Street-food cecioso per Salutiamoci
Ancora due ricette ceciose di cui sono/siamo ghiotti e che mi piace fare quando raduniamo amici intorno alla tavola (come l'altra sera).
Credo di non aver mai mangiato ceci quando ero bambina, o se c'erano in qualche zuppa erano magistralmente nascosti. Li ho scoperti, quindi, in età adulta, ma devo dire che ho iniziato ad apprezzarli definitivamente qualche anno fa.
Ed ora, con la raccolta di Salutiamoci che questo mese è proprio dedicata ai ceci (ospitati da Katia di Pappa e cicci,) avrò modo di sbizzarrirmi spulciando fra le tante ricette inviate quelle che più mi solleticheranno.
Ed ora, con la raccolta di Salutiamoci che questo mese è proprio dedicata ai ceci (ospitati da Katia di Pappa e cicci,) avrò modo di sbizzarrirmi spulciando fra le tante ricette inviate quelle che più mi solleticheranno.
Cecina e Panelle, due preparazioni povere e semplici, cibo da strada di due regioni a me molto care: la Toscana e la Sicilia.
Cecina
La cecina è una specie di focaccia, o meglio torta salata, molto bassa e sottile a base di farina di ceci, tipica della Liguria (dove viene chiamata farinata)
e della Toscana. Ma è una preparazione presente anche in altre
regioni, a volte portata proprio dagli stessi genovesi, girovaghi e
colonizzatori a Gibilterra, immigrati in Uruguay e Argentina.
E'
un cibo povero che utilizza pochissimi semplici ingredienti e spesso
usato in alternativa al pane. Si abbina con qualsiasi pietanza ma non
mancano gli estimatori della cecina pura che la gustano così, con una
semplice spolverata di pepe sopra.
C'è
una leggenda che racconta la nascita della cecina come un fatto
casuale quando la Repubblica Marinara di genova sconfisse quella di
Pisa nel 1284. Le navi genovesi (galee), cariche di prigionieri messi a
vogare, furono sorprese da una terribile tempesta. Si ribaltarono
alcuni barili di olio e dei sacchi di ceci, mescolandosi con l'acqua
salata. Dal momento che quelle erano le maggiori provviste sulle navi,
si cercò di recuperare il più possibile e furono così servite ai
marinai scodelle piene di una specie di purea di ceci e olio. Sperando
di migliorarne il sapore e la consistenza, si provò a lasciare le
scodelle al sole, che asciugò la mistura in una sorte di frittella. Una
volta a terra, i genovesi cercarono di migliorare la ricetta e
provarono a cuocere il composto in forno. la cosa fu gradita, nacqua
così la prima farinata che, per deridere gli sconfitti, fu chiamata l'oro di Pisa.
250 g di farina di ceci
Ingredienti:
250 g di farina di ceci
750 g di acqua
sale
pepe macinato fresco
olio extravergine di oliva
teglia da forno 30x40 cm.
- Mescolare la farina con l'acqua evitando che si formino grumi e salare.
-
Lasciare riposare il composto coperto per almeno un paio di ore,
girandolo ogni tanto in modo che la farina non si depositi sul fondo.
-
Sarebbe meglio usare una teglia di rame stagnato da forno, ma in
mancanza va bene anche una antiaderente o una in alluminio rinforzato
monouso. Ungere abbondantemente la teglia, versarci il composto (deve
essere uno strato molto sottile, mezzo centimetro), dare una mescolata
in modo che l'olio si mescoli con la pastella e infornare in forno ben
caldo, anche 220/230° e cuocere finchè presenta una bella crosticina
dorata, 20/30 minuti. Per una cottura uniforme girare la teglia a metà
cottura.
- Appena sfornata cospargere con una bella macinata di pepe, tagliare a fette e servire.
Ottima come aperitivo, anche per accompagnare antipasti misti.
Speciale addentata in riva al mare, in buona compagnia, come quella gustata un paio di anni fa sulla terrazzetta dell'Agave, ciacolando spensieratamente tra un boccone cecioso e un sorso generoso di allegre bollicine!
Le panelle sono delle frittelle a base di farina di ceci e sono una specialità gastronomica siciliana, in particolare della provincia di Palermo. Si possono aromatizzare a piacere, classico l'abbinamento con prezzemolo tritato, sono uno stuzzichino simpatico e possono essere proposte anche come aperitivo.
Qualche anno fa per un compleanno in famiglia le ho abbinate al classicissimo Cocktail di Gamberi, l'altra sera le ho servite con l'aperitivo.
Fanno parte dei cibi "da strada" perchè possono essere acquistate in tantissime friggitorie, anche ambulanti, dove vengono servite in mezzo a panini con sesamo rotondi e morbidi, accompagnandole spesso ad altre specialità fritte.
Certo non sono preparate nel modo più naturale possibile, ma una volta ogni tanto un buon fritto fatto con un buon olio mette anche di buon umore ... seguite da una zuppetta sgrassante faranno sparire ogni minimo senso di colpa! :-)
Un'unica accortezza: aspettare qualche minuto prima di addentarle perchè potrebbero ustionare il palato!
Setacciare la farina di ceci e versarla in una casseruola dai bordi alti, meglio se antiaderente.
Unire l'acqua a freddo poco alla volta, mescolando bene con una frusta per non fare grumi.
Aggiungere anche un cucchiaio di olio e mettere sul fuoco cuocendo finchè l'impasto si stacca bene dai bordi della pentola (mescolando ogni tanto sempre per evitare grumi).
Versarlo su un tavolo di marmo precedentemente unto, o in un grande vassoio unto, e stenderlo in uno strato di un centimetro di spessore. Lasciare raffreddare bene (io l'ho fatto la mattina per la sera e una volta freddo l'ho coperto con un canovaccio umido), ritagliare dei rombi o dei triangoli e friggerli brevemente in abbondante olio bollente.
Scolare su carta assorbente e servire subito.
Panelle
Le panelle sono delle frittelle a base di farina di ceci e sono una specialità gastronomica siciliana, in particolare della provincia di Palermo. Si possono aromatizzare a piacere, classico l'abbinamento con prezzemolo tritato, sono uno stuzzichino simpatico e possono essere proposte anche come aperitivo.
Qualche anno fa per un compleanno in famiglia le ho abbinate al classicissimo Cocktail di Gamberi, l'altra sera le ho servite con l'aperitivo.
Fanno parte dei cibi "da strada" perchè possono essere acquistate in tantissime friggitorie, anche ambulanti, dove vengono servite in mezzo a panini con sesamo rotondi e morbidi, accompagnandole spesso ad altre specialità fritte.
Certo non sono preparate nel modo più naturale possibile, ma una volta ogni tanto un buon fritto fatto con un buon olio mette anche di buon umore ... seguite da una zuppetta sgrassante faranno sparire ogni minimo senso di colpa! :-)
Un'unica accortezza: aspettare qualche minuto prima di addentarle perchè potrebbero ustionare il palato!
Ingredienti:
500 g di farina di ceci
1 litro e mezzo di acqua
sale/pepe
olio extravergine di oliva
(anche per friggere)
1 litro e mezzo di acqua
sale/pepe
olio extravergine di oliva
(anche per friggere)
Setacciare la farina di ceci e versarla in una casseruola dai bordi alti, meglio se antiaderente.
Unire l'acqua a freddo poco alla volta, mescolando bene con una frusta per non fare grumi.
Aggiungere anche un cucchiaio di olio e mettere sul fuoco cuocendo finchè l'impasto si stacca bene dai bordi della pentola (mescolando ogni tanto sempre per evitare grumi).
Versarlo su un tavolo di marmo precedentemente unto, o in un grande vassoio unto, e stenderlo in uno strato di un centimetro di spessore. Lasciare raffreddare bene (io l'ho fatto la mattina per la sera e una volta freddo l'ho coperto con un canovaccio umido), ritagliare dei rombi o dei triangoli e friggerli brevemente in abbondante olio bollente.
Scolare su carta assorbente e servire subito.
2 commenti:
se dovessi scegliere tra una e l'altra sai cosa sceglierei?? prima una fetta di cecina e poi una panella! non potrei scegliere mi piacciono troppo tutte e due!! un bacio cinzia cara .. :)
Katia, mi sa che la tua scelta sia proprio da condividere, abbuffata ceciosa! :-P
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