La Ciaramicola per l'Abbecedario Culinario
Dopo la mia amata Toscana, l'Abbecedario Culinario, organizzato dall'intraprendente Trattoria MuVarA, ha proseguito il suo viaggio, sempre nel centro Italia ed è arrivato in Umbria, dove siamo ospiti già da una decina di giorni di Cristina (però c'è tempo fino alla mezzanotte di domenica 6 maggio per postare le nostre gustose ricettine :-).
Ho avuto un pochino da fare in questi ultimi giorni e sono anche mancata da casa, per cui non avevo ancora trovato un momentino di calma per dedicarmi a questa regione che conosco poco, ma di cui imparerò molto una volta che la raccolta completa sarà pubblicata.
Mi porterò sempre nel cuore un weekend goliardico e culinariamente esagerato trascorso un paio di anni fa (anzi, sono già tre!) con amici bloggers, alcuni conosciuti, altri presentati in loco per la prima volta, presso la bellissima Locanda Settimo Cielo (sì, sarebbe in provincia di Viterbo, ma è proprio sul confine con l'Umbria, infatti si esce ad Orvieto, e da lì sono pochissimi kilometri :-), dove la cucina, la nostra cucina l'ha fatta da padrone assoluto e ci ha costretti a moltelpici abbuffate generose, coordinate sempre da un buon vinello e qualche fresca bollicina! Non per niente Jajo ha poi soprannominato l'evento il Grande Fornello! :-)
Quello stesso anno, a fine settembre, siamo andati per un lungo weekend a Positano, e guidando verso Sud ci siamo fermati all'ora di pranzo ad Orvieto.
Mio suocero è incredibile perchè conosce ogni angolino di questa bella Italia, sa dove fermarsi a colpo sicuro in lungo e in largo per tutta la penisola, se non avesse dedicato la sua vita all'amata bottega avrebbe incarnato il gastronomade perfetto!
Quello stesso anno, a fine settembre, siamo andati per un lungo weekend a Positano, e guidando verso Sud ci siamo fermati all'ora di pranzo ad Orvieto.
Mio suocero è incredibile perchè conosce ogni angolino di questa bella Italia, sa dove fermarsi a colpo sicuro in lungo e in largo per tutta la penisola, se non avesse dedicato la sua vita all'amata bottega avrebbe incarnato il gastronomade perfetto!
aperitivo quasi d'obbligo alla cantina Foresi
una breve passeggiata per le viuzze adiacenti al Duomo,
dove aprono i battenti bottegucce di artigiani locali
dalle quali sono stata brutalmente trascinata via a forza :-),
ed il maestoso Duomo, che fa capolino lucente anche dagli angoli più nascosti,
ci ha guidati fino alla tavola di Maurizio,
un mix di tradizione e innovazione per esaltare sapori e profumi di questa regione.
Per cercare una ricetta umbra ho dapprima sfogliato il vecchio libro del Bimby del 2002 La Cucina Regionale Italiana, da dove proviene questa ricetta. Male feci a non documentarmi anche su internet, dove avrei appreso, sia dalle immagini che dai testi inseriti, che sarebbe stato più indicato uno stampo a ciambella e che l'impasto avrebbe dovuto essere più liquido.
E' questo il tipico dolce pasquale di Perugia e la tradizione vuole che le ragazze in età da marito lo regalassero ai propri innamorati il giorno di Pasqua. E' una grossa ciambella dall'aspetto festoso e invitante, coperta da una glassa bianchissima cosparsa di confettini multicolori.
La pasta all'interno è di un bel rosa acceso, dato dall'alchermes, che amalgama un composto di farina, uova, burro e lievito in polvere.
Il rosso ed il bianco sono i colori della città di Perugia, mentre i confettini, di color giallo, verde ed azzurro, richiamerebbero il frumento maturo, i pascoli delle montagne e le acque del vicino Lago Trasimeno.
L’impasto dovrà risultare alquanto molle. Una parte dell’impasto viene lavorato a forma di un bastone di circa 5 cm di diametro con il quale si formerà una ciambella che viene sistemata su una teglia ben unta; con un’altra parte di impasto si formano due rotolini di circa 2 cm di diametro, che verranno sistemati a croce nel centro della ciambella. Con la restante pasta si formano 5 sfere da poggiare sugli incroci e al centro della croce. Con le forbici si intagliano i bordi e le sfere della ciaramicola. Tutte queste operazioni vengono fatte molto rapidamente altrimenti il lievito perderà la sua azione.
La ciaramicola si cuoce in forno caldo a 180°-200° C; a cottura ultimata, ancora bollente, viene spennellata la glassa sopra la ciaramicola decorata con confettini colorati. La glassa si rassoderà con il solo calore della torta appena sfornata, oppure viene rimessa in forno tiepido per pochi minuti.
Ma sbagliando si impara, ed anche distraendosi ci si accorge poi che la meringa sembrava pochina perchè ... ho dimenticato un albume! :-)
Volutamente ho diminuito la dose di Alchermes perchè temevo un sapore troppo forte e particolare (anche se a me ricorda tanto quando ero bambina, una volta era un passe-partout in pasticceria!) che non sapevo se fosse poi piaciuto ai ragazzi, ho sostituito la parte mancante con del latte, ma sicuramente è la caratteristica principale che dà quel bel colorino rosa alla torta ... che la mia ovviamente non ha.
Ingredienti:
3 uova intere
1 albume
130 g di zucchero
70 g di burro morbido
300 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
la scorza grattugiata di un limone
1 bicchierino di Alchermes
mezzo bicchierino di rhum
confettini colorati
80 g di zucchero a velo
1 pizzico di sale
Nel boccale con farfalla: 2 uova, 1 tuorlo e lo zucchero, 3 min. vel. 3/4, fino ad ottenere una bella crema spumosa (anche qualche minuto in più se necessario).
Unire il burro, 30" vel. 3.
Togliere la farfalla ed aggiungere la
farina, il sale, la scorza di limone e i liquori: 1 min, vel. 6, aggiungendo il
lievito dopo 30".
Versare l'impasto in una teglia di 28 cm.
di diametro (secondo me è troppo grande, meglio da 26, ma io non l'avevo) e
cuocere a 180° per circa 40 minuti, se colora troppo coprire con
dell'alluminio.
A me si è leggermente bruciacchiata in
qualche angolo (già, ma un cerchio ha gli angoli ? :-), ma con un coltellino
seghettato ho grattato via facilmente le parti troppo scure.
Preparare la meringa montando gli albumi a
neve ed aggiungendo lo zucchero a velo poco per volta finchè ben fissi e spumosi
(col bimby mettere albumi e zucchero a velo nel boccale pulito con farfalla,
anche un pizzico di sale, 3 min. vel. 2/3, ma io non mi fido molto e li monto con
un frullino a parte).
Cospargere la torta con la meringa,
distribuire i confettini e rimettere in forno a 150° per circa 10 minuti, la
meringa deve rassodare ma rimanere bianca (in caso abbassare la temperatura o
spegnere addirittura il forno).
Seguendo la stessa sequenza si può usare qualsiasi robot/impastatrice, oppure farla a mano.
Seguendo la stessa sequenza si può usare qualsiasi robot/impastatrice, oppure farla a mano.
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