21 marzo 2008

E' primavera!

Quest'anno il 20 marzo i raggi del sole colpiscono perpendicolarmente l’equatore (il sole è allo zenit sull’Equatore) illuminando tutto il globo allo stesso modo: è l’equinozio di primavera, cioè il giorno in cui il dì e la notte hanno la stessa durata, che segna la fine dell'inverno e l'inizio di questa stagione.
Ecco il racconto di Chiara, una personale riflessione sulla stagione del risveglio.

"Primavera" si dice quando ci si riferisce alla prima stagione dell'anno, compresa tra il 21 Marzo e il 21 Giugno, dunque tra l'equinozio di Primavera e il solstizio d'Estate. E' lecito chiedersi perché viene definita la "prima" stagione dell'anno, se inizia solo a Marzo? E per comprenderne il senso è indispensabile andare un po' al di là delle convenzioni alle quali siamo abituati, ampliando la nostra concezione del tempo, ed accorgendoci che in realtà le manifestazioni che la vita intorno e dentro di noi ci offre in Primavera, parlano sempre di un inizio, di una nascita o una rinascita, di un fiorire e uno sbocciare di qualcosa di nuovo, di fresco, di tenero e vivo, e in questo è più semplice comprendere perché venga definita la "prima-vera-stagione" di un intero anno. Per cui è illuminante ancora una volta cogliere come le sensazioni che si muovono internamente e a livello fisico siano molto più centrate e chiare di ciò che le convenzioni sociali e storiche determinano.
Oltre a questo, la nostra riflessione può proseguire osservando come il termine "Primavera" venga utilizzato anche per indicare la giovinezza, considerata, ancora una volta per convenzione, l'età più bella della vita, o per riferirsi al nome di alcune piante erbacee appartenenti alla famiglia delle primule, cosiddette proprio perché fioriscono in Primavera.
Dunque Primavera, bella stagione, giovinezza e fioritura sono termini strettamente collegati e usati spessi l'uno come sinonimo degli altri.
Su un piano spirituale ed evolutivo che senso assume l'equinozio di Primavera? Come mai lo attendiamo e prepariamo con tanta cura ed attenzione, dedicandovi anche cinque giorni di dieta depurativa? Perché è utile depurarci proprio a cavallo di questo periodo dell'anno?
Se con ascolto prestiamo attenzione al susseguirsi delle stagioni, prima di tutto a livello individuale, cioè dentro di noi, e poi in riferimento a tutto il pianeta, ci accorgiamo di come l'autunno e l'inverno preparino tutte le forme di vita ad entrare in uno spazio di oscurità, di umidità e di introspezione, uno spazio dunque più femminile, dove i semi penetrano, si nutrono e vengono custoditi, fino al momento in cui l'ambiente e l'Universo intero è pronto a riceverli come fiori e frutti. La Terra dunque custodisce ed alimenta questi semi, e l'energia si muove nell'oscurità, nell'umidità e nella profondità, in attesa che ogni forma di vita sia pronta a ricevere ed accogliere all'esterno. Ciò che accade sulla Terra dunque riproduce un vero e proprio concepimento, ed una gestazione nella stagione autunnale ed invernale, per provvedere alla nascita con l'arrivo della Primavera, e questo rende ancora più chiaro ciò che in precedenza abbiamo definito come la prima-stagione e la giovinezza.
In Primavera, in maniera più o meno graduale, i semi sbocciano e fino all'estate si trasformano in frutti prima acerbi e poi maturi, che a loro volta produrranno nuovi semi, per nuovi concepimenti, proseguendo in maniera ciclica l'evoluzione della Vita.
Detto questo ci si chiariscono i dubbi inerenti il senso della dieta depurativa, accorgendoci di come sia indispensabile ripulire lo spazio dove nuovi fiori sbocceranno, proprio come quando alla nascita di un bambino l'intera famiglia e la casa che ospiterà il nascituro si riorganizzano e si ristrutturano in maniera armonica per accogliere la nuova vita.
Ad un livello più ampio, le domande lecite per ogni Ricercatore recitano: "Quali sono i semi che ho piantato e nutrito nelle precedenti stagioni, per i quali posso oggi raccogliere i fiori e in futuro i frutti?", "Dopo aver ripulito il mio spazio quali profumi porterà la mia fioritura?", "Quanto ho atteso nel tempo questi fiori e questi frutti? Ho forse piantato dei semi che poi ho dimenticato di nutrire?", "Per cosa mi trovo alla mia prima-stagione o alla giovinezza?", e così via.
Ancora una volta vediamo come il Ricercatore possa utilizzare tutto ciò che accade fuori e dentro di sé per porsi domande che segnino il percorso di consapevolezza, e permettano di raccogliere ciò che si è seminato in questa e in altre stagioni, ampliando la dimensione del tempo, riconoscendosi Anime in cammino, che in questo momento ben preciso raccolgono i fiori e i frutti maturi di ciò che nel tempo hanno nutrito nell'Oscurità e poi portato allo splendore della Luce, contribuendo all'Evoluzione della Vita in ogni sua forma.

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