Ieri pomeriggio a teatro...
I DUE GEMELLI VENEZIANI
di Carlo Goldoni
con Massimo Dapporto - regia di Antonio Calenda
Il regista Antonio Calenda che definisce questo testo “un capolavoro della scrittura comica, l’eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento, l’incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti”, dichiara: «C’è nei Due gemelli veneziani tutto il mondo (di sentimenti, inquietudini, emozioni e rivalità) e tutto il teatro (fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti, malintesi) che il grande autore veneziano conosceva e che tuttora continuiamo a sentire validi. E sebbene il plot abbia radici lontane, il genio goldoniano riesce a donargli, in un soffio, l’universalità». La commedia, rappresentata sempre con successo fin dal suo debutto nel 1774, è stata il cavallo di battaglia di grandi attori tra cui Alberto Lionello nel 1978. Antonio Calenda, riferendosi al protagonista, sottolinea: «Ho scelto Massimo Dapporto perché lo ritengo un attore particolarmente maturo nell’espressività, capace di coniugare in ogni ruolo una seria analisi del personaggio a palpitanti, personali slanci interpretativi. Secondo me, è l’attore perfetto per dar vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi con sicurezza fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla».
Dall'Arena del 25.01.2009:
Sotto certi aspetti, quest'opera è l'emblema della maturità espressiva dell'avvocato veneziano (che con questo testo uscì da un lungo periodo di crisi) e di quella "riforma" con cui seppe rivoluzionare la storia del teatro italiano. In questa commedia (scritta nel 1747 a Pisa dove dal '45 al '48 esercita la professione di avvocato) Goldoni introduce infatti, forse per la prima volta, quella spietata analisi del costume dei suoi tempi, quel realismo critico che in seguito caratterizzeranno le sue opere migliori. Nel farlo conserva però qualche personaggio tipico della vecchia commedia dell'arte. Per il gioco del doppio Goldoni prese spunto, per sua stessa ammissione, dai Menecmi di Plauto, il primo e forse il più significativo drammaturgo che ha brillantemente esplorato questo tema. Ma in Goldoni il doppio ruolo, autentico banco di prova per attori di ieri e di oggi, ha tuttavia un pregio molto raro nella drammaturgia italiana: presenta contemporaneamente elementi comici e drammatici, ridicoli e tragici. La storia è semplicissima: Zanetto e Tonino sono due gemelli identici per aspetto ma opposti per indole e modo di vivere. Zanetto è un ricco borghese, scaltro e codardo, Tonino è poverissimo e nobile d'animo. Hanno vissuto separatamente fin dalla primissima infanzia e ignorano l'uno l'esistenza dell'altro. Per un gioco del caso si ritrovano nella stessa città, senza incontrarsi mai, pur ruotando continuamente uno attorno all'altro. Di qui una serie di equivoci che a tratti sfiora il farsesco, a tratti tocca punte di esilarante comicità, atratti diventa acuta satira di costume. Rigorosamente in costume - né poteva essere altrimenti visto il ruolo giocate da alcune maschere della commedia dell'arte come Arlecchino, Brighella, il Dottor Balanzoni - la commedia si muove in una scenografia moderna nella sua luminosa essenzialità.
Più di due ore di spettacolo che scorrono velocemente, con battute, atteggiamenti e sonorità anche esilaranti. Bravissimo Dapporto, che riesce a destreggiarsi con scioltezza anche in dialetto veneziano, bravissimi anche gli altri attori, soprattutto Arlecchino e Brighella, resi ancora più efficaci nella loro carambolesca rappresentazione.
Dall'Arena del 25.01.2009:
Sotto certi aspetti, quest'opera è l'emblema della maturità espressiva dell'avvocato veneziano (che con questo testo uscì da un lungo periodo di crisi) e di quella "riforma" con cui seppe rivoluzionare la storia del teatro italiano. In questa commedia (scritta nel 1747 a Pisa dove dal '45 al '48 esercita la professione di avvocato) Goldoni introduce infatti, forse per la prima volta, quella spietata analisi del costume dei suoi tempi, quel realismo critico che in seguito caratterizzeranno le sue opere migliori. Nel farlo conserva però qualche personaggio tipico della vecchia commedia dell'arte. Per il gioco del doppio Goldoni prese spunto, per sua stessa ammissione, dai Menecmi di Plauto, il primo e forse il più significativo drammaturgo che ha brillantemente esplorato questo tema. Ma in Goldoni il doppio ruolo, autentico banco di prova per attori di ieri e di oggi, ha tuttavia un pregio molto raro nella drammaturgia italiana: presenta contemporaneamente elementi comici e drammatici, ridicoli e tragici. La storia è semplicissima: Zanetto e Tonino sono due gemelli identici per aspetto ma opposti per indole e modo di vivere. Zanetto è un ricco borghese, scaltro e codardo, Tonino è poverissimo e nobile d'animo. Hanno vissuto separatamente fin dalla primissima infanzia e ignorano l'uno l'esistenza dell'altro. Per un gioco del caso si ritrovano nella stessa città, senza incontrarsi mai, pur ruotando continuamente uno attorno all'altro. Di qui una serie di equivoci che a tratti sfiora il farsesco, a tratti tocca punte di esilarante comicità, atratti diventa acuta satira di costume. Rigorosamente in costume - né poteva essere altrimenti visto il ruolo giocate da alcune maschere della commedia dell'arte come Arlecchino, Brighella, il Dottor Balanzoni - la commedia si muove in una scenografia moderna nella sua luminosa essenzialità.
Più di due ore di spettacolo che scorrono velocemente, con battute, atteggiamenti e sonorità anche esilaranti. Bravissimo Dapporto, che riesce a destreggiarsi con scioltezza anche in dialetto veneziano, bravissimi anche gli altri attori, soprattutto Arlecchino e Brighella, resi ancora più efficaci nella loro carambolesca rappresentazione.
3 commenti:
Belessa passa da me...bacioni :)
vidi questo spettacolo teatrale al teatro argentina a Roma qualche anno fa con un attore di cui purtroppo non ricordo il nome ma che fu pazzesco. Piacque tanto anche a me, i testi di Goldoni sono fenomenali.
Emi...passo subito...grasssssssssie!
Fra, a me piace tantissimo andare a teatro, e quest'anno ho optato per l'abbonamento pomeridiano che me lo fa gustare ancora di più...la sera sono troppo stanca e farmi da sola 30km all'andata e 30 al ritorno per arrivare in città iniziavano a farsi sentire...!
Buona seratina, belle ragassuole!
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