4 febbraio 2015

Caipirinha


La caipirinha è considerata una delle bevande più caratteristicche del Brasile, servita nella maggior parte dei ristoranti.
E' un cocktail a base di cachaça, lime, zucchero bianco e ghiaccio.
Il suo nome è un diminutivo di caipira, termine usato per designare gli abitanti delle zone rurali e remote dello stato.
La cachaça è un distillato tipicamente brasiliano, così ce lo illustra wikipedia:

La cachaça è un'acquavite, comune in Brasile, ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero. Per la sua preparazione si utilizza solamente il succo della canna allo stato grezzo, non sottoposto cioè a raffinazione e a separazione della melassa (cosa invece obbligatoria nella fabbricazione del rum, altro distillato proveniente dalla canna da zucchero). Il succo opportunamente bollito, fermentato e distillato produce così l'acquavite finale.
In Brasile è conosciuta con un'infinità di nomi diversi (più di 2000 e oltre 5000 marche) e vanta una produzione record nel paese, seconda nell'ambito degli alcolici solo alla produzione di birra.
Per la sua produzione vengono utilizzate tecniche miste e per far fermentare il succo di canna da zucchero vengono utilizzati lieviti specifici. Dopo la distillazione può essere a piacere fatta riposare in botti di legno. L'eventuale invecchiamento va dai due ai dodici anni e avviene normalmente in legno di quercia bianca brasiliana o in altre essenze tropicali di legni duri. Dalla distillazione si ricava un prodotto di gradazione che varia dai 68 ai 70° alcolici, lo si riduce poi a circa 40° prima di essere messa a dimora nelle botti di legno.
La cachaça può essere bevuta pura o usata come base per cocktail a base di frutta tropicale, come le Batida (come quella di ananas).
 
La ricetta è un omaggio alla più simpatica esecutrice di caipirinha partenopea, così come la scrisse e pubblicò anni or sono sul quel forum di cucina galetto del nostro incontro.







Ingredienti:

cachaça 
(si pronuncia casciassa più o meno)
lime 
(si pronuncia laim nè più nè meno)
zucchero
ghiaccio
foto di Ale


Dopo aver lavato il lime tagliarne le estremità (perchè sono amare), dividerlo in due o più parti e schiacciarlo nel bicchiere con l'apposito attrezzo che non so come si chiama (quello nero).
Aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero (x me 4 o 5, una fucilata di calorie) e il ghiaccio spaccato in mille pezzettini (questa del ghiaccio è la versione da barista; io ci schiaffo i cubetti così come mamma li ha fatti).
Irrorare con la cachaça  (la tradizione vuole che si conti in inglese precedendo i numeri dalla parola "bubble" per fare i conti con le bolle che si creano nella bottiglia capovolta; insomma ... io mi faccio 'du bubble e non conto un bel niente!), girare a centrifuga coprendo con la mano il bicchiere in modo che non decolli nulla.
Pensate che la cachaca ha una gradazione alcoolica di 38°…


E ne porto un bicchiere anche a Rosa Maria, che ci ospita ancora per qualche giorno in Brasile per la grande raccolta itinerante dell'Abbecedario Culinario Mondiale.

3 commenti:

Pinkopanino ha detto...

Mi fa gola, ma fra un pò esco per andare a lavoro, ripasso in un'altro orario!!!

torte e dintorni r.m.t. ha detto...

W i cocktails!!!! Grazie Cindy :)

Cindystar ha detto...

Grazie, PInko e Rosa, un grande brindisi a questo grande paese e alle sue splendide musiche offerte! :-)

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