13 febbraio 2012

C'è sempre una prima volta ... contest gastronomico Saba

 

Ebbene sì, è la prima volta che accetto di partecipare ad un contest "sponsorizzato" direttamente dall'Azienda produttrice del prodotto "contestato"



Il concorso è organizzato dall’Azienda Vitivinicola Mariotti in collaborazione con il Consorzio "Il Gusto di Ferrara" (pubblicizzao sul web da Percorsi Di Vino e Ma che ti sei Mangiato) e prevede la realizzazione di una ricetta che abbia fra gli ingredienti principali "La Saba", il mosto cotto dell'Azienda Vitivinicola suddetta.
Sono in dolce attesa del prodotto ed intanto sto spremendo le meningi per riuscire a realizzare una ricetta in tempo (entro il 31 marzo) da pubblicare.
La Giuria, selezionata e presentata entro il 19 febbraio, si riserverà poi il diritto di valutare tutte le ricette tra cui scegliere, a suo giudizio insindacabile, la vincente, quella che avrà saputo dare maggiore risalto o trovato l'abbinamento più intrigante al mosto cotto, entro la fine di aprile.
Il vincitore verrà omaggiato di una cesta di prodotti tipici ferraresi offerta dal Consorzio "Il Gusto di Ferrara", partner dell'iniziativa, e materiale promozionale e turistico della Provincia di Ferrara.
Non ho mai usato mosto cotto in nessuna preparazione, sarà una sorpresa per me assaggiarlo, carpirne la sua anima e trovargli la sua giusta (spero!) collocazione culinaria. E sarà un'ulteriore sorpresa scoprire chi, come me, ha accettato di imbarcarsi in questa avventura Sabosa! :-)



dal blog di Rossella:

Uno degli scopi della gastronomia è quello di poter conservare prodotti stagionali altrimenti deperibili; fra questi c’è sicuramente il mosto dell’uva che se in passato non veniva trasformato in vino, non aveva alcuna possibilità di conservazione.
Fin dall’epoca rinascimentale è testimoniata la produzione di “mosto cotto”, una sorta di sciroppo di colore bruno, a causa della percentuale di caramello che si forma durante la cottura, che di solito avveniva in paioli di rame e a fuoco diretto.
La produzione di “mosto cotto” è legata indissolubilmente alla tradizione popolare, dalla quale ha addirittura tratto storie e romanzi, come nel caso de “La neve nel bicchiere” di Nerino Rossi, reso celebre dall’omonimo film di Florestano Vancini.
Chiamatelo “mosto cotto”, “saba”, “sapa”, “vin cotto”, ma sempre dello stesso prodotto stiamo parlando, e la sua produzione è ancora attiva in quasi tutte le regioni italiane, sebbene contestualizzata nell’ambito domestico e nel periodo invernale.
Per tradizione con questo sciroppo si producono dolci molto ghiotti, dai “sabadoni” emiliani, alle “cartellate” pugliesi, ai “mustaccioli” siciliani, ma ci siamo sempre chiesti se questo prodotto antico potesse essere utilizzato nella cucina di oggi in chiave moderna.

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