26 gennaio 2016

Come fare i bigoli in casa per la GN dei Bigoli in salsa del Calendario del Cibo Italiano


Oggi si celebra la Giornata Nazionale dei Bigoli in Salsa, di cui Lara è ambasciatrice, per il Calendario del Cibo Italiano, il grande progetto dell'Associazione Italiana Food Blogger, partito il primo gennaio e che si svilupperà per tutto il 2016 attraverso 366 Giornata Nazionali e 52 Settimane, ognuna delle quali approfondirà un tema diverso in ambito gastronomico. Ogni info su come partecipare e l'elenco completo delle Giornate/Settimane a venire, coi relativi Ambasciatori, qui.

I bigoli sono un formato molto popolare in Veneto per la pasta fresca, originariamente nati dall'impasto di farina, acqua e sale, oggigiorno prodotto spesso con l'aggiunta di uova.
E' una pasta lunga simile ad un grosso spaghetto, di antiche origini contadine, caratterizzata da una particolare ruvidità che consente di avvolgere più sugo possibile, data dalla particolare trafila che li forma. Un tempo, ogni famiglia provvedeva alla propria produzione di bigoli ed aveva in casa il torchio, lo strumento necessario per farli, chiamato appunto bigolaro. Pare sia stato inventato a Padova nel '600 da un certo signor Abbondanza, che riuscì ad ottenerne il brevetto dal Consiglio Comunale dell'epoca.
E in rete ho trovato anche un signor Man Gio che se l'è costruito da solo, per portare avanti le tradizioni pastare della sua nonna.
In primavera sono numerose le sagre che si tengono in svariati paesi in onore dei bigoi al torcio.
La soddisfazione nel farli in casa è grande, ma non avendo l'apposito attrezzo si possono comprare in un pastificio di fiducia, ce ne sono di ottimi in ogni paese.
Io mi sono affidata all'aiuto della mia amica Paola, che ha il torchio Kenwood, ed una mattina si è prestata gentilmente alla produzione di bigoli per fare questa ricetta.


Bigoli per 4 persone

 
bigoli fatti in casa


400 g di farina, di cui 35% di semola rimacinata e 65% di farina 0
3 uova medie intere
un cucchiaino di olio extravergine di oliva
un cucchiaino scarso di sale fino
20 ml di acqua a temperatura ambiente


bigoli fatti in casa



Mescolare bene le farine, unire il sale ed iniziare ad impastare (a velocità bassa se si usa un'impastatrice e con la frusta a k) unendo l'acqua, le uova appena sbattute (non troppo, altrimenti fanno schiuma) e l'olio, fino ad ottenere un composto sodo.
Attaccare l'accessorio torchio all'impastatrice e sempre a velocità bassa mettere piccoli pezzi di pasta alla volta, schiacciando nel condotto con l'apposita spatola.
Tagliare i bigoli della lunghezza desiderata e metterli a seccare sulle apposite gratelle ben distanziati tra loro.
Cuocere in abbondante acqua salata e condire a piacere.

7 commenti:

Silvia Pasticcci ha detto...

Sarà perché non sono italiana, sarà perché mi incute un certo timore reverenziale e non la faccio mai, ma vedere lavorare la pasta fresca è sempre una meraviglia.

Marina ha detto...

Quanto mi piace fare la pasta in casa ! Lo trovo rilassante e mi piace credere che viene meglio 😊 è anche curioso che il bigolaro porti il nome Abbondanza ...

Elisa- il fior di cappero ha detto...

Che belli! e che buoni!
certo il torchio ha il suo fascino, ma comunque fare la pasta in casa resta sempre una gran bella cosa!!!!
elisa

Cindystar ha detto...

Silvia, è vero, la pasta fresca affascina sempre.E molto spesso è solo la pigrizia di iniziare l'impasto, perchè poi si rivela anche facile e divertente da fare!

Marina, un po' di modesto orgoglio pastaro non guasta mai! :-))

Elisa, pensa che quel torchio del Kenwood era mio, venduto poi alla mia amica Paola perchè mi sembrava così intrigante per casa :-))
E poi sono andata da lei a farli! :-))
Certo a me piacerebbe avere un Signor Torchio vdro, e chissà che prima o poi non lo prenda davvero! :-))

Sabrina ha detto...

Che bei!!! e che boni!!! figata il torchio. la prossima volta me li fai, vero?

Cindystar ha detto...

Sabri, te li faccio appena acquisto il vero "bigolaro", dopo aver preso il Bamix, ovviamente :-)))

Lara ha detto...

Che strumento bellissimo che hai, io muoio di invidia! Ho dovuto farli a mano con il mio tritacarne d'antan e comunque l'eccellenza era lontana, come mi piacerebbe dotarmi di uno strumento come il tuo, che dici è presto per la letterina a Babbo natale?

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