i 260 piccoli comuni sopravvissuti «sono stati analizzati sulla base di 49 indicatori suddivisi in otto aree tematiche: condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita politica; rapporti sociali; in/sicurezza; ambiente; attività personali e salute. Abbiamo utilizzato i dati riferiti all'ultimo anno disponibile e le principali fonti statistiche, dall'Aci all'Istat. Il peso degli indicatori è stato quindi valutato sulla base dell'area territoriale di riferimento della fonte, applicando un peso inversamente proporzionale all'ampiezza dell'area di riferimento del dato. Infine, per aggregare i diversi risultati ogni variabile è stata sottoposta a un processo statistico di standardizzazione».
Un percorso statistico complicato. E se è vero che il Centro studi Sintesi sta a Mestre e che ai primi quattro posti ci stanno altrettanti borghi del Triveneto, la classifica finale vede al quart'ultimo posto la veneziana Jesolo.
Un'ultima curiosità: qual è il duecentosessantesimo comune più felice, che ovviamente non può essere considerato l'ultimo d'Italia, bensì il centro non capoluogo dove si vive "meno meglio"? È Fasano, in Puglia, che ha raccolto un numero indice pari a 43,6. Poco meno della metà di Bardolino.

tempesta in arrivo
il lago in questi giorni, luci accecanti nei momenti di tempesta


Anche il quotidiano veronese l'Arena riporta oggi stesso la notizia nel servizio di Camilla Ferro:

Ha il «Bil» migliore d'Italia. Dici poco, il massimo di «Bil». Non è roba da niente. Il vecchio freddo «Pil» non regge il confronto. Il «Bil» è di più, ha in sè un valore aggiunto che fa la differenza e averne molto o poco, o addirittura niente, significa entrare o no nella classifica nazionale dei Comuni dove si vive meglio.
«Bil» è l'acronimo di «Benessere interno lordo» nella versione Stiglitz-Fitousii (premio Nobel per l'economia il primo, economista il secondo), è cioè un parametro che giudica la qualità della vita di un Comune considerando una serie di indicatori che vanno oltre il semplice reddito pro-capite: valuta, ad esempio, l'istruzione, la cultura, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurezza, l'ambiente, le attività personali, la salute. Bardolino di «Bil» ne ha da vendere, è il paese d'Italia dove si vive più felici in assoluto tanto che ieri è finito sulla prima pagina de «Il Sole24ore» per essersi guadagnato il primo posto della classifica del benessere italiano.
Ma c'è dell'altro. Tra i 260 Comuni della ricerca del Centro Studi Sintesi sopravissuti alle diverse fasi di scrematura (erano 8100 i centri inizialmente presi in esame), a finire nell'elenco d'oro, di veronesi ce ne sono altri 13: Caprino (9° posto), Grezzana (18°), Sommacampagna (23°), Villafranca (37°), Soave (44°), Isola della Scala (45°), Zevio (60°), Nogara (73°), San Martino Buon Albergo (95°), Sanguinetto (111°), Tregnago (124°), Bovolone (175°) e Villa Bartolomea (248°). La provincia scaligera, insomma, con il lago a far la parte del leone, è tra quelle dove si sta davvero bene e dove il «Bil» è da primato.
Grande soddisfazione, naturalmente, da parte del sindaco bardolinese Ivan De Beni: «Sono compiaciuto, è davvero una piacevole sorpresa che premia il lavoro di squadra fatto dal primo giorno del nostro insediamento. Abbiamo lavorato», spiega, «su due versanti: portare al primo posto il cittadino rendendolo partecipe delle scelte politiche, informandolo su progetti e scelte dell'amministrazione; creare un tavolo di concertazione con tutte le categorie produttive, albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani e agricoltori, per individuare strategie e raccogliere consigli: ci riuniamo una volta al mese e, di volta in volta, discutiamo delle cose da fare». De Beni gongola: «Grazie a questa sinergia, riusciamo a capire le necessità del territorio. Abbiamo 1 milione e 700mila presenze l'anno ma, al di là del fatto di essere un paese turistico, a Bardolino si sta bene sempre, anzi, stando al Bil benissimo, i bambini soprattutto. C'è da lavorare sodo ma la medaglia è arrivata. E per migliorare ulteriormente invito i cittadini a segnalare le cose che non vanno con un sms al numero 335-8066798 istituito apposta per lamentele e proposte».
Il secondo paese veronese classificato nella «top» del benessere è Caprino, 18° posto. «Che qui da noi si stia bene», commenta il sindaco Stefano Sandri, «lo si coglie da tanti aspetti della vita cittadina. Ad esempio, lo sport: moltissimi nostri giovani sono impegnati nel calcio, nella pallavolo, nel tennis, nell'atletica grazie a impianti di ultima generazione a loro completa disposizione. Poi, è molto attivo il volontariato, il mondo dell'associazionismo è una vera ricchezza per la comunità: su 8.400 residenti, vi sono oltre 50 associazioni che operano dall'assistenza allo sport, dalle attività culturali a quelle patriottiche; la vita culturale del paese è molto intensa: vi sono gli incontri settimanali in biblioteca e molti altri eventi pubblici. Inoltre», conclude Sandri, «per quanto riguarda il tema della sicurezza, essendo Caprino sede della Compagnia dei Carabinieri, c'è un maggior presidio del territorio dai fenomeni deliquenziali. Anche l'emergenza occupazionale è un fenomeno in generale abbastanza contenuto: le attività imprenditoriali e lo sviluppo economico della nostra zona presentano dati migliori rispetto ad altre zone della provincia. Lo dicono i dati della Camera di commercio. E ne siamo orgogliosi».
Terzo paese veronese finito di diritto nella lista è Grezzana, classificandosi al 18° posto. «Il merito non è mio», precisa il sindaco neo eletto Mauro Fiorentini, «ma di chi ha amministrato prima di me. Tra i miei compiti, ora ci sarà anche quello di mantenere la posizione, magari di migliorarla. Per Grezzana è un buon periodo, la sicurezza è migliorata rispetto a qualche anno fa, i servizi ai cittadini ci sono tutti ma cercheremo di fare di più», promette, «per ottimizzare il trasporto pubblico, quello scolastico in primis, e la viabilità di collegamento alle grandi vie di comunicazione».

5 giugno 2011

Chiaré - WHB # 286

Si sta svolgendo a Bardolino in questi giorni (purtroppo sfortunatelli dal punto di vista meteorologico, ma speriamo resista almeno per stasera che vorrei scendere tranquilla in paese), per la gioia di abitanti e turisti, il Palio del Chiaretto (versione rosata del rosso Bardolino), diventato una delle più apprezzate produzioni vinicole, direi quasi fiore all'occhiello, del territorio veronese. 

palio chiarettoLa rivista inglese Decanter, uno dei colossi nel settore editoriale vinicolo mondiale, nella pubblicazione del mese scorso, dedica la copertina ai 10 vini italiani più emozionanti da seguire, collocando il Bardolino fra questi, e il Presidente del Consorzio deli tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi, così replica: “L’articolo di Decanter e le lusinghiere parole su quella sorta di rinascimento che viene riconosciuto alla nostra denominazione ci colgono quasi di sorpresa: non eravamo abituati all’idea di essere citati fra le tendenze stilistiche del vino italiano. Si tratta di un nuovo, importante riconoscimento al grande lavoro attuato nell’ultimo triennio da tutta la nostra filiera, che è tornata con convinzione a proporre il Bardolino e la sua versione rosata, il Chiaretto, con lo stile della tradizione, proponendo un vino leggero, facilissimo da adattare alla tavola, fresco, fruttato, speziato. Insomma: abbiamo riscoperto il nostro modo di essere, e facendo questo siamo tornati all’attenzione del pubblico, che ci ha premiato svuotando le nostre cantine, e della critica, che ci sta seguendo con attenzione sempre crescente, e le parole di Decanter lo confermano anche dal lato internazionale”. 
L'idea di questo aperitivo nasce da Andrea Palmisano del Caffè Matteotti di Bardolino, con la partecipazione di Mauro Sabaini del Caffè Centrale, entrambi  appartenenti all'associazione di ristoratori e baristi di Bardolino De Gustibus, in occasione dell'Aperitivo Sotto le stelle nell'agosto dello scorso anno. Il  Chiaretto Spumante è un vino ancora in produzione limitata (300 mila bottiglie totali, contro i 10 milioni di bottiglie del Chiaretto tradizionale) ma che sta riscuotendo un  successo crescente incontrando sempre di più il favore del pubblico vinaiolo. 
Francesca Negri di  Geisha Gourmet così lo definisce: una fresca bevanda “pre dinner” che valorizza il colore rosa corallo della rara versione spumantizzata del Chiaretto bardolinese e i suoi caratteristici profumi fruttati (lampone, fragolina di bosco, ciliegia), floreali (accentuati dal sambuco) e speziati (esaltati dalla menta). Il tutto con una gradazione alcolica finale abbastanza contenuta: una tipica porzione da bar non arriva i 5 gradi di alcol.
Anche quest'anno mi sono data alla  produzione dello sciroppo di sambuco, in edizione limitata perchè mi sono ritrovata da sola ad andare a raccogliere il sambuco ed ormai eravamo agli sgoccioli, e i fiori più belli erano rimasti ovviamente sui rami più alti. Ne ho comunque una buona scorta per uso personale (guai a chi mi tocca i vasetti, numerati e catalogati) che mi assicureranno questo buon aperitivo per tutta l'estate ... poi, chiederò ai barmen bardolinesi dove se ne riforniscono (anche se all'Ikea già lo vendono, ma non è profumato come quello fatto  in casa).
Un "antenato" (chiamiamolo così) del Chiarè già ce lo facevamo col Prosecco, inaugurandolo per la prima volta un paio di anni fa al raduno semicomico ma super mangereccio del Grande Fornello (ma perchè non ripetiamo?).
Le istruzioni date sono per singolo bicchiere, ma per comodità ed in occasione di feste, cene o compleanni (ultimamente va veramente alla grande, abbiamo brindato con Elena, Sara e con cari amici durante una cena in stile positanese), preferisco farlo in una bella caraffa capiente (ahimè, la mia damigianella preferita l'ho rotta proprio in questi giorni), lasciando in infusione la menta col sambuco per un paio di ore, avrà così il tempo di diffondere il suo aroma più persistentemente; poi per le dosi vado ad occhio, essendo più o meno la stessa quantità di vino e soda, per lo sciroppo vado ad occhio.

chiaré

ghiaccio abbondante
6 centilitri di Bardolino Chiaretto Spumante
1,5 centilitri di sciroppo di sambuco
7,5 centilitri di soda
foglie di menta fresca 


chiaré

Si prepara direttamente nel bicchiere: si inserisce il ghiaccio, si versano lo sciroppo di sambuco e il Chiaretto Spumante, si aggiungono le foglie di menta e alla fine si unisce la soda,  una mescolatina e l’aperitivo è servito.

Questa ricetta partecipa alla raccolta per il Veneto dell'Abbecedario Culinario (organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA).

Qui la ricetta in video eseguita personalmente dal suo inventore:



chiaré



This recipe is my personal entry to WHB # 286 hosted by
Huan from Eat.Read.Live for English edition,
Marta di Mangiare è un po' come viaggiare for Italian edition,
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,

and to Brii for the Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
WHB Rules

A sparkling cocktail, perfect pre-dinner, that enhances the coral pink color of the sparkling wines Chiaretto Bardolino and its characteristic fruity (raspberry, strawberry, cherry), floral (accentuated by the elder) and spicy (enhanced by the mint) fragrance. All with a final alcohol content quite low.
We've been enjoying in Bardolino (where I live) in these first days of June Palio del Chiaretto, a wine exhibition about the pink version of the most famous red Bardolino, becoming one of the most popular wine production in our region. Last May the British magazine Decanter , one of the giants in world wine printing,  dedicated its cover to the 10 most exciting Italian wines to follow, and Bardolino was among them!
Gastronomic kiosks, sports events and musical performances have been held for the numerous people and tourists along the lake, sometimes stopped by the awful rain of this crazy weather. Tonight is going to be the big ending feast with fireworks and dances and we are all finger crossed for a happy party!
I usually do not follow intructions given for each glass, for my convenience and at parties, dinners or birthday gatherings (I must admit we are having a great time, we toasted with Elena, Sara and dear friends last week when I cooked in Positano style), I prefer to mix all ingredients in a large jug (unfortunately I broke my favorite last Sunday), leaving the mint in infusion in elder syrup for a couple of hours, so it will have enough time to spread its flavor stronger. Then I add ingredients at my pleasure, as it's more or less the same amount of wine and soda, and just a little syrup. 

 chiaré

ice cubes
6 cl Sparkling Bardolino Chiaretto (or a sparkling Rosé)
1,5 cl elder syrup
7,5 cl sodawater
fresh mint leaves 

 chiaré
Into the glass: ice, syrup  and wine, add  mint and soda,
gently mix and the aperitif is ready. 

WHB # 286 English Round up 
WHB # 286 la raccolta italiana

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