Trenenec, la pizza di patate croata
E con la tappa in Croazia, ospitata da Francesca, si conclude anche questa lunga avventura dell'Abbecedario Culinario Mondiale, iniziato nell'ottobre del 2014.
26 tappe incredibili che hanno visitato tutti i continenti e attraversato tutti i mari! Sembra ieri che siamo partite dall'assolata Samoa e oggi terminiamo nella vicina Croazia.
Conosco solo la parte nord di questa regione, quando ancora faceva parte del regno di Jugoslavia. Il mio babbo, cacciatore fanatico, aveva due riserve, una in Istria, poco prima di Pula, e una nell'isola di Krk, o Veglia in italiano, la più estesa isola del Mare Adriatico e della Croazia.
Quanti weekend passati in questi angoli quasi remoti (si andava fuori stagione, quando i turisti erano ormai rientrati nei loro paesi di origine), quante cose pratiche, dal detersivo al caffè, si portavano agli amici slavi, costretti a fare la spesa in supermercati disadorni e poco forniti per la maggior parte dell'anno.
E che scorpacciata, quasi intossicante, fatta una delle ultime volte che ci siamo tornati: i corbezzoli pieni di bacche mature erano troppo invitanti, e come le ciliegie parevano offrirsi languidi e tentatori... e cedendo alla golosità siamo caduti nella loro subdola trappol! E mal di pancia fu per molti di noi :-)
Da wikipedia: i frutti del corbezzolo contengono un alcaloide che può causare, in persone particolarmente sensibili a esso, inconvenienti di solito non gravi. Forse per questo motivo il nome latino ne consiglia un uso moderato, se è vero che tale nome deriva dalla contrazione di unum edo, ossia ne mangio uno solo.
Cercando una ricetta croata, mi sono imbattuta nella rivista online dei traghetti Snav, che tra le varie destinazioni offerte c'è la tratta per Spalato, con partenza da Ancopna o Pescara.
E tra le ricette croate presentate, ho scelto il Trenenec, ovvero la pizza di patate del luogo.
Fatto e gustato è stata una cosa sola, rapida e indolore. Ed è piaciuto così tanto che hanno già richiesto il duplicato.
Per una teglia antiaderente di 26 cm. di diametro:
1 kg di patate
100 g di farina
100 g di burro
150/200 g di prosciutto cottoa listarelle
1 mazzetto di crescione
Non avevo prosciutto in casa e l'ho sostituito con lo speck.
Non avevo crescione e ho aromatizzato le patate con maggiorana e timo fresco tritati.
Cuocere le patate in acqua salata per 25/30 minuti, sbucciarle e passarle nello schiacciapatate, lasciarle raffreddare.
Sulla spianatoia mettere metà della farina, la pureadi patate, un'abbondante presa di sale, le aromatiche tritate e la restante farina. Mescolare l’impasto con una forchetta, non impastarlo assolutamente con le mani.
Fondere il burro e pennellare la teglia, sistemare metà del composto di patate, poi il prosciutto o lo speck, versare metà del burro fuso, ricoprire con la parte rimanente delle patate e il burro rimasto.
Infornare a 200/220° per 30/40 minuti, finchè ben dorata (e un pochino meno bruciacchiata della mia, anche se è piaciuta).
Lasciare intiepidire la pizza prima di servire.
5 commenti:
Favolosa, una ricetta che piacerebbe a tutti in casa mia, in primis ai bimbi. La proverò sicuramente!
Grazie Cinzia per aver partecipato a questa tappa conclusiva e per aver condiviso i tuoi ricordi con noi!
un bacione, Francy
Bella proposta!!!! Buona giornata
Francy, grazie a te, e anche da noi sarà una pizza onnipresente :-))
Mila, grazie, buona giornata a te!
That potato pizza looks delicious! A great creation.
Cheers,
Rosa
http://www.reveriesbramblesscribbles.com/blog/
Thanks for passing by, Rosa, it was very nice indeed, everyone appreciated it :-)
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