Citronfromage - Mousse al limone
English recipe here
Ancora pochi giorni di permanenza in Danimarca per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, creato dalla mente fervida e
inarrestabile della Trattoria MuVarA, ospiti di Leonilde di Le Affinità Elettive (e poi di corsa tutti in Ungheria, di cui sarò la vostra ambasciatrice! :-)
Uno dei prodotti più caratteristici e famosi della Danimarca è la tipica porcellana blu.
E l'azienda che meglio la rappresenta è la Royal Copenhagen.
Fondata nel 1775 come Royal Danish Porcelain Manufactory (e solo in seguito diventata Royal Copenhagen) è una delle società più antiche del mondo, e per più di 235 anni i loro prodotti sono stati fatti non solo con il più profondo rispetto per la tradizione, ma anche con i più elevati standard di artigianalità. Oggigiorno, la Royal Copenhagen è un marchio molto distinto, rinomata per i suoi prodotti in porcellana di qualità esclusivi e il suo design impeccabile.
Curiosando nel loro sito è istruttivo e quasi commovente leggerne la storia (il fondatore Frantz Heinrich Müller (1738-1820) era un chimico esperto, specializzato in mineralogia; sempre dedito ad esperimenti con porcellana di feldspato dura ottenutada un amalgama di quarzo, caolino e feldspato, ha trascorso quasi tutto il suo tempo e investito il suo denaro nel suo piccolo forno in porcellana), vedere gli artisti che negli anni si sono susseguiti per i decori, ammirare i marchi e timbri di fabbrica che sono stati impressi in tutti i prodotti sfornati, assaporare il profumo dell'argilla che in un gioco sapiente di passaggi (più di trenta!) è stata stampata, verniciata, cotta, smaltata per regalarci la più bella porcellana del mondo, ancora dipinta a mano e realizzata con metodi antichi.
Quando si compra un pezzo di Royal Copenhagen, si compra un pezzo di storia culturale danese.
Nel 1987 l'azienda incorpora la sua principale concorrente, la Bing&Grøndahl.
La Bing&Grondahl era un fabbrica di porcellana danese fondata nel 1853 dallo scultore Frederik Vilhelm Grøndahl e dai fratelli mercanti Meyer Hermann Bing e Jacob Herman Bing. Il marchio B&G riproponeva le tre torri dello stemma di Copenaghen. Il servizio di stoviglie Seagull (gabbiano) divenne ben presto noto come il "Servizio nazionale di Danimarca" quando, nel 1950, quando si scopri che il 10% delle famiglie danesi lo possedevano.
Il servizio da tè progettato da Gertrud Vasegaard nel 1956 è stato incluso nella Centro di Cultura Canon (Kulturkanonen, 108 opere di eccellenza culturale in otto categorie: architettura, arti visive, design e artigianato, cinema, letteratura, musica, arti dello spettacolo, e la cultura per l'infanzia) come capolavoro di design danese.
Il servizio da tè progettato da Gertrud Vasegaard nel 1956 è stato incluso nella Centro di Cultura Canon (Kulturkanonen, 108 opere di eccellenza culturale in otto categorie: architettura, arti visive, design e artigianato, cinema, letteratura, musica, arti dello spettacolo, e la cultura per l'infanzia) come capolavoro di design danese.
Nel 1895, la Bing&Grondahl creò il primo piatto della famosa serie di Natale. Progettato con una scena tradizionale invernale in blu cobalto e nero, i piatti sono state stampati continuativamente ogni anno per più di 100 anni. Sono ben presto diventati desiderabili dai collezionisti, tanto da diventare questa serie responsabile di una gran parte della produzione dell'azienda.
E nel 1985 si creò anche il primo Piatto del Bambino: il consenso dei collezionisti da tutto il mondo fu immediato e copioso (e la fatalità vuole che abbia sancito anche la nascita del mio primogenito!).
L'intento principale del Piatto del Bambino è quello di ritrarre, con delicatezza di tocco, un momento di espressione di giochi dei giovanissimi. Un messaggio, quindi, pieno di amorevoli significati che viene dall'infanzia, ma che a questa ritorna, con lo sguardo ammirato e incantato dell'adulto che ricorda. Il motivo è in rilievo ed è decorato a mano con la tradizionale tecnica del blu sottostato.
Il piatto è sempre prodotto in numero limitato e lo stampo viene distrutto aalla fine dell'anno di produzione.
L'ho sempre collezionato, per ogni nuovo bambino nato, e guarda caso ogni soggetto pare calzi a pennello per il carattere di ognuno!
Mi mancano gli ultimi due, perchè perso il momento buono per l'acquisto non li ho più trovati, ma grazie ad internet ora so come completare la mia collezione!
Il/la Citronfromage o Mousse al limone è un classico nella cucina danese e non manca mai nelle grandi occasioni. E' una mousse leggera e delicata, soffice e molto pannosa.
E nel 1985 si creò anche il primo Piatto del Bambino: il consenso dei collezionisti da tutto il mondo fu immediato e copioso (e la fatalità vuole che abbia sancito anche la nascita del mio primogenito!).
L'intento principale del Piatto del Bambino è quello di ritrarre, con delicatezza di tocco, un momento di espressione di giochi dei giovanissimi. Un messaggio, quindi, pieno di amorevoli significati che viene dall'infanzia, ma che a questa ritorna, con lo sguardo ammirato e incantato dell'adulto che ricorda. Il motivo è in rilievo ed è decorato a mano con la tradizionale tecnica del blu sottostato.
Il piatto è sempre prodotto in numero limitato e lo stampo viene distrutto aalla fine dell'anno di produzione.
L'ho sempre collezionato, per ogni nuovo bambino nato, e guarda caso ogni soggetto pare calzi a pennello per il carattere di ognuno!
1985 - il magico mondo del tè
1987 - il piccolo giardiniere
1988 - il giorno di bucato
1991 - i giochi in spiaggia
1997 - il bagnetto
1998 - i piccoli venditori
1987 - il piccolo giardiniere
1988 - il giorno di bucato
1991 - i giochi in spiaggia
1997 - il bagnetto
1998 - i piccoli venditori
Mi mancano gli ultimi due, perchè perso il momento buono per l'acquisto non li ho più trovati, ma grazie ad internet ora so come completare la mia collezione!
Il/la Citronfromage o Mousse al limone è un classico nella cucina danese e non manca mai nelle grandi occasioni. E' una mousse leggera e delicata, soffice e molto pannosa.
Proprio per questo non ha incontrato grandissima soddisfazione al mio assaggio, non vado pazza per le cose particolarmente pannose, e non sono molto incline ai dolci al limone in generale.
Inoltre, si usa la gelatina, a me ancora un pochino ostica, non sono mai tranquilla, la sua presenza ancora mi suscita un pochino di ansia perchè non ho mai la sicurezza interiore della buona riuscita: l'avrò sciolta bene? sarà sufficiente? verrà mica fuori un mappazzone? ... dubbi amletici che si moltiplicano se poi voglio cambiare genere di gelatina ed affidarmi a cose più naturali come l'agar agar e il kuzu ... forse dovrei fare un corso specifico chimico/matematico e risolvere la questione una volta per tutte! ... mai dire mai! :-)
E' comunque un dessert delicato e facile da fare, perfetto dopo una cena leggera, magari a base di pesce, o rinfrescante nelle lunghe serate estive.
Quindi gli darò un'altra chance, aggiustando a mio gusto le dosi dei singoli ingredienti.
Andrebbe servito con qualche ciuffo di panna montata (!), ma sono convinta che sia piacevolmente abbinabile ad una macedonia di frutta fresca, magari monocromatica in rosso.
Karin, la mia chef danese di fiducia, mi ha regalato la ricetta indicandola per 4 persone: ne viene fuori una quantità sufficiente anche per 6.
E' comunque un dessert delicato e facile da fare, perfetto dopo una cena leggera, magari a base di pesce, o rinfrescante nelle lunghe serate estive.
Quindi gli darò un'altra chance, aggiustando a mio gusto le dosi dei singoli ingredienti.
Andrebbe servito con qualche ciuffo di panna montata (!), ma sono convinta che sia piacevolmente abbinabile ad una macedonia di frutta fresca, magari monocromatica in rosso.
Karin, la mia chef danese di fiducia, mi ha regalato la ricetta indicandola per 4 persone: ne viene fuori una quantità sufficiente anche per 6.
Per 6 coppette:
4 o 5 fogli di gelatina
5 uova
3 o 4 cucchiai di zucchero
scorza di limone grattugiata
succo di 2 limoni
2 dl di panna fresca
5 uova
3 o 4 cucchiai di zucchero
scorza di limone grattugiata
succo di 2 limoni
2 dl di panna fresca
Mettere i fogli di gelatina ad ammorbidire in acqua fredda.
Montare i tuorli con lo zucchero finche belli chiari e spumosi, aggiungere la scorza di limone.
Montate gli albumi a neve e separatamente montare anche la panna, mettere da parte entrambi.
Rimuovere la gelatina dall'acqua e scioglierla a bagnomaria, non deve bollire, solo appena calda per sciogliersi, quindi unirla al succo di limone. Lasciare raffreddare qualche istante e poi versarla a filo atttraverso un colino nel composto di uova e mescolare bene.
Unire poi gli albumi a neve, con delicatezza e facendo attenzione che non smontino, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto, e poi unire anche la panna montata.
Versare la mousse in una ciotola o in bicchierini individuali e conservare in frigorifero coperta per almeno 4 ore.
Poco prima di servire decorare con scorza di limone e qualche ciuffo di panna montata.
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