31 marzo 2009

Stufato di Quinoa - Perù - Quinoa Stew


Final rush for Joan's "Culinary Tour Around the World"! This week last trip visiting Peru, then we'll back in Usa around 6th April. If I think to Peru I soon recall Machu Picchu, an important Inca site at about 8,000 ft above sea level. My father and I planned a long trip around there long time ago, I was only 24, but suddenly we had to cancel it (2 months travelling up and down South America) because I got ill, and replace with a shorter trip, only a month driving from New York City, through Washington, Savannah, Orlando down to Miami and Keys, then relaxing a whole week at the shining sun of Bahamas!
But thanks to YouTube we can all admire Machu Picchu in all its magnificence sitting comfortable in our chairs!
Well, I met for the first time quinoa in this recipe. I bought it some time ago at my favorite flour and grains store, but never had time to try it. As Peru is the major producer in the world, I could not really justify any excuse anymore.


Stewed Quinoa
Recipe from Cookaround







100 g quinoa
2 tablespoon extravirgin olive oil
1 large onion, sliced
1 clove of garlic
1 stick of celery, sliced
1 carrot, sliced
1 pepper, cut in 2,5cm. pieces
2 zucchini, sliced
3 fresh tomatoes, peeled and chopped
200 ml vegetal stock
2 teaspoons of minced cumin
half teaspoon of dried chili
1 teaspoon of minced coriander
a pinch of Cayenna pepper
1 teaspoon of dried oregano
salt

Wash quinoa, pour into a pan, cover with water, take to boil then low fire, cover with a lid and let it simmer 15 minutes, it will be ready when it looks like in the pic. Set aside.
I cook all vegetables in a wok. Fry onions in oil at medium fire for 5 minutes, while stirring.
Add celery and carrot, mix well and cook other 5 minutes, always stirring. Add then pepper, zucchini, tomatoes, stock and all spices.
Cover with a lid and let it simmer 107/5 minutes until vegetables are tender.
Pour quinoa inside, mix well, add salt and enjoy!

Quinoa (Chenopodium quinoa) was considered by the Incas a sacred plant and has been cultivated for over 5,000 years on the highlands of Andes between 3,800 and 4,200 mt. It belongs to the family of Chenopodioideae, the same as spinach and beet. It is wrongly considered a cereal, but it is not really, except for particular species. There are over two hundred varieties.
It is a tough plant that does not require special treatment. It produces round seeds similar to the mile. They contain more protein than any other grain, and are high quality protein because complete. It also provides starch, sugars, oils, fiber, minerals and vitamins. Its leaves are very nutritious and are eaten cooked or raw in salads.
It is the staple food of the Andean populations and does not contain gluten. It is a food easy to digest, simple to prepare and can be safely used to replace all the grain in any recipe. It may also be processed into flour and pasta.
Once collected it is controlled and deprived of any impurities. Then washed in water to remove saponin, a slightly bitter substance contained in the plant. Then dried through sunny "secadores" and packed in boxes for sale.


This recipe, bookmarked from Cookaround website, participate to
Bookmarked Recipes # 48 hosted by Ivy from Kopiaste to Greek Hospitality





Eccoci in direttiva di arrivo con il "Tour Culinario Intorno al Mondo" di Joan! Questa settimana ultima visita in Perù, poi si farà ritorno a casa negli Usa intorno al 6 Aprile.
Se penso al Perù, penso subito al Machu Picchu, un imponente sito Inca a quasi 2.500 mt. sopra il livello del mare. E se penso al Machu Picchu penso con molta nostalgia al bellissimo viaggio che avevamo programmato tanto tempo fa io e il mio caro babbo, un tour di due mesi girando in lungo e in largo tutto il Sud America. Ma che, purtroppo, alla vigilia della partenza abbiamo dovutod isdire in toto per un malessere personale. Ci siamo rifatti il mese dopo con un viaggetto più breve e meno intenso di cultura, ma altrettanto piacevole: un mese per attraversare tutta la costa orientale degli States, da New York a Washington, Savannah, Orlando, giù fino a Miami e le Keys, per terminare con una settimana piena di dolce relax al caldo sole delle Bahamas!
Ma grazie a YouTube, possiamo ammirarci il Machu Picchu in tutta comodità standocene spaparanzati sulla nostra sedia!
Ecco, l'occasione di questa visita in Perù mi ha fatto usare per la prima volta la quinoa. L'avevo comprata tempo fa al mio molino preferito, ma non avevo ancora avuto modo di provarla. E dato che il Perù ne è il maggior produttore a livello mondiale, non potevo più addurre altre scuse per non provarla!


Stufato di Quinoa
Ricetta di Cookaround





Ingredienti:

75 g di quinoa
240 ml d’acqua
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 grossa cipolla affettata finemente
1 spicchio d’aglio
1 gambo di sedano affettato
1 carota affettata
1 peperone tagliato in pezzi da 2,5cm
2 zucchine affettate
3 pomodori freschi pelati e a pezzi
240ml di brodo vegetale
2 cucchiaini di cumino macinato
½ cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaino di coriandolo macinato
un pizzico di pepe di Cayenna
1 cucchiaino di origano secco
sale


Lavare bene la quinoa, quindi metterla in una pentola media insieme all’acqua, portare ad ebollizione, quindi ridurre il fuoco, coprire la casseruola e lasciare sobbollire per 15 minuti, saràpronta come appare nelle foto, poi mettere da parte.
Ho cotto tutte le verdure nel wok. Soffriggere le cipolle e l’aglio a fuoco medio per 5 minuti mescolando costantemente.
Aggiungere il sedano e le carote, mescolare bene e cuocere altri 5 minuti, mescolando frequentemente.
Aggiungere poi il peperone, le zucchine, i pomodori, il brodo e tutte le spezie. Mescolare bene, coprire e lasciare sobbollire per 10/15 minuti fino a quando la verdura risulta tenera.
Infine, incorporare la quinoa alla verdura, aggiustare di sale e servite immediatamente.


La quinoa (chenopodium quinoa), già venerata dagli Inca come pianta sacra, viene coltivata da oltre 5.000 anni sugli altipiani petrosi delle Ande tra i 3.800 e 4.200 m. Appartiene alla famiglia delle chenopodiacee, la stessa di spinaci e barbabietola. Viene considerata erroneamente un cereale, ma non lo è realmente, se non per una specie particolare. In natura ne esistono oltre 200 varietà.
È una pianta resistente che non richiede particolari trattamenti. Produce una spiga di semi rotondi simili a quelli del miglio. I suoi semi contengono più proteine di qualunque altro grano e sono proteine di qualità molto alta perché complete. Fornisce inoltre amido, zuccheri, oli, fibre, minerali e vitamine. Le sue foglie sono molto nutrienti e vengono mangiate cotte o crude in insalata.
È l’alimento base delle popolazioni andine e non contiene glutine. È un alimento facile da digerire, semplice da preparare e può essere usato tranquillamente come sostituto di tutte le granaglie in ogni ricetta. Se ne produce anche farina e pasta.
Una volta raccolta viene controllata e privata di eventuali impurità. Viene poi lavata in acqua per eliminare la saponina, sostanza lievemente amara contenuta nella pianta. Viene infine essiccata tramite “secadores” solari e confezionata in scatole per la vendita.



La mia ricetta per BloggerAid

Arrivo tutta di corsa e di un fiato, ma ce l'ho fatta anch'io!
Sono molto felice di partecipare a questa incredibile inziativa di BloggerAid che ha qualcosa di unico e magico allo stesso tempo. E' stato dato tempo fino ad oggi per membri e non di questo Social Network di partecipare, con una propria ricetta inedita, alla stesura di un libro di ricette da tutto il mondo che verrà poi messo in vendita in autunno su Amazon. L'intero ricavato sarà devoluto al World Food Programme, agenzia umanitaria di spicco delle Nazioni Unite, che lo impiegherà in uno dei suoi molteplici progetti di assitenza chiamato School Meals.

La mia ricetta è un piatto di pesce tipico della mia regione, fatto seguendo la tradizionale preparazione della mitica Nonna Lilli. Brutto a vedersi, ma buono a mangiarsi!



Hello everybody! I finally got it!
I am very happy and honored to participate to this amazing event of BloggerAid, something unique and magical at the same time. We were asked, members and not, to realize a new recipe, for a an international CookBook that will be on sale on Amazon next Autumn. All financial entries will be donated to World Food Programme, a leading humanitarian agency of United Nations, to take on one of his largest assistance projects called School Meals.

My recipe is about a typical fish dish of my region, prepared following skilled instructions of our dearest grandma Lilli. Not goodlooking, but delicious good eating!

30 marzo 2009

Insalatina croccante di primavera

Un'idea fresca e primaverile, perfetta sia come piatto unico per chi sta un pochino a dieta, o per aprire in leggerezza un pranzo più cospicuo.


Ingredienti:

spinaci novelli o valeriana o insalatina da taglio
uova di quaglia
pancetta affumicata a fettine
uno spicchio di aglio (facoltativo)
1 tuorlo
un pezzetto di baguette
olio extravergine di oliva
un cucchiaio di senape
un paio di cucchiai di panna
due cucchiai di aceto di vino bianco
qualche goccia di tabasco
sale


Tagliare prima a fettine e poi a pezzetti la baguette, metterli sulla teglia del forno, cospargere di poco sale e olio e far tostare sotto al grill (se piace l'aglio, tritarne finemente mezzo spicchio e aggiungerlo all'olio). Tagliare le fette di pancetta e farle rosolare in una padella antiaderente. Cuocere le uova di quaglia in camicia per 30 secondi in acqua a bollore con l'aceto. Scolarle e farle asciugare su carta cucina.
Fare la salsa: emulsionare il tuorlo con la senape, il tabasco, la panna, il sale, mezzo spicchio di aglio tritato se piace, un pochino di olio a filo.
Disporre gli spinacini sul piatto di portata, aggiungere i crostini, la pancetta croccante e le uova di quaglia. Condire con la salsa e guarnire con qualche primula di campo o altri fiori eduli.

Questa ricetta partecipa alla raccolta "Salads" di Susina


29 marzo 2009

Paté gustoso - WHB 176

Pâté is a spreadable mixture, fat and seasonings, often served with toasts as a starter.
The most famous and probably excellent is foie gras, made from the fattened livers of geese.
This recipe is quite unusual, as the major ingredient has nothing to do with traditional ones. But don't worry, it is very good and I bet no one of your guest will never guess what's hidden inside!

Savory Pa


a can of borlotti beans
70gr. speck or bacon
80gr. soft butter
some rosemary
1 clove of garlic
50gr. brandy
salt/pepper


Pour 20g.butter in a pan with rosemary, garlic and bacon and let fry for a few minutes. Add drained beans, let amalgamate a few seconds, add brandy and let it evaporate at medium fire for a few minutes. Add salt and pepper.
Pour everything in a food processor, add remaining butter and mix until smooth and creamy.

In Thermomix: 20g. butter, some rosemary, garlic and bacon in the bowl: 3 min. 70° speed 3. Add drained beans, brandy, a pinch of salt and pepper: 5 min. 70° speed 3.
Add remaining butter: 30 sec. speed 4, then 1 min. speed 7.

Pour paté in a mold and leave to fix in the fridge about 2 hours.
Perfect on toasts, crackers, or grissini.





Questa ricetta partecipa al WHB # 176 ospitato da Anna di Anna's Cool Finds
This recipe participates to WHB # 176 hosted by Anna from Anna's Cool Finds
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!


Il titolo dice gustoso ma è veramente così.
E' una ricetta del libro base del Bimby tm21, che saprà stupire e ingolosire i vostri ospiti... e scommetto che nessuno riuscirà ad indovinare l'ingrediente principale!



Ingredienti:

una lattina di fagioli borlotti
70gr. di speck
80gr. di burro morbido
qualche rametto di rosmarino
1 spicchio di aglio
50gr. di brandy
sale/pepe

Soffriggere aglio, rosmarino e speck in 20gr. di burro. Aggiungere i fagioli scolati, lasciare insaporire un attimo, aggiungere il brandy e lasciare evaporare qualche minuto a fuoco medio. Aggiustare di sale e pepe, tritare finemente nel robot col burro rimasto fino ad ottenere una crema soffice.

Nel Bimby: aglio, rosmarino, speck e 20g. di burro nel boccale, 3 min.70° vel.3. Aggiungere i borlotti scolati, il brandy, un pizzico di sale e pepe e cuocere 5 min. 70° vel. 3. Infine aggiungere il burro rimasto: 30 sec. vel. 4, poi 1 min. vel. 7.

Mettere il paté in uno stampo e lasciar rassodare in frigo per almeno due ore.
Servire con crostini, crackers, grissini.

Round up WHB # 176

Panini veloci di Marie-Pierre - BBD # 18

Here we are again, Zorra's BBD has come to 18!
This month we are all celebrating with Mansi, baking Quick Breads.
How many times we are in a hurry and don't have much time to knead, wait for leavening, shape and bake? Now it will be easier with all recipes Mansi is going to gather for us!
To tell you the truth, I am not very fond of instant yeast, I don't like very much its taste, but sometimes I do agree it is a really help, and "hiding" it with some other ingredients it works well!
I read about this bread at "Amuse Bouche", she saw herself at "A mes nuits blanches".
It's a simple, quick, delicious bread, soft and good the day after too. And I like its name, it has such a sweet sound I won't change it!

Les petits pains de Marie -Pierre


350g. plain flour
300g. soft white cheese
(ricotta, quark, philadelphia, stracchino)
a teaspoon of salt
a small bag of instant yeast
a tablespoon of extravirgin olive oil

Knead all ingredients together first in a bowl, then on the table, adding a little water if needed. Dough should be smooth and homogeneous.
Divide in 8 pieces shaping each as you like (see Marie-Pierre's pics, they are beautiful!).
Make some incisions, brush with milk and spread some poppy or sesame seeds on top,if you like. Bake at 210° about 20/25 minutes.

Panini veloci di Marie-Pierre

Eccoci al consueto appuntamento mensile col BBD di Zorra, arrivato a quota 18!
Questa volta siamo ospiti di Mansi che ha chiesto di preparare dei pani veloci, che non necessitano di una lunga lievitazione aiutandosi con il lievito istantaneo.
Non sono una grande fan di questo lievito, non mi piace molto il suo retrogusto, ma capisco che alle volte, quando si ha fretta o ospiti improvisi, può essere un valido aiuto. E poi, basta "nasconderlo" con altri ingredienti che sembrerà di avere un pane fresco invidiabile.
Questa bella ricetta, segnalatami da un'amica, era stata pubblicata da "Amuse Bouche", che a sua volta l'aveva presa in prestito da Marie-Pierre. E di lei ho voluto mantenere il nome per questi bei panini che sono buoni e morbidi anche il giorno dopo!

Ingredienti:

350gr. di farina
300gr. di formaggio bianco morbido
(ricotta, philadelphia, quark)
1 cucchiaino di sale fino
1 bustina di lievito istantaneo
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva



Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola ed amalgamare bene, aggiungendo un filo di acqua se necessario. Trasferire sulla spianatoia,l avorare brevemente finchè l'impasto sia liscio e omogeneo. Dividerlo in 8 pezzi e sagomarli a navetta o a palla. Fare dei tagli e se piace, pennellarli con latte e ricoprire con semi di papavero o sesamo. Cuocere in forno caldo a 210°per circa 20/25 minuti.

Round up BBD # 18

27 marzo 2009

March BBB - Pane Francese

It's my second time at Bread Baking Babes, this month hosted by Sara.
She has been inspired by Joe Ortiz' book "The Village baker" where she chose this recipe, Pane Francese. I followed it step by step, using my sourdough starter. But I didn' have a 100% good result. I was in Marilleva skiing for a few days with a dear friend of mine, we tried this bread because she never used sourdough starter and that was a good chance to show her how it works. But the flour I bought there was a German one I never use, and I am not sure it was a proper one. Besides, the oven was not mine and I had to arrange cooking (but still it was pale!) . Anyway, it was not that bad, and we had a brilliant idea: sliced, slightly toasted, it was very good for lovely bruschette with vegetables, ham and cheese!



Creating the Levain
chef (1/4 cup leftover dough, or 1/4 cup sourdough starter, unfed)
1/4 cup warm, chlorine-free water
1/2 cup King Arthur Unbleached Special Bread Flour

Let the chef soften in the warm water, then whisk out any lumps. Mix in the flour until you've formed a stiff dough. Turn the dough out onto a floured surface, and knead it for 5 to 8 minutes. The chef (now called a levain) should be moist but firm. Place the levain in a bowl, cover it with a damp cloth, and let it rise in a warm place till doubled. This will take 5 to 6 hours.

Second-Stage Levain
All of the levain (from above)
1/2 cup warm, chlorine-free water
1 1/2 cups King Arthur Unbleached Special Bread Flour

"Refresh" the levain by placing it in a medium-sized bowl, chopping it into small pieces, and adding the water and 1/2 cup of the flour, stirring till smooth. Add the remaining flour gradually to create a stiff dough. Knead the dough for several minutes, then return it to the bowl, cover it with a damp cloth, and let it rise for 3 to 5 hours, till it doubles in size. Punch down the risen levain, and reserve 1/4 cup as your next chef. (Let the piece ferment at room temperature for 3 hours, then wrap it in plastic and store it in the fridge. It'll develop a hard crust; that's ok.)

Dough
all of the second-stage levain (from above)
3/4 cup warm, chlorine-free water
2 teaspoons salt
2 cups King Arthur Unbleached Special Bread Flour

Chop the levain into small pieces, and mix them with the water, stirring till they begin to dissolve. Add the salt, then 1 1/2 cups of the flour. Turn the dough onto a lightly floured or lightly greased work surface, and knead until the dough is smooth and satiny, adding only enough additional flour to keep the dough from sticking unbearably. Return the dough to the bowl, cover it with a damp cloth, and let it rise in a warm place for 8 to 10 hours.


Shaping: Cut the dough into 2 pieces, and shape each piece into a round or oval. Transfer the loaves to a lightly greased or parchment-lined baking sheet, or to a floured banneton; cover with a heavily floured cloth, and allow them to rise for 2 to 3 hours, or until they're almost doubled in bulk.


Don't slash or glaze the loaves. Bake the bread in a preheated 450°F oven for 35 to 40 minutes, or until they're a deep, golden brown. Yield: 2 loaves.


Round up BBB's Pane Francese

Crema di lenticchie al curry

Fa ancora frescolino la sera e una bella crema calda ristora alla grande.
Deliziosa l'accoppiata cremosa delle lenticchie con il sapore speziato del curry, la dolcezza delle zucchine e la croccantezza delle noci. Provare per credere!
Qui approvata all'unanimità...vabbè, quasi... per i piccolini il curry è ancora un ingrediente non capito...!


Ingredienti per 4 persone:

200g. di lenticchie rosse
2/3 cucchiaini di curry
brodo di verdure
mezza cipolla
uno scalogno
olio extravergine di oliva
2 zucchine
10/13 gherigli di noce
mezzo bicchiere di panna
(oppure un bicchiere di latte)
sale/pepe
qualche rametto di timo

Tritare finemente cipolla e scalogno e farli rosolare in un pochino di olio insieme alle foglioline di timo. Aggiungere il curry, farlo tostare un attimo, quindi aggiungere le lenticchie, rosolarle qualche secondo, coprirle di brodo e lasciare cuocere a fiamma bassa per 15/20 minuti.
Nel frattempo, tagliare la zucchina a dadini e rosolarla bene in una padellina con un goccio di olio. Tostare 10 minuti in forno a 200° i gherigli di noce.
Aggiungere la panna o il latte alle lenticchie (in questo ultimo caso lasciare sobbollire un paio di minuti), passare tutto al mixer, aggiustare di sale e pepe e servire con qualche dado di zucchina e qualche gheriglio di noce tritato.

Questa ricetta partecipa alla raccolta "Lenticchie & Co." di Mikamarlez:


25 marzo 2009

Cocktail di gamberi

The Blues Brothers di John Landis (1980): un mito, un cult, una colonna sonora che ha affascinato più di una generazione!

I fratelli Jack ed Elwood Blues sono appena usciti dalla prigione e hanno solo undici giorni per pagare le tasse e salvare così dallo sfratto il fatiscente orfanatrofio, dove sono cresciuti. Guidati da una forza divina, da una capacità organizzativa un po' particolare e da un look tipo "pompe funebri", decidono di ricostruire la vecchia "band" per fare un grande concerto.
Ma non sanno che si cacceranno in un mare di guai ed in situazioni incredibili.
Una sera Jack e Elwood decidono di andare a convincere un vecchio amico ad unirsi alla band. L'amico ha fatto carriera ed è direttore di un elegantissimo ristorante. Ma ...con pochi sguardi e sparita ogni regola del bon ton ne provocheranno il licenziamento!
Non prima di aver ordinato cinque carissimi cocktails di gamberi e ben dodici bottiglie di champagne...guardate qui!

Il cocktail di gamberi, un cult tra le siziosità, un antipasto che ha ben figurato per decenni in tutte le cucine delmondo!

Ricetta con qualche suggerimento di Silvia Barabaschi.


Ingredienti:

500 g di gamberi sgusciati (anche surgelati)
40 g di burro
3 cucchiai di succo di limone
sale
qualche goccia di tabasco

salsa:
250 g maionese al limone
3 cucchiai di tomato ketchup
1 cucchiaio di panna liquida
worcestershire sauce
un paio di cucchiai di cognac o brandy


Sciogliere il burro in una padella, aggiungere il succo di limone, il sale, poche gocce di tabasco e i gamberi. Mescolare in modo che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati e cuocere per cinque minuti fino a quando i gamberi diventano rosa (oppure più semplicemente lessare i gamberi in acqua leggermente salata per pochi minuti e scolarli bene). Lasciarli raffreddare e condirli con la salsa ottenuta mescolando bene tutti gli ingredienti.
Servirli in coppette su un letto di lattuga. Qui abbinati alle panelle.


Questa ricetta partecipa alla Raccolta/Concorso "Ricette da film" di Elle


24 marzo 2009

Frittelle dolci di riso - Filippine

"Culinary Tour Around the World" by Joan has come to Philippines, a multitude of islands in South East Asia.
Philippine cuisine is a fusion of different cuisines: Chinese, Japanese, Malaysian, American and Spanish. And it is amazing to read how ancient beliefs and legends are still respected by local people. For example, they do not eat a certain part of an animal if there is a disease concerning: do not eat liver if you are suffering liver complaint, or brain if you suffer strong headaches. In addition, they avoid food, generally vegetables, that "behaves" like the disease they suffer: so avoid climbing plants if suffering from skin diseases that spread all over the skin. As for children should not eat the fruits of many palms if they suffer convulsions (lamen) because palm trees leaves tremble in the wind. Bats and turtles are also banned for the danger of falling upside down.
There are still many taboos about food pregnancy: it's forbidden to eat a certain type of animal because the child may behave the same way, octopus as wwell is forbidden, it could hold the baby mother's tommy. Great attention is paid to breast-feeding and food that can help this, like sweet potatoes and univalve seafood .
It 'also interesting to discover that some foods are rejected onlyfor "assonance language": bean, said kadièsche recalls the sound of Adiòs (goodbye) and therefore could mean loss of strenght, while a particular pumpkin called kalubay could drive to tiredness (malubay).

Today we had a tremendous weather, constantly changing, sparkling sunny to heavy clouds, always with such a nasty freezing wind, which also raised the little snow fell in the early hours of the morning. We have not skied much, many chairlifts were closed for safety. However, we refreshed and comforted once at home with this lovely recipe who delighted our afternoon tea.


Sweet Fried Rice Pancakes


150gr. boiled rice
50gr.plain flour
4 tablespoons coconut flour
2 eggs
1 teaspoon cinnamon
1 pinch of vanilla
1 pinch of salt
2 teaspoons baking powder
seed oil
icing sugar


Beat eggs in a bowl, add rice,coconut, cinnamon,vanilla and 2 tablespoons of icing sugar. Mix well then add sieved flour and baking powder and amalgamate perfectly.
Fry the mixture pouring a tablespoon at a time. Let dry on kitchen paper.
Spread icing sugar on top and serve warm.



Eccoci che col "Tour Culinario Intorno al Mondo" di Joan siamo arrivati nelle Filippine, moltitudine di isole a nord ovest dell'Australia.
La cucina filippina è un insieme armonico delle varie varie cucine cinesi, giapponesi, malesi, americane e spagnole da cui è stata influenzata. Ed è incredibile scoprire come sopravvivano ancora tra la popolazione locale antiche credenze che vengono tuttora rispettate. Per esempio, non si mangia una determinata parte di un animale se si presenta una patologia pertinente: non si mangia il fegato se si è affetti da epatopatia, oppure il cervello se si soffre di emicrania. Inoltre, si evitano i cibi, solitamente vegetali, che "si comportano" come la malattia di cui si soffre: per cui si eviteranno le piante rampicanti se si soffre di patologie cutanee che si diffondono sulla pelle. Riguardo i bambini, non dovranno mangiare i frutti di molte palme se soffrono di convulsioni (lamen) perchè le fronde delle palme oscillano e tremano al vento. Per il pericolo di cadere a testa in giù o sottosopra sono pure proibiti i pipistrelli e le tartarughe. Ci sono ancora molti tabù alimentari riguardo la gravidanza: mangiando un certo tipo di animale il bambino potrebbe assumerne i comportamenti, oppure mangiando il polpo, questo potrebbe trattenere il bambino nell'addome della madre. Grande attenzione è posta per l'allattamento e i cibi che possono favorirlo, tra cui le patate dolci e i frutti di mare univalvi.
E' interessante anche scoprire che alcuni cibi sono rifiutati per "assonanza linguistica": il fagiolo, detto kadièsche ricorda il suono di adiòs (arrivederci) e quindi potrebbe significare l'abbandono delle forze, mentre una zucca particolare detta kalubay potrebbe indurre stanchezza (malubay).

Oggi è stata una giornata con un tempo tremendo, in continua evoluzione, dal sole più acceso alle nuvole più cariche, il tutto condito da un ventaccio gelido e continuo, che sollevava anche quel dito di polvere di neve caduto nelle prime ore del mattino. Non abbiamo sciato molto, molte seggiovie erano chiuse per sicurezza.
Ci siamo però rifocillati e confortati con questa deliziosa ricetta filippina che ha allietato il nostro tè pomeridiano.

Frittelle dolci di riso


150gr. di riso bollito
50gr. di farina
4 cucchiai di farina di cocco
2 uova
1 cucchiaino di cannella
1 pizzico di vanillina
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
olio di semi per friggere
zucchero a velo

Sbattere bene le uova in una ciotola, aggiungere il riso, il cocco, la cannella, la vanillina e un paio di cucchiai di zucchero a velo. Amalgamare bene, aggiungere la farina setacciata ed il lievito e impastare bene.
Friggere il composto a cucchiaiate in abbondante olio bollente, fino a completa doratura. Scolare su carta assorbente. Spolverizzare di zucchero a velo e servire calde.

23 marzo 2009

Liquore di arancia

Se vi piacciono le arance, siete ancora in tempo per regalarvi un liquore solarissimo e succosissimo. Con questa ricetta, gentilmente passatami dalla mia amica Cristina, partecipo volentieri al contest lanciato da Fabio e sponsorizzato dalla Compagnia del Cavatappi.


Ingredienti:

6 arance naturali
750cl. di alcool per liquori 90°
1kg. di zucchero
750g. di acqua

Fare lo sciroppo di acqua e zucchero mettendoli a sobollire piano e lasciare raffreddare.
Raccolgiere la buccia grattugiata delle arance in un vaso capiente, aggiungere il succo delle arance, l'alcool e lo sciroppo. Mescolare bene e lasciare riposare per 3 settimane, girando il vaso quasi ogni giorno. Filtrare bene il lquore, anche un paio di volte se necessario e lasciare riposare altre 3 settimane prima di gustarlo.
Fra una decina di gorni la foto del liquore pronto!


22 marzo 2009

Dentice ai profumi dell'orto - WHB # 175

Come sempre, quando vado a fare la spesa alla Metro non manco mai di fermarmi al banco del pesce, è uno dei migliori nella nostra città. E se mi trovo davanti dei bei esemplari freschi di pesci "pescati" e non allevati, non esito un attimo, tiro fuori la mia tessera e acquisto!
Così è stato l'altro giorno per questo delizioso dentice, preda molto ambita anche dai pescatori apneisti.
Mi piace cucinare il pesce di grossa taglia, non so spiegarmelo ma mi dà una grande soddisfazione. Mi piace cucinarlo semplice, senza tanti intingoli, in modo che si possa esaltare al massimo la sua bontà e freschezza. Questa volta l'ho abbinato alle patate dolci "arancioni" (per distinguerle dalle nostre nostrane che sono bianche), ed è stata una piacevole sorpresa, sia per gli occhi che per il palato!


1 dentice da circa 2kg.
olio extravergine di oliva
sale/pepe
trito di erbe aromatiche fresche a piacere:
prezzemolo, basilico, coriandolo, dragoncello, timo, maggorana, origano, aneto, rosmarino, salvia, finocchietto
qualche foglia di alloro
qualche fetta di limone
patate o patate dolci (quelle arancioni)
qualche pomodorino
olive/capperi, se piacciono
1 o 2 bicchieri di vino bianco

Pulire bene il pesce tirando via le interiora e le branchie, squamarlo e lavarlo bene. Asciugarlo con lo scottex. Mettere un po' di olio nella teglia (se non si vole sporcarla si può foderarla bene con alluminio avvolgendolo anche nei bordi), fare un letto di patate tagliate a fette spesse 1cm., salare, pepare e cospargere un trito di aromi scelti, adagiarci sopra il pesce. Infilare una fetta di limone e una foglia di alloro nelle branchie, un paio di ciascuna nella pancia. Salare e pepare, cospargere ancora con le erbe (ho il rosmarino ancora fiorito, ho messo anche i suoi fiori azzurri!) e irrorare con olio. Aggiungere qualche pomodorino tagliato a metà nella teglia, se piace anche qualche oliva e/o capperi (a discrezione si può aggiungere qualche fettina sottile di finocchio, sedano e carota). Versare il vino nella teglia e infornare a 200°per 40/45 minuti (mediamente per il pesce si calcola 20 minuti a chilo). Ogni tanto bagnare il pesce con il suo sughino senza mai girarlo; se dovesse seccare troppo, coprire con stagnola.



Questa ricetta partecipa al WHB # 175 ospitato da Yasmeen di Healthnut
This recipe participates to WHB # 175 hosted by Yasmeen from Healthnut
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!

Herb Flavoured Sea Bream with Sweet Potatoes

I love to cook fish, especially "caught" fish, not breeded.
When I find a good one (and quite big) I don't hesitate a second and bring it at home!
I love to cook fish simply and healthy, so to appreciate good quality and freshness.
It has been a delicious surprise to serve this sea bream with sweet potatoes, a very nice combination for eyes and mouth!

1 sea bream of about 2kg.
extravirgin olive oil
salt/pepper
favorite fresh minced aromatic herbs:
parsley, basil, cilantro, thyme, marjoram, dill, rosemary, sage, fenel, tarragon
some laurel leaves
some lemon slices
potatoes or sweet potatoes
some cherry tomatoes
olives/capers, if you like
1 o 2 white wine glasses

Take off entralls and gills from the fish, scrape the scales and wash it well. Dry with kitchen paper.
Pour some oil into the pan (if you want to keep it clean, wrap it with tin foil up to the edges), put sliced potatoes (1cm. thick), add salt and pepper and a little herbs. Lay the fish over, with a lemon slice and a laurel leave in the gills, 2 of each in the tommy. Add salt and pepper, minced herbs again (my rosemary is still blooming, I put its blue flowers too!). Add some cherry tomatoes cut in two, some olives and/or capers if you like (you could add some fenel and carrot slices too). Spread generous oil all over, add wine in the pan. Cook at 200° for about 40/45 minutes (fish cooking time is about 20 minutes per kilo), wetting fish with his liquid some time. Should it get dry, cover with tin foil.

Round up WHB # 175

21 marzo 2009

Budino diplomatico con caramello all'arancia

La mia amica Paola ha partecipato qualche giorno fa a un bellissimo corso tenuto da Gianfranco alle Tamerici: un intero giorno dedicato alla realizzazione di un esclusivo buffet di dolci e piccola pasticceria per stupire ospiti e amici in svariate occasioni, dalla cena importante al pranzo informale o alla piccola cerimonia. Fra quelli che ha pubblicato su suo blog mi ha incuriosito ed attratto questo budino, da Gianfranco chiamato Budino di pane e frutta ma che mio marito al primo assaggio ha associato al budino diplomatico! E' facilissimo, e dà la possibiità di smaltire avanzi di panettone o pandoro che ancora potessero girare per casa (e io avevo mezzo panettone artigianale che mi spiaceva dare al cane...) ma che verrà buono fra poco anche con gli avanzi di colomba!
Noi l'abbiamo gustato festeggiando la festa del papà, abbinato ad una solarissima Violet Cup.



Ingredienti:

Budino:
300gr di pan brioche oppure avanzi di colomba, pandoro, panettone
200gr di latte
40gr di panna
50gr di zucchero
1 uovo intero e 1 tuorlo
200/250gr di fragole e mirtilli spolverizzati con zucchero a velo

in stagione sarà perfetto anche con ciliegie e pesche

Caramello:
2dl di succo di arance
80gr di zucchero
40gr di acqua

uno stampo da plumcake


Montare le uova con lo zucchero finchè ben spumose e versarci poi a filo il latte portato a bollore con la panna. Imburrare leggermente lo stampo foderarlo con pezzetti di pan brioche spessi un centimetro, adagiare un po' di frutta, coprire con un po' di crema e ripetere gli strati fino ad esaurimentodegli stessi, finendo con un pochino di crema. Pressare bene e cuocere a 130° per 35 minuti.
Raffreddare bene il dolce. Nel frattempo preparare il caramello: sciogliere lo zucchero con l'acqua sul fuoco e far caramellare lentamente, aggiungere il succo di arancia poco alla volta, lo zuccherò tenderà a cristallizzare ma mantenendo la pentola sul fuoco si riscioglierà. Far evaporare i liquidi fino alla densità desiderata.
Sformare il budino su un vassoio, servirlo a fette accompagnato dal caramello e da una macedonia fresca. Se il caramello (che si può preparare prima) si fosse troppo indurito raffreddandosi, basta scaldarlo pochi secondi nel microonde o a bagnomaria.

Questa ricetta partecipa alla raccolta "Il dolce cucchiaio" di Pan di Panna

Questa ricetta patecipa alla raccolta "La ricetta del vicino è sempre più saporita" della Trattoria Muvara




Oggi è anche il primo giorno di Primavera!

20 marzo 2009

Violet Cup

E' quasi primavera, le temperature si sono alzate (anche se stamattina c'è un venticello molto frescolino!), le piante e i fiori si stanno risvegliando e tutto il giardino sta riprendendo colore e vitalità. Ho il prato invaso dalle pratoline, le mie preferite, e a macchie e negli angoli dei vasi e delle aiole fanno capoline bellissime violette, che vanno dal lillà più tenue al viola più scuro, una meraviglia! Anche quando vado a camminare con le amiche vediamo di quelle chiazze nei boschi spettacolari, ci sono persino le più rare bianche, facciamo anche le foto coi cellulari ma poi non rendono la stessa bellezza, e ogni tanto qualche piantina di quelle più viola me la porto a casa..basta piantarla in un angolino dei vasi e si moltiplicherà negli anni con piacere!
Sfogliando il mio bel libro di cocktails di Laura Conti ho trovato questo meraviglioso aperitivo che mi ha subito conquistato, "bollicioso" e spumeggiante come piace a me!
L'abbiamo gustato ieri sera per onorare la festa del papà, in piccole dosi anche ai piccoli ... forse ho esagerato con le violette nel bicchiere, ma...anche l'occhio vuole la sua parte!
Devo ammettere che una nota floreale si sentiva davvero!
Un aperitivo perfetto per questi primi mesi primaverili, molto indicato per feste in giardino.


Ingredienti:

un bel bicchiere di violette, meglio senza gambo
il succo di 3 arance bionde
(oppure 2 bicchieri di succo naturale in cartone)
1 bottiglia di vino bianco secco
50g. di zucchero
1 bottiglia di Champagne o Prosecco ghiacciata

Lavare e asciugare delicatamente le violette, metterle in un contenitire di vetro con il succo di arancia e la bottiglia di vino, coprire e lasciare in infusione 3 ore. Poi filtrare, aggiungere lo zucchero sciolto in un pochino di acqua, mettere in una bella caraffa o in una coppa di vetro e aggiungere lo Champagne o il Prosecco poco prima di servire, decorando con qualche fiore di violetta fresco.



Le violette erano il fiore preferito da Napoleone e sua moglie Giuseppina.
La stessa Giuseppina, non così particolarmente fedele e innocente, per contrasto amava così tanto "i fiori dell'innocenza" da preferirli come fiori, nei profumi, nei dolci, nei rosoli e nelle bevande. Le fece piantare in mezzo alle rose nel giardino della Malmaison, e se ne prendeva cura personalmente. In una delle sue più "inebrianti" serate lanciò il suo piccolo bouquet di violette nel vino e da questo gesto nacquero le basi della Violet Cup, che si perfezionò poi nel tempo.
Questo fiore divenne ben presto il simbolo della famiglia Bonaparte. Quando Napoleone partì per l'Elba promise ai suoi fedeli che sarebbe ritornato per la prossima fioritura delle viole. Furono piantate poi sulla tomba di Giuseppina e prima di partire per Sant'Elena Napoleone ne raccolse alcuni fiori che essiccò e portò con sé in un piccolo contenitore fino alla tomba.

Per saperne di più sulla storia delle viole leggete qui.

Questa ricetta partecipa alla "Raccolta di ricette solari" di Gialla
Questa ricetta partecipa al contest "Ci piace un succo" di Lost in Kitchen






This cup made out of fresh violets has to be made in March or April, when the violet blossoms first open in the spring sun.
It 'almost spring, temperatures are more comfortable (even ithough this morning is very breezy and windy!). Plants and flowers are waking up at the first warm sun and all the garden is getting up color and vitality. My garden is full of my favorite tiny daisies* (bellis perennis), and spots of violets in the pots and flower-beds are wonderful, ranging from lilac to dark purple! Even when I go walking with my friends we admire those spectacular spots in the woods, with rarer whites too, and I never miss to bring some little plants at home ... you just plant them in a pot and they will grow easily and multiply over the years!
In my cocktails' book by Laura Conti I found this wonderful drink, I have been soon conquered, so sparkling as I like!
We had it last night to honor Dad's Day and as a joyfull tribute to incoming Spring!
Very suitable for Garden Parties.

*did you know that daisy is a corruption for day's eye because the whole head closes at night and opens in the morning?



a large wineglass of fresh violet blossoms without stalks
juice of 3 oranges
(or 2 large glasse of bottled orange juice)
1 bottle dry white wine
50g. sugar
1 chilled bottle of Champagne or Prosecco

Wash the fresh violet blossoms well, put dry, put into a glass bowl with the orange juice and the bottle of wine. Cover and set aside for 3 hours. Then pour through a sieve, mix with sugar dissolved in a little water, pour into a pinch ball and cadd hilled Champagne or Prosecco directly before serving. Sprinkle a few blossoms into the cup to garnish.

Recipe by Laura Conti


Violets were incidentally Napoleon Bonaparte and his wife Josephine Beauharnais's favourite flowers. The not particularly faithful and not particularly innocent Josephine loved the "flowers of innocence" as flowers, perfume,dessert with sugar, syrup and drink. At one of her intoxicating celebrations she threw violet bouquets into the wine and therefore formed the basis for Violet Cup, which was only perfected later in the Palatinate area.
This flower soon became the symbol of Bonaparte family. When Napoleon left for Elba , he promised to be back for the next violets' flowering. They were then planted on Josephine's grave and before leaving for St. Helena Napoleon picked some fresh flowers, dried them and brought along in a small box.

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